• Difesa

          Difesa

          La gamma prodotti comprende numerosi formulati in grado di risolvere gran parte dei problemi creati da insetti, funghi ed erbe infestanti.

        • Nutrizione

          Nutrizione

          Pensati e realizzati per una agricoltura avanzata, cioè al passo con tempi che richiedono elevati standard di produzione.

        • Trappole e feromoni

          Trappole e feromoni

          Impiegate per il monitoraggio o per la cattura massiva degli insetti maschi al fine di diminuire le possibilità di accoppiamento.

        • Private Label

          Private Label

          Grazie alle nostre attrezzature siamo in grado di produrre ogni tipo di formulato per quanto riguarda i prodotti fitosanitari eccetto i granuli idro-dispersibili.

        • Chi siamo

          Fondata nel 1962, Chemia è uno dei marchi storici dell’agrochimica italiana.

        • La storia

          Oltre 60 anni di esperienza nella formulazione e commercializzazione di agrofarmaci, concimi e biostimolanti.

        • Qualità

          Costante perseguimento di elevati standard di qualità, sicurezza e rispetto per l’ambiente.

        • Certificazioni

          Le migliori soluzioni tecnologiche e organizzative per uno sviluppo sostenibile dell'agricoltura.

        • Ricerca e Sviluppo

          Chemia, sempre attenta verso sicurezza e ambiente, realizza formulazioni sicure per la manipolazione e per l’uso.

        • Highlights

          Scopri i numeri che ci rappresentano: commercianti, distributori, Paesi, fatturato e trend di crescita annuale.

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Fieragricola 2014 - I 4 talk show e l'intervista a Vittorio Veronelli, vice-presidente di IBMA (sede centrale)

"I mezzi tecnici biologici per l'agricoltura sostenibile"

Ibma Italia è costituita dalle aziende italiane che aderiscono all'associazione Ibma che a livello transnazionale rappresenta i produttori di mezzi tecnici per il controllo biologico in agricoltura e nel settore della pubblica igiene:
• insetti, acari e nematodi,
• funghi, batteri e virus,
• feromoni e sistemi di cattura basati su di essi,
• prodotti naturali ed estratti vegetali
sono sviluppati, prodotti e distribuiti dai membri di Ibma.
Quattro i gruppi professionali: macrorganismi, microrganismi, semiochimici e prodotti naturali. I membri di Ibma sottoscrivono gli standard di qualità definiti da ciascun gruppo professionale.

Durante il Forum Agricoltura Sostenibile, Vittorio Veronelli - vice-presidente dell'associazione a livello globale - ha presentato le prospettive dell'organizzazione, mentre lo staff della sede italiana ha contribuito ad approfondire il tema de "I mezzi biologici per l'agricoltura sostenibile" nel corso di quattro talk show a cui hanno partecipato anche alcuni referenti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra).
Ore 15:00 - I mezzi tecnici biologici per l'agricoltura sostenibile: i prodotti microbiologici
Ore 15:50 - I mezzi tecnici biologici per l'agricoltura sostenibile: i semiochimici
Ore 16:40 - I mezzi tecnici biologici per l'agricoltura sostenibile: gli ausiliari
Ore 17:30 - I mezzi tecnici biologici per l'agricoltura sostenibile: gli estratti vegetali

Appuntamento con la fitoiatria: ecco le sostanze attive utilizzabili contro l'oidio della vite da vino come riportate in banca dati Fitogest®

36 molecole contro l'oidioFra le patologie che affliggono le colture, l'oidio della vite da vino è una di quelle che mostra ampia scelta di prodotti fitosanitari atti al suo controllo. Sono infatti 36 le sostanze attive censite come autorizzate in banca dati Fitogest® per un ammontare complessivo di 235 formulati commerciali, di cui 88 ammessi anche in difesa biologica.

Di seguito vengono riportati i risultati di una specifica ricerca avanzata tramite la quale sono state estratte le molecole contenute in formulati che riportano in etichetta la registrazione su oidio della vite da vino, indipendentemente dal loro livello di efficacia o dal loro "successo" tecnico o commerciale.

Per eventuali approfondimenti tecnici, cliccando sul nome di ogni molecola si giunge alla relativa pagina di Fitogest®, nella quale è poi possibile prendere visione dei formulati commerciali disponibili, unitamente alle etichette ministeriali. Inoltre, in corrispondenza dei prodotti facenti capo ad aziende partner di Fitogest® sono anche disponibili ulteriori materiali informativi, come depliant, brochure e pagine catalogo.


I 34 alleati dei viticoltori

Campione incontrastato nella difesa antioidica, lo zolfo, con 95 formulati autorizzati su oidio della vite da vino, sia da solo, sia in miscela. Secondo i dati Istat 2016, lo zolfo ha rappresentato infatti quasi il 70% di tutte le tonnellate di agrofarmaci impiegate dalla viticoltura italiana.

Del resto, dello zolfo si trovano tracce storiche di impiego su vite fin dai tempi dell'antica Grecia e si può affermare sia l'agrofarmaco più antico che l'uomo abbia mai impiegato per difendere le proprie colture.

Per fare meglio dello zolfo ci vuole un'intera famiglia di sostanze attive, ovvero quella dei triazoli, fungicidi sistemici ad azione preventiva, curativa ed eradicante. Stilando una "classifica" in base al numero di formulati disponibili sul mercato, con le sostanze attive da sole o in miscela, emergono i seguenti dati, per un totale di 106 formulazioni:

Non solo triazoli

Oltre alla corposa famiglia dei triazoli esistono però diverse sostanze attive impiegabili contro l'oidio della vite, appartenenti a famiglie chimiche differenti e quindi utilizzabili in rotazione anche al fine di combattere gli ormai noti fenomeni di resistenza:

Utilizzabili anche in agricoltura biologica

Ammontano a 88 le formulazioni commerciali disponibili in biologico basate sulle seguenti sostanze attive, oltre ovviamente al sopra citato zolfo, quando commercializzato da solo o in abbinamento a rame, essendo anch'esso previsto dai disciplinari di lotta biologica:


"Appuntamento con la fitoiatria" è una serie di articoli tematici che AgroNotizie ha deciso di dedicare a specifici aspetti della difesa fitosanitaria, spaziando sui mezzi di difesa utilizzabili contro patologie, parassiti e infestanti chiave delle più importanti colture agrarie.

Le sostanze attive riportate negli articoli sono quelle reperibili in banca dati Fitogest® alla data di pubblicazione degli articoli, aventi regolare autorizzazione su colture e avversità.


Disclaimer: gli articoli di questa serie vanno intesi come fotografia dello stato dell'arte in Fitogest® al momento della redazione degli articoli stessi. Regole seguite per la redazione degli articoli:
1) le sostanze attive vengono elencate per come risultano in banca dati Fitogest®, se iscritte in Annex I, indipendetemente dal fatto che esistano o meno formulati commerciali autorizzati in Italia;
2) la ricerca è impostata sulla base di un doppio filtro: ovvero per "coltura" (es. frumento) e per "azione svolta" (es. diserbante). Ogni altro filtro (classificazione, pittogrammi, intervallo di sicurezza etc.) è stato volutamente escluso al fine di semplificare gli articoli, tenendone valido eventualmente solo uno a seconda delle finalità dell'articolo (es. frumento: classificazione HRAC);
3) i nomi delle molecole sono quelli riportati nelle etichette ministeriali. Non verranno usati sinonimi;
4) non vengono riportate miscele, ma solo le singole sostanze attive, a meno che la singola molecola non sia disponibile solo in miscela con altre sostanze;
5) gli articoli non hanno finalità di consiglio tecnico, né di suggerimento commerciale.

Nutriland è la linea di fertilizzanti di Chemia
Da Pen Ram a Biofer, le novità della linea Nutriland di Chemia per la nutrizione delle colture

Il catalogo Nutriland raccoglie tutta la produzione di fertilizzanti di Chemia.
[On line è disponibile la presentazione del catalogo]
Fra i prodotti, sono segnalate alcune importanti novità.

PEN RAM Concime CE - Soluzione di concime a base di rame (solfato)
E’ un prodotto caratterizzato da una particolare formulazione a base di rame pentaidrato (Rame Cu solubile in acqua, 5,5% / 60 g/l) che ne consente l’impiego a basso dosaggio. Il prodotto è stato appositamente studiato per prevenire e curare la carenza di rame. Le piante trattate con Pen Ram manifestano anche una maggiore resistenza ai funghi e ai batteri sensibili al rame.
Pen Ram, poco dopo la distribuzione, penetra rapidamente nei tessuti fogliari evitando quindi i rischi di dilavamento. Infine, il prodotto non “sporca” i frutti e la vegetazione trattata.
Pen Ram è ammesso in agricoltura biologica in base alla direttiva CE 2092/91 All. IIa e successive modifiche

FITO-PK Concime minerale composto fluido - Soluzione di concime PK 30.20
FITO-PK esercita una spiccata attività nutrizionale. La presenza del Fosforo e del Potassio sotto forma di Fosfito totalmente assimilabile, oltre a prevenire e curare le carenze nutrizionali, conferisce al prodotto un’elevata attività fungistatica; infatti, il prodotto stimola la pianta a produrre un’elevata quantità di sostanze naturali di difesa. Queste sostanze, dette Fitoalessine, impediscono ai funghi di svilupparsi. La pianta risulta pertanto autoprotetta contro alcune specie funginee (Phytophthora, Bremia, Peronospora, Maculatura bruna, ecc.) che colpiscono il colletto, le foglie, il tronco, i frutti, le radici in colture orticole, frutticole, ornamentali e sub-tropicali. Inoltre, FITO-PK migliora la lignificazione delle gemme a frutto, la pezzatura, il colore, la conservabilità e il grado zuccherino dei frutti. Infine, presenta un’elevata attività sistemica sia ascendente che discendente e una notevole assimilazione attraverso foglie, rami e radici, ciò ne rende consigliato l’impiego sia per applicazione fogliare che per fertirrigazione. Miscelato a fungicidi, insetticidi, diserbanti, chelati, ecc. favorisce l’assorbimento e la distribuzione aumentando l’efficacia dei prodotti impiegati.
E’ inoltre disponibile FITO-PK Mg che aggiunge alla soluzione PK, Magnesio (MGO 6%) e Boro (B 0,5%)

ENNE 30 Concime minerale fluido azotato
ENNE 30 è un concime minerale azotato liquido contenente azoto, zolfo e microelementi totalmente solubili e facilmente assimilabili da parte delle piante. La disponibilità di azoto nitrico, ammoniacale e ureico consentono al prodotto di essere utilizzato nei momenti di maggior fabbisogno e su tutte le colture. L'azoto è infatti l'elemento nutrizionale più importante per lo sviluppo vegetativo delle piante. Enne 30 pertanto è consigliato nelle fasi di maggior crescita vegetativa, per favorire il superamento degli stress causati da fattori ambientali e parassitari e da crisi di trapianto. Il prodotto si impiega anche per curare le carenze di azoto e per aumentare il rifoglio vegetativo delle colture trattate. La presenza di zolfo consente di migliorare le caratteristiche morfologiche e organolettiche dei frutti e delle cariossidi del frumento. Enne 30 può essere impiegato su tutte le colture sia per impiego fogliare che per fertirrigazione.

BIOFER L Concime liquido a base di microelementi - Chelato di ferro liquido 5% DTPA
Biofer L è un concime liquido a base di ferro ideale per tutte le colture floricole, orticole e frutticole. Il prodotto appositamente studiato per la cura e la prevenzione delle carenz di ferro garantisce un rapido rinverdimento e un equilibrato sviluppo delle piante trattate. La formulazione liquida rende il prodotto facilmente e rapidamente assimilabile da parte delle piante. Pertanto può essere impiegato nella annate di eccessiva produzione, nei casi di scarsa affinità di innesto, nelle defogliazioni precoci causate da avversità ambientali e parassitarie.

Per informazioni: CHEMIA - Via Statale, 327 - 44040 Dosso (FE) - Tel: 0532 848477 - Fax: 0532 848383 - www.chemia.it - info@chemia.it

Sempre più persone giocano a fare i tossicologi e gli ecotossicologi, specialmente su web, ove con un click si possono scaricare dossier su agrofarmaci oppure ogm anche senza avere le necessarie competenze per interpretarli. Case history di oggi: il folpet

Non esistono solo quelli che quando stanno male cercano le cure su internet anziché rivolgersi al medico. Oltre ai cultori delle diagnosi “fai da te”, anche in agricoltura prosperano infatti i “dottori del web”. Quelli cioè che sanno trovare in rete dossier e report, li sanno scaricare e poi diffondere sui social network, accompagnandoli spesso con aspre considerazioni personali, senza però interrogarsi sulle proprie capacità di interpretare i dati.
E così internet è divenuto nel tempo una sorta di gigantesco “Dilettanti allo sbaraglio”, ove un folto esercito d’inesperti accerchia uno sparuto manipolo di competenti in materia. La lotta appare spesso impari, ma proprio per questo è ancor più degna di essere combattuta, anche in tema di agricoltura e non solo di medicina.

Fra i vari case history di cui si potrebbe parlare, se ne è scelto uno molto semplice e immediato. Uno dove ci sono tutti i personaggi con il physique du role per salire sul palcoscenico della disputa mediatica. C’è il Buono, colui che diffonde le informazioni scottanti. C’è il Cattivo, ovvero la molecola colpevole di innumerevoli nefandezze. C’è la Verità, scritta chiara e netta sui documenti ufficiali. Peccato che poi, all’improvviso, appaia anche il Rompiscatole, quello cioè che rimescola la trama e partorisce il finale a sorpresa. Finale che non sempre genera applausi, ovviamente. Leggere fino in fondo per credere…

Sbatti il mostro in prima pagina

Lo si usa in pratica solo in vigna, dove però se lo applichi tardi rischi non ti parta la fermentazione in cantina, lo si sa da decenni. Ha una classificazione tossicologica poco favorevole, con una “Xn – nocivo” causata da una frase di rischio pesante, la R40, ovvero “Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti”. Ostracizzato per questo dalla maggior parte dei disciplinari di produzione integrata, folpet è noto in buona parte per gli effetti irritanti sulla pelle, come per esempio l’orticaria che esplode in certi tecnici ed Enti ufficiali solo a sentirlo nominare. Ma folpet è davvero il mostro che si dipinge?
Chi lo utilizza fa bene a rispettarlo, sia chiaro, perché non è di certo una mammoletta. Oltre alla R40 sopra citata i suoi formulati hanno in etichetta anche la R20 (Nocivo per inalazione), la R36 (Irritante per gli occhi), la R43 (Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle). Neanche per l’ambiente folpet appare a prima vista amichevole, dato che sulle sue etichette commerciali compare la R50 (Altamente tossico per gli organismi acquatici). Una frase di rischio che gli è valsa infatti la fatidica “N”, ovvero “Nocivo per l’ambiente”. Quindi, onestamente, perché diavolo mai dovremmo utilizzarlo ancora? Forse perché in alcune situazioni serve, funziona, controlla più malattie contemporaneamente e stronca i ceppi nascenti di peronospora resistente. Chi lo usa da sempre, infatti, se ne guarda bene dal mollarlo, come avviene in alcune aree del Nord Est italiano. Ma andiamo per ordine.

Pericoli per l’ambiente

Si parta quindi dal fondo, ovvero dai pericoli per il comparto acquatico. La R50 si trova non solo nelle etichette dei preparati a base di folpet, ma anche, tanto per dirne una, su quelle di alcuni formulati rameici utilizzati con tanto entusiasmo pure nel biologico. Formulati che oltre alla R50 “vantano” magari anche la R53, ovvero “Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico”. Il rame arriva nelle acque? Tranquilli: no, non ci arriva. Per sua natura resta dove lo si usa e quindi non ci sono pericoli per pesci e gamberetti, con buona pace delle nefaste frasi di rischio. E folpet?

Folpet ha valori di logKow compresi fra 2,85 e 3,63, valore quest’ultimo selezionato come valido dall’Ispra(1). Dato che questo parametro esprime l’affinità di una molecola per le matrici apolari, più alto esso è e meno la sostanza tenderà ad andare nelle acque. Viene espresso su scala logaritmica in base 10, questo vuol dire che un prodotto con logKow = 3 è mille volte più affine per le matrici apolari che per la matrice acquosa. Uno con il logKow = 4 lo è ben 10 mila volte.
Con un robusto logKow di 3,63 anche folpet tende a restarsene lì, nei campi ove è stato applicato, adsorbito dalla sostanza organica presente nel terreno. Proprio come avviene per il rame.
La sua affinità per la sostanza organica del suolo non sembra peraltro rappresentare alcun problema, visto che ha una LC50 (tossicità acuta) per i lombrichi pari a 339 mg/kg di suolo e le sue concentrazioni nei primi cinque centimetri di terreno si assesterebbero su valori di poco superiori ai 4 mg/kg(*) anche se tutta la dose per ettaro finisse lì anziché sulle viti. Nella realtà, le concentrazioni di folpet nel terreno subito dopo un trattamento possono toccare al massimo una frazione minima di questa cifra, con somma gioia dei lombrichi e delle altre forme di vita che vi prosperano al fianco.
Vista poi la scarsa affinità di folpet per l’acqua e il tempo di dimezzamento pari a soli 4,3 giorni(2), la quantità di sostanza attiva potenzialmente asportabile dalle piogge diviene quasi omeopatica. E anche quella poca che l’acqua si portasse via dal campo mostrerebbe un’emivita per idrolisi inferiore alle tre ore che diventano addirittura pochi minuti in acque alcaline. Non è quindi per caso se folpet non compare affatto nei report emessi dall’Ispra sulle acque(3), nemmeno nelle aree dove viene utilizzato ripetutamente.
Se infine andiamo a guardare pure gli impollinatori, con la sua LD50 sulle api superiore a 236 µg/ape, folpet appare meno pericoloso perfino del già citato rame, il quale mostrerebbe invece valori compresi fra 11 e 116 µg/ape a seconda delle forme e delle fonti. Si ricorda infatti che più piccolo è il numero, più alta è la tossicità.
Appurato quindi che a livello ambientale folpet è tutto tranne che un ecomostro (per lo meno non è peggio di alcuni prodotti usati addirittura nel Bio), proseguiamo quindi con la parte più sensibile: la tossicologia.

Cancro si, o cancro no?

Ed eccoci giunti al tema clou dell’articolo, ovvero i potenziali effetti cancerogeni di folpet.
Leggendo i report dell’Epa americana(4), la sostanza attiva sarebbe risultata cancerogena. Si, ma a quali dosaggi? I test di cancerogenesi su ratto e topo sono stati condotti sull’arco di due anni, praticamente la metà o più della vita fisiologica delle cavie. A 1.000 mg/kg/giorno di peso corporeo il 50% delle cavie ha sviluppato adenocarcinomi. Detta in altri termini, alle cavie è stato somministrato col cibo, ogni giorno, per due anni, un grammo di folpet per ogni chilo di peso corporeo. Chi scrive pesa 85 chili e quindi avrebbe dovuto ingerire mediamente quattro cucchiai da minestra al giorno della sostanza attiva. E per la bellezza di due anni. Un totale di 62 kg di folpet puro (!). Praticamente, se dopo questo trattamento andassi a urinare in un vigneto lo sterilizzerei dalla peronospora per almeno qualche anno. A patto di essere ancora vivo, ovviamente.
Tali risultati di laboratorio, per quanto ottenuti a dosi da cavallo più che da topi, hanno comportato l’inclusione nel cosiddetto “Gruppo B2” dello Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), cioè quello dei potenziali cancerogeni per l’Uomo. E ciò a riprova di quanto siano prudenziali i criteri di classificazione e di autorizzazione degli agrofarmaci, checché ne dicano gli scettici. In altri test, sempre su roditori, folpet avrebbe poi mostrato un residuo effetto nocivo a 350 mg/kg/giorno e una No Adverse Effect Level di 9 mg/kg/giorno.

Giusto per dovere di cronaca, nel medesimo “Gruppo B2” dello Iarc ricade anche il safrolo, un composto aromatico presente in molte spezie di uso comune, i cui nomi non verranno riportati onde evitare stranguglioni a tavola in chi stesse per assaggiare besciamelle o risotti. Se siete curiosi di sapere cosa sia il safrolo e dove ve lo mangiate allegramente più volte all’anno, lascio a voi il compito di cercarvelo su internet.

Ma all'Uomo il folpet… arriva?

Stabiliti i parametri ai quali folpet ha mostrato effetti nocivi o cancerogeni, come pure quelli ai quali risulta innocuo, almeno per i roditori, ci si chieda ora quali siano i potenziali livelli di esposizione alla sostanza attiva da parte dei comuni cittadini. Impresa che si arena appena iniziata: folpet in Italia non viene di fatto utilizzato su altre colture che la vite da vino, quindi è nel vino che si potrebbe incontrare un suo residuo. Ma nel vino non ce ne può essere, perché la sua presenza nei mosti ne impedirebbe la fermentazione. Punto. Se per caso finisse nei mosti il problema sarebbe infatti, come detto all’inizio, più che altro per il vignaiolo, il quale non vedrebbe neanche partire le fermentazioni nei tini. Né tanto meno folpet si trova nelle acque, per i motivi precedentemente esposti. Quindi non entra nelle case nemmeno attraverso i rubinetti. Unica fonte di esposizione può essere quella occasionale dovuta alla deriva in corrispondenza dei trattamenti. Può infatti capitare di abitare attaccati a un vigneto e in tal caso l’esposizione a folpet potrebbe in effetti avvenire, anche se in forma alquanto saltuaria, massimo 2-3 volte all’anno. Se però il vignaiolo utilizza un irroratore a ricircolo, atto a evitare derive e perdite di prodotto, folpet giunge sulla vite, lì si ferma e lì si degrada senza andare da alcuna altra parte. Tali irroratori sono infatti in grado di abbattere la deriva fino al 98% rispetto ad altre soluzioni convenzionali, risolvendo così anche gli annosi problemi di vicinato. 

In considerazione di quanto sopra, appare quindi molto dura stabilire un valore concreto di esposizione per i cittadini consumatori, a meno di arrivare a cifre con molti zeri dopo la virgola. Detta in altri termini, i livelli di esposizione umana alla sostanza attiva tendono asintoticamente a zero. Nella più prudente delle ipotesi – giusto per essere garantisti – questi livelli possono essere fissati al massimo alcuni milioni di volte al di sotto non solo delle dosi alle quali il prodotto si è mostrato cancerogeno, ma perfino rispetto a quelle della No Adverse Effect Level. In pratica, solo gli operatori sono esposti in modo significativo ai rovesci della medaglia legati all’uso di folpet.
Stanti così le cose – e riprendendo dal titolo stesso dell’articolo - non sarebbe quindi bene che fossero gli agricoltori a poter decidere se utilizzare o meno folpet nei propri vigneti senza per questo essere sbattuti fuori dai disciplinari di produzione?
La domanda, ovviamente è pleonastica, ovvero se ne conosce già la risposta. Folpet è fuori. Punto. Avanti il prossimo. Poi, chissà, magari, un giorno, accadrà come avvenuto nelle risaie, nelle quali si è dovuto riesumare pretilaclor, diserbante dall’indiscussa efficacia che non era nemmeno stato difeso in sede di Revisione Europea. Le resistenze delle malerbe sono infatti divenute tali da doverne accettare il ritorno, per taluni a bocca storta. Perché quando i buoi sono scappati, per riprenderli bisogna chiamare i cow-boy, mica le signorine da salotto. Quando infine si capirà che le stalle vanno chiuse prima che i buoi scappino, sarà sempre tardi.

Conclusioni

Proposta per tecnici ed Enti ufficiali: e se a livello nazionale folpet venisse riammesso in deroga in tutti i disciplinari di produzione per la vite da vino, per un numero limitato di trattamenti, a patto che gli agricoltori si dotassero di atomizzatori a ricircolo?  E se ogni altro agrofarmaco attualmente estromesso dai contributi venisse rianalizzato seguendo l’approccio di cui sopra, anziché fermarsi alle frasi di rischio meramente teoriche scritte in etichetta? Perché se fra due prodotti, uno ammesso e l’altro no, non sussistono differenze concrete né per la salute né per l’ambiente, per quale ragione si dovrebbe perseverare nel premiare il primo penalizzando il secondo? Tale approccio non solo limita inutilmente le scelte tecniche di campo e quindi la libertà d’impresa, ma crea anche una rendita di posizione economica a favore di alcuni prodotti a scapito di altri. E se fra prodotti non vi sono differenze oggettive misurabili, ciò ha davvero poco senso. Che ognuno faccia quindi il proprio mestiere: tossicologi, ecotossicologi, normatori, Enti, agricoltori e perfino giornalisti. Ma che ognuno - nell’interesse comune - dimostri almeno di saperlo fare bene.

(*) Considerando una dose di 2 kg/ha di un formulato all’80% di sostanza attiva e una densità del terreno pari a 0,7 tons/m3:

1,6 kg (s.a.) = 1.600.000 mg/ha;
0,05 m x 10.000 m2 = 500 m3 x 0,7 = 350 tons = 350.000 kg
1.600.000 mg / 350.000 kg = 4,56 mg/kg

10 febbraio 2023: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Come nella puntata precedente, le nuove registrazioni ammontano a 30. Fra le news entra anche una nuova sostanza attiva.

Giunto al secondo appuntamento del 2023, già guardando alla primavera, "In&Out" prosegue nell'aggiornamento mensile dei formulati che entrano ed escono nei cataloghi di diverse aziende. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Rispetto all'aggiornamento precedente, al 16 gennaio 2023, un nuovo agente attivo entra nel novero delle possibili soluzioni. Trattasi di fenpicoxamid, identificato anche dal sinomimo Inatreq active.

La nuova molecola appartiene alla famiglia chimica delle picolinammidi e deriva da un antifungino naturale noto come "UK-2A", originariamente isolato dai brodi di fermentazione di Streptomyces sp. 517-02.

Dotato di capacità preventive e curative, oltre che di mobilità trans laminare, si propone per il controllo delle malattie fogliari agendo come inibitore della catena di trasporto degli elettroni a livello mitocondriale. Il Frac (Fungicide Resistance Action Committee) lo ha assegnato al gruppo FRAC C4 -21.

Di seguito, invece l'aggiornamento su cosa è invece avvenuto tra i formulati commerciali fino al 9 febbraio 2023, in accordo con quanto riportato dalle fonti ufficiali.

In: nuovi formulati a catalogo

Di seguito i più recenti inserimenti in Fitogest: ammontano a trenta le novità.

Syngenta Italia: la Casa di Basilea fa 13, nel senso delle novità, e inserisce Bemotius, insetticida contenente Azadiractina A.
A base di sali di potassio degli acidi grassi (C7-C18) viene inserito anche l'insetticida Clavitus 13sl, accompagnato dai fungicidi Pecari 300, contenente protioconazolo, e Tiovit 800 L, in base zolfo. Da parte sua Vibrance Star è stato invece sviluppato per la concia e contiene fludioxonil, sedaxane e triticonazolo. Analogamente, sempre per la concia dei cereali, entra anche Celest Extra, contenente difenoconazolo e fludioxonil. Anche la concia industriale del girasole ha un nuovo alleato, ovvero Ressivi, a base di acibenzolar-s-metile. Fra gli erbicidi va invece segnalato l'inserimento di Calaris Pro, a base di mesotrione e terbutilazina. Contro le cocciniglie di frutticole, orticole e agrumi, si schiera poi Eniful, a base di piriproxifen (distribuito anche da Tecniterra brand Siriac). Anche un insetticida naturale a base di Beauveria bassiana - ceppo ATCC 74040 entra nel novero: nome commerciale Arbiogy. Strumento invece per la confusione sessuale della Piralide del Bosso, viene inserito Box T Pro Press. Infine, due rodenticidi a base di zinco fosfuro, ovvero Ratron Gl e Ratron Gw.

Chimiberg: erbicida non selettivo a base di glifosate, viene inserito Glifene Biograde Pfnpe. A questo si affiancano Idrorame Flow Pfnpe (rame - solfato tribasico di rame); Tiolene Pfnpe (zolfo); Amadene Pfnpe (proteine idrolizzate per la cattura massale).

SBM Life Science: insetticida a base di sali di potassio degli acidi grassi (C7-C18), viene inserito Flipper Pfnpe. A questo si aggiungono anche Gliphogan Top Cl Pfnpe, contenente glifosate e distribuito anche da Green Ravenna, e l'elicitore Ibisco Pfnpe, contenente COS (chito-oligosaccaridi) - OGA (oligo-galaturonidi).

BIOGARD®, divisione di CBC Europe Srl: vengono inseriti Lepinox Plus Pfnpe (Bacillus thuringiensis kurstaki - EG 2348), Nemguard Granules Pfnpe (estratto di aglio) e Vitikappa Pfnpe (bicarbonato di potassio).

FMC Agro Italia: novità nella Casa americana, l'arrivo di Meristo, erbicida per il mais a base di mesotrione, affiancato da Venzar Sc, altro erbicida ma per la barbabietola da zucchero, contenente lenacil.

Con un solo inserimento ciascuna, si prosegue con:

Le autorizzazioni in deroga

Nessuna autorizzazione in deroga risulta al momento nelle comunicazioni obbligatorie inserite dalle aziende nel sistema SDS OnDemand®.

Out: i formulati che ci lasciano

Al momento non si segnalano formulati in qualsivoglia scadenza, commercializzazione o impiego, né a febbraio né a marzo. Si attendono eventuali aggiornamenti.

Cosa cambia in chi resta

Sempre stando alle comunicazioni obbligatorie delle aziende, le modifiche significative di etichetta sono le seguenti: 

Bayer Crop Science: dal 09 gennaio 2023 è entrata in vigore la nuova etichetta di Previcur Energy (fosetil alluminio e propamocarb) con l'estensione definitiva d'impiego alle colture cetriolo e pomodoro in serra (uso fogliare) contro Phytophthora infestans e Pseudoperonospora cubensis.

Sumitomo Chemical Italia: dal 16 gennaio 2023 sonostati ri-registrati fino al 31 dicembre 2023 ifungicidi in basezolfo Tiospor Wg e Crittovit Wg. Le modifiche autorizzate consistono in: estensione alle colture frumento, orzo, pomodoro, peperone, pisello, fagiolo, cetriolo, zucchino,melone, zucca, lattuga, rose. Eliminazione delle colture nocciolo, ortaggi, floreali e ornamentali, tabacco, quercia. Modifica anche nell'intervallo di sicurezza su cereali e vite: vanno sospesi i trattamenti 35 giorni prima della raccolta su cereali e 28 giorni su vite.

Belchim Crop Protection Italia: del 16 gennaio 2023, a seguito della ri registrazione dei prodotti a base della sostanza attiva zolfo, Cosavet Df Edge vede alcune modifiche di etichetta. Entrano le colture frumento, orzo, cereali minori, cetriolo, zucchino, melone, zucca, peperone, pisello, fagiolo, lattuga, rose. Escono le colture nocciolo, tabacco, quercia, ortaggi, ornamentali e floreali. Modifica anche nell'intervallo di sicurezza su cereali e vite: vanno sospesi i trattamenti 35 giorni prima della raccolta su cereali e 28 giorni su vite.

Syngenta Italia: l'antibotritico Switch, a base delle sostanze attive fludioxonil e ciprodinil, ha ottenuto in data 20 gennaio 2023 l'estensione di impiego sulla coltura dell'actinidia.

Disclaimer

i seguenti articoli intendono fornire una panoramica periodica di ciò che è cambiato in banca dati Fitogest nelle ultime settimane. Per avere specifici dettagli su ogni modifica è però consigliabile attivare il servizio Fitogest+, il quale dà accesso a una serie di informazioni più approfondite e permette ricerche più raffinate in banca dati.

16 gennaio 2023: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Le nuove registrazioni ammontano a 30. Nessuna nuova autorizzazione in deroga e solo due formulati commerciali in revoca a febbraio (per ora)

Anno nuovo e appuntamento d'esordio 2023 per "In&Out". La rubrica prosegue infatti nell'aggiornamento mensile dei formulati che entrano ed escono nei cataloghi di diverse aziende. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Rispetto all'aggiornamento precedente, al 14 dicembre 2023, nessun nuovo agente attivo risulta all'appello. Di seguito, invece, l'aggiornamento su cosa è avvenuto tra i formulati commerciali fino al 16 gennaio 2023, in accordo con quanto riportato dalle fonti ufficiali.

In: nuovi formulati a catalogo

A seguire, i 30 nuovi inserimenti del presente aggiornamento.

Bayer: la Casa di Leverkusen inserisce in lista Glialka Plus e Sitrin, erbicidi sistemici totale a base di glifosate.

FMC Agro Italia: nuova esca attrattiva per ditteri, Visarel contiene proteine idrolizzate e va usato come additivo in miscele insetticide.

Sipcam Italia: inserisce Buggy Gold, anch'esso a base di glifosate. A questo si aggiunge Shallow, graminicida di post emergenza contenente fluazifop-p-butile.

Ascenza Italia: nuovo fungicida a base di pirimetanil, è arrivato Erune. A questo si aggiungono Kaplan e Viridis Mix, il primo fungicida contenente captano, il secondo è un erbicida di pre emergenza per il mais a base di S-metolaclor e terbutilazina.

Gowan Italia: nel ventaglio della Casa Faentino-Americana giunge Galileo, fungicida contenentetetraconazolo. Novità anche fra gli insetticidi, con l'arrivo di Fitopyr 2EC Pro (distribuito anche daCopyr), a base diestratto di piretro,quindi consentito anche in biologico.

Chimiberg: novità anche per il Marchio Trevigliese con Pantani, erbicida di post emergenza contenente nicosolfuron, distribuito anche da Rotam Agrochemical Europe. A dispetto del nome, che richiama le grandi montagne, il nuovo prodotto si presume verrà impiegato quasi esclusivamente in pianura. A questo si affianca anche Prestigan Eko, diserbante di pre emergenza contenente pendimetalin.

Agrimix: nel portfolio si inserisce Avenger, fungicida per la frutticoltura contenente captano. A questo si affiancano anche Pretil e Troller 50 Sc. Il primo fungicida contenente pirimetanil. Il secondo è invece un erbicida per cereali a base di florasulame ed è distribuito anche da Scam.

Sumitomo Chemical Italia: diverse le novità inserite, partendo da Supracaffaro Flow, fungicida a base di solfato tribasico di rame. A questo si aggiungono Banvel 480 S, Borneo e Sakura. Il primo è un erbicida a base dicamba. Il secondo, distribuito anche da SBM Life Science, è un acaricida che contiene etoxazole, mentre il terzo, distribuito anche da Nufarm Italia, è un fungicida per il frumento a base di bromuconazolo e tebuconazolo.

SBM Life Science: nell'elenco si inserisce Sanium AL, insetticida contenente flupyradifurone.

Chemia: tre le novità, ovvero Casino Royale, Fosika e Rim 25 Wg. Il primo è un fungicida a due vie, contenendo boscalid e pyraclostrobin. Il secondo è anch'esso un fungicida, ma a base di fosfonato di potassio. Infine il terzo, un erbicida contenente rimsulfuron.

Agrowin Biosciences: cinquina di novità per la Casa legnanese. Trepach è un graminicida contenente quizalofop-p-etile isomero D. Cyclo Max Plus è invece un antiperonosporico a base di metalaxil-m e folpet. Sempre metalaxil-m, ma miscelato con idrossido di rame, in Cyclo Max SC. Ancora fungicidi con Kupros 25 Wg, contenente ossicloruro di rame e distribuito anche da Sivam. A questo si affianca Sinpro, a base di azoxystrobin. Infine un erbicida, ovvero Dipiril, contenente oxifluorfen.

Chemia: erbicida di post emergenza per frumento, orzo, avena, segale, entra il elenco Pimiento 600, contenente 2,4 D (Sale) e distribuito anche da Comercial Quimica Masso', Agrimix e Agrisystem.

Le autorizzazioni in deroga

Caso più unico che raro, visti i numerosi casi precedenti, in base a quanto risulta dalle comunicazioni obbligatorie delle aziende non risulta in questa puntata alcuna autorizzazione temporanea per usi di emergenza. 

Out: i formulati che ci lasciano

Al momento vi sono soltanto due preparati in scadenza in febbraio. Nel prossimo mese, il giorno 28, troveranno infatti il loro ultimo impiego Altraz e Nominee, entrambi revocati il 1° agosto 2021

Cosa cambia in chi resta

Stando alle periodiche comunicazioni obbligatorie delle aziende, le modifiche significative di etichetta sono le seguenti:

Una novità che riguarda tutti gli hobbisti: con il 31 dicembre 2022 si è concluso il "periodo transitorio" per la vendita dei prodotti ad essi dedicati (PFnPE e PFnPO). Forse in tal modo anche chi agricoltore non è potrà capire cosa significa avere delle avversità da contrastare e non avere prodotti per farlo. Dispiace per le rose e le altre piante ornamentali.

Nel settore per usi professionali, le modifiche sono invece le seguenti:

BASF Italia: per motivi commerciali è stata modificata l'etichetta dei fungicidi Revysion e Revyona, fungicidi a base della sostanza attiva mefentrifluconazolo, eliminando la coltura del mais. Entrambi i formulati restano pertanto registrati per il controllo delle malattie di vite, pomacee e drupacee.

Chimiberg: numerose le contestuali modifiche per Geater Maxi, geoinsetticida contenente teflutrin. Inserimenti di nuove colture e modifiche nei dosaggi le novità. Necessario quindi consultare la nuova etichetta ministeriale.

Corteva Agriscience Italia: l'insetticida Sword UP, a base di etofenprox, dal 17 dicembre 2022 ha ottenuto l'estensione di impiego su Popillia japonica su vite, nocciolo e mais.

Sumitomo Chemical Italia: estensione alla coltura del pero per Maxcel, Maxcel 2 SL e Cylex Plus, tutti a base di 6-benziladenina.  

Upl Italia: contro l'oidio, dal 20 dicembre 2022, è stato esteso l'impiego su melo, coltura già autorizzata, di Nutivax e Vacciplant, contenenti la sostanza attiva laminarina.

Disclaimer
i seguenti articoli intendono fornire una panoramica periodica di ciò che è cambiato in banca dati Fitogest nelle ultime settimane. Per avere specifici dettagli su ogni modifica è però consigliabile attivare il servizio Fitogest+, il quale dà accesso a una serie di informazioni più approfondite e permette ricerche più raffinate in banca dati.

03 febbraio 2020: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Una sintesi periodica di cosa cambia fra gli agrofarmaci

Quinta puntata di "In&Out", con 27 formulati che entrano nei cataloghi di diverse aziende: 12 fungicidi, 6 erbicidi, 7 insetticidi, una soluzione per la confusione sessuale e un fitoregolatore. Nessuna novità per le sostanze attive o gli agenti microbiologici.

A seguire, il quinto aggiornamento su cosa è avvenuto nella terza settimana del gennaio 2020, in un panorama fitosanitario costantemente aggiornato in banca dati Fitogest.

Anche questa settimana verrà quindi fornito uno spaccato delle novità sopraggiunte fra il 31 gennaio e il 03 febbraio 2020, siano esse relative a nuovi arrivi quanto a formulati, oppure concernenti revoche o modifiche sostanziali di etichetta.

In: nuovi formulati a catalogo

Numerose new entry in tutte le categorie di agrofarmaci. Si ribadisce che ciò non significa necessariamente "nuove registrazioni", dato che alcuni di questi formulati riportano autorizzazioni ministeriali che possono datare diversi anni.

Le new entry al 03 febbraio 2020
Fungicidi
Dinapic, a base di fosetil alluminio, risulta distribuito da Agrowin, Chemia e Sivam. Sempre da Chemia e Agrowin arriva a catalogo Vitil Combi, antiperonosporico contenente folpet e metalaxilUpl presenta invece Spirostar, fungicida sistemico per la vite a base di spiroxamina. A base di difenoconazoloAgrizole 250 è invece distribuito da Belchim Crop Protection.

Sempre da Agrowin si inseriscono, fecendo letteralmente filotto, Disco, a base di difenoconazolo; Folmak WDG, contenente folpet; Pyrimus 400 SC, che apporta pirimetanilMachairas WG, contenente zolfo; Indofil Mz 3 WP, a base di mancozeb e distribuito anche da Chemia; Mevaxil Combi, miscela di folpet più metalaxil distribuita anche da IqvMoximate 505 WG, miscela di cimoxanil e mancozeb, e infine Bordo 20 Micro Iqv, contenente solfato di rame neutralizzato.

Erbicidi
Erbicida selettivo per mais, patata e pomodoroContor contiene rimsulfuron e risulta distribuito da Upl. Da Syngenta arriva invece Domitrel 400 SC contenente pendimetalin, cui risponde Antigram Gold di Adama e Chemia, contenente S-metolaclor.

Erbicida per il controllo delle infestanti del mais, si conferma Sulcotrek, miscela di sulcotrione e terbutilazina distribuita da Chemia e Adama.

FMC propone invece Hanukys, graminicida per cereali contenente quizalofop-p-etile, mentre Agrowin mette a catalogo Samaz, erbicida per il mais a base di nicosulfuron.

Insetticidi
Da Corteva risulta arrivato Empire, insetticida a base di spinetoram, mentre da Scam e Upl giunge Mediator Top, insetticida contenente imidacloprid e utilizzabile in serre permanenti.

Due gli insetticidi biologici per la lotta alla carpocapsa di pomacee e noce a base di virus della granulosi, ovvero Carpovirusine Evo 2 e Carpovirusine Plus, distribuiti entrambi da Scam e Upl, cui si aggiunge per il secondo prodotto anche Demetra.

Insetticida geodisinfestante in formulazione microgranulare, Lebron 0,5 G contiene teflutrin ed è distribuito da Chemia e Agrowin. Quest'ultima mette a disposizione anche un insetticida ad ampio spettro come Wintech, a base di deltametrina. Magenti 200 SC è invece un insetticida contenente imidacloprid e risulta a catalogo di Chemia e De Sangosse.

Nel settore della confusione sessuale entra Biootwin L, di Biogard, erogante i feromoni di Lobesia botrana.

Altri prodotti
Fitoregolatore a base di etefonGrassrooter risulta infine a catalogo di Chemia.

Out: i formulati che ci lasciano

Se a entrare a catalogo sono stati 27 nuovi formulati, ad andarsene in febbraio sono ben 97. Lo scadenziario di feebbraio segnala infatti la revoca dei seguenti formulati:

Revocati il 02/08/2019, non potranno più essere commercializzati a partire dal 2 febbraio 2020 i seguenti formulati:

Revocati il 04/02/2019, non potranno più essere impiegati i seguenti formulati a partire dal 4/02/2020:

Ultimo impiego il 13/02/2020 per Flocter, revocato il 13/02/2019.

Revocati il 20/09/2019, non potranno più essere commercializzati a partire dal 29 febbraio 2020 i seguenti formulati:

Fine della commercializzazione nella medesima data anche per Luna Devotion, revocato il 26/11/2019. Medesimo destino anche per Linfa Antiformica Geodisinfestante, revocato il 14/01/2020.

Revocati il 17/01/2020, non potranno più essere commercializzati a partire dal 29 febbraio 2020 nemmeno i seguenti formulati:

Cosa cambia in chi resta

Le informazioni che seguono sono relative alle "comunicazioni obbligatorie" inviate periodicamente dalle aziende produttrici che afferiscono al sistema SDS-OnDemand® per la distribuzione e l'aggiornamento delle schede di sicurezza.

Aggiornamento al 03 febbraio 2020:
Adama comunica che con Decreto del 27 gennaio 2020 Legacy Plus diviene Dicuran Plus, sempre a base di diflufenican e clortoluron. Sono inoltre sopravvenute modifiche quanto a periodo di applicazione e dose massima per orzo e frumento. Lo smaltimento scorte di Legacy Plus è fissato per il 27 luglio 2020 e l'ultimo impiego possibile è previsto per il 27 gennaio 2021.

Bayer comunica la modifica in etichetta di Lion 5 EC, che con decreto del 08/01/2020 vede nuovi limiti massimi di residui per la sostanza attiva quizalofop-p-etile. È stato inoltre fissato un intervallo minimo di pre-raccolta di 60 giorni per il cotone, come pure è stato differenziato l’intervallo minimo di pre-raccolta tra cece secco (30 giorni) e cece per consumo fresco (42 giorni). Stessa cosa per il favino secco (30 giorni) e il favino per consumo fresco (42 giorni). Infine, è stato sostituito il generico termine “vite” con i termini “vite da tavola” e “vite da vino.

A partire dal 08/01/2020 la commercializzazione delle confezioni di prodotto eventualmente giacenti presso gli esercizi di vendita dei rivenditori è consentita solo mediante fac-simile della nuova etichetta. Medesima comunicazione da parte di Chimiberg e FMC, rispettivamente per i prodotti Apache e Hanukys, a base anch'essi di quizalofop-p-etile.

Sempre FMC comunica che il proprio formulato Weedagro 600 D, a base di 2,4-D, è stato rinnovato fino al 31/12/2031 con Decreto del 27/01/2020.

Sempre da Bayer, si comuncia che dal 15 gennaio 2020, è entrata in vigore la nuova etichetta di Sivanto Prime, contenente flupyradifurone, per il quale è stata aggiunta la possibile applicazione in post-fioritura (caduta petali) contro afide grigio (Dysaphis plantaginea, Dysaphis devecta, Dysaphis pyri) su melo e pero. Le eventuali giacenze potranno essere gestite allegando al prodotto all’atto della vendita il fac-simile dell’etichetta qui acclusa.

Dal 17 dicembre 2019 è utilizzabile in agricoltura biologica 3Logy di Sipcam Italia, a base di eugenolo, geraniolo e timolo.


Disclaimer:

22 aprile 2020: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Una sintesi periodica di cosa cambia fra gli agrofarmaci

Nona puntata di "In&Out", avviandosi verso la fine del mese di aprile. Vediamo quindi i formulati che sono entrati e usciti dai cataloghi aziendali. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Fra le sostanze o gli agenti attivi si contabilizza purtroppo una sola new entry, ovvero isofetamide, fungicida della famiglia chimica delle phenyl-oxo-ethyl thiophene ammidi. Agisce inibendo la Succinato deidrogenasi (Sdh), enzima chiave della catena della respirazione mitocondriale.

A seguire, l'aggiornamento su cosa è avvenuto fino al 22 aprile 2020, in un panorama fitosanitario costantemente aggiornato in banca dati Fitogest.

In: nuovi formulati a catalogo

Si ribadisce che new entry non significa necessariamente "nuove registrazioni", dato che alcuni di questi formulati riportano autorizzazioni ministeriali che possono datare diversi anni.

Le new entry al 22 aprile 2020:
Solo sette le new entry quanto a formulati.

Erbicidi
Da Agrimix giunge Isomexx, dicotiledonicida per cereali contenente metsulfuron metile.

Fungicidi
Da Belchim Crop Protection viene lanciato Kenja, fungicida a base della succitata isofetamide che si prefigge di controllare controllo botrite della vite, della fragola e della monilia di ciliegio e albicocco.

Insetticidi
FMC lancia Exirel 2020, insetticida a base di ciantraniliprole. Il prodotto ha ottenuto per il 2020 l'autorizzazione straordinaria su ciliegio, pesche, nettarine e vite da vino. Da parte sua BASF inserisce a catalogo Vesticor, insetticida specifico contro i lepidotteri a base di clorantraniliprole.

A base di acetamipridCornalina entra invece nei cataloghi di Chemia, Chimiberg e di Agrowin come aficida per gli agrumi. Anche per la cimice asiatica cattive notizie: Ascenza è riuscita a ottenere la registrazione di Sundek Cimice e di Sundek Smart Cimice, a base rispettivamente di clorpirifos metile. Entrambi hanno un'autorizzazione eccezionale di 120 giorni secondo art.53 con scadenza 15 agosto 2020. Almeno per i prossimi mesi tale parassita potrà essere controllato su pomacee, pesco e nettarine.

Out: i formulati che ci lasciano

Lo scadenziario al 22 aprile non mostra differenze rispetto alla puntata precedente della serie, cui si rimanda per approfondimenti.

Cosa cambia in chi resta

Le informazioni che seguono sono relative alle "comunicazioni obbligatorie" inviate periodicamente dalle aziende produttrici che afferiscono al sistema SDS-OnDemand® per la distribuzione e l'aggiornamento delle schede di sicurezza.

Adama comunica che dal 31 marzo il suo diserbante Agil, a base di propaquizafop, è stato autorizzato in deroga su prezzemolo e basilico. L'impiego sarà possibile quindi fino al 28 luglio. Sempre in casa Adama, anche Apollo SC, acaricida a base di clofentezine, è stato autorizzato per 120 giorni su mora di rovo. Il prodotto ha ottenuto una finestra di impiego dal 6 aprile al 3 agosto 2020.

Stesse finestre temporali anche per due prodotti di Gowan Italia. Il primo è Polyversum, a base di Pythium oligandrum - ceppo M1. La sua estensione temporanea è su actinidia per il controllo della muffa grigia. Da parte sua, Spada 50 WG, contenente fosmet, ha invece ottenuto l'estensione temporanea su barbabietola da seme per l controllo del punteruolo.

Score 25 EC di Syngenta, a base di difenoconazolo, ha parimenti ottenuto la registrazione di emergenza per impiego contro la septoria del prezzemolo, ruggine di mora e lampone e cercospora di bieta da costa e da foglia. Il periodo di applicabilità pari a 120 giorni parte il primo di aprile per il prezzemolo, il 30 aprile per mora e lampone e il primo settembre per la bieta da costa e da foglia.

Sempre da Syngenta, il 6 aprile Celest 480 FS, a base di fludioxonil, ha ottenuto la registrazione di emergenza per impiego come concia delle sementi di scalogno, cipolline, prezzemolo, finocchio, sedano, ravanello, melone, cocomero, zucca, zucchino, cetriolo, pomodoro, melanzana, peperone, lattuga, valerianella, indivia e indivia belga.

Devrinol F di Upl, contenente la sostanza attiva napropamide, ha ottenuto la deroga per l'impiego su colture da seme per il controllo delle malerbe. Tale autorizzazione è valida dal 6 aprile 2020 al 3 agosto 2020. Medesima finestra temporale in deroga anche per il rameico Poltiglia Disperss, sempre di Upl, per l'impiego su frumento contro septoriosi e ruggini.

Agricola Internazionale e Sumitomo Chemical Italia comunicano l'autorizzazione in deroga di Prev-Am-Plus, a base di olio essenziale di arancio dolce, su melo, pero, olivo, basilico e pomodoro.
L'autorizzazione vale come segue:

Belchim Crop Protection ha invece ottenuto l'autorizzazione in deroga per Teppeki, insetticida a base di flonicamid, su barbabietola da zucchero per la produzione di semi. La finestra di 120 giorni è partita il 9 aprile.


Disclaimer:
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Agrofarmaci In&Out: cosa entra, cosa esce, cosa cambia04/05/2020

3 maggio 2020: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Una sintesi periodica di cosa cambia fra gli agrofarmaci

Decima puntata di "In&Out": giunti ormai a un passo dalla riapertura, seppur parziale, dopo il lock down totale di molte attività causa coronavirus, prosegue la serie di articoli dedicata ai formulati che entrano ed escono nei cataloghi di diverse aziende. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Vediamo cosa è cambiato in questo primo scorcio di maggio, siano queste novità relative a nuovi arrivi quanto a formulati, oppure concernenti revoche o modifiche sostanziali di etichetta.

Fra le sostanze o gli agenti attivi non si contabilizza alcuna new entry rispetto al precedente aggiornamento. Pochi anche i nuovi formulati che al 3 maggio compaiono in banca dati Fitogest.

In: nuovi formulati a catalogo

Si ribadisce che new entry non significa necessariamente "nuove registrazioni", dato che alcuni di questi formulati riportano autorizzazioni ministeriali che possono datare diversi anni.

Le new entry al 3 maggio 2020:
Solo quattro le new entry quanto a formulati.

Fungicidi
A base di bromuconazolo e tebuconazoloArito viene proposto da Sumitomo Chemical Italia contro le principali patologie del frumento, in primi la fusariosi della spiga. Da Chemia giunge invece Metix Mantiperonosporico per la vite a base di metalaxyl e mancozeb.

Insetticidi
Da Chimiberg arriva Syneis Fly, formulato a base di spinosad. Può essere utilizzato per l controllo dei ditteri tripetidi di agrumi, olivo, pesco, susino, ciliegio e diverse altre colture. Da Corteva viene invece ottenuta l'autorizzazione in deroga per Reldan 22 Cimice asiatica, contenente clorpirifos metile. Il periodo di possibile impiego spazia dal 17 aprile al 15 agosto 2020.

Out: i formulati che ci lasciano

Lo scadenziario presenta 18 sifferenti dipartite. Di seguito i prodotti che andranno effettivamente persi in quanto revocati.

Revocati il primo di maggio

Il 15 maggio 2020 sarà l'ultima data valida per la commercializzazione per Curzeb WG, prodotto revocato il 15/11/2019.

Revocati il 1/11/2019, avranno il loro ultimo impiego possibile il 20 maggio 2020:

Il 31 maggio 2020 avranno l'ultima data per la commercializzazione i seguenti prodotti, revocati il 1/12/2019:


Cosa cambia in chi resta

Le informazioni che seguono sono relative alle "comunicazioni obbligatorie" inviate periodicamente dalle aziende produttrici che afferiscono al sistema SDS-OnDemand® per la distribuzione e l'aggiornamento delle schede di sicurezza.

Biogard comunica che Helicovex, a base della s.a. Helicoverpa armigera nucleopoliedrovirus, ha ottenuto l'autorizzazione in deroga su cece, lenticchia e altre leguminose da granella contro Nottua gialla. L'impiego sarà possibile dal 9 aprile al 6 agosto 2020.

Scomrid di Certis Europe, a base di imazalil, a partire dal 16/04/2020, avrà nuovi LMR e l'intervallo di sicurezza è stato fissato ad un giorno contro lo zero precedentemente autorizzato.

Corteva comunica la proroga autorizzativa dei suoi formulati Executive ed Executive Gold, a base di rimsulfuron, al 30 Aprile 2021.

A base di olio essenziale di arancio dolce, Limocide, distribuito da Manica, è stato autorizzato in deroga dal 9 aprile al 6 agosto 2020 contro la ticchiolatura di melo e pero. Il rameico Poltiglia 20 WG Green, distribuito anch'esso da Manica, è stato autorizzato in deroga dal 6 aprile al 3 agosto 2020 contro Septoria e Puccinia del frumento.

Biolid Up PFnPE, ,3Logy PFnPE, Applaud PLUS PFnPE, Epik SL PFnPE, Oikos PFnPE, Rebel TOP PFnPE e Vitene Triplo R PFnPE: Sipcam Italia comunica che il termine per la commercializzazione e l’utilizzo dei prodotti, già consentiti per l'uso non professionale, è stato posticipato dal 2 maggio 2020 al 2 novembre 2021.

Da Syngenta: a partire dal 14 aprile e per 120 giorni Apron XL, a base di metalaxil-m, ottiene la registrazione di emergenza per impiego per la concia delle sementi di carota, cetriolo, brassicacee, bietola da costa e da foglia, lattughe e insalate, erbe fresche, cipolla e cocomero per il controllo di Pythium sp. e Peronospora sp. Medesima finistra temporale per Wakil XL, contenente fludioxonil, metalaxil-m e cymoxanil, che ottiene la registrazione di emergenza per impiego per la concia delle sementi di fagiolo per il controllo di Antracnosi, Botrite, Fusariosi, Peronospora e Marciume del Colletto.

Da Upl: a far data dal 20 Aprile 2020 Cliophar 600 SL, a base di clopiralid, non potrà più essere utilizzato su cavolfiore.

Corteva: Kerb 80 EDF, erbicida a base di propizamide, è stata autorizzata per un periodo di 120 giorni, dal 21 aprile 2020 al 18 agosto 2020, su baby leaf di lattuga, cicorino e valerianella.


Disclaimer:
i seguenti articoli intendono fornire una panoramica periodica di ciò che è cambiato in banca dati Fitogest nelle ultime settimane. Per avere specifici dettagli su ogni modifica è però consigliabile attivare il servizio Fitogest+, il quale dà accesso a una serie di informazioni più approfondite e permette ricerche più raffinate in banca dati.

24 settembre 2020: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Una sintesi periodica di cosa cambia fra gli agrofarmaci

Sedicesima puntata di "In&Out", con l'aggiornamento dei formulati che entrano ed escono nei cataloghi di diverse aziende. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Come da aggiornamento precedente, del 26 agosto, nessuna nuova sostanza attiva o agente attivo risulta autorizzata rispetto alle ultime novità.

Di seguito, l'aggiornamento su cosa è invece avvenuto tra i formulati commerciali fino al 24 settembre 2020, in accordo con quanto riportato in banca dati Fitogest.

In: nuovi formulati a catalogo

Si ribadisce che new entry non significa necessariamente "nuove registrazioni", dato che alcuni di questi formulati riportano autorizzazioni ministeriali che possono datare diversi anni.

Per quanto riguarda le new entry su Fitogest al 24 settembre 2020 la parte del leone spetta ad Agrisystemsocietà che annovera il maggior numero di inserimenti in questa puntata, sia in esclusiva, sia come codistribuzioni.

Le novità portano infatti il nome di Bactospeine 32 WG, a base di B. thuringiensis kurstaki - ABTS 351Lariem C20, contenente cimoxanilArysoil, a base di olio minerale; Avert WG, erbicida selettivo per cereali a base di tribenuron;Carolin, fungicida contenente dimetomorf, e da Crioram WG, altro fungicida contenente ossicloruro di rame. Quest'ultimo risulta a catalogo anche di Upl Italia.

Tale codistribuzione vale anche per Diconet, a base di 2,4-D (estere) e florasulam. Similmente, Agrisystem codistribuisce con Comercial Quimica Massò anche Ditto, a base di difenoconazolo, mentre con Agrowin Biosciences codistribuisce Erby 5 EC, erbicida contenente quizalofop-p-etile isomero D, Filder 69 WG, fungicida a base di dimetomorf e mancozeb che entra a catalogo anche di Upl Italia. Infine, con Gowan ItaliaAgrisystem codistribuisce Viver Elite WG, contenente tebuconazolo.

Altre codistribuzioni risultano con Vebi Istituto Biochimico, una, poi due con Ascenza e infine una quarta con Certis Europe: la prima è relativa a Coppercim WG, contenente cimoxanil e rame da solfato neutralizzatola seconda e la terza riguardano invece Stiker Flow, contenente exitiazox, e Medeiro 80 WG Advance, contenente fosetil alluminio. Infine la quarta, con Tracer Fly a base di spinosad

Terminata la lunga serie di novità relative ad Agrisystem, altre ve ne sono a favore di altre società.

Ascenzail suo catalogo fungicidi su Fitogest si allarga per fare spazio ad Actlet Evo, contenente cimoxanilfolpet e metalaxil-mnonché ad Actlet C, a base di metalaxil-m rame idrossido. Quest'ultimo codistribuito con Sumitomo Chemical Italia.

Cedax: la società forlivese propone un prodotto a base di olio di garofano, ovvero Xedagar, affiancato da Xedathane 20, contenente un'originale miscela di olio di garofano e pirimetanil

Gowan Italia: a Faenza la Casa allarga a Targa Flo, graminicida a base di quizalofop-p-etile isomero D

Sbm Life Science: l'azienda milanese inserisce fra gli insetticidi Sanium SL 25 Giardino, contenente flupyradifurone.

Upl Italia: ancora la Romagna sugli scudi, con la società con sede a Cesena che amplia il catalogo erbicidi con Avenox 240, contenente clodinafop-propargyl e l'antidoto agronomico cloquintocet mexyl. Il prodotto, a quanto viene riportato da Fitogest, risulta però distribuito anche da Comercial Quimica Massò.

Distribuzione multipla infine per Cornalina, a base di acetamipridrisultando a catalogo di Agrowin BiosciencesChemiaChimiberg e Comercial Quimica Massò

Out: i formulati che ci lasciano

Rispetto all'ultimo aggiornamento del 26 agosto al 4 di ottobre troveranno l'ultima data di impiego i seguenti formulati, revocati il 4 ottobre 2019

L'8 ottobre vede la medesima scadenza per altri quattro formulati, revocati l'1 agosto 2019:

Ultima commercializzazione invece il 30 ottobre per sei formulati revocati il 30 aprile 2020:

Dal 2 settembre è revocato Puntil MZ di Manica. L'ultima commercializzazine sarà possibile al 28 febbraio 2021, mentre l'ulitmo impiego è previsto per il 28 febbraio 2022.

Cosa cambia in chi resta

Le informazioni che seguono sono relative alle "comunicazioni obbligatorie" inviate periodicamente dalle aziende produttrici che afferiscono al sistema SDS-OnDemand® per la distribuzione e l'aggiornamento delle schede di sicurezza.

Sumitomo Chemical Italia comunica che dal 1 novembre 2020 è revocato Bayteroid 25 EC. L'ultima commercializzazione è prevista per il 31 gennaio 2021, mentre l'ultimo impiego è in data 20 luglio 2021. Analogamente, sono stati revocati in data 3 luglio i formulati Kelly WG e Jupiter WG, la cui ultima commercializzazione è prevista per il 3 gennaio 2021, mentre l'ultimo impiego cadrà il 3 luglio 2021.

Adama modifica le etichette di Carnival Rio e di Kantik, contenenti prochloraz, date le modifiche degli Lmr occorse al fungicida. Dal 9 settembre le nuove indicazioni sulle tempistiche di impiego sono quindi riportate nelle nuove etichette. Urge scaricarle.

Bayer Environmental Science comunica che il proprio prodotto Exemptor troverà il proprio ultimo impiego possibile in data 3 febbraio 2021. Da parte sua, Bayer Cropscience comunica che il proprio prodotto Monceren 250 SC avrà l'ultima commercializzazione consentita il 26 dicembre 2020, mentre l'ultimo utilizzo consentito cadrà il 5 gennaio 2021.

Corteva comunica che i propri prodotti Thiocur Evo e Thiocur Forte, a base di miclobutanil, avranno l'ultima commercializzazione il 22 dicembre 2020. L'ultimo giorno per l’impiego in campo è invece il 1 gennaio 2021, anche se si dubita che qualcuno usi un fungicida il giorno di Capodanno.

Sumitomo Chemical Italia comunica che con decreto del 9 settembre 2020 è stata autorizzata l’estensione d’impiego su mandorlo del proprio insetticida Kestrel (acetamiprid) per combattere gli afidi. L'estensione varrà fino al 6 gennaio 2021. Modifiche normative anche per Orius P, anch'esso contenente prochloraz, di cui si consiglia di scaricare nuova etichetta per allinearsi alle nuove indicazioni.

Gowan comunica le recenti modifiche in etichetta del proprio fungicida Binal Pro, anch'esso contenente prochloraz. Anche in questo caso meglio consultare la nuova etichetta.

Scam: analogamente a quanto detto sopra per i prodotti a base di prochloraz, anche Ampera vede modificare l'etichetta. Altro scarico consigliato.

Sipcam: idem come sopra. Modificata anche l'etichetta di Tag Pro, anch'esso contenente prochloraz

Addendum post-pubblicazione, aggiunto in data 29 settembre
Nella presente puntata è sfuggita una modifica di etichetta, quella a vantaggio di Proradix di Green Ravenna, a base di Pseudomonas sp. -  DSMZ  13134. Secondo la comunicazione obbligatoria inviata il 6 agosto 2020 tramite il sistema SDS-OnDemand®, il prodotto è stato autorizzato con estensione d’impiego su solanacee, cucurbitacee, fragola, lattughe e simili comprese baby leaf, spinaci, brassicacee ed erbe. Inoltre, è stata modificata la classificazione eliminando la frase di pericolo EUH 208 nonché alcuni consigli di prudenza.
Ci scusiamo per la svista.

Questo articolo è stato modificato dopo la pubblicazione.


Disclaimer:
i seguenti articoli intendono fornire una panoramica periodica di ciò che è cambiato in banca dati Fitogest nelle ultime settimane. Per avere specifici dettagli su ogni modifica è però consigliabile attivare il servizio Fitogest+, il quale dà accesso a una serie di informazioni più approfondite e permette ricerche più raffinate in banca dati.

19 dicembre 2020: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Una sintesi periodica di cosa cambia fra gli agrofarmaci

Ventesimo e ultimo appuntamento, almeno per il 2020, della serie "In&Out". Di seguito, l'aggiornamento dei formulati che entrano ed escono nei cataloghi di diverse aziende. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Rispetto all'aggiornamento precedente, al 3 dicembre, una sola nuova sostanza attiva risulta autorizzata, ovvero mefentrifluconazolo, fungicida appartentente alla famiglia dei triazoli. Agisce per via sistemica, in maniera sia preventiva sia curativa. La sua azione è a carico dell‘enzima C14-Demethylase, bloccando la produzione di ergosterolo e determinando la conseguente rottura della membrana cellulare del patogeno. Come spesso accade con nuove molecole, pur di famiglie note, anche mefentrifluconazolo appare al momento efficace anche su ceppi fungini che nel tempo sono risultati meno sensibili ai triazoli.

Di seguito, l'aggiornamento su cosa è avvenuto tra i formulati commerciali fino al 22 maggio 2020, in accordo con quanto riportato in banca dati Fitogest.

In: nuovi formulati a catalogo

Si ribadisce che new entry non significa necessariamente "nuove registrazioni", dato che alcuni di questi formulati riportano autorizzazioni ministeriali che possono datare diversi anni.

Puntata in buona parte colonizzata da Chemia, azienda che ha visto numerosi inserimenti in Fitogest nelle ultime settimane.

Anche Ascenza si è mostrata molto attiva negli inserimenti in banca data, aggiungendo ai prodotti già citati sopra anche i seguenti:

La già citata Comercial Quimica Masso' vede inserite le ulteriori e seguenti novità:

Da parte sua, la pagina "aziende" di Chimiberg si arricchisce anche di Dogo (acetamiprid) e di Dalet Trio (cimoxanil, folpet e fosetil alluminio), mentre Agrimix aggiunge Forzanet 75 (tribenuron metile) e Vimar (acetamiprid).

Infine, ultime new entry per adesso, Bussola (rame - solfato neutralizzato) di Isagro, Corto WG (calcio-proesadione) di Orius, Subvert ((E,Z)-7,9-Dodecadienil acetato) di Suterra Europe Biocontrol e Medor 70 WDG (metribuzin) di Gowan Italia.


Out: i formulati che ci lasciano

Rispetto all'ultimo aggiornamento del 3 dicembre, giusto nella stessa data è stato revocato Atlantis Star.

Il 4 dicembre 2020 sono stati invece revocati i seguenti formulati:

Si conferma inoltre quanto già pubblicato nel precedente articolo: il 22 dicembre 2020 avranno l'ultima data utile di commercializzazione i seguenti formulati, revocati in data 22 luglio 2020:

Medesimo destino per Monceren 250 SC, revocato il 26 giugno2020, che avrà l'ultima commercializzazione il 26 dicembre 2020.


Cosa cambia in chi resta

Basf: dal 25 novembre 2020 Cabrio Top, fungicida a base di pyraclostrobin e metiram, vede modificata l' etichetta relativamente alla sola coltura dell’uva da tavola, con un nuovo intervallo di sicurezza di 49 giorni, rispetto al precedente dato che ne prevedeva. Nuovo anche l'intervallo minimo tra i trattamenti, pari a 12 giorni, rispetto al precedente intervallo che prevedeva una forbice da 8 a 12 giorni. Analogamente, anche Tucana 25 EC vede l'etichetta modificata con intervalli di sicurezza pari a 35 giorni prima della raccolta per l’uva da vino e di 49 giorni per l’uva da tavola, rispetto al precedente dato che prevedeva 48 giorni per la vite.

Fmc: analoghe modifiche a quelle di Tucana 25 EC sono segnalate anche per Regnum 25 EC, anch'esso a base di pyraclostrobin.

Corteva: con Decreto Ministeriale dell’11 dicembre 2020, Fontelis (penthiopyrad) è stato autorizzato per la difesa del finocchio per una durata di 120 giorni, ovvero dall’ 11 dicembre 2020 all' 11 aprile 2021.

Chimiberg: modifiche all'etichetta di Partner EC, a base di procloraz, con impiego su orzo consentito una sola volta l'anno e con l'inserimento della limitazione: “Il foraggio dei cereali trattati con questo prodotto non deve essere utilizzato per l’alimentazione animale”. Inoltre, la casa di Caravggio comunica che Rembo’ 10 EC, a base di pyriproxyfen, è da considerarsi revocato a partire dal 1° novembre 2020. A partire da tale data, è previsto lo smaltimento scorte secondo le seguenti modalità: 6 mesi per la vendita delle eventuali giacenze, cioè fino al 30 aprile 2021; 12 mesi per l'uso del prodotto, quindi fino al 31 ottobre 2021.

Agricola Internazionale comunica che il prodotto Prev-Am-Plus (olio essenziale di arancio dolce) ha incontrato diverse modifiche in etichetta, per colture e target, dal 2 dicembre 2920. Necessario rifarsi quindi alla nuova etichetta.

Gowan Italia: il 12 novembre 2020 Dicarzol 50 SP, a base di formetanate, ha ottenuto l’estensione definitiva d’etichetta contro ulteriori target su vite da tavola (Tetranychus urticae, Panonychus ulmi, Calepitrimerus vitis). Su tale coltura era già autorizzato per il controllo dei Tripidi.

Sipcam: in data 19 novembre 2020 è stato pubblicato il Decreto riguardante il rinnovo dell’autorizzazione di Click Pro a base di mesotrione e terbutilazina. Inoltre, il 22 novembre 2020 sono entrate in vigore le nuove etichette di Doppler e di Sirtaki, entrambi a base di clomazone. Nelle istruzioni per l'uso è stata inserita la seguente indicazione: “Da non impiegarsi in serra ed evitare anche l'impiego in colture forzate con copertura di film plastici o tessuto-non-tessuto”. La modifica non comporta né lo smaltimento delle scorte in giacenza né la fornitura agli acquirenti/utilizzatori finali del fac-simile della nuova etichetta. Medesima indicazione in etichetta anche per Rampar CS a base di pendimetalin e clomazone.

Sumitomo Chemical ItaliaGemini GEO, a base di z-cipermetrina, è stato revocato a decorrere dal 24 settembre 2020 anziché dal 29 ottobre 2020 come precedentemente comunicato. Quindi le date corrette per lo smaltimento delle scorte sono le seguenti: la vendita delle scorte giacenti presso i magazzini è consentita fino al 24 marzo 2021, mentre l’impiego da parte degli utilizzatori finali è consentito fino al 24 settembre 2021. Analogamente a quanto già detto poc'anzi su Prev-Am-Plus, molte sono le novità in etichetta per questo prodotto a base di olio essenziale di arancio dolce. Necessario rifarsi quindi alla nuova etichetta, del 2 dicembre 2020.

L'articolo è stato modificato dopo la sua pubblicazione


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i seguenti articoli intendono fornire una panoramica periodica di ciò che è cambiato in banca dati Fitogest nelle ultime settimane. Per avere specifici dettagli su ogni modifica è però consigliabile attivare il servizio Fitogest+, il quale dà accesso a una serie di informazioni più approfondite e permette ricerche più raffinate in banca dati.

27 ottobre 2021: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Una sintesi periodica di cosa cambia fra gli agrofarmaci: 11 le new entry, contro le 82 dipartite di novembre

Quindicesimo appuntamento del 2021 con "In&Out", periodico aggiornamento dei formulati che entrano ed escono nei cataloghi di diverse aziende. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Come da aggiornamento precedente, al 28 settembre, nessuna nuova sostanza attiva o agente attivo risulta autorizzata rispetto alle ultime novità.

Di seguito, l'aggiornamento su cosa è avvenuto tra i formulati commerciali fino al 27 ottobre 2021, in accordo con quanto riportato in banca dati Fitogest.

In: nuovi formulati a catalogo

Si ribadisce che new entry non significa necessariamente "nuove registrazioni", dato che alcuni di questi formulati riportano autorizzazioni ministeriali che possono datare diversi anni.

Bayer: tre le novità. La prima è Capreno, erbicida per il mais contenente isoxadifen etiletembotrione tiencarbazone metile. Contro i ditteri del ciliegio, si inserisce invece Decis Trap Ciliegio, trappola attivata con deltametrina. Infine Nymeo, erbicida contenente metamitron.

Ascenza Italia: due le novità della casa con sede a Saronno. Si chiamano Broker e Orbiter. Il primo è un fungicida per frumento e orzo a base di protioconazolo. Il secondo è invece un erbicida di post emergenza per il controllo delle infestanti dicotiledoni di frumento, orzo e triticale contenente florasulam.

Sipcam Italia: anch'essa con due news. Si inserisce infatti un nuovo erbicida per il mais, ovvero Iseran, che entra nel novero dei pre-emergenza avulsi da terbutilazina, contenendo clomazone e mesotrione. A questo si aggiunge Trika Energy, insetticida granulare a base di lambda cialotrina adatto alla protezione degli apparati radicali.

Corteva Agriscience Italia: nuovo erbicida di per emergenza e di post-emergenza precoce per il controllo delle infestanti di cereali e patate a base di prosulfocarb e dal nome commerciale Boiler.

FMC Agro Italia: nuovo erbicida per la vite, gli agrumi, l'olivo e le aree non coltivate a base di flazasulfuron. Nome commerciale Goldwind.

Serbios: espande il proprio catalogo con Ferrex, lumachicida a base di fosfato ferrico.

UPL Italia: acaricida a base di bifenazate, per piante floreali e ornamentali in pieno campo e in serra, si inserisce in banca dati con il nome commerciale di Floramite 240 SC.

Out: i formulati che ci lasciano

Il 4 novembre 2021 troverà la sua ultima commercializzazione Titus Mais Extra, revocato il 4 maggio 2021.

Tutti revocati il 17 maggio 2021, il 17 novembre 2021 troveranno anch'essi ultima commercializzazione i seguenti formulati:

Revocati il 10 dicembre 2020, avranno il loro ultimo possibile impiego al 30 novembre 2021 i seguenti formulati:

Revocati nel giugno 2021, sempre al 30 novembre 2021, avranno invece la loro ultima commercializzazione

Cosa cambia in chi resta

Le informazioni che seguono sono relative alle "comunicazioni obbligatorie" inviate periodicamente dalle aziende produttrici che afferiscono al sistema SDS-OnDemand® per la distribuzione e l'aggiornamento delle schede di sicurezza.

BIOGARDNaturalis, bioinsetticida a base di Beauveria bassiana - ATCC 74040, ha ottenuto l'estensione d'impiego su patata contro elateridi mediante ala gocciolante (manichetta), nonché contro eriofide rugginoso (Aculops lycopersici) su pomodoro, peperone, melanzana (impiego solo in serra).

Syngenta Italia: dal 13 settembre 2021 Primagram Gold, a base di terbutilazina ed S-metolaclor, vede modificare la dose autorizzata su mais che ora è di 3.5 – 4.5 l/ha. Pure modificate le malerbe dicotiledoni controllate con l'aggiunta di Stramonio, Galinsoga, Correggiola, Reseda comune, Grespino comune, Cencio molle e Anagallide. Eliminata invece la Forbicina.

Adama Italia: modifica del nome commerciale di un insetticida a base di lambda cialotrinaLamdex 2,5 WG diventa Duravis. Inoltre, dal 5 ottobre scorso Lebron 0,5 G (distribuito da Chemia) e Schermo 0,5 G, entrambi a base di teflutrin, vedono l'estensione di impiego su carota, e l'eliminazione di lattuga, scarola/indivia e foglie larghe. 

Belchim Crop Protection: per il lumachicida Metarex Inov, a base di metaldeide, è stata concessa una deroga per lo smaltimento e la gestione delle scorte anche dopo la data del primo ottobre 2021, solo per uso professionale previa rietichettatura, mediante l'apposizione dell'etichetta aggiornata alla nuova classificazione e la consegna all'acquirente del fac-simile dell'etichetta stessa. Inoltre, dal 6 settembre 2021 l'antiperonosporico Ranman Top, a base di cyazofamid, ha ottenuto l'estensione d'impiego contro la peronospora di cipolla, aglio e scalogno. 

Medesime modifiche, viste sopra, anche per Limavar e Limater (Copyr), per Limacide Pellets (Sbm Life Science) e Panesca (Green RavennaVebi Istituto Biochimico ed L.B.I.), tutti a base anch'essi di metaldeide

BASF Italia: le etichette di Altorex e Corum, entrambi contenenti imazamox, vedranno specificare per l'erba medica che con il trattamento di "post emergenza precoce", citato nelle etichette, si include la possibilità d'impiego anche sui ricacci

Bayer: dal giorno 5 ottobre 2021, l'insetticida Sivanto Prime, a base di flupyradifurone, vede variare l'etichetta con l'eliminazione di Bemisia tabaci dalle piante ornamentali e da fiore (colture in serra). Inoltre, il biofungicida Serenade ASO, contenente Bacillus subtilis - QST 713, è stato autorizzato in deroga su ravanello in campo e in serra contro Rizoctonia e Sclerotinia. L'autorizzazione va dal 5 ottobre 2021 al 1° febbraio 2022

Euro Tsa: il geoinsetticida Microsed Geo vede una variazione di etichetta per conformarsi ai nuovi Lmr europei per tefluthrin, in vigore dal 27 gennaio 2022. Le modifiche interessano dolcetta, crescione e altri germogli e gemme, barbarea, rucola, senape juncea.

FMC Agro Italia: dal 5 ottobre, estensione d'impiego di Coragen insetticida a base di chlorantraniliprole, contro Popillia japonica su mais e mais dolce. 

Gowan Italia: il fungicida Zoxium 240 SC, a base di zoxamide, ha ottenuto un'estensione temporanea d'impiego contro la peronospora su lattughino, valerianella, rucola, incluse baby leaf (in serra), bietola da foglia, spinacio e simili, incluse baby leaf (pieno campo e serra). La finestra d'impiego va dal 5 ottobre 2021 al primo febbraio 2022.


Disclaimer:
i seguenti articoli intendono fornire una panoramica periodica di ciò che è cambiato in banca dati Fitogest nelle ultime settimane. Per avere specifici dettagli su ogni modifica è però consigliabile attivare il servizio Fitogest+, il quale dà accesso a una serie di informazioni più approfondite e permette ricerche più raffinate in banca dati.
Quali fonti sono state utilizzate le pagine relative agli ultimi preparati in commercio, le ultime sostanze attive, lo scadenzario (per utenti Fitogest+), come pure le mail di aggiornamento fornite settimanalmente dal servizio SDS-OnDemand®in cui sono contenute le "comunicazioni obbligatorie" delle aziende.
Criteri per le novità: gli utenti di Image Line potranno trovare i prodotti che da poco risultano a catalogo delle diverse aziende distributrici, il che non equivale a "nuove registrazioni". Possono infatti essere formulati pre-esistenti, ma che non risultavano precedentemente "a catalogo" su Fitogest per quella data azienda.
Se vi sono formulati i cui Decreti autorizzativi non sono stati ancora inviati a Image Line per l'inserimento in banca dati, questi non possono essere citati nei presenti articoli.
Attenzione: la commercializzazione e l'uso dei singoli formulati richiedono sempre la coerenza dell'etichetta con quanto stabilito dalla normativa: si ricorda quindi che prima di ogni vendita o utilizzo in campo è preciso dovere della rivendita e dell'utilizzatore verificare la correttezza dei contenuti dell'etichetta riportata sulle confezioni, incluse le eventuali modifiche subentrate nel frattempo.

31 gennaio 2022: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Una sintesi periodica di cosa cambia fra gli agrofarmaci, con 44 nuovi inserimenti in soli quaranta giorni

Primo articolo del 2022 della serie "In&Out", con l'aggiornamento dei formulati che entrano ed escono nei cataloghi di diverse aziende. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Rispetto all'aggiornamento precedente, al 21 dicembre 2021, non si segnala alcun nuovo agente attivo. Al contrario, il mese di gennaio si conferma prolifico di nuovi inserimenti quanto a formulati commerciali, con 44 novità in banca dati rispetto a fine dicembre dell'anno precedente. Di seguito, l'aggiornamento su cosa è avvenuto negli ultimi 40 giorni, in accordo con quanto riportato in banca dati Fitogest.


In: nuovi formulati a catalogo

Ordinate per numero di nuovi inserimenti in Fitogest, le società del settore vedono in vetta in questa puntata Gowan Italia con 11 prodottiIbisco (distribuito anche da SBM Life Science), Antene SBussola (distribuito anche da Agrowin Biosciences), Cuproram 37,5 WgEvoram 15Hattrick 30 WgOxycurBasiram EliteCuproram 35 Wg BluAstrel WdgInpul.

Segue con sette new entry Chemia, con: Metix CombiPraktisRocinanteSivil TopFull 80 WgSindoxa (utilizzabile fino al 19 settembre 2022 e distribuito anche da Scam), Tribal.

Proseguendo, con sei nuovi inserimenti ciascuna si presentano due differenti società.


Cinque invece le new entry per FMC Agro Italia: Evorelle ExpressCorello 75 WgHydra PlusRegnum 25 Ec (distribuito anche da Gowan Italia).

Due le società che vedono due nuovi inserimenti ciascuna:


Infine, con un nuovo inserimento ciascuna chiudono la presente puntata:


Out: i formulati che ci lasciano

Il 24 febbraio 2022 sono dieci i formulati che troveranno il loro ultimo impiego a un anno esatto dalla loro revoca, ovvero:


Il 28 febbraio 2022 avranno la loro ultima commercializzazione possibile Altraz  e Nominee, revocati l'1/08/2021.

Nella medesima data, troveranno il loro ultimo impiego Mexil Oro Mz, Ridomil Gold Combi Pb  e Flare Gold Combi, revocati il 2/09/2020.

Cosa cambia in chi resta

Bayer: nuove estensioni di impiego per Sivanto Prime, a base di flupyradifurone. con decreto del 23 dicembre 2021 l'insetticida della Casa tedesca è stato autorizzato anche sulle seguenti nuove colture.


Estensioni a nuove avversità su colture già precedentemente autorizzate:


Upl Italia: esteso l'uso di Syllit 65, a base di dodina: dal 23 dicembre 2021 il fungicida può essere impiegato anche su pero, coltura già autorizzata, contro la maculatura bruna.

Belchim Crop Protection Italia: estensione di impiego per Beloukha, contenente acido pelargonico.

Le novità sono le seguenti: Diserbo vite (vivai); diserbo colture arboree - fruttiferi; disseccamento dei polloni (arancio, limone, pompelmo, mandarino, clementino, limetta, olivo, melo, pero, cotogno, nespole, nashi, susino, nocciolo, actinidia, lampone, mora e mora da siepe, melograno); disseccamento pre raccolta della soia; trattamento dei germogli ascellari del tabacco; diserbo interfila delle colture orticole; trattamenti generali: diserbo letti di semina (pre semina); diserbo di pre trapianto; trattamento per la distruzione delle colture intercalari e del maggese.

Chimiberg: eliminazione delle colture lattuga e scarola/indivia a foglie larghe, ma autorizzazione all'impiego su baby leaf per i seguenti prodotti: Diastar MaxiGeater MaxiSimply e Teflustar, contenenti Teflutrin.

BASF Italia: dal 7 dicembre 2021 Scala, a base di pirimetanil, ha ottenuto l'estensione d'impiego su colture già autorizzate, melo e pero, per il controllo di Monilia fructigena, Botrytis cinerea, Alternaria spp., Penicillium spp. e Gloeosporium spp. Dal 10 gennaio 2021 è stato anche esteso l'impiego per il controllo di Cercospora spp. del radicchio, coltura già autorizzata, a favore di Dagonis (difenoconazolo e fluxapyroxad). Nella stessa data, è stato esteso l'impiego di Serifel (B. amyloliquefaciens - MBI 600) per il controllo di Alternaria delle solanacee (pomodoro, peperone e melanzana), in pieno campo, nonché per oidio e marciume acido della vite.

Syngenta Italia: variazione di etichetta per Force Evo, a base di teflutrin. Dal 22 dicembre 2021, eliminazione delle colture lattughe e scarola (compresi indivia, cicoria e radicchio); introduzione dell'impiego su tutti i prodotti baby leaf (compresi spinacino e bietolina). Dal 22 gennaio 2022 perdono l'autorizzazione per impieghi di per emergenza su sorgo gli erbicidi Gardoprim Gold Primagram Gold, entrambi a base di terbutilazina ed S-metolaclor.

Sipcam Italia: estensioni di impiego per 3Logy, fungicida a base si terpeni naturali. Dal 10 gennaio 2022 è stato autorizzato su nuove colture ed avversità:

Estensioni di impiego anche per Oikos, a base di Azadiractina A. Il prodotto è stato autorizzato contro i nematodi sulle seguenti colture:


Disclaimer:
i seguenti articoli intendono fornire una panoramica periodica di ciò che è cambiato in banca dati Fitogest nelle ultime settimane. Per avere specifici dettagli su ogni modifica è però consigliabile attivare il servizio Fitogest+, il quale dà accesso a una serie di informazioni più approfondite e permette ricerche più raffinate in banca dati.

26 marzo 2022: formulati che arrivano, formulati che ci lasciano e modifiche di etichetta significative. Una sintesi periodica di cosa cambia fra gli agrofarmaci, con un paio di novità interessanti per i risicoltori

Terza puntata 2022 della serie "In&Out", con l'aggiornamento dei formulati che entrano ed escono nei cataloghi di diverse aziende. Nel computo anche eventuali autorizzazioni in deroga.

Rispetto all'aggiornamento precedente, al 21 febbraio 2022, va segnalato un nuovo agente attivo nel panorama fitosanitario italiano, ovvero Metschnikowia fructicola ceppo NRRL Y-27328.

Trattasi di un biofungicida a base di lieviti che competono con le crittogame bersaglio sia per lo spazio vitale, sia gli elementi nutritivi. Una volta applicato, si insedia sulle superfici vegetali e grazie alla sua maggior velocità di crescita rispetto ai patogeni, ne contrasta lo sviluppo. Inoltre, questo antagonista produce capsule di polisaccaridi extracellulari che ne favoriscono l'adesione alla superficie fogliare e dei frutti, formando un biofilm che copre l'intera area trattata.

Di seguito, l'aggiornamento su cosa è avvenuto tra i formulati commerciali fino al 22 maggio 2020, in accordo con quanto riportato in banca dati Fitogest.
 

In: nuovi formulati a catalogo

Si ribadisce che new entry non significa necessariamente "nuove registrazioni", dato che alcuni di questi formulati riportano autorizzazioni ministeriali che possono datare diversi anni.

Sette le novità in Fitogest.com per Sumitomo Chemical Italia con Patriot Ultra (Trichoderma gamsii ICC 080 e Trichoderma harzianum ICC 012), Tersus (Estratto di Piretro), Cyprus 25 Wg Blu (ossicloruro di rame), Micronol Energy (Teflutrin), Supracaffaro 30 Wg (solfato tribasico di rame), Warden Evo (CimoxanilFolpet e Metalaxil-m) e infine Moxyl Mk (Cimoxanil).

Due invece le new entry per Chimiberg e Syngenta Italia, la prima con Cumeta Flow (Metalaxil-m e solfato tribasico di ramen, distribuito anche da Green RavennaKollant e SBM Life Science) e Turfene L (Dicamba e Mecoprop (Sale), distribuito anche da Green Ravenna); mentre la seconda propone Karatetrap B e Karatetrap C (entrambe a base di Lambda-cialotrina).

A seguire, un aggiornamento ciascuno per:

Out: i formulati che ci lasciano

Una notizia che vale per più formulati: addio a fosmet, riferimento che fa capo a un altro prezioso tassello della difesa fitosanitaria uscirà infatti di scena nel corso del corrente anno. A seguito del mancato rinnovo dell'autorizzazione della sostanza attiva su tutto il territorio europeo, tutti i formulati contenenti fosmet saranno revocati il primo maggio 2022, mentre la commercializzazione da parte di distributori e rivenditori è consentita fino al 31 luglio 2022. Infine, l'utilizzo in campo è consentito fino al primo novembre 2022.

Soprattutto agli olivicoltori verrà quindi a mancare dal 2023 uno strumento efficace nel controllo della Mosca, target sul quale questi prodotti saranno quindi utilizzabili quest'anno per l'ultima volta.

Viale del tramonto anche per un altro riferimento tecnico dalla vita circa ventennale, ovvero l'antiperonosporico famoxadone. Anche i formulati di Corteva Agriscience Italia, cioè Equation Pro e Iteral, termineranno la propria carriera nel corso dell'anno. Revocati il 16 marzo 2022, avranno l'ultimo giorno per la commercializzazione il 16 luglio 2022, mentre l'ultimo giorno utile per l'impiego cadrà il 16 settembre 2022.

Inoltre, abbandonano le scene anche i seguenti formulati.

Revocato il 6 febbraio 2021 Toterbane Duo, troverà il suo ultimo impiego il 31 marzo 2022

Analogo destino per Kerb 80 EDF, revocato il 28 aprile 2021, che potrà essere impiegato per l'ultima volta il 28aprile 2022

Il 30 aprile 2022 avranno il loro ultimo impiego anche i seguenti formulati, revocati il 12 dicembre 2020:

Cosa cambia in chi resta

Syngenta Italia: Il 16 febbraio 2022 è stata rinnovata l'autorizzazione di Ampligo (Clorantraniliprole e lambda cyalotrina). L'etichetta è modificata come segue:

Inoltre, l'insetticida della Casa di Basilea è stato autorizzato in via definitiva per l'impiego fogliare contro Lissorhoptrus oryzophilus.

BIOGARD2 marzo 2022 è stato esteso in deroga, per situazioni di emergenza fitosanitaria, l'impiego di NeemAzal-T/S a base di Azadiractina A su legumi (fagioli e piselli) contro gli afidi.

Adama: l'erbicida Agil, a base di propaquizafop, ha ricevuto l'autorizzazione in deroga per l'uso su coriandolo da seme. Il periodo di possibile impiego spazia dal 05 marzo 2022 al 2 luglio 2022

Agricola Internazionale: deroga a favore di Sitofex (forchlorfenuron) per situazioni di emergenza fitosanitaria per l'impiego su actinidia (coltura autorizzata) contro il cancro batterico. L'autorizzazione vale per gli usuali 120 giorni a partire dal 10 marzo 2022

BASF Italia: dal 2 marzo 2022, estensione di impiego per Cantus (boscalid), autorizzato anche su melograno per il controllo di botrite e alternariosi. Il medesimo giorno, novità anche per Signum, a base delle sostanze attive boscalid e pyraclostrobin, esteso anche alle colture ornamentali e floreali in pieno campo, per il controllo di botrite e oidio. Infine, il 10 marzo 2022 è stata concessa l'autorizzazione in deroga per Revysion Pero 2022 a base della sostanza attiva mefentrifluconazolo, per il controllo della maculatura bruna del pero. Il periodo va dal 10 marzo 2022 al 07 luglio 2022

Gowan Italia: il 2 marzo 2022 Bonalan, erbicida a base di benfluralin, ha ottenuto l'estensione definitiva d'etichetta per l'impiego anche su babyleaf (comprese le brassicacee), in campo ed in serra. Inoltre, l'11 marzo 2022, ha ottenuto un'estensione temporanea d'impiego Polyversum, a base di Pythium oligandrum, su actinidia per il controllo di Botrytis cinerea. L'autorizzazione è valida dall'11 marzo 2022 all'8 luglio 2022. Infine, l'erbicida Avanza, a basa di benzobyciclon, ha ottenuto l'autorizzazione in deroga per 120 giorni, a partire dal 16 marzo 2022 e terminando al 13 luglio 2022.

Upl Italia: dal 2 marzo 2022, estensione di impiego per Filan WG (boscalid), autorizzato anche su melograno per il controllo di botrite e alternariosi. Altra estensione in deroga anche per l'erbicida Devrinol F, contenente la sostanza attiva napropamide. L'11 Marzo 2022 lo ha autorizzato su brassiche, cavolo verza, cavolo di Bruxelles, ravanello, rucola, crescione e valerianella a partire dall'11 marzo 2022 e terminando l'8 luglio 2022. Infine, modifica delle indicazioni sull'epoca di impiego per Centurion 240 NEO, erbicida a base di clethodim: per la coltura vite la precedente indicazione “nel periodo invernale, sulle infestanti nate, fino al rigonfiamento delle gemme” è stata sostituita con “dalla fase di dormienza fino a pre raccolta”.

Ascenza Italia: il 21 marzo 2022 è stata concessa l'autorizzazione per emergenza fitosanitaria all'erbicida Matsuda 25 WG, a base di flazasulfuron, per l'uso su pomacee, drupacee e frutta a guscio.

Corteva AgriScience: l'11 marzo 2022 è stato ri-registrato Runway, erbicida a base di aminopyralid e fluroxipyr, confermandolo contro infestanti dicotiledoni annuali e
perenni nelle aree incolte inerbite.


Disclaimer

I seguenti articoli intendono fornire una panoramica periodica di ciò che è cambiato in banca dati Fitogest nelle ultime settimane. Per avere specifici dettagli su ogni modifica è però consigliabile attivare il servizio Fitogest+, il quale dà accesso a una serie di informazioni più approfondite e permette ricerche più raffinate in banca dati.

Rival di Chemia è un formulato a base di propamocarb utilizzabile in serra contro Pythium e Phythophtora di pomodoro e colture ornamentali e floreali

Sistemico, controlla le peronosporacee e le patologie che attaccano il colletto delle colture orticole.
È propamocarb, fungicida capace di svolgere un'azione soprattutto preventiva verso i patogeni, impedendo l'inizio delle infezioni.

Per difendere le colture propamocarb può essere utilizzato anche per trattamenti al substrato colturale. Selettivo, trova impiego su numerose colture di pregio del panorama agricolo italiano. Inserito nel Gruppo Frac 28 - F4, propamocarb inibisce nei patogeni la sintesi dei lipidi e della membrana cellulare, di cui altera la permeabilità.

La proposta di Chemia

Nel catalogo di Chemia si trova Rival, formulato come concentrato solubile contenente 722 grammi per litro di propamocarb. Efficace contro Phytophtora e Pythium, Rival rappresenta un'alternativa nel mercato italiano dei prodotti a base di propamocarb e si impiega nella disinfezione dei terricciati e dei letti di semina, effettuando trattamenti in pre e post trapianto delle colture.

Rival è autorizzato per applicazioni in serra su pomodoro e colture floreali/ornamentali. Le dosi si possono esprimere sia per superficie, sia per volume di terricciato da trattare.
In termini di superficie, Rival va dosato in ragione di 10 millilitri per metro quadro, da distribuirsi con volumi di acqua di 3 litri per le ornamentali/floreali e di 3-5 litri per il pomodoro. Dosandolo per volumi di terreno, Rival va distribuito in ragione di 300 millilitri per metro cubo di terriccio, adottando volumi di acqua fra i 10 e i 20 litri a seconda della necessità.

Tre le applicazioni ammesse su pomodoro, da effettuarsi con intervalli di 7-10 giorni. Due i trattamenti ammessi su ornamentali/floreali da intervallarsi a 14-21 giorni.

Speciale bagnanti e coadiuvanti - L'uso di adeguati prodotti può innalzare anche di molto l'efficacia degli agrofarmaci. Possibilmente senza fare schiuma

Le sostanze attive da sole a volte fanno solo quello che possono. Per agire al meglio necessitano infatti di partner capaci di amplificarne l'effetto. Un aiuto che spesso si esplica semplicemente assicurando la perfetta bagnatura della superficie vegetale, migliorando così la distribuzione omogenea delle sostanze attive. Le goccioline che si formano grazie al ricorso a un bagnante sono infatti di dimensioni minori rispetto a quelle di sola acqua, come pure la resistenza al dilavamento risulta spesso aumentata.

Questo perché il bagnante agisce soprattutto sulla tensione superficiale dell'acqua stessa. Le gocce non solo sono più piccole, ma mostrano anche un minor effetto "lente", risultando più appiattite sulla superficie fogliare. Nella grande famiglia dei bagnanti (o altrimenti "coadiuvanti") si trovano diverse sostanze attive a base delle quali figurano numerosi prodotti commerciali.

Classificazione dei bagnanti



Alcol allilico (o alcol laurilico polietossilato): come formulato si propone Micro-drop (Gowan), un Xi al 9,5%.

Alcol tridecilico etossilato: oltre a conferire forte bagnabilità e sospensività alle poltiglie impedisce anche la formazione di schiuma nella botte. Prodotti a base di Alcol tridecilico etossilato sono disponibili nei cataloghi Siapa (solo in confezione Twin Pack assieme ad Achieve) e Gowan (solo nella versione Titanic assieme a Blackbass). Tra i formulati troviamo Atplus G (SiapaGowan,) che è un Xi al 14,4%. Poi due formulati similo: il Bagnante antischiuma S (Sipcam) e Trend AS (DuPont), entrambi Xi al 20% più 0,7% di siliconi.

Alcol grasso etossielato: è un coadiuvante, sinergizzante non ionico atto ad esaltare l'effetto dei trattamenti fogliari di fungicidi, insetticidi ed erbicidi. Tra i formulati, Phytofilm (Europhyto, dal 2012 Euro Tsa) e Vector (Chimiberg), entrambi Xi al 9,8%.

Tensioattivi non ionici

In questo raggruppamento di prodotti si può citare Adigor (Syngenta Crop Protection), un formulato Xi a base di generici tensioattivi non ionici (28,5%) e olio di colza (47,5%).

Sorbitan mono oleato etossilato: indicato in aggiunta alla generalità delle miscele antiparassitarie (trattamenti fungicidi, insetticidi, acaricidi, con diserbanti, ecc) nei trattamenti alle piante difficilmente bagnabili a causa della consistenza cerosa o pelosa delle foglie. I formulati sono tutti dei Non classificati al 12% di sostanza attiva. Astrol Nuovo (Dow Agroscience); Bagnante Adesivo non ionico (Tecniterra); Bagnante Plus (Chemia); Bagnante Sariaf (Gowan); Etravon Syngenta (Syngenta Crop Protection); Vedo Blu (Gowan).

Trisilossano etossilato propossilato: altro coadiuvante non ionico, è a base di trisilossano organo-modificato. Agisce riducendo la tensione supeficiale della miscela antiparassitaria e consente una distribuzione uniforme delle gocce sulla superficie irrorata. Come altri bagnanti, non possiede alcuna efficacia biologica, ma esclusivamente fisica. Tra i formulati di questa famiglia chimica troviamo Break-thru S240 (Syngenta Crop Protection), un 75% classificato purtroppo Xn, Nocivo.

Eptametiltrisilossano (polialchilene ossido modificato): anch'esso tensioattivo non ionico, oltre a migliorare la distribuzione dei prodotti fitosanitari e la loro adesività sulle piante, conferisce alla soluzione anche un certo effetto antideriva. Come formulati si evidenziano Silwet Velonex (SiapaSumitomo) e Silwet Fastex (Makhteshim Agan). Entrambi penalizzati dalla classificazione Xn, sono formulati all'84% di sostanza attiva.

Sebbene gravati da una classificazione non esattamente favorevole, su questi due ultimi tipi di bagnante vi è però da aggiungere che la loro azione pare non limitarsi al semplice miglioramento della bagnatura della superficie fogliare. Diverse osservazioni di campo hanno recentemente evidenziato come alcune malerbe, come per esempio Ciperus spp, siano più sensibili quando l'erbicida sia addizionato di Break-thru S240 o di Silwet Velonex.

Metil oleati

Sono coadiuvanti da impiegare in miscela con erbicidi come AuraTooler e Algedi, su riso, frumento, orzo e mais. Riducono la dose richiesta d'impiego rendendo più uniforme la copertura delle infestanti trattate, nonché facilitando la penetrazione del prodotto all'interno dei tessuti vegetali. Unico esponente di questo raggruppamento è Dash HC (Basf), un Xi che contiene una miscela di metil-oleato e metil-palmitato, entrambi al 18,5%.

Antischiuma (Polisilossani)

Come già dice espressamente il nome, questo tipo di prodotti ha una azione unicamente antischiuma. L'Antischiuma Schaumstop (Basf), è un Non classificato al 17,4% miscibile con tutti gli insetticidi, fungicidi ed erbicidi.
 

Nota: i formulati selezionati fra i diversi disponibili in banca dati sono stati scelti in funzione della presenza di materiali scaricabili messi a disposizione delle aziende. Questo per favorire eventuali necessità di specifici approfondimenti da parte del lettore

Zeolit di Nutriland, brand di Chemia, è la soluzione naturale a base di zeolite per proteggere le superfici fogliari dalle avversità

La difesa integrata delle colture implica l'apertura a prodotti aventi caratteristiche diverse dagli usuali agrofarmaci o fertilizzanti convenzionali. Assimilabili nella macro categoria dei "corroboranti" si possono infatti trovare numerosi prodotti impiegabili in agricoltura, biologica e non, a supporto delle normali pratiche di difesa fitosanitaria e nutrizione vegetale.

Nutriland, brand di Chemia, ha sviluppato in tal senso specifiche soluzioni, come per esempio Zeolit, la proposta a base di zeolite al 100%. Il materiale viene ricavato da un minerale, la cabasite, ovvero un tectosilicato di alluminio naturalmente presente nei suoli.
Zeolit agisce con un modo di azione di tipo fisico. Dopo la distribuzione si forma infatti un sottile strato biancastro avente funzione isolante e protettiva sulle piante, assorbendo l'umidità presente sulle foglie e creando un ambiente sfavorevole per lo sviluppo dei funghi e delle muffe dannose.

Fra i plus di Zeolit, risiede la sua particolare formulazione. Mediamente le dimensioni dei prodotti in commercio sono comprese tra 8-20 micron, mentre Zeolit presenta cristalli con diametro minimo di 2 soli micron e una media di 3,4 micron. Da tale micronizzazione spinta deriva la sua maggiore attività biologica.

Consigli di impiego

Nei primi trattamenti o in presenza di condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo di infezioni fungine, si consiglia di utilizzare il prodotto alla dose di 500-700 g/hl. Successivamente il prodotto può essere utilizzato a ogni intervento in sostituzione dei comuni bagnanti, in miscela con gli agrofarmaci, alla dose di 200-300 g/hl.

Per contenere invece il colpo di calore, oppure i danni causati da melate o essudati di vario genere, come ovodeposizioni e rosure di insetti, si consiglia di usare il prodotto alla dose di 25-30 kg/ha.

Zeolit può essere utilizzato fino alla raccolta in quanto non lascia residui. contribuendo a una maggiore conservabilità delle produzioni.

Distribuito da Chemia, Chemol Plus è un olio bianco paraffinico ad elevato grado di insulfonabilità per gli impieghi primaverili-estivi su colture arboree ed erbacee

Combattere acari e insetti con un prodotto semplice ed efficace, il quale agisce per via fisica eludendo in tal modo eventuali fenomeni di resistenza da parte dei parassiti. Tutto ciò è possibile grazie a Chemol Plus di Chemia, caratterizzato da alcune peculiarità chimico-fisiche di pregio, come un residuo insulfonabile al 95% e uno stretto intervallo di distillazione che rendono il prodotto altamente efficace nei confronti dei parassiti e selettivo verso le colture erbacee ed arboree su cui viene utilizzato.

Chemol Plus manifesta un'efficacia superiore a qualsiasi altro prodotto a base di olio minerale paraffinico in quanto, nella sua innovativa formulazione sono presenti anche coadiuvanti speciali.

I trattamenti con Chemol Plus possono essere ripetuti rispettando un intervallo minimo di 10-12 giorni sulle colture arboree e di 7-8 giorni sulle colture erbacee, con dosi comprese fra un minimo di 500 millilitri per ettolitro a un massimo di due litri a seconda delle colture e dei target da controllare.

Chemol Plus controlla un elevato numero di parassiti con particolare efficacia contro le cocciniglie durante la fase di migrazione delle neanidi nel periodo primaverile/estivo.

Chemol Plus è autorizzato su pomacee, per il controllo di psille, acari, afidi, cocciniglie, cicaline, eriofidi e metcalfa, ma anche su drupacee per contrastare cocciniglie, ragnetto rosso, afidi, cicaline, eriofidi, metcalfa, parassiti i quali affliggono in diversa misura anche la vite e una molteplicità di colture frutticole come olivo, nocciolo, noce, agrumi, fico, ribes e diverse colture orticole e ornamentali.

Come unica avvertenza, Chemol plus non è miscibile con i prodotti a base di zolfo, polisolfuri e alcuni agrofarmaci per i quali si raccomanda l'attenta lettura dell'etichetta prima dell'applicazione.

Quattro soluzioni per segnalare la presenza di fitofagi
Per il monitoraggio o la cattura massiva degli insetti maschi, le trappole sessuali realizzate da Chemia permettono di diminuire le possibilità di accoppiamento. Vasta la gamma di proposte presentate dall'azienda ferrarese. In questa occasione parliamo di quelle utilizzabili per il controllo di Anarsia e Cydia sulle drupacee

Le trappole sessuali, attualmente, rappresentano il sistema più affidabile per evidenziare la presenza dei fitofagi, l'andamento delle popolazioni e i periodi di massimo sfarfallamento degli adulti. Possono essere impiegate per il monitoraggio o per la cattura massiva degli insetti maschi al fine di diminuire le possibilità di accoppiamento.
Allo scopo di contribuire al progresso della difesa integrata, Chemia ha messo a punto una vasta gamma di trappole sessuali.
I prodotti di seguito presentati sono in particolare impiegabili anche per il controllo di Anarsia  e Cydia sulle drupacee:

Biocontrol Delta - E' una trappola sessuale bidirezionale versatile in plastica pieghevole ideale per la cattura e il monitoraggio degli insetti alati. Grazie alla presenza di una base collosa mobile, la trappola è facilmente ispezionabile senza dover essere smontata. Il feromone deve essere posto al centro della base collosa.
La trappola viene impiegata indifferentemente sia negli ambienti chiusi che in pieno campo. Biocontrol Delta può essere utilizzata con una vasta gamma di feromoni.

Biocontrol V - Sono trappole cromotropiche ricoperte di colla che non secca, la cui efficacia di cattura è dovuta all'attrazione che il feromone specifico ed il colore giallo esercitano nei confronti dei fitofagi.
Le trappole sessuali Biocontrol V costituiscono un valido sistema di monitoraggio per valutare, in seguito alla cattura degli adulti, il momento più opportuno per intervenire con i prodotti chimici.

Biocattura - E' una trappola sessuale onnidirezionale in plastica rigida ideale per la cattura massiva degli insetti volanti negli ambienti chiusi, in pieno campo, parchi, giardini, foreste ecc.
La trappola, multistagionale, è composta da rew parti: una parte superiore con apposito attacco per i vari tipi di feromone; una parte intermedia ad imbuto; una parte inferiore per la raccolta degli insetti catturati.

Biocattura V - Sono trappole cromotropiche ricoperte di una colla speciale che non secca.
Il principio di funzionamento delle trappole Biocattura V è basato sull'attrazione che il colore giallo esercita nei confronti degli insetti alati come afidi, tripidi, mosche, mosche bianche, moscerini, minatori fogliari, ecc.
Le trappole possono essere usate sia in pieno campo che in serra.

Per informazioni: Chemia -  44040 Dosso (FE)

Telefono: 0532 848477  - Telefax: 0532 848383

www.chemia.it  - info@chemia.it

Confusione sessuale, trappole e bioagrofarmaci. Tanti i temi trattati a Fico, lo scorso 26 marzo, in occasione dell'evento sulla difesa sostenibile delle produzioni agricole

Bioprotezione: a Future Ipm 4.0 le istruzioni per l'usoDiscutere e presentare le ultime novità in relazione alla difesa sostenibile delle produzioni agricole. E' questo l'obiettivo di Future Ipm, l'evento organizzato dalla Fondazione Edmund Mach, in collaborazione con il Centro agricoltura alimenti ambiente dell'Università di Trento e da Ibma Italia, associazione che riunisce le aziende che contribuiscono allo sviluppo della bioprotezione, arrivato al quarto appuntamento.

Con il patrocinio dell'Organizzazione internazionale per il controllo biologico e la difesa integrata, Giornate fitopatologiche, Fondazione Fico e l'Associazione italiana per la protezione delle piante, l'edizione 4.0 si è svolta il 26 marzo a Fico eataly world di Bologna.

"Sostenibilità è un termine abusato - ha affermato in apertura il presidente della Fem Andrea Segrè Per questo è importante saperla misurare in modo scientifico, partendo dal presupposto che va declinata in modo diverso a seconda del contesto. Le biotecnologie applicate alla bioprotezione ormai sono una realtà: in questo convegno vengono fornite le istruzioni per usarle nel miglior modo possibile".

Platea
(fonte: ® Cristiano Spadoni - AgroNotizie)


Future Ipm 4.0, un aggiornamento pratico

L'evento, nel quale hanno partecipato trecento persone e una delegazione di studenti del Centro agricoltura alimenti ambiente, è partito da un'analisi delle opportunità offerte dall'utilizzo della bioprotezione per arrivare all'analisi degli strumenti disponibili e le modalità per ottenere l'efficacia migliore su ciascuna coltura (vite, fruttiferi, colture orticole, floricole ed estensive), chiudendo poi con lo stato dell'arte tecnico e normativo sull'uso degli insetti antagonisti.

L'incontro, che è stato un aggiornamento pratico su sostanze, tecniche e prodotti ad oggi utilizzabili nell'ambito della bioprotezione, ha trattato tanti temi come la confusione sessuale, le trappole e gli approcci agronomici per rendere le colture più resilienti alle fitopatie.
Focus anche sui bioagrofarmaci a base di microrganismi e molecole naturali; durante il convegno sono stati affrontati argomenti tecnico-applicativi ma anche aspetti legati alla produzione industriale di questi strumenti e lo stato dell'arte sulle normative e le criticità ancora presenti nella legislazione relativa all'uso di questi prodotti.

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Videointervista a Vittorio Veronelli, presidente di Ibma Italia

"Le tecnologie di bioprotezione – spiega Ilaria Pertot del Centro agricoltura alimenti ambiente- forniscono strumenti efficaci e innovativi per la difesa delle piante nell'ottica di un agricoltura moderna. Sono cioè uno strumento fondamentale per sostenere gli agricoltori nel raggiungimento di produzioni di elevata qualità in mondo sempre più competitivo e al contempo attuare efficacemente la direttiva sull'uso sostenibile dei pesticidi fortemente voluta da tutti i Paesi membri dell'Unione europea".

Il prossimo appuntamento sarà a Riva del Garda nel 2021 con l'evento internazionale Future Ipm 5.0.


AgroNotizie è stata mediapartner di Future Ipm 4.0

Anadiag, Biogard, Corteva, Sourcon Padena e Sumitomo Chemical Italia sono stati main sponsor dell'evento.
Scopri tutti gli sponsor

La nuova normativa ti impone di conoscere meglio i prodotti fitosanitari che usi… noi ti regaliamo tutte le etichette degli agrofarmaci in commercio

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Dal lontano 1988 gestiamo la banca dati Fitogest e dal 2000 abbiamo reso disponibile gratuitamente per tutti le informazioni sugli agrofarmaci che trovi sul portale www.fitogest.com.
Un’iniziativa di successo se, ad oggi, la community di operatori che utilizzano i servizi gratuiti offerti da Image Line Network ha superato quota 112.000.

Con la pubblicazione del decreto legislativo 150 del 14 agosto 2012 si prospettano grossi cambiamenti nel panorama della difesa delle colture agrarie, tanto che il legislatore europeo ha previsto, per il primo gennaio 2014l’obbligatorietà della difesa integrata in tutto il territorio europeo.

Il Pan - Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, attualmente in fase di discussione e la cui definizione è prevista a breve, prevede una serie di novità che coinvolgono gli utilizzatori professionali (agricoltori e contoterzisti), i distributori e i consulenti del settore della difesa fitosanitaria.

Grande enfasi è data alla formazione degli operatori e alla competenza tecnica di tutta la filiera tanto che la conoscenza delle caratteristiche dei prodotti fitosanitari sarà alla base di un loro corretto impiego.


I portali Image Line per la difesa delle colture

Image Line ha sempre svolto un ruolo importante nella fornitura di queste informazioni tanto che i portali www.fitogest.comwww.biolgest.comwww.fitorev.comwww.disciplinari.it, e www.giornatefitopatologiche.it generano ogni mese milioni di pagine viste da parte degli operatori della filiera.

Grazie al contributo dei partner che finanziano questi portali (Basf Italia, Bayer CropScience, Belchim Crop Protection Italia, Cerexagri Italia, Chemia, Cheminova Agro Italia, Chimiberg, Cifo, Dow AgroSciences Italia, Du Pont De Nemours Italiana, Euro Tsa, Gowan Italia, Intrachem Bio Italia, L. Gobbi, Makhteshim Agan Italia, Monsanto Agricoltura Italia, Siapa, Sipcam Italia Divisione Agroqualità, Sipcam Italia Divisione AP, Sumitomo Chemical Italia, Syngenta Crop Protection) tutto questo patrimonio informativo è sempre stato reso disponibile gratuitamente per tutti gli utenti.

Gli unici servizi a pagamento previsti per questi portali sono sempre stati quelli relativi alla fornitura di informazioni specifiche (dati sui preparati revocati, Moa, Rac, ricerche per impiego, etc…) e le etichette in formato PDF.


Un regalo… fortemente voluto!

Image Line, in accordo con i propri partner, ha deciso di fare un regalo di Natale a tutti i lettori iscritti alla community: fornire, da dicembre 2012 in poi (per sempre), tutte le etichette ministeriali di tutti i preparati a catalogo.


Il servizio è già attivo.

Una molecola alla volta: come diverse altre sostanze attive, nel giugno 2020 anche captano ha ottenuto la proroga autorizzativa fino al 31 luglio 2021. AgroNotizie riporta quindi una sintesi della molecola e dei formulati attualmente autorizzati

Fu una Giornata internazionale dei diritti della donna molto particolare quella del 1949. Era infatti l'8 marzo di quell'anno quando negli Stati uniti venne autorizzato per la prima volta al mondo captano, fungicida organico della famiglia delle phthalimidi. In Italia la prima registrazione risale al 1971 e da allora numerose altre l'hanno seguita.

Sintesi della tossicologia

Captano appare caratterizzato da una tossicità acuta orale estremamente bassa su una molteplicità di organismi, come emerge dalla overview di ScienceDirect, vale a dire nell'ordine delle migliaia di milligrammi per chilo di peso corporeo. La molecola, come riporta la medesima overview, avrebbe evidenziato anche atrofia testicolare nei ratti maschi di laboratorio, come pure una crescita ridotta in test di oltre un anno, ma solo alla dose di 10mila milligrammi per chilo di peso corporeo. Un'enormità. Per ottenere lo stesso effetto, ma solo sulle femmine, sono stati somministrati 5mila milligrammi per chilo, però per due anni. 

Tradotto ipoteticamente su un essere umano di 60 chilogrammi di peso, questo dovrebbe assumere captano per un anno in ragione di 600 grammi al giorno, oppure 300 grammi al giorno per due anni. Per valutare quindi i rischi dovuti all'esposizione a captano, si pensi che il limite residui da rispettare è pari a 10 milligrammi per chilo su pomacee e di sei su drupacee. I residui reali, ovviamente, sono ampiamente inferiori.

Caratteristiche tecniche di captano

Fungicida che agisce principalmente per contatto, captano possiede un'apprezzabile persistenza, esplicando al contempo alcuni benefici effetti collaterali come lo stimolo del vigore vegetativo e favorendo la cicatrizzazione dei tessuti lesionati da fattori esterni come per esempio la grandine. Quanto al modo d'azione, il Frac lo ha posizionato nel gruppo M4, dal momento che esplica un'attività multi-sito. Cioè antiresistenza. Meglio tenerselo caro, captano, è quindi il messaggio da spedire alla Comunità europea, da tempo in palese balia di pressioni abolizioniste irrazionali, potenzialmente disastrose sul lungo periodo quanto a sostenibilità dei programmi di difesa integrata. 

Questa sostanza attiva viene infatti utilizzata nei programmi di difesa dei fruttiferi, risultando efficace, su pomacee, nei confronti della ticchiolatura, mentre su pero appare strumento utile contro alternaria. Su drupacee è invece attivo contro bolla e monilia, venendo utilizzato contro di esse con trattamenti autunnali e primaverili. Parallelamente, captano svolge un’azione collaterale contro nectria, fusicocco e corineo

I formulati autorizzati

Secondo il Regolamento di esecuzione (Ue) 2020/869 della Commissione del 24 giugno 2020, reperibile come ultimo aggiornamento su Fitogest, la scadenza dell'attuale approvazione risulterebbe prorogata al 31 luglio 2021

Generalmente i diversi formulati nazionali sono tutti autorizzati su pomacee, qualcuna anche su drupacee. Si va dai soli pesco e nettarine, all'aggiunta di susino, albicocco e ciliegio. Quindi, per ogni formulato è bene leggere attentamente le colture autorizzate, etichetta per etichetta.

Numericamente, risultano al momento autorizzati in Italia 18 differenti formulati contenenti captano, tutti all'80% di sostanza attiva e formulati come granuli idrodispersibili, tranne una sospensione concentrata, registrata solo su pomacee, che di captano ne contiene in ragione di 360 grammi per litro, abbinato a 660 grammi per litro di fosfonato di potassio

Autorizzati non implica però commercializzati. Anche in tal caso si consiglia di consultare attentamente la banca dati Fitogest per individuare il formulato disponibile più consono alle proprie esigenze.

Molte le novità a catalogo per Chemia nel 2015. Agrofarmaci a disposizione degli agricoltori, con una forte vocazione alle colture di maggior pregio degli ambienti italiani

Solo nei fungicidi vi sono 11 novità. A queste si aggiungono poi quattro nuovi erbicidi e un insetticida.
Si rafforzano soprattutto gli antiperonosporici targati Chemia, con nuove formulazioni a base di cymoxanil, metalaxil, folpet, fosetil alluminio, rame, mancozeb e azoxystrobin. Il fronte degli antioidici si completa invece con l’inserimento di formulati contenenti miclobutanil e tebuconazolo. Infine iprodione, contro maculature brune e muffe grigie.
Fra gli erbicidi l’arrivo di Nicochem e di Oceal, rispettivamente a base di nicosulfuron e dicamba, offre una soluzione solida e affidabile nel diserbo di post-emergenza del mais, per il quale era già presente a catalogo Sulcotrione, specifico per Abutilon e numerose altre infestanti difficili.
Toscana è invece il nome del prodotto a base di tribenuron metile, specifico per i diserbi dei cereali. Infine Penny, a base di pendimethalin, permette a Chemia di giocare su una molteplicità di colture, specialmente orticole.
Infine, fra gli insetticidi s’inserisce Maltoato, un concentrato emulsionabile a base di esfenvalerate applicabile su vite e pomodoro.

Normativa in evoluzione

Da un lato la Revisione Europea ha diradato le sostanze attive utilizzabili, mentre dall’altro il processo di armonizzazione dei dei residui massimi ammessi ha ridotto ulteriormente gli impieghi delle sostanze attive disponibili. Infine l’allungamento del periodo di carenza che ha interessato alcuni prodotti, creando ulteriori problemi a tecnici e agricoltori.
Cresce e quindi l’incertezza su come articolare efficaci programmi di difesa. Ecco perché è indispensabile poter offrire al mercato una gamma di prodotti in grado di far fronte a esigenze tecniche, normative e commerciali.

Scarica il nuovo catalogo agrofarmaci di Chemia

Disponibile il catalogo Chemia per il 2020. Quasi 90 soluzioni per la difesa delle colture, con 16 novità in gamma

Quasi 90 formulati disponibili, per un'offerta completa di soluzioni per la difesa delle colture. Questo è il nuovo catalogo che Chemia propone al mercato per la stagione 2020.

Nove le new entry nella gamma fungicidi, particolarmente rinforzata quest'anno. Quattro negli insetticidi e tre negli erbicidi. Un totale di 16 novità che arricchiscono ulteriormente l'offerta della casa ferrarese nata nel 1962 e oggi realtà italiana di pregio nel panorama industriale dedicato alla fitoiatria.

Nell'offerta di Chemia rientrano molteplici formulazioni, come polveri bagnabili, concentrati emulsionabili, flowable, granulari e microincapsulati, tutti prodotti nello stabilimento di Sant'Agostino, in provincia di Ferrara, dalla superficie di 30mila metri quadri.

Scarica il nuovo catalogo Chemia 2020

Dalla ricerca Chemia, soluzioni per ogni esigenza nutrizionale, inclusa una solida gamma di specialità e di biostimolanti

Disponibile anche online il nuovo catalogo Nutriland 2020, ricco di linee e di prodotti specialistici che nascono dall'esperienza di Chemia nell'ambito della nutrizione delle piante.

Rinnovato a partire dalla veste grafica, il nuovo catalogo Nutriland è stato arricchito di nuovi prodotti appositamente sviluppati per fornire soluzioni innovative, utili all'incremento e al miglioramento delle produzioni agricole, anche per chi segue disciplinari di produzione biologica.

La qualità dei prodotti Nutriland è infine garantita da diverse certificazioni, come quelle di qualità e ambiente ISO 9001 e ISO 14001, essendo realizzati nei propri stabilimenti.

Scarica il catalogo 2020 di Nutriland

L’azienda ferrarese ha in programma un potenziamento della propria rete vendita. Ecco i requisiti richiesti ai candidati
I collaboratori tecnico-commerciali selezionati andranno a coprire le zone ancora libere. Le domande possono essere inoltrate per posta o su supporto elettronico

Chemia S.p.A., Società italiana operante dal 1962 nel settore dei prodotti fitosanitari e nutrizionali speciali, per potenziamento della propria rete vendita

SELEZIONA

Collaboratori tecnico commerciali per zone libere

SI RICHIEDE:

-          diploma o laurea in scienze agrarie

-          esperienza maturata nel settore analogo

-          forte motivazione al raggiungimento degli obiettivi  aziendali

SI OFFRE:

-ottimo catalogo prodotti

-iscrizione Enasarco

-compensi provvigionali in grado di soddisfare le candidature più esigenti.

Sono accettate candidature anche di agenti plurimandatari di ambo i sessi.

Gli interessati possono inviare dettagliato curriculum vitae autorizzando al trattamento dei dati personali ai sensi della legge 675/96:

- a mezzo fax 0532 84 83 83

- via e-mail: info@chemia.it

- per posta al seguente indirizzo:

Chemia S.p.A. – via Statale, 327 – 44040 Dosso (Ferrara)

L'azienda ha ottenuto l'ambito premio dalla rivista Agrow Magazine, la più importante del settore

Chemia è specializzata nel fornire un servizio per conto terzi per la formulazione e il confezionamento di fitosanitari e fertilizzanti per clienti sia in Italia che all'estero.

La fornitura dei prodotti finiti e semilavorati viene fatta rispettando tutte le esigenze del cliente per quanto riguarda le confezioni, l'etichettatura e le consegne.

L'azienda è da sempre attenta ai bisogni dei propri clienti, ben consapevole che essi sono la sua ricchezza e quest'anno ha ottenuto l'ambito riconoscimento internazionale "100 Best Manufacturers" dalla rivista Agrow Magazine, la più importante del settore.

Chemia ha inoltre partecipato alla prima edizione del concorso internazionale "Agrow Award" nella categoria "Best Supplier" arrivando in finale con altre quattro aziende.

'Tutto questo è il frutto di un cammino intrapreso tanto tempo fa, durante il quale l'entusiasmo e la passione per il nostro lavoro', si legge sul sito Web Chemia.it 'non ci hanno mai abbandonato. Possiamo quindi affermare che, forti del nostro passato siamo pronti ad affrontare le nuove sfide che il nostro mercato ci pone.'

L'azienda

Chemia spa è una società privata totalmente italiana che opera nel comparto della chimica fine nella produzione e commercializzazione degli agrofarmaci e nutrizionali. Fondata nel lontano 1962, è uno dei marchi storici dell'agrochimica italiana che nel corso degli anni ha saputo imporsi ed adeguarsi alle esigenze del mercato nazionale ed internazionale. Oggi è un'azienda leader nella produzione di prodotti appartenenti a tutte le classi tossicologiche e nella formulazione di prodotti in polvere bagnabile, concentrati emulsionabili, macro e microgranulati, flow e microincapsulati. In tale settore Chemia è stata la prima società che ha messo a punto una formulazione di Azinphos Metile e Propanile Flowable, e la prima in Italia ad aver formulato prodotti microincapsulati destinati all'agricoltura.

Lo stabilimento di produzione sorge nell'area industriale di S. Agostino a Ferrara su una superficie di 30.000 mq di cui 9000 mq coperti. E' costituito da diversi reparti specifici per tipologia di prodotto e da un laboratorio in grado di analizzare le caratteristiche delle materie prime in entrata e di garantire la qualità dei prodotti finiti in uscita.

Nel corso del 2003 Chemia ha ottenuto il certificato ISO 14001:1996. Questo garantisce che il Sistema di Gestione Ambientale dell'Azienda è conforme ai requisiti delle norme vigenti. Dal 2004 Chemia ha anche il certificato ISO 9001:2000. Garantisce pertanto che le attività di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione degli agrofarmaci sono sottoposte a controlli estremamente accurati.

Il tutto al fine di garantire la sicurezza degli operatori e un'agricoltura di grande qualità.

La protezione e la nutrizione delle colture, nel rispetto dell'ambiente e la sicurezza degli operatori, è sempre stato l'obiettivo principale per Chemia. Il continuo miglioramento della formulazione e la scelta accurata dei prodotti ha consentito all'azienda di sviluppare un catalogo tra i più completi per la difesa, il diserbo e la nutrizione delle colture.

Per informazioni: Chemia - Via Statale, 327 - 44040 Dosso (FE) - Telefono: 0532 848477 - Telefax: 0532 848383

Il primo salone internazionale dedicato alla valorizzazione della filiera pericola

FuturPera è il primo evento fieristico dedicato dedicato alla valorizzazione della filiera pericola, dalle tecniche di produzione sostenibile alla conservazione del prodotto, dalla commercializzazione al consumo. La manifestazione punta a favorire il massimo sviluppo del comparto, la sua innovazione tecnologica e si propone come punto di incontro strategicodei diversi attori della filiera, italiani ed esteri, e dei buyers internazionali per favorire l’internazionalizzazione del prodotto.

L’evento ha una forte impronta tecnica e commerciale ed è il punto di riferimento per gli operatori del settore pericolo che trovano, in un’unica sede fieristica, le più importanti aziende rappresentative dell’intera filiera, un’offerta convegnistica d’eccellenza per aggiornarsi sulle ultime novità del settore e la possibilità di incontro e scambio con altri operatori.

La sede fieristica

Ferrara Fiere ospita la parte espositiva e convegnistica di FuturPera, aperta a tutte le aziende che operano nei diversi settori della filiera: vivaismo, produzione, post-raccolta e conservazione, trasformazione, commercializzazione, distribuzione e consumo. 
I padiglioni espositivi, con i loro ampi spazi che rispondono alle esigenze delle aziende di ogni dimensione e tipologia, sono il fulcro dell’evento. Percorre gli spazi FuturPera è un vero e proprio viaggio, semplice ed innovativo, nella pericoltura italiana di qualità.

La terra della pera

FuturPera è profondamente legata alla vocazione agricola di una zona produttiva della Pianura Padana. Per questo Ferrara e il suo territorio, al centro della produzione pericola, sono le co-protagoniste della manifestazione fieristica. In occasione di FuturPera la città diventa la location di un ricco calendario di eventi enogastronomici e culturali. Un modo per diffondere una cultura della tipicità territoriale e di un consumo consapevole di un prodotto di alta qualità che fa parte della storia agricola del territorio.

Chemia, 4 prodotti contro la piralide del mais20/06/2008

L'azienda Chemia presenta soluzioni efficaci per questa avversità del mais

La piralide del mais (Ostrinia Nubilalis) rappresenta l’insetto più pericoloso per le coltivazioni di mais e sorgo. L’insetto compie 2 generazioni all’anno e sverna come larva tra i residui della vegetazione al suolo. Lo sfarfallamento della prima generazione avviene verso la metà di maggio, raggiunge la massima intensità tra il 10 e il 20 giugno e termina ad inizio luglio. Gli adulti hanno abitudini notturne, si accoppiano entro 2-3 giorni dallo sfarfallamento e depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie vicino alla nervatura centrale. Dopo pochi giorni nascono le larve che compiono erosioni non gravi sulle foglie. Ben più pericolosa è invece la seconda generazione il cui volo inizia verso la metà di luglio e continua fino a metà settembre. In questo caso la ovodeposizione avviene direttamente sulle spighe in cui le larve neonate penetrano e scavano delle gallerie nel peduncolo e nel tutolo erodendo anche le cariossidi. Le piante colpite sono soggette a stroncamenti che in termini quantitativi possono portare ad una riduzione della produzione del 10-20% Di non minore importanza sono i danni qualitativi che ne derivano in seguito allo sviluppo delle muffe (FusariumAspergillusPenicillum) che attaccano le pannocchie erose. In questo caso si ha lo sviluppo di sostanze tossiche dette micotossine (la più pericolosa è l’aflatossina B1 prodotta da Aspergillus flavus) che compromettono l’intera produzione in quanto la legge impone l’eliminazione del mais contaminato. Risulta pertanto di fondamentale importanza la riduzione delle micotossine nella granella anche e soprattutto mediante il controllo della piralide.

Strategia di difesa

Si consiglia di intervenire solo contro la seconda generazione mediante il monitoraggio degli adulti con trappole sessuali Biocontrol Delta. I migliori risultati si ottengono intervenendo a seconda delle possibilità nei seguenti periodi:

1) Dall'inizio dello sfarfallamento al picco del volo degli adulti (indicativamente da metà luglio a fine luglio) impiegare Gospel (0,5 lt/Ha) unitamente a Beetle (1 lt/Ha), oppure Gospel (0,5 lt/ha), insieme a Bullo (1 lt/ha). Gospel è un insetticida ovicida-larvicida (regolatore di crescita) a base di Teflubenzuron in grado di esercitare un’ottima azione sulle uova e sulle larve di prima età della piralide. Gospel possiede una lunga persistenza d’azione, non viene dilavato dalle piogge e dalle irrigazioni e la sua efficacia non è influenzata dalle elevate temperature. Beetle è un piretroide ad alto potere abbattente sulle larve. Infine, Bullo è un piretroide ad alto potere abbattente sulle larve e sugli acari. Tutti e tre i prodotti non necessitano di patentino. Questa miscela consente un’ampia flessibilità di impiego in quanto la lunga persistenza di azione dei prodotti permette di prolungare l’attività degli operatori nell’esecuzione dei trattamenti per 15-20 giorni.

2) In alternativa, dal superamento del picco delle catture per 10 - 15 giorni (comunque sempre prima dello stadio ceroso) se si dispone di trappole a feromoni, mentre se non si utilizzano queste trappole bisogna intervenire 10 - 15 giorni dopo la fioritura femminile. In entrambi i casi impiegare 2 lt/ha di Chlorcyrin 220 Ec oppure Bullo (alla dose di 1 lt/ha oppure 2 lt/ha con presenza anche di ragno rosso). Chlorcyrin 220 Ec è un insetticida fosforganico (a base di clorpirifos e cipermetrina) di buona persistenza e di elevata efficacia. Si consiglia di effettuare omogenea bagnatura della vegetazione e di non trattare durante le ore più calde della giornata quando la temperatura può superare i 28-30 ° C.

Per aumentare la produzione e migliorare la qualità, Chemia consiglia di distribuire in miscela con gli insetticidi impiegati contro la piralide i seguenti prodotti della linea Nutriland: Enne 30 (12 kg/ha) oppure Algas (5 kg/ha).

Sono disponibili i due nuovi cataloghi
Chemia ha acquisito un certificato da 250 kWh di Energia pulita, prodotta senza immettere nell'ambiente gas responsabili dell'effetto serra, riducendo così le emissioni in atmosfera

Sono disponibili i nuovi cataloghi 2006 di Chemia, la società indipendente che lavora nel settore della chimica fine e degli agrochimici dal 1962, specializzata nella produzione di agrochimici di tutte le classi tossicologiche e in una linea di prodotti orientati alla agricoltura biologica.

Catalogo Agrofarmaci 2006

Il Catalogo Agrofarmaci 2006 si compone dell’Indice alfabetico dei prodotti, seguito dall’Indice alfabetico dei principi attivi ed è suddiviso in sezioni:
· Fungicidi
· Insetticidi
· Acaricidi
· Diserbanti
· Geodisinfestanti
· Vari (8 prodotti).
All’interno di ogni sezione sono contenute le singole schede dei prodotti. In calce alla pubblicazione sono inoltre riportati la Classificazione dei prodotti fitosanitari – In vigore dal 10-06-95, e l’elenco dei Centri antiveleno.

Nutriland 2006

Attualmente in commercio esiste una vasta gamma di concimi chimici e biostimolanti, sia organici che inorganici, formulati assieme a macro e microelementi come sali o chelati. Ogni coltura ha esigenze nutrizionali diverse, e’quindi molto importante la corretta scelta del prodotto da impiegare. A tal proposito l’azienda Chemia ha studiato e messo a punto la Linea Nutriland, una gamma di prodotti specifici per ogni situazione.
Anche in questo caso la pubblicazione è organizzata in sezioni.
· Biostimolanti
· Concimi liquidi composti
· Concimi minerali e organo-minerali con aminoacidi e microelementi
· Acidi umici
· Concimi organici
· Concimi per fertirrigazione
· Concimi fogliari in polvere solubile
· Prodotti vari (Antibutteratura, Biofer L, Bionet, Bionet, Glyfostim, Trappole, Feromoni).

Chemia è una società privata, indipendente, che lavora nel settore della chimica fine e degli agrochimici fin dal 1962. La produzione avviene in due stabilimenti, il principale è situato nell’area industriale di S. Agostino (Ferrara), l’altro nell’area industriale di Gorizia. Si è specializzata nella produzione di agrochimici di tutte le classi tossicologiche e in una linea di prodotti orientati all'agricoltura biologica.
Chemia è presente sul mercato con prodotti di marchio proprio e vengono formulati fitofarmaci anche per conto terzi.
La produzione coinvolge la sintesi e la formulazione. Fungicidi, insetticidi, diserbanti vengono formulati sotto forma di polveri bagnabili, polveri secche, concentrati emulsionabili, soluzioni acquose, sospensioni concentrate, microemulsioni, micro-macro granulari e microincapsulati dispersi in acqua.
Ogni nuovo prodotto è progettato con lo scopo di diminuire l’impatto ambientale e il rischio da parte dell’operatore, migliorando anche l’efficacia del trattamento.
l principio ispiratore è il costante perseguimento di elevati standard di qualità, sicurezza e rispetto per l’ambiente dei propri prodotti e dei propri impianti. La politica di Chemia è fondata su principi cardine e punta ad obiettivi concreti: Mantenimento delle certificazioni inerenti qualità e ambiente secondo le norme UNI EN ISO 9001:2000 e UNI EN ISO 14001:2004; Sicurezza degli impianti e delle strutture; Continuo controllo degli aspetti ambientali legati al ciclo produttivo; Miglioramento continuo degli ambienti di lavoro e delle infrastrutture; Costante ricerca delle soluzioni tecnologiche e organizzative per uno sviluppo sostenibile dell'agricoltura, il risparmio energetico e il rispetto per l'ambiente.
Tutti i formulati sono prodotti nei propri impianti e con formulazioni frutto delle proprie ricerche e know-how. Chemia, sempre attenta verso sicurezza e ambiente, ha indirizzato i suoi sforzi verso formulazioni sicure per la manipolazione e per l’uso. L'azienda collabora con istituti universitari e laboratori privati nella ricerca di formulazioni più efficaci e fortemente innovative.
Per l’agricoltura biologica ha sviluppato una serie di prodotti per la difesa e per la nutrizione fogliare e radicale delle piante. Chemia commercializza inoltre, trappole e i feromoni sessuali per il monitoraggio e la cattura massiva degli insetti dannosi.

Le informazioni e le schede di approfondimento in merito al nuovo catalogo dell'azienda saranno pubblicate sui motori di ricerca di Image Line Network.
Nel corso delle prossime settimane troverete tutti gli aggiornamenti consultando le pagine raggiungibili con i link riportati di seguito:
http://fitogest.imagelinenetwork.com/catalogopartner.cfm?idsocieta=51
http://fertilgest.imagelinenetwork.com/catalogopartner.cfm?catalogo=fert&idsocieta=51

Per informazioni:
Chemia S.p.A.
Via Statale, 327 - 44040 Dosso - S.Agostino (Fe) – Tel. 0532 848477 Fax 0532 848383 info@chemia.it www.chemia.it

Messe in campo 4 soluzioni per la difesa di mais e sorgo

La piralide del mais (Ostrinia Nubilalis) è l’insetto più pericoloso per le coltivazioni di mais e sorgo, in quanto le larve causano profonde erosioni nella pianta; possono anche favorire l'insorgere di micotossine, che compromettono l'intera produzione. Per combattere questo insetto, Chemia propone 4 prodotti.
Si consiglia di intervenire solo contro la seconda generazione mediante il monitoraggio degli adulti con trappole sessuali Biocontrol Delta. I migliori risultati si ottengono intervenendo a seconda delle possibilità nei seguenti periodi:

1) Dall'inizio dello sfarfallamento al picco del volo degli adulti (indicativamente da metà luglio a fine luglio) impiegare Gospel (0,5 lt/Ha) unitamente a Beetle (1 lt/Ha), oppure Gospel (0,5 lt/ha), insieme a Bullo (1 lt/ha). Gospel è un insetticida ovicida-larvicida (regolatore di crescita) a base di Teflubenzuron in grado di esercitare un’ottima azione sulle uova e sulle larve di prima età della piralide. Gospel possiede una lunga persistenza d’azione, non viene dilavato dalle piogge e dalle irrigazioni e la sua efficacia non è influenzata dalle elevate temperature. Beetle è un piretroide ad alto potere abbattente sulle larve. Infine, Bullo è un piretroide ad alto potere abbattente sulle larve e sugli acari. Tutti e tre i prodotti non necessitano di patentino. Questa miscela consente un’ampia flessibilità di impiego in quanto la lunga persistenza di azione dei prodotti permette di prolungare l’attività degli operatori nell’esecuzione dei trattamenti per 15-20 giorni.

2) In alternativa, dal superamento del picco delle catture per 10 - 15 giorni (comunque sempre prima dello stadio ceroso) se si dispone di trappole a feromoni, mentre se non si utilizzano queste trappole bisogna intervenire 10 - 15 giorni dopo la fioritura femminile. In entrambi i casi impiegare 2 lt/ha di Chlorcyrin 220 Ec oppure Bullo (alla dose di 1 lt/ha oppure 2 lt/ha con presenza anche di ragno rosso). Chlorcyrin 220 Ec è un insetticida fosforganico (a base di clorpirifos e cipermetrina) di buona persistenza e di elevata efficacia. Si consiglia di effettuare omogenea bagnatura della vegetazione e di non trattare durante le ore più calde della giornata quando la temperatura può superare i 28-30 ° C.
Per aumentare la produzione e migliorare la qualità, Chemia consiglia di distribuire in miscela con gli insetticidi impiegati contro la piralide i seguenti prodotti della linea Nutriland: Enne 30 (12 kg/ha) oppure Algas (5 kg/ha).

Dalla società ferrarese una proposta ancora più ricca di soluzioni tecniche

Chemia SpA è un’azienda leader nella produzione di formulati trai più disparati: polvere bagnabile, concentrati emulsionabili, macro e microgranulati, flow e microincapsulati.

Nel 2009, con l’entrata in funzione del nuovo impianto per la produzione di prodotti in granuli idrodispersibili WG, si completa la gamma dei formulati che Chemia è in grado di commercializzare.

Tra le novità del catalogo 2010 si trovano fungicidi rameici come Miraflo (solfato di rame 10 g= 135 g/l- Xi) e Ramin 30 DF (ossicloruro di rame 30% - Xi), come pure Tarkus (tetraconazolo 40 G/L – Xi).

Nel segmento insetticidi si evidenziano Chopper (cipermetrina 103 G/L – Xi), Imprint (imidacloprid 200 G/L - MCP) e la linea a base di abamectina: Yes (abamectina 18 G/L – T,N) e Ritmo (abamectina 36 G/L – T,N).

Nel portfolio degli erbicidi vanno sottolineati Herbitotal S (Glifosate 360 G/L+Oxifluorfen 30 G/L – N ) e Cliophar 100 SL (Clopiralid 100 G/L ).

Infine, ultimo ma non ultimo, Metam (metamsodium 343 g/l – N), geodisinfestante di consolidata esperienza.

l nuovo catalogo 2010 si rivela particolarmente ricco per i viticoltori, grazie all’arrivo di altre specialità a base di metalaxil e mancozebmetalaxil e rame, come pure a base di cimoxanil.

Per ulteriori informazioni : www.chemia.itinfo@chemia.it

Disponibile il nuovo catalogo di Chemia per il 2019, a corollario di un continuo impegno della società italiana nel settore della fitoiatria che conta

Ammodernarsi ed evolversi non significa solo ampliare cataloghi o crescere nei fatturati, bensì significa adeguarsi ai nuovi scenari globali anche per quello che concerne la società, la sicurezza e l'ambiente.
Proprio in tal senso Chemia, società interamente italiana, ha concluso il processo di eliminazione delle coperture in amianto del proprio sito produttivo di Sant'Agostino (Fe), di circa 30mila metri quadrati di cui settemila di superficie coperta, eseguendo al contempo anche la diagnosi energetica e installando un impianto fotovoltaico dalla potenza pari a circa 180 chilowatt, il quale permette di coprire quasi il 50% dei fabbisogni energetici dello stabilimento stesso.

Nata nel 1962 e certificata Iso 14001 e Iso 9001, Chemia opera con successo nella produzione di agrofarmaci, formulati come polveri bagnabili, concentrati emulsionabili, flow, macro e micro granulari, microincapsulati e granuli idrodispersibili. Il tutto, promuovendo una continua evoluzione dei propri formulati anche in chiave tossicologica e della sicurezza, sostituendo con oli vegetali esterificati i precedenti solventi organici come nafta, xylene e cicloesanone.

Anche nel 2019 Chemia si propone al mercato con la propria offerta nel campo dei mezzi di difesa fitosanitaria, mettendo a disposizione un nuovo catalogo ricco di prodotti che coprono le esigenze delle principali coltura del panorama agricolo nazionale.

Scarica il catalogo 2019 di Chemia

Tutte le soluzioni Chemia contro insetti, funghi ed erbe infestanti

Chemia Spa opera nel comparto della produzione e commercializzazione di agrofarmaci e nutrizionali dal 1962. Oggi Chemia è un'azienda leader nella produzione di prodotti appartenenti a tutte le classi tossicologiche e nella formulazione di prodotti in polvere bagnabile, concentrati emulsionabili, macro e microgranulati, flow e microincapsulati e dal 2009 anche granuli idrodispersibili (WG).

Anche quest'anno Chemia presenta il nuovo Catalogo Agrofarmaci, notevolmente aggiornato sia nella veste grafica che nella qualità dei prodotti: cambiamenti che riflettono l'attuale situazione del settore.

La revisione europea delle sostanze attive sta infatti portando all'esclusione di diversi prodotti fino ad ora utilizzati nella protezione delle colture, causando notevoli difficoltà alle aziende del settore. Il processo di armonizzazione dei limiti dei residui massimi ammessi (LMR) in ambito europeo contribuisce a ridurre ulteriormente gli impieghi delle sostanze attive disponibili. L'allungamento del periodo di carenza in certi prodotti crea ulteriori difficoltà. Chemia propone dunque una gamma di prodotti in grado di far fronte alle esigenze sia tecniche che commerciali del settore.

Il catalogo comprende numerosi formulati in grado di risolvere gran parte dei problemi creati da insettifunghi ed erbe infestanti ed è inoltre corredato di pratiche schede per il corretto impiego dei prodotti nelle varie fasi vegetative delle colture più importanti. 

Il catalogo agrofarmaci 2009 di Chemia è organizzato in 6 sezioni principali per consentire una consultazione più facile e immediata:

• Fungicidi (pag. 19)

• Insetticidi (pag. 67)

• Acaricidi (pag. 95)

• Diserbanti (pag. 109)

• Geodisinfestanti (pag. 137)

• Vari (pag. 143)

Con il nuovo catalogo Chemia ha voluto mettere a disposizione dei commercianti ed utilizzatori finali uno strumento di lavoro di grande utilità pratica e di facile consultazione: all'inizio del catalogo sono infatti riportati due indici, che permettono di ricercare i prodotti per ordine alfabetico e per principio attivo.

Scarica tutte le schede dei prodotti sul catalogo on line di Chemia.

Per ulteriori informazioni contattare Chemia Spa
Via Statale, 327 - 44047 Dosso S.Agostino (Ferrara)
Tel. 0532 848477
Fax 0532/848383
info@chemia.it
www.chemia.it

Tutte le soluzioni Chemia contro insetti, funghi ed erbe infestanti

Chemia Spa opera nel comparto della produzione e commercializzazione di agrofarmaci e nutrizionali dal 1962. Oggi Chemia è un'azienda leader nella produzione di prodotti appartenenti a tutte le classi tossicologiche e nella formulazione di prodotti in polvere bagnabile, concentrati emulsionabili, macro e microgranulati, flow e microincapsulati e dal 2009 anche granuli idrodispersibili (WG).

Anche quest'anno Chemia presenta il nuovo Catalogo Agrofarmaci, notevolmente aggiornato sia nella veste grafica che nella qualità dei prodotti: cambiamenti che riflettono l'attuale situazione del settore.

La revisione europea delle sostanze attive sta infatti portando all'esclusione di diversi prodotti fino ad ora utilizzati nella protezione delle colture, causando notevoli difficoltà alle aziende del settore. Il processo di armonizzazione dei limiti dei residui massimi ammessi (LMR) in ambito europeo contribuisce a ridurre ulteriormente gli impieghi delle sostanze attive disponibili. L'allungamento del periodo di carenza in certi prodotti crea ulteriori difficoltà. Chemia propone dunque una gamma di prodotti in grado di far fronte alle esigenze sia tecniche che commerciali del settore.

Il catalogo comprende numerosi formulati in grado di risolvere gran parte dei problemi creati da insettifunghi ed erbe infestanti ed è inoltre corredato di pratiche schede per il corretto impiego dei prodotti nelle varie fasi vegetative delle colture più importanti. 

Il catalogo agrofarmaci 2009 di Chemia è organizzato in 6 sezioni principali per consentire una consultazione più facile e immediata:

• Fungicidi (pag. 19)

• Insetticidi (pag. 67)

• Acaricidi (pag. 95)

• Diserbanti (pag. 109)

• Geodisinfestanti (pag. 137)

• Vari (pag. 143)

Con il nuovo catalogo Chemia ha voluto mettere a disposizione dei commercianti ed utilizzatori finali uno strumento di lavoro di grande utilità pratica e di facile consultazione: all'inizio del catalogo sono infatti riportati due indici, che permettono di ricercare i prodotti per ordine alfabetico e per principio attivo.

Scarica tutte le schede dei prodotti sul catalogo on line di Chemia.

Per ulteriori informazioni contattare Chemia Spa
Via Statale, 327 - 44047 Dosso S.Agostino (Ferrara)
Tel. 0532 848477
Fax 0532/848383
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Per valorizzare maggiormente i preparati commerciali all'interno del portale, Image Line ha introdotto nuove funzionalità per rendere il loro utilizzo più semplice e razionale

Dpi, costi, meteo, trattamenti e relazioni.
Fitogest cerca di rispondere a tutte le domande che un operatore agricolo, una volta in campo, si pone.

Per questo motivo, e con l'obiettivo di essere sempre aggiornati, il portale di Image Line si veste di nuove funzionalità.


1. Sai come proteggerti?

La prima novità in casa Fitogest riguarda i Dpi, ovvero tutti i dispositivi di protezione individuale che sarebbe opportuno utilizzare.

Nella pagina di ogni agrofarmaco sarà ora possibile visualizzare una sagoma che indossa i Dpi adatti, specificati ovviamente anche nella sezione 8 delle schede di sicurezza fornite dalle aziende distributrici.

Esempi di Dpi da utilizzare
Esempi di Dpi da utilizzare 


2. Sai come calcolare il prodotto e il costo di un trattamento?

Scorrendo la pagina dell'agrofarmaco selezionato, un nuovo box permette all'utente di calcolare la quantità necessaria e il costo del trattamento che si devono sostenere utilizzando un determinato prodotto.

Il tutto si può ottenere compilando i campi che, attingendo direttamente dalla banca dati, guidano nella scelta della coltura, dell'ambito di impiego e del modo di coltivazione.
Successivamente, inserendo altri dati come avversità, ettari da trattare e costo unitario, il sistema produrrà un dato sulla quantità di prodotto da usare, il costo del trattamento e il costo per ettaro.
Ma non solo, perché nell'ottica del Pan e di un uso razionale degli agrofarmaci, la novità di Fitogest riporta anche quanto prodotto rimane all'interno della confezione in modo da aiutare anche chi acquista.

Costo e calcolo quantità


3. Sai che trattamento effettuare domani con la pioggia?

Magari non si può trattare, oppure lo si può fare limitatamente.
Grazie all'Aeronautica militare, Image Line ha messo a punto un sistema che permette di conoscere le previsioni meteo sul territorio italiano. L'accuratezza è massima: grazie alla maglia di 1kmx1km e all'indirizzo inserito in fase di registrazione, l'utente potrà sapere se domani pioverà sul proprio campo.

Il sistema dirà all'utente se può trattare e quando può farlo sulla base di parametri quali: temperatura, umidità, presenza di vento e probabilità di pioggia.

Controllo meteo-trattamenti


4. Sai cosa è stato detto durante le giornate fitopatologiche degli anni passati?

A completare la scheda prodotto entra in campo la quarta novità. Da ora è infatti possibile accedere a tutte le relazioni che, negli anni, sono state esposte durante le giornate fitopatologiche.


5. Sai che puoi fare formazione e vincere allo stesso tempo?

Non è finita qui perché Image Line, in occasione di Fieragricola 2020, ha lanciato un grande concorso.
Ogni partecipante può così mettersi alla prova e scoprire come controllare le macchine irroratrici per superare il controllo funzionale obbligatorio previsto dal Pan.

Il quiz è composto da 13 domande messe a punto insieme a Roberto Bulzoni, considerato uno dei maggiori esperti sul controllo funzionale e la taratura delle macchine agricole. 
Rispondendo esattamente a tutti i quesiti, si avrà la possibilità di partecipare all'estrazione giornaliera di un kit di Dispositivi di protezione individuale (tuta, maschera, occhiali e guanti) per l'agricoltura e all'estrazione finale di un'irroratrice trainata Vulcano.

Nessun problema se invece si sbaglia qualche risposta, Image Line "regala" dei video per formarsi e per ritentare il mese successivo.

Quiz a premi

Aggiornamento costante per agricoltori, tecnici e consulenti, grazie a piattaforme online

Tutto parte da una domanda: "Come il digitale può aiutare ad orientarsi?"
Se ne aggiunge un'altra: "orientarsi verso cosa?"

Consideriamo il settore agricolo e ancor più nello specifico la nutrizione delle colture.
Perché? Lavoriamo in un comparto in cui non mancano le esperienze e le informazioni; la loro condivisione può determinare un vantaggio competitivo ed il digitale è un ecosistema che abilita questo processo, oggi più che mai prima d'ora.
Questo non significa sostituire il fondamentale affiancamento del tecnico all'agricoltore, imprescindibile per valutare le specificità di ogni realtà produttiva e accompagnare nel processo decisionale, ma comprendere che il processo di "trasformazione digitale"(*) è in corso in ogni ambito economico e sociale e quindi anche nel settore primario.

Torniamo alla prima domanda.
Come: orientarsi è compiere scelte, sia in merito alle strategie, sia per quanto concerne le tecnologie. Nel recente convegno organizzato da Image Line in Fieragricola un'apposita relazione ha analizzato come diverse soluzioni digitali sono a disposizione di chi usa, consiglia o distribuisce prodotti per la nutrizione al fine di approfondire la conoscenza dei mezzi tecnici disponibili sul mercato e di come utilizzarli al meglio.

Nella guida che segue, riportiamo alcune idee digitali ed i relativi link per approfondimenti.

Sommario:

  1. Consigli tecnici
  2. Newsletter
  3. Video
  4. Webinar
  5. Community
  6. Social media
  7. Ecommerce
  8. Banche dati e software
  9. Concimazione di precisione
  10. App per la concimazione

Consigli tecnici

Ogni azienda agricola richiede una soluzione specifica: le condizioni pedoclimatiche, l'evoluzione delle produzioni, le esigenze sono diverse. Ciò non toglie che una serie di consigli agronomici consente di valutare linee guida per scegliere correttamente la strategia da adottare.
Nel sito di Biolchim, gli Approfondimenti tecnici sono descritti in funzione di colture o problematiche da affrontare. Inoltre, cliccando su "Qual è il tuo obiettivo agronomico" si possono filtrare le risposte in base alle necessità dell'agricoltore.
"Informazioni, risorse e approfondimenti per massimizzare i risultati delle tue colture": è il blog di Cifo, organizzato in tre categorie: Approfondimenti, I quaderni di Cifo, Calendario dei lavori.
"Consigli tecnici" di Green Has Italia rispondo a specifiche domande: "Come proteggere le colture dai ritorni di freddo?", "Come effettuare la riduzione dei bicarbonati?", "Come superare lo stress da diserbo colture estensive?" e molte altre.
Nel sito di Scam le "linee tecniche" sono organizzate per coltura. In ogni pagina, sono evidenziati gli obiettivi e le soluzioni tecniche, con pdf da scaricare.

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Newsletter

È un modo per tenersi aggiornati e rimanere in contatto con le proprie fonti di informazione. Può essere un appuntamento immancabile nel corso della settimana oppure arrivare nei momenti più importanti dell'anno. Contiene solitamente sia news relative all'attualità, sia approfondimenti tematici, sia focus su prodotti o soluzioni agronomiche. Ne sono un esempio la newsletter di Fomet, a cui ci si può iscrivere su Fomet.it/it/newsletter.html oppure quella di Ilsa.

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Video

Nel 2022 l'82% di tutto il traffico internet sarà occupato dai video, un segnale di come evolva la disponibilità di risorse online sia crescente, sotto forma di tutorial (i video "Come fare per..."), news, casi di studio, intrattenimento, ...
Nell'ambito della nutrizione sono online numerose fonti, utili per la propria formazione.

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Webinar

Quando un seminario si svolge via web, attraverso apposite piattaforme, si mantengono le opportunità del confronto (grazie a strumenti di collaborazione online o di commento dei contenuti) con la comodità di assistere in diretta o in differita alle relazioni. Esistono numerose iniziative in tutti gli ambiti economici; Italpollina ha recentemente lanciato il portale Biostimulant.com dove i protagonisti dei webinar sono ricercatori e docenti.
Ilsa ha organizzato "I segreti per ottenere olive ed oli di qualità, dal campo al frantoio".
Irritec ha avviato la propria Academy, il cui programma è disponibile qui (fra i vari temi, anche la fertirrigazione).
Sul tema più ampio dell'innovazione in agricoltura, è possibile approfondire vari temi grazie all'Osservatorio Smart AgriFood.

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Community

Uno dei padri del Web, Tim Berners-Lee, dà una definizione del significato di community.
"Sul web dovremmo essere in grado non solo di trovare ogni tipo di documento, ma anche di crearne, e facilmente. Non solo di seguire i link, ma di crearli, tra ogni genere di media. Non solo di interagire con gli altri, ma di creare con gli altri. L'intercreatività vuol dire fare insieme cose o risolvere insieme problemi."
Fra gli esempi di community online:

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Social media

Oltre che un mezzo per interagire, sono un buon veicolo per conoscere casi di studio o esperienze di utilizzo dei prodotti o consigli di applicazione. Alcuni esempi: gli account Instagram di Compo Expert Italia (qui trovi tutti i modi per seguire l'azienda sui social) o di K-Adriatica (qui, in calce nella pagina, i link a Facebook e LinkedIn); news su iniziative, appuntamenti, presentazioni sono disponibili nelle pagine Facebook di Euro Tsa (trovi ad esempio i dettagli sulle soluzioni per contrastare avverse condizioni meteorologiche) e di Agricola Internazionale (dove potrai leggere "Aumentare la produzione di ciliegie ora è possibile").
Assofertilizzanti ha creato la pagina Terra InForma con un interessante serie di post dedicati al Glossario della nutrizione delle colture o ad approfondimenti sulle carenze nutritive.

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Ecommerce

La vendita di fertilizzanti tramite piattaforme online è consentita. Segnali di ampliamento di questa tendenza, ancora poco diffusa in Italia, si possono cogliere all'estero, dove Agrofy è stata definita come la "Amazon dell'agricoltura": un immenso store online dedicato ad attrezzature e mezzi tecnici, per ora destinato in particolare all'area latino-americana.

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Banche dati e software

Dal 2004, Fertilgest.com mette a disposizione servizi online, schede tecniche dei prodotti e degli elementi, informazioni aggiornate sulla nutrizione delle colture.
Fra le novità della piattaforma web:
• la sezione dedicata alla normativa con i testi consolidati delle tre leggi fondamentali relative ai prodotti per la fertilizzazione, curati dagli esperti di Silc Fertilizzanti;
• il motore di ricerca dedicato ai prodotti ad azione specifica - biostimolanti: basta incrociare alcuni dei numerosi criteri pre-impostati. Alcuni esempi:

QdC® - Quaderno di Campagna® verifica, ogni volta che si registra una fertilizzazione il rispetto di quanto stabilito nel proprio piano di concimazione. Info qui e qui.

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Concimazione di precisione

Una recente presentazione relativa alle tecnologie dell'agricoltura digitale applicate alla nutrizione delle piante è stata oggetto dell'intervento di Raffaele Casa, Università della Tuscia, durante il Focus Biostimolanti di gennaio [Download gratuito].
Anche due position paper del Cema, l'associazione europea dei costruttori di macchine agricole, trattano il tema da punti di vista interessanti: la condivisione e proprietà dei dati e la Smart agriculture.

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App per la concimazione, per smartphone e tablet

Esiste un'ampia gamma di applicazioni per Android o iOs dedicate alla nutrizione delle colture. Kuhn ha creato la pagina "App per le coltivazioni" che oltre ad offrire soluzioni per semina e irrorazione, propone Kuhn EasyMaps per visualizzare le mappe di distribuzione. 

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Conclusioni: alcuni consigli e download
La Rete offre numerosi documenti per saperne di più su tecniche agronomiche e anche prodotti di futura immissione sul mercato.
Digitando su Google la frase fertilizzanti site: researchgate.net verranno presentati i pdf scaricabili relativi a tutti gli studi scientifici pubblicati sul portale ResearchGate.
Allo stesso modo, scrivendo su Google biostimolanti vite site: fertilgest.com saranno visualizzati i link diretti alla pagine relative alla coltura prescelta.
Online si trovano anche gli atti della Biostimolanti conference organizzata da Arptra e Fruit Communication, con la content partnership di Fertilgest (https://fertilgest.imagelinenetwork.com/it/media-partnership/biostimolanti-conference-2020/)


(*) Link per saperne di più:
• a livello statale, si sta lavorando in questa direzione: leggi qui
• in ambito "ricerca in agricoltura", la trasformazione digitale è oggetto di azioni pianificate nel contesto di Agridigit

Tre prodotti microgranulari compongono questa linea realizzata da Chemia, nota azienda ferrarese impegnata nella produzione di fertilizzanti e fitofarmaci
Gli Humostim®, (2Plus, Star e Gold), sono prodotti microgranulari consigliati per la concimazione localizzata durante le operazioni di semina o di trapianto e tra gli altri, proprio grazie alla dimensione particolarmente fine e uniforme dei microgranuli, favoriscono un assorbimento maggiore e più rapido degli elementi nutritivi

La composizione dei tre prodotti della linea Humostim® è diversa, ma in tutti è presente un’alta concentrazione di fosforo e acidi umici volta a favorire la rapida partenza delle piantine anche in condizioni pedo-climatiche avverse. In questo caso sono gli acidi umici a svolgere un ruolo fondamentale, perché favoriscono la divisione delle cellule meristematiche determinando un rapido sviluppo delle radici in lunghezza, ramificazione e peso, evitando lo stress da trapianto o da semine precoci.
Non solo. Gli acidi umici, rallentando i fenomeni di insolubilizzazione del fosforo e di altri elementi nutritivi presenti nel terreno, consentono alle piante di utilizzare queste risorse prima che vadano perdute; la presenza di azoto, boro e/o zinco nelle varie concentrazioni completano l’azione nutrizionale dei prodotti.
Gli Humostim® presentano una formulazione microgranulare simile ai normali geodisinfestanti, pertanto vengono distribuiti con estrema precisione attraverso i microgranulatori della seminatrice. I materiali di partenza, utilizzati come supporto, sono ideali per questo tipo di impiego e non sono fitotossici.
Numerosi i vantaggi che si possono ottenere utilizzando i prodotti della linea Humostim®, quali un migliore sviluppo iniziale delle piantine anche nei terreni meno fertili perché gli elementi nutritivi sono localizzati direttamente a contatto con i semi o le radici e non distribuiti su tutta la superficie. In questo modo non si hanno perdite di prodotto per dilavamento o per assorbimento da parte delle erbe infestanti presenti nell’interfila.
A questo possiamo aggiungere che  grazie all’impiego di questi prodotti si ha una minore distribuzione di sostanze chimiche per ettaro, un ridotto apporto inquinante al terreno, all’acqua e all’ecosistema e un numero minore di passaggi sul terreno e, quindi, un minore compattamento. Inoltre è possibile distribuire il microgranulato anche in miscela con i geodisinfestanti di uguale peso specifico e comunque sempre mediante i microgranulatori presenti sulla seminatrice, ed effettuare una distribuzione meno faticosa da parte dell’operatore perché il quantitativo di Humostim® da manipolare per ettaro non supera i 30-40 chilogrammi, a differenza di quanto avviene nella concimazione tradizionale.
Infine, l’impiego di questi prodotti riduce l’impiego di manodopera per il trasporto, lo spostamento dei sacchi e il riempimento della tramoggia con una conseguente maggiore resa oraria perché diminuiscono le perdite di tempo da dedicare allo svolgimento delle varie operazioni.

Per informazioni: Chemia – tel. 0532/848477 – fax 0532/848383 – www.chemia.it e-mail: info@chemia.it

ZEOLIT: DALLA NATURA E DALLA RICERCA INNOVAZIONE PER LE COLTURE

Fito Pk Crystal appartiene alla linea Nutriland di Chemia ed è base di fosfito di potassio cristallino ad alto titolo

0.58.38. Non sono numeri da giocarsi al lotto, bensì la composizione NPK di Fito Pk Crystal della linea Nutriland di Chemia,  prodotto concepito per essere impiegato sulle colture frutticole, orticole, floricole e industriali.

Nel panorama italiano dei fosfiti di potassio Fito Pk Crystal spicca per l’alta concentrazione di ione fosfito, ma anche per la formulazione cristallina, per la totale assenza di fosfati, per l’elevata solubilità in acqua e, infine, per la bassissima conducibilità elettrica. Tali caratteristiche rendono Fito Pk Crystal il prodotto a base di fosfito ideale sia per irrorazioni fogliari sia per l’impiego tramite fertirrigazione.

Non solo nutrizione

Fito Pk Crystal esercita in primis un’azione nutrizionale grazie alla presenza di potassio, elemento il quale  garantisce una migliore lignificazione dei tessuti vegetali, come pure influisce positivamente su fioritura, allegagione, colorazione, pezzatura e grado zuccherino dei frutti.

Grazie alla presenza di fosforo in forma di fosfito Fito Pk Crystal esercita anche un’azione positiva sulle difese naturali della pianta, la quale viene stimolata alla produzione di fitoalessine, molecole naturali che ostacolano la diffusione di alcune patologie fungine.

Visti questi aspetti, è consigliabile effettuare i trattamenti con logica preventiva, affinché la pianta si “carichi” di nutrienti e di fitoalessine in modo da essere pronta ad affrontare il ciclo vegetativo.
Le dosi di impiego di Fito Pk Crystal variano dai 150-300 g/hl per le irrorazioni fogliari, ai 2-3 kg/100 mq per le fertirrigazioni.

Nuovi prodotti dall’azienda ferrarese
Grazie alla microincapsulazione, il principio attivo viene liberato gradualmente rendendo così l’azione insetticida costante e duratura nel tempo

Fenicaps è il nuovo insetticida realizzato da Chemia. Polivalente, microincapsulato e a bassa tossicità  agisce per contatto e ingestione, oltre ad essere dotato  di una certa attività ovicida, capace di penetrare notevolmente nei tessuti vegetali (azione citotropica).

Il prodotto può essere impiegato su vite, pomacee, drupacee, fragola, agrumi, olivo, ortaggi, patate, cereali, barbabietola da zucchero, erba medica, tabacco, floreali, ornamentali, forestali, pioppo, castagno, noce, nocciolo, mandorlo.

Grazie alla tecnologia della microincapsulazione, il principio attivo  viene liberato gradualmente, il che rende l’azione insetticida costante e duratura nel tempo.

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso (FE) – tel. 0532/845570 – fax 0532/350109 www.chemia.it – info@chemia.it

Chemia, attraverso il proprio brand Nutriland, propone Algas® e Algastim®, due formulati a base di alghe marine ideali per le colture agrarie

Le proprietà benefiche delle alghe marine sono note da tempo, anche i agricoltura. Si devono però conoscere le giuste alghe e le si deve anche avviare ai corretti processi industriali se si vogliono ottenere i risultati sperati. Il tipo di alghe impiegate e i processi dij lavorazione incidono infatti molto sulla loro efficacia nutrizionale e di stimolo nella fisiologia delle piante.

L’effetto degli estratti algali non è infatti riconducibile unicamente all’apporto dei nutrienti minerali contenuti, ma anche a un fenomeno di stimolo e di regolazione del metabolismo delle piante, tipico dei composti biostimolanti. L’esperienza e le ricerche di Nutriland hanno evidenziato che numerosi effetti non possono essere ascrivibili ai soli principi nutritivi, rilevando, oltre a un aumento della produzione, un incremento dell’assorbimento dei nutrienti, della resistenza a stress ambientali, ad attacchi biotici e ad una maggiore conservabilità dei prodotti vegetali.

La proposta di Nutriland

Algas® e Algastim® sono prodotti a base di estratti naturali, sono consentiti in agricoltura biologica, agricoltura convenzionale e non necessitano di patentino per l'acquisto.

Il primo è un prodotto totalmente naturale contenente una soluzione concentrata di alghe marine della specie Laminaria. Queste alghe contengono un’elevata quantità di sostanze naturali di crescita come Vitamine, auxine, giberelline, citochinine, aminoacidi e carboidrati. Algas® viene rapidamente assorbito dalle piante dove manifesta un’azione molto rapida sia a livello fogliare che radicale, migliorando lo sviluppo vegetale e radicale fonte di maggiori produzioni per qualità e quantità. Aumenta inoltre la resistenza agli stress idrici, ambientali e parassitari.  

Algastim® è anch'esso un prodotto ad attività fitostimolante completamente naturale contenente alghe marine del genere Ascophyllum nodosum. Queste alghe grazie all’elevato contenuto di elementi totalmente organici come vitamine, auxine, giberelline, citochinine, enzimi, aminoacidi, fitormoni e altri fattori di crescita, presentano una marcata azione energizzante in grado di migliorare lo stato vegeto-produttivo di tutte le piante. L’azione di Algastim® è molto rapida e dopo soli pochi giorni dal trattamento si notano gli effetti sia a livello fogliare che radicale.

Nei magazzini delle aziende agricole italiane è facile trovare prodotti etichettati secondo la vecchia classificazione DPD… scopriamo come usarli in sicurezza. Guarda il video

Con l’avvicinarsi della fatidica data del 1 giugno 2017 – data ultima per la messa in commercio di tutti i prodotti con la vecchia etichetta DPD – si è assistito alla corsa, da parte degli agricoltori, all’acquisto di quantitativi ingenti di agrofarmaci con la vecchia classificazione presenti presso i rivenditori a prezzi molto scontati.
Infatti sia i produttori, sia i distributori hanno preferito vendere sottoprezzo pur di non dovere procedere al ritiro e alla rietichettatura negli stabilimenti autorizzati a carico esclusivo dei produttori (a parte qualche rara eccezione che ha effettuato una onerosa – ma molto onesta – “rietichettatura d’ufficio” per tutti i prodotti giacenti presso i propri rivenditori clienti).

La circolare ministeriale

A favorire questo fenomeno ha contribuito anche la circolare ministeriale dell’8 maggio 2017 che, tra l’altro, recitava: “Dal 1° giugno 2017 (…omissis…) l'agricoltore, utilizzatore professionale di prodotti fitosanitari, potrà utilizzare le confezioni acquistate in data antecedente e giacenti presso il proprio magazzino, etichettate ed imballate in conformità alla direttiva DPD, purché (…omissis…) egli sia in possesso della nuova SDS redatta conformemente (…omissis…) al Regolamento CLP.
Nel caso di controlli da parte delle autorità competenti sarà sufficiente da parte dell'agricoltore la dimostrazione dell'acquisto delle proprie giacenze anteriormente al 31 maggio 2017, tramite esibizione documentale delle fatture d'acquisto o di ulteriore documentazione comprovante tale situazione e la disponibilità di etichetta e scheda di sicurezza aggiornate
”.

Chiaro… ma non chiarissimo

Questo ha creato un vero e proprio cortocircuito nella norma in quanto se ovunque si afferma che è necessario “utilizzare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell'uso leggere sempre l'etichetta e le informazioni sul prodotto. Si raccomanda di porre la dovuta attenzione alle frasi ed ai simboli di pericolo che compaiono nell'etichetta ministeriale” ora molte etichette DPD presenti sulle confezioni dei prodotti fitosanitari riportano informazioni superate rispetto alla stessa etichetta in versione CLP.
Nella gestione della banca dati Fitogest® è emerso chiaramente che molte etichette DPD presentano impieghi, avversità e modalità d’uso del tutto difformi rispetto alla corrispondente versione CLP.

Un esempio pratico

Facciamo un esempio pratico. Ho verificato, in rigoroso ordine alfabetico di nome marchio commerciale, il primo prodotto su Fitogest® con questo problema per condividere alcuni ragionamenti con voi. Onestamente non ho dovuto avventurarmi troppo per trovare Abanto, il terzo della lista tra i prodotti ora in commercio ed il primo utilizzabile anche nel biologico.
Ecco l’etichetta che potete trovare sulle confezioni DPD a casa degli agricoltori
Ed ecco l’etichetta dello stesso prodotto ma in formato CLP
Giochiamoci un po’…

Primo gioco: trova le differenze…

Il prodotto è lo stesso (stesso numero di registrazione) ma  cambiano un sacco di cose. Diversa formulazione, diversa composizione, nella vecchia etichetta manca l’indicazione del meccanismo di azione, mancano le informazioni sui DPI (dispositivi di protezione individuale da usare), le buffer zone da rispettare verso i corpi idrici superficiali, la pericolosità per le api e, cosa ancora più importante, la nuova etichetta CLP riporta un sacco di colture in meno rispetto alla vecchia DPD.

Secondo gioco: dipingi lo scenario…

Facciamo un esempio pratico prendendo in esame la prima coltura che troviamo nella vecchia etichetta. Agrumi. Se mi attengo a quanto indicato sulla vecchia etichetta, posso usare il prodotto su tutti gli agrumi (arancio, arancio amaro, bergamotto, cedro, chinotto, clementino, kumquat, limetta, limone, mandarino, pomelo, pompelmo, tangerino) contro “ogni tipo di insetto parassita”. Dagli afidi agli aleurodidi, passando per cocciniglie, tignole e insetti di ogni tipo…
Peccato che nella nuova etichetta CLP (quella a cui deve attenersi l’agricoltore) di agrumi neanche l’ombra… se lo usi su qualsiasi agrume stai facendo un trattamento non consentito in etichetta con tutta una serie di problematiche a livello civile e penale. Eppure sull’etichetta del prodotto gli agrumi ci sono,  eccome!
Di fatto per questo prodotto erano autorizzati una trentina di impieghi nella versione DPD e solo una quindicina nella versione CLP. Non facile spiegare all’agricoltore cosa fare...
Come se non bastasse per le colture che restano cambiano i parassiti target, le dosi, le modalità di impiego e persino gli intervalli di sicurezza.

Terzo gioco: mosca cieca

La cosa paradossale è che sono veramente pochi, ma molto pochi, gli agricoltori e i tecnici che hanno piena consapevolezza di questo problema, per cui si gioca a mosca cieca nella speranza che i controllori non vadano a controllare cosa succede realmente nell’azienda agricola e cosa viene poi registrato nel registro dei trattamenti.

Quarto gioco: caccia al tesoro

Alcuni tecnici (quelli più accorti…) si prodigano nello spiegare all’agricoltore l’importanza di avere le etichette e le schede di sicurezza di tutti gli agrofarmaci presenti in azienda, aggiornate con la nuova classificazione CLP. A quel punto, inizia una vera a propria caccia al tesoro perché, molto spesso, sono solo i rivenditori ad averle a disposizione e per farsele dare i  nostri poveri agricoltori ricorrono a chiavette, dischetti, e-mail… ma, destino beffardo, tutto è in continuo movimento e non è facile avere sempre l’ultima etichetta e l’ultima scheda di sicurezza aggiornata.

Quinto gioco: roulette russa

Non poteva finire che con un gioco decisamente cruento: capita sempre più spesso che l’ignaro agricoltore faccia quello che ha sempre fatto:

e… non sa neppure il perché!

La soluzione è facile

In tutta questa confusione almeno c’è una buona notizia. Come Image Line, dal 1988 sviluppiamo banche dati per l’agricoltura e dal 1989 abbiamo realizzato Fitogest. Dal 2000 siamo in rete con il servizio www.fitogest.com e dal 2017 abbiamo realizzato SDS OnDemand - Versione Distributori, il servizio che permette a tutti gli agricoltori italiani di disporre di un servizio gratuito di aggiornamento in tempo reale delle schede di sicurezza, delle etichette e delle comunicazioni obbligatorie di tutti gli agrofarmaci, fertilizzanti e altri prodotti professionali che possono essere usati in agricoltura.

Cosa devi fare per essere in regola?

Vai dal tuo rivenditore (privato, consorzio agrario o cooperativa) e chiedigli di attivarti gratuitamente SDS OnDemand. In questo modo disporrai immediatamente di tutte le schede di sicurezza e delle etichette aggiornate in tempo reale direttamente sul tuo computer, tablet o smartphone.
Qui puoi trovare maggiori informazioni sul servizio.
E’ un servizio gratuito offerto dai partner Adama Italia, Agrimix, Agrowin Biosciences, Arysta Lifescience, BASF Italia, Bayer CropScience, Belchim Crop Protection Italia, CBC (Europe) - Divisione Biogard, Certis Europe, Chemia, Chemia - brand Nutriland, Cheminova Agro Italia, Compo Expert Italia, Dow AgroSciences Italia, Euro TSA, EuroChem Agro, Gowan Italia, Green Trade Fertilizzanti, Haifa Italia, Kollant, Kollant - brand VerdeVivo, Koppert Italia, L.E.A., Monsanto Agricoltura Italia, Nufarm Italia, Organazoto Fertilizzanti, Panfertil, Sapec Agro Italia, SBM Life Science - Bayer Garden, Scam, Siapa, Sipcam Italia, Sumitomo Chemical Italia, Syngenta Italia, UPL Italia, Xeda Italia.

Mi auguro che questo servizio ti sia veramente utile e… ti auguro un buon lavoro con SDS OnDemand!

Pulvar di Chemia, a base di puro caolino, è un corroborante che crea una benefica barriera sugli apparati fogliari e sui frutti delle colture agrarie

Fra i prodotti catalogati come "corroboranti" spicca Pulvar, distribuito da Chemia tramite il brand Nutriland. Pulvar è composto da caolino in ragione del 100%. In sostanza, è caolino purissimo, ammesso quindi anche in agricoltura biologica.

Altrimenti classificato come "polvere di roccia", Pulvar è un potenziatore delle difese naturali delle colture. Una volta applicato, Pulvar ha la capacità di riflettere la luce solare e il calore, prevenendo scottature a carico dei frutti, come pure di mitigare gli effetti provocati da stress termici.

Dopo la somministrazione Pulvar forma infatti sulla pianta un sottile strato di colore biancastro che consente di
proteggere le colture dal colpo di calore e dalle scottature, come pure di ridurre l'evaporazione migliorando l'utilizzo dell'acqua disponibile e l'efficienza fotosintetica. Infine, previene anche i danni da brusone fisiologico su pero.

Consigli di impiego

Si consiglia di utilizzare il prodotto a una dose variabile dai 2,5 a 5 kg per 100 litri d'acqua. Il volume di acqua utilizzato deve essere tale da bagnare soltanto la superficie dei frutti e delle foglie, evitando lo sgocciolamento delle piante.

Quando le piante iniziano a perdere il colore bianco conferitogli dal precedente trattamento, si consiglia di ripetere l'applicazione.

Per le patate emiliano romagnole il 2022 è stato un anno funesto, con danni alla produzioni stimate nel 35%. Ma il problema viene da lontano

Le patate piacciono in qualunque modo: lesse, arrosto, fritte oppure trasformate in crocchette o purè. Di certo, le patate bacate non sono invece gradite da alcuno, tranne ovviamente dagli elateridi, alias ferretti, che a quanto pare le apprezzano molto anche da crude, consumandole direttamente in campo. 


Questi fitofagi terricoli perforano infatti i tuberi, rendendoli non più commercializzabili e nel 2022 hanno devastato le produzioni di patate emiliano romagnole. Ciò stando a una lettera inviata da Coldiretti all'assessore all'Agricoltura regionale Alessio Mammi, per chiedere risarcimenti ai produttori di patate a fronte di danni pari a circa il 35% delle produzioni regionali. 


Coldiretti definisce infatti "esponenziale" l'aumento dei casi e dei danni, rendendo l'attività agricola stessa poco sostenibile.


Prevenzione e lungimiranza: le grandi assenti

Ciò che appare ancor più drammatico, però, è che la devastazione delle patate da parte degli elateridi non è affatto uno scoop giornalistico. Il problema elateridi era infatti già stato denunciato su AgroNotizie nel novembre 2021, quando a lamentare gravi danni erano stati i pataticoltori del Piemonte, con analoghe percentuali di danno a quelle segnalate in Emilia Romagna. Per giunta in crescita negli anni.

Per esempio, in provincia di Alessandria sarebbero saliti dal 15-30% del 2017 al 25-40% del 2018, proseguendo poi con il 30-60% nel 2019 e il 45-80% nel 2020. Fino al drastico 90% del 2021.


Ancor prima, nel 2019, fu Agrioltrepo di Voghera a organizzare un evento incentrato sul problema patate-elateridi, visto che i danni rilevati nei campi arrivavano spesso a superare il 50%. Ciò, stando ai produttori, a causa dell'inefficacia dei pochi geoinsetticidi rimasti a disposizione dopo il bando dei granulari a base di esteri fosforici.

A proposito di geoinsetticidi granulari, nel 2011 era stato anche lanciato Santana, microgranulare contenente clothianidin, salvo poi finire anch'esso nel dimenticatoio nel volgere di un paio di anni per l'annosa questione delle api. Allora la coltura che se ne avvantaggiò fu il mais, ma averlo oggi su patata potrebbe essere una manna. Praticamente un sogno proibito


Le soluzioni disponibili rimaste

Ormai ai pataticoltori sono rimasti solo 18 prodotti utilizzabili su patata contro gli elateridi. Di questi, due sono a base di cipermetrina, 11 contengono teflutrina, due lambda cialotrina. Ovvero, 15 autorizzazioni su 18 sono piretroidi.


Gli agricoltori che seguono i disciplinari del biologico, ma non solo loro ovviamente, possono invece utilizzare spinosad e il fungo entomoparassita Beauveria bassiana. Poi, ma solo in deroga dal 17 febbraio al 16 giugno 2021, sarebbe stato autorizzato anche Attracap, contenente il fungo Metarhizium brunneum Cb15-III. Ciò stando a una comunicazione di Coldiretti che però non risulta nella pagina del Ministero dedicata proprio alle autorizzazioni in deroga per quell'anno.

Risultano invece Oikos, a base di azadiractina, che fu utilizzabile dal 3 marzo fino al 30 giugno 2021, nonché Naturalis, contenente Beauveria bassiana, derogato dal 7 maggio ai primi di settembre 2021 e ora definitivamente autorizzato su patata contro eletaridi.


Sempre stando al Ministero della Salute, nessuna richiesta di deroga contro gli elateridi della patata risulterebbe invece nel 2022. Come si suol dire nei libri gialli: il mistero s'infittisce.


Azioni agronomiche di mitigazione 

Dal punto di vista agronomico, alcuni risultati si possono ottenere tramite la biofumigazione, utilizzando brassicaceae da trinciare e interrare quando abbiano raggiunto il pieno sviluppo. Una volta nel suolo i residui vegetali liberano infatti isotiocianati, sostanze che interferiscono con le larve degli elateridi grazie anche all'azione repellente.


Anche le rotazioni, ovviamente, aiutano. A patto di non seminare specie anch'esse appetite dagli elateridi come per esempio il mais, ma non solo. Gli elateridi sono infatti in grado di attaccare numerose specie vegetali, sia spontanee, sia coltivate. Non disdegnano infatti né i cereali vernini e primaverili, né prati stabili, erba medica, barbabietola da zucchero, cipolla e girasole.


Domande per il futuro

Per la stagione 2023 si aspettano quindi soluzioni nuove, magari attraverso richieste di deroghe per sostanze attive efficaci contro gli elateridi ma non ancora autorizzate in tal senso.

Ben si comprende come il mercato pataticolo sia in fondo troppo piccolo dal punto di vista dei soli elateridi per investire nello sviluppo di specifici formulati microgranulari. Ciò anche nel caso in commercio se ne siano lanciati alcuni con altre formulazioni. Un solo trattamento al momento della messa a dimora, in effetti, non è che possa far vendere chissà quanto prodotto e con chissà quali marginalità.

Il problema sta però divenendo sempre più grave, consigliando quindi una maggiore flessibilità, sia nell'impegno delle aziende del settore, sia delle autorità preposte. E il risarcimento a danno ormai avvenuto, come chiede Coldiretti, non è una soluzione, bensì un problema nel problema. A meno di accettare le patate bacate al posto di quelle lesse, arrosto, fritte... 

Speciale rameici - I formulati a base di solfato tribasico si distinguono per il rapporto equilibrato fra prontezza d'azione e persistenza

In medio stat virtus, diceano i latini. Tradotto in parole da agronomi, la virtù sta nel compromesso fra prontezza d'azione, persistenza e selettività colturale. E' l'identikit del solfato tribasico di rame , sale cuprico "double face": una parte del rame è infatti rapidamente bio-disponibile, un'altra si solubilizza invece più lentamente, garantendo un graduale rilascio degli ioni rame e quindi un'adeguata persistenza d'azione. Circa le caratteristiche dei formulati, vi è da dire come dalle dimensioni delle particelle dipenda non solo l'attività biologica, ma anche la resistenza al dilavamento e l'uniforme copertura della vegetazione trattata. Infine, i formulati a base di solfato tribasico di rame si distinguono per il limitato contenuto di piombo, cadmio ed arsenico, che generalmente si mostrano molto al di sotto dei limiti massimi imposti dalle Norme Fao. In campo può essere utilizzato col massimo profitto in trattamenti da chiusura grappolo a fine ciclo.

I formulati in commercio

Sono meno dei 150 dell'ossicloruro, o dei 41 dell'idrossido, ma i 28 preparati commerciali a base del solfato tribasico di rame non sono comunque pochi. Nella sintesi a seguire ne verranno quindi citati solo alcuni, esclusivamente a titolo esemplificativo e sempre nel rispetto della regola generale riportata nella nota in calce all'articolo. Procedendo in ordine di concentrazione crescente di sostanza attiva, troviamo innanzitutto Tribasic-DEL (Agrimport), una Sospensione concentrata Non classificata al 12% di solfato tribasico. Ad esso seguono dappresso Basic (Chemia) e Flag (Agrowin) sono SC Non classificate al 15,2% di sostanza attiva. Medesima concentrazione in Basiram L (Gowan), un formulato liquido classificato però Xi. Liquida pure la formulazione al 15,2% di Cuproxat SDI (Sipcam), che però è un Non classificato. Al 24% di solfato tribasico di rame è King 360 HP (Chimiberg), calssificato Xi.

Non solo solfato

Esiste anche un formulato che contiene due forme differenti di rame. Kop-Twin (Chimiberg) unisce infatti al solfato tribasico le peculiarità dell'idrossido, mettendo in commercio una SC classificata Xi all'8,9% di idrossido e al 13,3% di solfato tribasico di rame.

Nota: i formulati selezionati fra i diversi disponibili in banca dati sono stati scelti in funzione della presenza di materiali scaricabilimessi a disposizione delle aziende. Questo per favorire eventuali necessità di specifici approfondimenti da parte del lettore

Appuntamento con la fitoiatria: le venti sostanze attive con azione aficida autorizzate su melo dopo le defezioni di imidacloprid, thiamethoxam e clothianidin

Faccende da pidocchiFra i primi parassiti che compaiono nell'anno, andando a turbare i sonni di chi coltiva meli, vi sono gli afidi, altrimenti noti come "pidocchi".
In special modo l'afide grigio, o Dysaphis plantaginea, affiancato talvolta a quello verde, o Aphis pomi.

Il primo, storicamente più complesso da controllare, colpisce l'apparato fogliare del melo, formando colonie sulla pagina inferiore delle foglie degli apici vegetativi. Una volta inserito lo stiletto nei vasi linfatici, l'afide grigio sugge la linfa provocando un generale deperimento dell'albero a causa dell'ingiallimento e dell'arrotolamento fogliare. Inoltre, fatto ben più grave, dai propri sifoni questi insetti producono anche melata, ovvero quella sostanza zuccherina alquanto appiccicosa sulla quale si svilupperà in seguito la fumaggine. Per tali ragioni, forti attacchi di Disaphis plantaginea possono severamente compromettere le produzioni.

Un po' meno aggressivo e dannoso risulta invece l'afide verde del melo, alias Aphis pomi, il quale comporta però analoghi danni ai meli, seppur più contenuti rispetto al "cugino" grigio.

Le soluzioni per la difesa

Al fine di controllare questi parassiti sono stati quindi messi a punto specifici insetticidi.
Dopo la caduta dei "memorabili" acephate e methamidofos, a partire dal 1996 presero piede i neonicotinoidi grazie alla prima registrazione in Italia di imidacloprid con il marchio Confidor di Bayer.
A seguire, negli anni successivi giunsero anche thiamethoxam e clothianidin, andando a colonizzare più o meno il medesimo segmento temporale di applicazione, ovvero l'apertura delle gemme. Grazie alla loro sistemia e persistenza, infatti, i neonicotinoidi potevano circolare nella linfa delle piante ed essere ancora presenti quando su di esse fossero giunte le prime fondatrigenie.

Dopo 11 anni di onorevole servizio, per i neonicotinoidi giunse poi l'annus horribilis del 2007, quando ai concianti venne addossata la colpa di causare le morie di api registrate quell'anno e in quelli immediatamente successivi. Da lì partì l'escalation che ha portato a forti limitazioni nei loro usi, togliendo proprio quelli che storicamente li avevano contraddistinti fin dalla loro nascita.

Gli scenari attuali

Oggi vi sono comunque altre soluzioni che possono essere impiegate nei meleti. Di seguito vengono quindi riportati i risultati di una specifica ricerca avanzata effettuata su Fitogest®, dal quale sono state estratte le molecole contenute in formulati che riportino in etichetta gli afidi del melo, indipendentemente dal loro livello di efficacia.

Per eventuali approfondimenti tecnici, cliccando sul nome di ogni molecola si giunge alla relativa pagina di Fitogest®, nella quale è poi possibile prendere visione dei formulati commerciali disponibili, unitamente alle etichette ministeriali. Inoltre, in corrispondenza dei prodotti facenti capo ad aziende partner di Fitogest® sono anche disponibili ulteriori materiali informativi, come depliant, brochure e pagine catalogo.

Dalla ricerca effettuata, risulta che in banca dati ammontano a 20 le sostanze attive alla base delle 94 formulazioni che presentino in etichetta specifiche registrazione su afidi, o in forma generica, oppure con la precisa indicazione per Disaphis plantaginea e/o Aphis pomi

La famiglia più corposa di sostanze attive è quella dei piretroidi. Sostanze attive tutt'altro che selettive e quindi generalmente non impiegate su melo. I suoi esponenti portano il nome di cipermetrinabeta-ciflutrindeltametrinalambda-cialotrinaalfa-cipermetrina e zeta cipermetrina.

Leggermente differenti, seppur classificati anch'essi come piretroidi, si incontrano poi tau-fluvalinate ed esfenvalerate, il primo dei due abbastanza selettivo per le api, motivo per il quale è spesso stato utilizzato proprio dagli apicoltori per controllare le infestazioni di Varroa, sfruttando la sua azione anche come acaricida.

Della famiglia dei neonicotinoidi sono rimaste due sostanze sole, ovvero acetamiprid e tiacloprid, quest'ultimo usato però principalmente contro i lepidotteri del melo, come la carpocapsa.
La loro selettività maggiore verso gli impollinatori li ha infatti preservati dalle fiamme su cui sono andati in fumo gli altri prodotti della stessa famiglia, per lo meno sulle frutticole.

Altre sostanze attive autorizzate sugli afidi del melo sono pirimicarb, famiglia chimica dei carbammati; spirotetramat, esponente della famiglia chimica degli acidi tetramici; flupyradifurone, appartenente alla famiglia chimica butenolidi che svolge la sua azione sui recettori nicotinico dell'acetilcolina; flonicamid, delle piridine carbossammidi, agente sui processi di alimentazione degli omotteri e sulfoxaflor, modulatore dei recettori nicotinici dell'acetilcolina.

Anche un estere fosforico risulta presente fra le formulazioni che in etichetta avanzerebbero un effetto, sebbene collaterale, sugli afidi, ovvero clorpirifos. Tale sostanza attiva viene però utlizzata prevalentemente per il controllo dei lepidotteri, specialmente carpocapsa, e cocciniglie

Utilizzabili anche in biologico

Anche il biologico ha le proprie sostanze attive, ovvero azadiractina A, estratta dai semi di Neem e avente meccanismo di azione al momento sconosciuto. Ad essa si aggiungono i sali di potassio degli acidi grassi (C14-C-18), i quali agiscono unicamente per contatto.

Analoghi dei piretroidi, ma di origine naturale, gli estratti di piretro, anch'essi però tutt'altro che selettivi verso gli impollinatori, sebbene mostrino una persistenza di azione inferiore. Infine l'olio minerale, dal meccanismo di azione non fissato dall'Irac, l'Insecticide resistance acion committee.


"Appuntamento con la fitoiatria" è una serie di articoli tematici che AgroNotizie ha deciso di dedicare a specifici aspetti della difesa fitosanitaria, spaziando sui mezzi di difesa utilizzabili contro patologie, parassiti e infestanti chiave delle più importanti colture agrarie.

Le sostanze attive riportate negli articoli sono quelle reperibili in banca dati Fitogest® alla data di pubblicazione degli articoli, aventi regolare autorizzazione su colture e avversità.


Disclaimer: gli articoli di questa serie vanno intesi come fotografia dello stato dell'arte in Fitogest® al momento della redazione degli articoli stessi. Regole seguite per la redazione degli articoli:
1) le sostanze attive vengono elencate per come risultano in banca dati Fitogest®, se iscritte in Annex I, indipendetemente dal fatto che esistano o meno formulati commerciali autorizzati in Italia;
2) la ricerca è impostata sulla base di un doppio filtro: ovvero per "coltura" (es. frumento) e per "azione svolta" (es. diserbante). Ogni altro filtro (classificazione, pittogrammi, intervallo di sicurezza etc.) è stato volutamente escluso al fine di semplificare gli articoli, tenendone valido eventualmente solo uno a seconda delle finalità dell'articolo (es. frumento: classificazione HRAC);
3) i nomi delle molecole sono quelli riportati nelle etichette ministeriali. Non verranno usati sinonimi;
4) non vengono riportate miscele, ma solo le singole sostanze attive;
5) gli articoli non hanno finalità di consiglio tecnico, né di suggerimento commerciale.

Della linea Nutriland di Chemia, Biolinfa è un fertilizzante speciale che mostra una spiccata azione antistress a favore delle colture

Stressati non si vive bene. Tanto gli uomini, quanto le piante.
Un corretto approccio nutrizionale può massimizzare le rese colturali influendo non solo sulle esigenze in macro, oligo e microelementi, ma anche su quei processi metabolici che permettono alle piante di rendere al meglio anche quando le condizioni esterne risultino stressanti.

All'interno della linea Nutriland di Chemia si evidenzia Biolinfa, integratore e attivatore fisio-nutrizionale che stimola i processi vitali negli organismi vegetali. Favorisce quindi le riserve fisiologiche e biochimiche della pianta svolgendo un'apprezzabile azione antistress.

Biolinfa contiene alcuni derivati degli amminoacidi, in particolare dalla L-cisteina, che esercitano un'azione positiva sui processi vitali delle piante, salvaguardandone la vitalità. In particolare viene ridotto il processo di invecchiamento dell’organismo vegetale, fornendo supporto a molte funzioni biochimiche come la respirazione, la fotosintesi, il metabolismo degli amminoacidi, le attività enzimatiche, la resistenza agli stress termico e idrico.

L’impiego di Biolinfa è indicato soprattutto su colture orticole, frutticole, floricole ed estensive. La distribuzione può avvenire per aspersione, fertirrigazione o anche attraverso la concia delle sementi, nelle quali Biolinfa aumenta il potere germinativo.
Il prodotto può essere miscelato ai normali trattamenti a base di fertilizzanti e agrofarmaci, senza manifestare fenomeni di fitotossicità.

Un altro effetto misurabile che deriva dall'uso di Biolinfa è la maggiore crescita vegetativa, con uno spiccato aumento degli apparati radicali e del conseguente contenuto di zuccheri dei frutti. La coltura beneficia inoltre di maggior resistenza alle avversità climatiche, mostrando anche un apprezzabile anticipo della fioritura, dell'allegagione e della maturazione, grazie al quale si può ottenere un aumento della produzione.
Infine, Biolinfa, influendo sull'allegagione, riduce la cascola e i fenomeni di alternanza di produzione.

Il portale cambia e cresce. Nuovi servizi, tool utili, schede sempre aggiornate

"La fertilizzazione sostenibile delle colture agricole.
Concimi, ammendanti, correttivi, prodotti ad azione specifica e substrati: banca dati e strumenti per l'agricoltura."

Con queste parole si presenta il nuovo www.fertilgest.com, online in una versione completamente aggiornata, sia nella grafica, sia nelle funzionalità.
Fertilgest fa parte del network di Image Line, la cui pubblicazione è iniziata il 18 luglio 2000, aprendo al mondo dei fertilizzanti nel 2004 con la prima versione di Fertilgest.
L'obiettivo rimane invariato: fornire informazioni aggiornate sul mondo della nutrizione delle colture agli agricoltori, ai tecnici, ai contoterzisti, in generale a tutti gli operatori professionali del settore, in maniera del tutto gratuita.

Un supporto prezioso e costante è fornito dai partner che mettono a disposizione dei visitatori tante informazioni e linee tecniche, in corrispondenza delle schede dei prodotti che sono realizzate espressamente per il web dallo staff dell'area Dati e Contenuti di Image Line, a fianco degli sviluppatori del motore di ricerca che hanno implementato una nuova interfaccia e nuove modalità di ricerca.
Sempre maggiore importanza sarà dedicata ai contenuti delle etichette dei fertilizzanti.
 

Le tre grandi novità di Fertilgest.com

1. Nuove modalità di ricerca

Il visitatore dispone di tre modalità di ricerca.
a) In home page, il nuovo "Cerca prodotti" che consente di selezionare la coltura e la modalità di applicazione:

b) la ricerca libera, in alto a destra sul sito, grazie alla quale si possono trovare prodotti, elementi nutritivi, aziende e notizie
c) cinque nuovi motori di "ricerca avanzata" per trovare 

L'articolo continua dopo l'immagine
che rappresenta il motore di "ricerca avanzata" per trovare i concimi

 

2. Nuovi servizi online

Oltre al "Calcola asporti NPK" già disponibile dal maggio 2012, oggi il visitatore può accedere al "Calcola la tessitura del terreno" per ottenere la classificazione in funzione del rapporto percentuale degli elementi argilla, limo e sabbia. Inoltre una nuova sezione "Colture" evidenzia nuovi percorsi informativi.
 

3. Tante sezioni di dati in più

Oltre alla banca dati delle aziende ed al glossario, sono presenti apposite pagine dedicate a


Completano il panorama informativo le notizie del settore, in collaborazione con lo staff di AgroNotizie, le discussioni tratte dal Forum dedicato alla nutrizione delle piante e le media partnership (recentemente, Fertilgest ha collaborato con New Ag International per la divulgazione delle notizie e dei filmati nell'ambito del Congresso mondiale dei biostimolanti).
 

Un grazie speciale ai partner di Fertilgest.

Oggi sono (in ordine alfabetico):


Per ulteriori informazioni: www.fertilgest.com [by Image Line]
Banca dati: dati@imageline.it
Pubblicità: advertising@imageline.it

Un aggiornamento importante per il "Calcola Asporti NPK", servizio speciale della banca dati di Image Line dedicata alla nutrizione delle colture

Da febbraio 2016 è online la nuova versione di Fertilgest.com, il portale dedicato a concimi, ammendanti, correttivi, prodotti ad azione specifica e substrati, realizzato da Image Line.

Oggi si arricchisce di una novità importante per agricoltori, tecnici, rivenditori e tutti coloro che hanno a cuore la corretta nutrizione delle colture e la gestione sostenibile delle fertilizzazioni:

il nuovo Calcola Asporti NPK

Già disponibile dal 2012, il servizio gratuito di Fertilgest permette di calcolare l'asporto in N, P2O5 e K2O delle colture agrarie in funzione delle quantità prodotte e degli ettari investiti. Oggi sono stati aggiornati tutti i coefficienti necessari per il calcolo stesso e, in più, ogni operatore professionale può scaricare le schede di concimazione tratte dal volume "Nutrire le piante - Trattato di scienza dei fertilizzanti" gentilmente messe a disposizione da Arvan S.r.l.

 

Prova subito il nuovo Calcola Asporti NPK.

Fertilgest.com è un portale del network di Image Line

Fertilgest Calcola Asporti NPK su fertilizzanti - concimi

Concimazione sostenibili, approfondimenti

(tratto dalla presentazione del servizio su Fertilgest.com)

Le difficoltà economiche contingenti spingono molti agricoltori a contenere i costi di produzione riducendo le concimazioni, anche quelle fondamentali a base di macroelementi. Molto spesso manca la consapevolezza dei quantitativi di NPK asportati dalle produzioni agricole e non ci si rende conto che riducendo la concimazione si compromette la produzione sia sotto il profilo quantitativo, sia su quello qualitativo. 

Fra le priorità indicate nelle linee guida per la Pac 2014/2020, è evidenziato come una concimazione sostenibile sia un elemento determinante per preservare e rafforzare ecosistemi basati su attività agricole e forestali.
Per "concimare responsabilmente e in modo sostenibile" è indispensabile garantire almeno il costante reintegro degli asporti: si rende quindi necessaria una nuova consapevolezza sugli effettivi fabbisogni di macroelementi delle piante in funzione del loro asporti.
Grazie al servizio "Calcola Asporti NPK" ogni utente di Fertilgest può calcolare, in modo autonomo e completamente gratuito, gli effettivi asporti in NPK in funzione delle quantità prodotte e degli ettari investiti di ogni coltura agraria.

 

Di seguito, un esempio di scheda di concimazione scaricabile da Fertilgest.com

Scheda concimazione Mais

Un grazie speciale ai partner di Fertilgest,

grazie ai quali è possibile realizzare questi servizi e metterli a disposizione gratuita degli utilizzatori.

Oggi sono (in ordine alfabetico):


Per ulteriori informazioni: www.fertilgest.com [by Image Line]
Banca dati: dati@imageline.it
Pubblicità: advertising@imageline.it

A pieno campo o localizzata lungo il solco tramite prodotti granulari: una sintesi dei risultati di una ricerca avanzata effettuata su Fertilgest®

Prima della semina, o magari anche durante.
La fertilizzazione dei cereali è fondamentale per la corretta partenza della coltura, la quale si avvantaggia sensibilmente se trova nelle immediate vicinanze dei semi i diversi elementi nutritivi necessari alle primissime fasi di sviluppo. In special modo il fosforo. I prodotti possono essere applicati o a pieno campo, oppure localizzati lungo il solco di semina, distribuendoli in tal caso tramite appositi granulatori abbinati alle seminatrici.

Le dosi per ettaro risultano in tal caso più contenute rispetto ai concimi distribuiti a spaglio. Ciò implica vantaggi anche di tipo logistico ed energetico. Minori sono infatti i volumi di prodotto da stoccare e poi movimentare, come pure risulta minore l'energia richiesta per la loro distribuzione, dal momento che questa avviene contestualmente alla semina. Ciò abbassa notevolmente anche l'impronta carbonica complessiva attribuibile alla pratica di fertilizzazione dei cereali.

68 soluzioni differenti

Effettuando una ricerca avanzata su Fertilgest® sono stati dapprima estratti i formulati impiegabili in pre-semina del frumento.
Da tale ricerca emergono 137 concimi idonei a tal fine, fra i quali solo 85 sono però i formulati granulari e microgranulari, quindi impiegabili volendo anche localizzati nel solco. Filtrando ulteriormente la ricerca per i soli prodotti contenenti anche fosforo il numero delle soluzioni disponibili cala a 68.


Le aziende riportate in banca dati che risultano distribuire almeno uno dei summenzionati 68 prodotti sono, in ordine alfabetico, Adriatica, Biolchim, Cbc, Chemia, Cifo, Compo Expert, Euro Tsa, Grena, Scam e Nuova Sunchemical. Cliccando sui link si verrà condotti alle pagine catalogo di ogni azienda, per come sono riportate in banca dati Fertilgest®.

Si tratta di un concime minerale composto fluido
Il prodotto presenta un’elevata attività sistemica sia ascendente che discendente, oltre a una notevole assimilazione attraverso foglie, rami e radici

Fito-Pk è un concime che esercita una spiccata attività nutrizionale. La presenza di fosforo e potassio sottoforma di fosfito totalmente assimilabile, oltre a prevenire e curare le carenze nutrizionali, conferiscono al prodotto un’elevata attività fungistatica.
Fito-Pk infatti stimola la pianta a produrre un’elevata quantità di sostanze naturali di difesa denominate “fitoalessine” che impediscono ai funghi di svilupparsi.
La pianta risulta quindi autoprotetta contro alcune specie funginee come la Phytophthora, la Bremia, la Peronospora, la Maculatura bruna, che colpiscono il colletto, le foglie, il tronco, i frutti, le radici in colture orticole, frutticole, ornamentali e sub-tropicali.
Inoltre Fito-Pk migliora la lignificazione dei tessuti, lo sviluppo dell’apparato radicale, la formazione delle gemme a frutto, la pezzatura, il colore, la conservabilità e il grado zuccherino dei frutti.
La sua elevata attività sistemica sia ascendente che discendente e la notevole assimilazione lo rende particolarmente consigliato nelle applicazioni fogliari e in fertirrigazione.
Miscelato a fungicidi, insetticidi, diserbanti e chelati favorisce l’assorbimento e la distribuzione aumentando l’efficacia dei prodotti impiegati.

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso (FE) tel. 0532/848477 – fax 0532/848383 – www.chemia.it - e-mail: info@chemia.it 

Il prodotto, un microincapsulato disperso in acqua, inizia il processo di rilascio della sostanza attiva solamente dopo la distribuzione. L'azienda ferrarese Chemia propone un prodotto autorizzato per la barbabietola da zucchero, il mais, la patata, il pomodoro, il tabacco, le carote, i cavoli, i fagioli, le melanzane, il peperone, il pisello, il sedano, lo zucchino, gli ornamentali e i vivai

Forate Chemia ha una formulazione innovativa, priva di solventi, più efficace, sicura e selettiva perché il principio attivo è racchiuso all’interno di microcapsule porose.
Il prodotto rimane in queste condizioni per tutto il periodo di trasporto, magazzinaggio e conservazione senza cedere il principio attivo e senza alterare le proprie caratteristiche chimiche.
Solamente dopo la distribuzione inizia il processo di rilascio della sostanza attiva.
La sua efficacia sta proprio nel graduale e costante rilascio del principio attivo, che consente a Forate Chemia una attività biologica superiore agli analoghi prodotti con solvente.
Il periodo di carenza, cioè l’intervallo che deve trascorrere tra l’ultimo trattamento e la raccolta, rimane invariato a 60 giorni.
Questi i vantaggi ottenuti con il suo impiego: assenza di odori sgradevoli, maggiore attività biologica del principio attivo, maggiore facilità e sicurezza di impiego per l’operatore, maggiore sicurezza nello stoccaggio perché il prodotto non è infiammabile, maggiore uniformità di copertura e adesione elettrostatica alle superfici, minore tossicità dermale e per inalazione nei confronti dei mammiferi e degli insetti utili, minore fitotossicità sulle piante, minore impatto ambientale e nessun inquinamento da solventi, minore volatilità e tossicità per inalazione, minore dilavabilità, minore percolazione nel terreno, inalterato periodo di carenza.
Le confezioni in commercio sono da 1 litro, 5 litri e 20 libri.

Per informazioni: Chemia spa – Dosso (FE) – tel. 0532/845570 – fax 0532/848383 -  www.chemia.it  – e-mail: info@chemia.it -

Alla ricerca di alternative alla fumigazione da impiegare sui terreni destinati a fragola

La fragolicoltura specializzata si avvale da tempo della fumigazione del suolo prima della piantagione, in particolare nelle aziende dove non è possibile effettuare avvicendamenti colturali (il ritorno frequente sullo stesso terreno della stessa coltura causa accumulo di fitofagi e parassiti). Fino a poco tempo fà il bromuro di metile era la sostanza attiva alla base di quest’attività colturale. Gli effetti positivi sulle piante della fumigazione dipendono sostanzialmente dall’abbattimento del potenziale di inoculo dei principali patogeni del terreno (Pythium, Phytophthora, Verticillium, Rhizoctonia e Fusaium spp.), dal controllo delle erbe infestanti e dall’aumento di disponibilità di azoto per effetto della mineralizzazione della sostanza organica (Wilhelm e Paulus, 1980).

In attuazione del protocollo di Montreal la Comunità Europea ha adottato nel giugno del 1994 il Regolamento CEE 3093/94 abrogato dal Regolamento CE 2037/2000 per il controllo delle sostanze dannose per la fascia d’ozono. Tale provvedimento prevedeva la riduzione a tappe fino alla definitiva cessazione delle produzioni e dei consumi delle sostanze dannose per la fascia d’ozono, anticipando le date di scadenza previste dal Protocollo di Montreal.

Proprio questo importante regolamento ha portato alla totale impossibilità d’utilizzo di bromuro di metile a partire dal 1 gennaio 2005 rendendo così necessario individuare prodotti diversi che potessero sostituirlo nella lotta chimica. 

In alternativa si è andato sempre più affermando l’utilizzo del 1-3 Dicloropropene, ad azione nematocida, e della cloropropina, ad azione fungicida ed erbicida. Queste due molecole presentano effetti positivi sia iniettati direttamente nel terreno sia facendo ricorso all’innovativa tecnica del “drip fumigation” che prevede la loro distribuzione in emulsione con acqua attraverso manichette poste sotto il film plastico pacciamante le prode (Porter et al, 2004).

1,3 Dicloropropene

Svolge un'azione nematocida in grado di combattere sia le forme libere di fitofagi che quelle contenute in cisti. E' utilizzato in pre-semina come sterilizzante dei terreni ed è molto efficace anche contro la "stanchezza" del terreno per il reimpianto di alcune colture. Affinché il trattamento fornisca i migliori risultati, il terreno deve essere il più possibile sminuzzato, sufficientemente umido e con temperatura compresa fra i 15 e 30° C. Viene applicato mediante palo iniettore su terreno già lavorato e privo di colture utili, 15-20 giorni prima della semina o dell'impianto della coltura. I terreni torbosi trattati in autunno, possono essere seminati solo nella tarda primavera.

Appuntamento con la fitoiatria: erbicidi per il frumento. In banca dati Fitogest® risultano 48 sostanze attive autorizzate, per un numero di formulati pari a 156

A metà gennaio si inizia già a pensare alle malerbe del grano. Su 454 sostanze attive autorizzate in Italia (data 12 febbraio 2019), di cui 33 per la concia, ve ne sono 95 registrate su frumento. Di queste, 48 sono censite come "diserbante".

Di seguito vengono quindi riportati i risultati di una specifica ricerca avanzata effettuata su Fitogest®, suddividendo poi nei differenti gruppi HRAC le molecole risultate autorizzate su grano aventi azione erbicida, indipendentemente dalle loro modalità d'uso, dagli spettri d'azione e dai reali utilizzi in campo.

Per "autorizzate" si intende che al momento della predisposizione dell'articolo in banca dati risultano iscritte in Annex I. Ciò non implica però che tutte le molecole dell'elenco abbiano formulati commerciali attualmente distribuiti. Esempio: Ioxinil.

Per eventuali approfondimenti tecnici, cliccando sul nome di ogni molecola si giunge alla relativa pagina di Fitogest®, nella quale è poi possibile prendere visione dei formulati commerciali disponibili, se esistenti, unitamente alle etichette ministeriali. Inoltre, in corrispondenza dei prodotti facenti capo ad aziende partner di Fitogest® sono anche disponibili ulteriori materiali informativi, come depliant, brochure e pagine catalogo.

Gli erbicidi per il frumento al 12 febbraio 2019

L'Herbicides Resistance Action Committee, in acronimo HRAC, opera classificazioni delle sostanze attive in funzione del loro meccanismo d'azione, ove questo sia noto. Gli erbicidi autorizzati su frumento risultano classificati come segue:

HRAC NC (non classificato): una sola molecola, l'olio minerale, revocata in quanto tale, ma da verificare per i singoli oli di paraffina.

HRAC A – inibizione della sintesi dei lipidi (ACCase): 5 risultati
Clodinafop-propargyl
Diclofop-metile
Fenoxaprop-p-etile
Pinoxaden
Quizalofop-p-etile isomero D

HRAC B – Inibizione sintesi degli aminoacidi (Als): 11 risultati
Amidosulfuron
Clorsulfuron
Florasulame
Iodosulfuron-metile-sodio
Mesosulfuron-metile
Metsulfuron-metile
Propoxycarbazone sodio
Sulfosulfuron
Tifensulfuron metile
Tribenuron metile
Tritosulfuron

HRAC C1 – Inibizione fotosintesi PS II: una sola molecola, Metribuzin
HRAC C2 – Inibizione fotosintesi PS II: una sola molecola, Clorotoluron
HRAC C3 – Inibizione fotosintesi PS II: tre molecole
Bentazone
Bromoxinil
Ioxinil

HRAC D – Diversione dell'elettrone PS I: una sola molecola, Diquat
HRAC E – Inibizione della protoporfirirogeno ossidasi: 2 sostanze attive.
Bifenox
Carfentrazone-etile

HRAC F1: Inibizione della sintesi del pigmento PDS: una sola molecola, Diflufenican
HRAC G – Inibizione dell'EPSP sintasi: una sola molecola, Glifosate
HRAC K1 – Inibizione assemblaggio microtubuli: una sola molecola, Pendimetalin
HRAC K3 – Inibizione della divisione cellulare: una sola molecola, Flufenacet
HRAC L – Inibizione della sintesi della cellulosa: una sola molecola, Isoxaben
HRAC N – Inibizione della sintesi dei lipidi (non ACCase): 2 risultati
Prosulfocarb
Triallate

HRAC O – Auxine sintetiche: 10 risultati
2,4 D (Estere)
2,4 D (Sale)
2,4 DB (Sale)
Aminopiralid
Clopiralid
Dicamba
Fluroxipir
Halauxifen-metile
MCPA (Estere)
MCPA (Sale)
Mecoprop (Estere)
Mecoprop (Sale)

Non ancora classificati da HRAC
Cloquintocet-mexyl (safener)
Mefenpir-dietile (safener)
Pyroxsulame: famiglia chimica delle triazolopirimidine solfonilanilidi. Agisce inibendo l'enzima acetolattato sintasi (ALS),
Tiencarbazone metile: gruppo dei triazoloni, agisce inibendo l'enzima acetolattato sintetasi (ALS).


"Appuntamento con la fitoiatria" è una serie di articoli tematici che AgroNotizie ha deciso di dedicare a specifici aspetti della difesa fitosanitaria, spaziando sui mezzi di difesa utilizzabili contro patologie, parassiti e infestanti chiave delle più importanti colture agrarie.
Le sostanze attive riportate negli articoli sono quelle reperibili in banca dati Fitogest® alla data di pubblicazione degli articoli, aventi regolare autorizzazione su colture e avversità.


Disclaimer: gli articoli di questa serie vanno intesi come fotografia dello stato dell'arte in Fitogest® al momento della redazione degli articoli stessi. Regole seguite per la redazione degli articoli:
1) le sostanze attive vengono elencate per come risultano in banca dati Fitogest®, se iscritte in Annex I, indipendetemente dal fatto che esistano o meno formulati commerciali autorizzati in Italia;
2) la ricerca è impostata sulla base di un doppio filtro: ovvero per "coltura" (es. frumento) e per "azione svolta" (es. diserbante). Ogni altro filtro (classificazione, pittogrammi, intervallo di sicurezza etc.) è stato volutamente escluso al fine di semplificare gli articoli, tenendone valido eventualmente solo uno a seconda delle finalità dell'articolo (es. frumento: classificazione HRAC);
3) i nomi delle molecole sono quelli riportati nelle etichette ministeriali. Non verranno usati sinonimi;
4) non vengono riportate miscele, ma solo le singole sostanze attive;
5) gli articoli non hanno finalità di consiglio tecnico, né di suggerimento commerciale.

FUNGICIDA ORGANICO DODIN-FLO19/02/2002

Chemia propone un anticrittogamico che insieme all’azione preventiva, svolge anche una funzione curativa della malattia

Queste le modalità di impiego e le dosi da utilizzare (per 100 litri d’acqua):
pomacee contro Ticchiolatura del melo, del pero, del nespolo. Trattamenti preventivi: ml. 100-120; trattamenti curativi (entro 48 ore dall’inizio della pioggia infettante): ml. 150; trattamenti eradicanti (con macchie di Ticchiolatura già presenti): ml. 200.
Ciliegio contro Cilindrosporiosi e Antracnosi. Trattamenti preventivi contro Botrylis e Monilia: ml. 100.
Albicocco contro Ruggine e Monilia. Trattamenti preventivi: ml. 100-120.
Pesco contro Bolla, Corineo, Ticchiolatura, Monilia. Trattamenti preventivi: ml. 150-200.
Viticoltura contro Peronospora. Trattamenti preventivi: ml. 120-150
Olivicoltura contro Occhio di Pavone: ml. 120-150
Pioppicoltura contro Marsonnina brunea: ml. 100-120
Cipolla contro Peronospora. Trattamenti preventivi: ml. 120; trattamenti eradicanti: ml. 200
Insalata contro Peronospora (Bremia) e Antracnosi. Trattamenti preventivi: ml. 120-150
Fragola contro Botrytis e vaiolatura. Trattamenti preventivi: ml. 150
Spinacio contro Peronospora e Ramulana. Trattamenti preventivi: ml. 120-150
Sedano contro Septoriosi. Trattamenti preventivi: ml. 150-200
Finocchio, carota, basilico contro Peronospora, Cercospora e Ramulariosi. Trattamenti preventivi: ml. 120-150
Pomodoro contro Peronospora, Septoriosi. Trattamenti preventivi: ml. 150; contro Fusariosi: ml. 200
Cucurbitacee contro Peronospora e Antracnosi. Trattamenti preventivi: ml. 200
Patata contro Peronospora. Trattamenti preventivi: ml. 120-180
Floricoltura: Rosa contro Black-spot (ticchiolatura). Trattamenti preventivi: ml. 100-150; trattamenti curativi: ml. 150-200
Garofano contro Fusariosi: ml. 120-150

Per informazioni: chemia Spa – tel. 0532/845570 – www.chemia.it - info@chemia.it

Speciale rameici - I prodotti a base di ossicloruro di rame continuano a rappresentare la linea di base per comporre formulati a una, due o tre vie

Prodotti col botto, quelli a base di ossicloruro di rame. In pochi forse sanno infatti che l'ossicloruro di rame è utilizzato anche in pirotecnia proprio per conferire il colore azzuro-verdastro ai fuochi d'artificio. La colorazione naturale di questo sale di rame è infatti quel bluastro tendente al verde che da sempre viene abbinata alla percezione di aver effettuato un buon trattamento in vigna. Privo di proprietà endoterapiche, l'ossicloruro di rame svolge un'azione esclusivamente per contatto. Come ione rame agisce infatti sulle crittogame penetrando nelle spore e nei conidi ed impedendone la germinazione. Va quindi utilizzato esclusivamente in maniera preventiva. Come sostanza attiva si evidenziò da subito per l'efficacia paragonabile a quella delle poltiglie bordolesi utilizzate al momento, mostrando come vantaggi una penetrazione molto rapida e non necessitando dell'aggiunta di calce. Per quanto riguarda le colture orticole, tra i diversi composti del rame l'ossicloruro rappresenta la forma più attiva nei confronti delle batteriosi.

I formulati in commercio

Le registrazioni italiane più attempate di prodotti a base di ossicloruro di rame risalgono al lontano 1971 (Fonte: banca dati MinSal) e al momento risultano in commercio la bellezza di 150 differenti formulati che lo contengono a vario titolo. Nella seguente panoramica ne verranno quindi citati solo alcuni fra i tanti distribuiti, solo a titolo puramente esemplificativo e sempre nel rispetto della regola generale riportata nella nota in calce all'articolo. Procedendo in ordine di concentrazione crescente di sostanza attiva, troviamo innanzitutto Cuprobenton (Dal Cin) Nc al 14%. Di poco superiore la concentrazione in Microram 20 Flow  (Terranalisi) e Ossiclor 20 Flow (Manica) entrambi SC Nc al 20%. Salendo ancora di concenrazione si trova Cuproram  (Europhyto) un Polvere Bagnabile Xn al 30%. Aggiungendo soli due punti percentuali si posiziona Coprantol Wg (Syngenta Crop Protection), un Non classificato al 32%. Tre punti ancora più su e sono disponibili Duke (Makhteshim Agan), un Granuli solubili Non classificato, e Patrol 35 WP (Certis Europe). Entrambi sono al 35% di rame ossicloruro. Avvicinandosi al 40% di concentrazione si evidenziano Iperion (Siapa), Cupravit Blu Wg (Bayer Cropscience) e Cuprocaffaro Micro (Sumitomo) tutti Non classificati al 37,5%. A fare cifra tonda ci pensano Cuprene (Sipcam), un Polvere bagnabile Xn, e Cuprosar 40 Wdg (Gowan) un WG Non classificato. Entrambi i formulati sono al 40% di sostanza attiva. Al top della concentrazione si posizionano infine Ramin 50 (Chemia) e Tetrossil (Tecniterra). Entrambi sono Polveri bagnabili Xn al 50%.


Non solo ossicloruro

Per motivi di sintesi è bene tralasciare in questa disamina tutti i formulati ove siano presenti anche prodotti organici, come mancozeb, cymoxanil, metalaxyl, dimetomorf etc.. Queste miscele sono peraltro consultabili tutti cliccando qui e visionando poi tutti i preparati commerciali disponibili in banca dati. Restando invece focalizzati sui puri rameici, vi sono due formulati che uniscono le qualità di persistenza dell'ossicloruro di rame alla prontezza d'azione dell'idrossido. Sono entrambi di casa in Italia: Airone (Sumitomo) e Grifon Flo (Siapa). Entrambi sono Sospensioni concentrate Non classificate al 10% di rame ossicloruro e al 10% di rame idrossido.

Nota: i formulati selezionati fra i diversi disponibili in banca dati sono stati scelti in funzione della presenza di materiali scaricabilimessi a disposizione delle aziende. Questo per favorire eventuali necessità di specifici approfondimenti da parte del lettore

Organizzato dalla Fondazione Edmund Mach e Ibma, il convegno, previsto per il 26 marzo a Fico, avrà come focus la bioprotezione. A parlarne è il presidente di Ibma Italia Vittorio Veronelli

Future Ipm si fa in 4.0L'edizione 4.0 di Future Ipm, organizzata dalla Fondazione Edmund Mach e Ibma, si svolgerà il prossimo 26 marzo a Bologna presso il parco agroalimentare Fico eataly world.

L'obiettivo del workshop è quello di fornire al mondo agricolo, industriale, accademico e istituzionale un aggiornamento pratico su sostanze, tecniche e prodotti ad oggi utilizzabili nell'ambito della bioprotezione.


Il programma

La giornata inizierà con i saluti di Andrea Segrè, presidente della Fem e di Floriano Mazzini del servizio fitosanitario della Regione Emilia Romagna.

Successivamente si entrerà nel vivo della quarta edizione con i dialoghi sulla bioprotezione tenuti da Ilaria Pertot, direttrice del Centro agricoltura alimenti ambiente e da Vittorio Veronelli.
Seguirà l'intervento "Il libro bianco Ibma tenuto da Isabelle Pinzauti di Ibma global e "Bioprotezione banca dati Fibl-Federbio in agricoltura biologica dove a parlare sarà il presidente di Federbio Paolo Carnemolla.

Nel pomeriggio seguiranno approfondimenti tecnici sui mezzi di bioprotezione in Italia. In particolare si parlerà di vite, fruttiferi, orticole e colture estensive.

Consulta il programma completo e scopri come contattare la segreteria dell'evento

Vigneti
(fonte: © Ibma Italia)


Bioprotezione: istruzioni per l'uso

Ma esattamente cosa è la bioprotezione? A spiegarlo è proprio il presidente di Ibma Italia Vittorio Veronelli.

"Bioprotezione". Il prefisso Bio fa riferimento a tecniche o mezzi per la difesa di tipo biologico o assimilati tali. Questi mezzi sono in larga maggioranza impiegabili sia per una difesa integrata, sia in agricoltura biologica.
Quali sono le categorie di prodotti che già oggi un agricoltore può impiegare in per impostare una efficace strategia di difesa?

"I mezzi di bioprotezione sono stati nel tempo classificati in quattro gruppi: macro-organismi, micro-organismi, semiochimci e botanici o minerali.
I primi riassumono il più tradizionale approccio del controllo biologico che fa ricorso all'utilizzo di organismi viventi che ne controllano altri attraverso varie la loro predazione o parassitizzazione. I secondi riassumono tutte le forme di microrganismi benefici (batteri e virus, ma non solo) che risultano specificatamente letali per determinate specie di insetti nocivi e in alcuni casi di patogeni. I semiochimici sono invece una grande famiglia di composti chimici esistenti in natura che hanno funzioni specifiche e spesso uniche per le specie vegetali ed animali che li producono, tra queste la funzione di guida agli accoppiamenti riproduttivi o di aggregazione o di alimentazione. Questi sono tipicamente riprodotti artificialmente in copie identiche ed utilizzati per interferire nelle funzioni biologiche delle avversità. Da ultimo, il gruppo più numeroso che riunisce tutti gli estratti di origine botanica o i minerali di vario tipo e genere
".

Quali direzioni sono prese dalla ricerca nel campo del biocontrollo?
"Oggi per tutte le categorie di mezzi si assiste ad un notevole aumento di studi e ricerche. Forse sono proprio i microorganismi il gruppo oggi più attivamente investigato dalla ricerca al fine di selezionare specie e ceppi specificamente attivi sulle avversità. Al secondo posto si posizionano certamente gli estratti, anche se gli aspetti autorizzativi per questi prodotti sono tra i più complessi ed economicamente esigenti. Purtroppo molto spesso i ricercatori sottovalutano gli aspetti regolatori e si trovano ad affrontarli solo quando propongono all'industria i risultati del loro lavoro con il rischio di vedere vanificati i loro sforzi. Anche per il gruppo dei semiochimici la ricerca è in notevole fermento, da un lato grazie al fatto che il loro utilizzo è diventato una colonna portante irrinunciabile in diverse coltivazioni, dall'altro grazie alle nuove tecnologie di identificazione e ai nuovi studi di entomologia sui diversi insetti i quali stanno anche portando in evidenza metodi di comunicazione fisica (vibrazioni) anch'essi sfruttabili per un controllo biologico. Forse sono propri i capostipiti della bioprotezione a soffrire maggiormente oggi di una carenza di ricerca, prevalentemente dovuta alle rigide regole di controllo delle specie aliene che non sempre paiono giustificate".

Quali nuove soluzioni potrebbero porre le basi per un approccio innovativo alla definizione di linee tecniche di difesa nel prossimo futuro?
"Il biocontrollo si basa sull'utilizzo dei mezzi tecnici sopracitati, ma si avvale anche di strumenti sofisticati e tecniche moderne finalizzate alla riduzione dell'impiego della chimica di sintesi in agricoltura.
Ne sono un esempio il trattamento delle sementi con microrganismi per la difesa e stimolazione della crescita della pianta, l'impiego di trappole più efficienti per attrarre insetti con fonti luminose, l'utilizzo in campo di sofisticati diffusori di feromoni e kairomoni, l'applicazione localizzata dei prodotti mediante l'utilizzo di tecnologie di precisione, l'uso di droni per la dispersione di insetti utili. Un utile contributo sarà inoltre fornito dal monitoraggio intensivo di parassiti e malattie con nuovi modelli informatici e l'impiego di modelli previsionali per proposte di intervento da parte dell'agricoltore
".

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E' facile usare mezzi tecnici per la bioprotezione? Sono richieste particolari accortezze al fine di rendere efficace una strategia di difesa che li contempli?
"Indubbiamente si tratta di mezzi tecnici che prevedono un'adeguata competenza per il loro corretto utilizzo. Molto è stato fatto dalle aziende per quanto la messa a punto di formulati stabili e di facile applicazione e le etichette che accompagnano questi prodotti già riportano le condizioni per un adeguato stoccaggio, trasporto e manipolazione.
Volendo porre l'accento sulle accortezze da seguire per ottenere i migliori risultati si sottolinea il fatto che si tratta di prodotti generalmente ad azione preventiva e che pertanto occorre trattare quando la pressione della malattia/della infestazione è bassa, di effettuare i trattamenti nelle ore fresche della giornata e di accertarsi sulla compatibilità con le convenzionali strategie di difesa in atto. Un ulteriore aspetto da tenere sotto controllo è la verifica della shelf-life dei prodotti e la conseguente necessità di tenerli custoditi in aree adeguate. Inoltre, per gli insetti utili ed i nematodi entomoprotettori è determinante l'aspetto legato alla logistica in quanto devono pervenire il più rapidamente possibile e nelle migliori condizioni presso il luogo del loro impiego. Anche in questo caso, il lancio deve avvenire in tempi precoci cioè prima che l'infestazione del parassita sia irrimediabilmente sviluppata
".

Quali sono i trend riscontrabili negli altri paesi europei? Nel bacino del mediterraneo, in condizioni pedoclimatiche assimilabili alle nostre, vi sono casi esemplari di colture in cui l'approccio della bioprotezione ha dato risultati incoraggianti?
"Con un valore mondiale di circa 3,36 miliardi di dollari nel 2016, il controllo biologico costituisce ancora una parte ridotta del mercato globale dei prodotti per la protezione delle colture: circa il 5%. Questo segmento sta tuttavia crescendo ovunque con un tasso (CAGR) del 17,4% che si prevede continuerà almeno fino al 2022; a quel punto si ritiene che il mercato raggiungerà un valore stimato attorno agli 8,82 miliardi di dollari. In Italia il mercato dei prodotti per la bioprotezione si attesta tra gli 80/90 milioni di euro, che rispetto al mercato complessivo dei prodotti per la difesa, corrisponde a circa l'8%. Tuttavia il mercato del controllo biologico continuerà inevitabilmente a crescere, spinto da molteplici fattori tra cui la sempre più stretta regolamentazione sulle sostanze attive tradizionali, le problematiche legate alle resistenze e alla richiesta del mercato di disporre alimenti privi di residui, non da ultimo, da spinte politiche e sociali".


Anadiag, Biogard, Corteva, Sourcon Paden e Sumitomo Chemical Italia sono main sponsor dell'evento.
Scopri tutti gli sponsor

Castan di Chemia contiene estratti di tannini ricavati dal castagno. Le sue applicazioni creano condizioni più favorevoli allo sviluppo e alla salute delle colture

Una volta abbattuti, gli alberi possono fornire legname, ma anche sostanze particolari che dal legname stesso derivano. Per esempio i tannini estraibili dai castagni dopo il loro abbattimento. Una volta estratti, i tannini possono essere poi formulati come prodotti liquidi e utilizzabili come "corroboranti" delle colture agrarie.

In tal senso Nutriland, brand di Chemia, ha inserito a catalogo Castan, prodotto liquido a base di tannini ricavati proprio dal castagno. Molto solubili in acqua, i tannini contenuti in Castan possono infatti apportare una serie di benefici alle colture che integrano quelli portati dagli specifici prodotti per la difesa e per la nutrizione.

Agendo in guisa di elicitori, i tannini appaiono infatti in grado di stimolare nelle piante reazioni di difesa endogene, cioè attivando nelle piante la produzione di sostanze naturali dotate di azione deterrente contro diverse avversità, sia di natura biotica sia abiotica.

Castan si impiega su tutte le colture alla dose di 1-1,2 kg/hl, avendo cura di bagnare uniformemente la vegetazione, sulla quale Castan forma una sottile pellicola molto adesiva, nutritiva, biodegradabile, scarsamente permeabile all'ossigeno in grado di ridurre l'evapotraspirazione durante i periodi caldi e quindi minimizza anche il fenomeno della spaccatura dei frutti. Grazie infine alla sua natura organica Castan stimola la crescita e lo sviluppo delle piante trattate, consentendo di ottenere maggiori produzioni di migliore qualità.

Fra le avvertenze, va segnalata la perfetta miscibilità con i formulati a reazione acida, ma va sconsigliata la miscela con prodotti alcalini.

Per prevenire e curare le clorosi dovute a carenza di ferro, la proposta di Chemia
Per ottenere la massima efficacia l’azienda consiglia di effettuare i trattamenti nelle ore più fresche della giornata, avendo cura di irrorare uniformemente la vegetazione

Humiful FE contiene le sostanze umiche concentrate solubili estratte dalla Leonardite ed il ferro chelato.
Si tratta di un prodotto specifico per la prevenzione e la cura della clorosi ferrica, clorosi dovute a carenza di ferro nel terreno o all’impossibile utilizzo da parte delle piante.
L’azione, dovuta alla presenza del ferro chelato, viene potenziata dall’effetto sinergico degli estratti umici che rendono il prodotto più efficace e durevole.
Humiful FE può essere impiegato su ogni tipo di pianta debilitata in quanto ripristina rapidamente l’attività clorofilliana migliorando la produzione delle colture. Il prodotto va impiegato preferibilmente per via radicale, diluito in acqua alla dose indicata.
Humiful FE può essere utilizzato singolarmente o in miscela con i concimi fogliari o con i normali prodotti antiparassitari esclusi polisolfuri, solfato di rame, poltiglia bordolese.

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso (FE) – tel. 0532/848477 – fax 0532/848383 www.chemia.it - e-mail: info@chemia.it

Questo fertilizzante, realizzato dall’azienda ferrarese Chemia, è utilizzato con successo sui fruttiferi, sulla vite, sugli agrumi e sulle piante ornamentali

Il Chelato-Fe contiene un sale complesso organico del ferro molto stabile e idrosolubile che rimane disponibile nel terreno in forma utile per un pronto assorbimento da parte delle radici della pianta, sulla quale esercita, di conseguenza, una pronta assimilazione.
Il prodotto viene impiegato con successo per prevenire e curare la clorosi ferrica delle piante in qualsiasi tipo di terreno, anche  quelli a reazione alcalina, dove i normali prodotti  non consentono buoni risultati. Chelato-Fe va utilizzato all’inizio della ripresa vegetativa o durante la fase di vegetazione attiva.
Queste le modalità e le dosi di impiego consigliate nei trattamenti radicali:
fruttiferi (melo, pero, pesco, albicocco, susino, ciliegia) piante giovani gr.30/60, piante adulte gr. 60/100;
vite gr. 30/60 per pianta;
ornamentali gr. 2/4 per mq;
agrumi, piante giovani gr. 30/60 per pianta, piante adulte gr. 100/200 per pianta.
Queste dosi si sciolgono in acqua (20 litri circa) e si interrano nell’area di proiezione della chioma.
Nei trattamenti a pieno campo per colture erbacee e da frutto, vanno utilizzati gr.2/4 per metro quadro diluiti in 2/4 litri di acqua, procedendo poi ad una lavorazione del terreno per interrare il prodotto.

Per informazioni: Chemia spa - Dosso (FE) – tel. 0532/848477 – fax 0532/848383 – www.chemia.it - e-mail: info@chemia.it  

Il bacillo compie quest'anno 110 anni. Almeno, per quanto riguarda la sua scoperta. Molti i ceppi noti, ancor di più i formulati commerciali

Tanti auguri Bacillus! Un 'vecchietto' sempre arzillo, che venne battezzato nel 1901 in Giappone e poi una seconda volta nel 2011 in Germania.

I suoi usi agronomici presero piede soprattutto da quando si sviupparono le prime forme di agricoltura 'biologica moderna'. Moderna, perché l'agricoltura dei nostri trisnonni non aveva certo insetticidi a disposizione ed era quindi 'biologica per forza'.

Il Bacillus thuringiensis, da un punto di vista ambientale, è un batterio sporigeno che vive nornalmente nel terreno. Se però le sue spore vengono purificate e poi spruzzate sulle superfici fogliari, gi insetti hanno un problema. Quando viene ingerito dagli insetti sensibili il batterio sporula nell'intestino dell'ospite. Dopodiché libera alcune tossine in grado di danneggiare il tratto digerente delle larve, soprattutto di ditteri e lepidotteri.Su questi ultimi sono attivi soprattutto due ceppi: il Kurstaki e l'Aizawai (clicca qui per visionare tutti i ceppi).

Le tossine, innocue per l'uomo anche per una questione di pH gastrico, sono prodotte sotto forma di cristalli, i quali si dissolvono in particolari condizioni di alcalinità spinta con valori di pH superiori a 9. Le tossine Bt sono perciò estremamente specifiche e danneggiano solo l'intestino di ben determinate specie d'insetti.

Vista la sua manipolabilità genetica, dal Bacillus thuringiensis è stato estratto infine il gene che codifica per la tossina e inserito in alcune piante coltivate, soprattutto soia e mais. In tal modo queste piante sono in grado di sintetizzarsi da sole la tossina divenendo 'velenose' per gli imprudenti fitofagi che decidessero malauguratamente di nutrirsene. Un suo uso meno discusso è in apicoltura, dove viene impiegato nella lotta biologica alla tarma della cera.

I ceppi in commercio

Il B. thuringiensis con più ceppi è il B. thuringiensis Kurstaki, con ben sei differenti ceppi segnalati in commercio: 3A3B, ABTS 351, EG2348, SA11, SA12, HD1. Quest'ultimo ceppo pare essere il più gettonato dalle aziende produttrici, visto che conta ben 14 registrazioni ufficialmente in commercio sulle 26 totali di Kurstaki.

Il B. thuringiensis Aizawai conta invece sul solo ceppo H7, di cui esistono 4 differenti formulazioni in commercio. Un solo ceppo, l'NB176, per il B. thuringiensis Tenebrionis, che si differenzia soprattutto per la sua attività sui coleotteri.

Di certo, l'efficacia di un formulato è in diretta correlazione alle modalità e alla tipologia di formulazione. A parità di microorganismo utilizzato infatti, è la qualità del formulato e della sua conservazione e manipolazione fanno la differenza al momento dell'applicazione.

(Dati tratti dalla banca dati Fitogest.com in funzione della presenza di materiali informativi scaricabili)

Il noto fungicida è sul mercato con molti nomi commerciali, differenti formulati e campi d'impiego

La dodina è da molti anni utilizzata soprattutto contro la ticchiolatura delle pomacee, la bolla e la monila delle drupacee, ma è registrata anche su vite e numerose colture orticole, fra tutte le solanacee. Storicamente nacque in Rhone Poulenc Agro per essere infine acquisita dalla Belga Chimac-Agriphar, grazie alla quale è stata quindi iscritta nell'ormai noto Allegato I della direttiva 91/414. Agronotizie ha raccolto in una sintesi alcuni formulati tra i più noti sul mercato, dividendoli per tipologia formulativa ed etichetta commerciale.

L'etichetta delle "dodine"


Oltre a controllare la ticchiolatura di melo e pero e bolla, corineo e monilia delle drupacee, la dodina può essere efficace anche sull'olivo (Occhio di Pavone), su patata e pomodoro, (peronospora), su fragola (botrite e vaiolatura), su vite (peronospora), su diverse orticole (peronospora, alternariosi, fusariosi, antracnosi) e infine anche sul Pioppo (Marsonnina). I trattamenti possono essere sia curativi sia preventivi, anche se questi ultimi sono comunque da preferire. Non tutti i formulati riportano però espressamente alcune colture, come per esempio la vite e/o il pomodoro. Quindi è sempre consigliabile la verifica puntuale delle colture ammesse in etichetta da ogni singolo formulato commerciale.

I formulati


Prevalentemente i formulati a base di dodina sono liquidi, come pure è da sola che la sostanza attiva viene commercializzata, tranne nel Proclaim Combi di Bayer Cropscience, un polvere bagnabile in sacchetti idrosolubili nel quale la dodina (16%) è abbinata al bitertanolo (8%). Proclaim Combi va impiegato a dosi comprese tra 250-300 g/hl ed è registrato sulle drupacee, per bolla, monilia, Fusicoccum, Cytospora e oidio, e sulle pomacee contro ticchiolatura e oidio.
Nei formulati liquidi troviamo innanzitutto Dodene 35 L di Sipcam, un flowable al 21%. Non riporta la vite, ma in etichetta risultano espressamente pomodoro, peperone e melanzana. Con il 23% di sostanza attiva si può trovare Sepradina Manica, una SC che riporta in etichetta anche la viticoltura e, genericamente, le solanacee. I formulati al 35% sono i più numerosi e tra essi figurano Comet SC di ChimibergFulldina 35 FL di GowanVenturex 35 L (AgrimportEurophyto e Terranalisi), infine Woge di Agrowin, il quale è però classificato Xn, mentre gli altri formulati sono tutti Xi. Salendo di concentrazione, si arriva a Dodin-Flo di Chemia. Formulato al 37,9% è una SC classificata Xn. Infine, si giunge ai granulari ad alta concentrazione, con formulati al 65% di sostanza attiva come Venturex 65 DG (Terranalisi) e Spinn, distribuito da Agrowin e Chemia. Ovviamente, a causa dell'elevata concentrazione di sostanza attiva, anche questi ultimi formulati sono classificati Xn.

Dopo quasi mezzo secolo di impiego, il captano continua a rappresentare un valido riferimento tecnico soprattutto sui fruttiferi

Un maturo signore, con una profonda esperienza nel controllo di molte patologie delle colture agrarie. Questo è in sintesi il captano, fungicida organico della famiglia delle phthalimidi. Messo a punto e registrato per la prima volta in America, il captano si sta infatti avvicinando al compimento del suo cinquantesimo compleanno, essendo stato sviluppato nella prima metà degli Anni 60. In Italia la prima registrazione risale al 1971 e da allora numerose altre l'hanno seguita. Fungicida che agisce principalmente per contatto, il captano possiede una lunga persistenza d'azione esplicando al contempo alcuni benefici effetti collaterali, come lo stimolo del vigore vegetativo e della cicatrizzazione di tessuti lesionati da fattori esterni come per esempio la grandine.
I formulati a base di captano sono utilizzati con profitto soprattutto nei programmi di difesa dei fruttiferi. Sulle pomacee il captano è attivo nei confronti della Ticchiolatura e su pero rappresenta uno mezzo efficace anche contro i danni da Alternaria. Dotato di un certo effetto cosmetico sulla buccia dei frutti, viene consigliato anche nei trattamenti di chiusura, possedendo peraltro un buon grado di controllo anche su alcune malattie di post-raccolta. L’impiego su drupacee è invece utile su Bolla e Monilia. Su queste colture viene impiegato anche in trattamenti invernali e primaverili, svolgendo anche un’azione significativa nel controllo di Nectria, Fusicocco e Corineo. Sebbene quindi la stagione fitosanitaria dei fruttiferi stia volgendo al termine, qualche uso di captano può essere ancora pianificato nei prossimi mesi.

I formulati

Al momento risultano in commercio 11 formulati a base di captano. Le loro classificazioni non sono favorevoli, essendo tutte "Xn" oppure "T", quindi richiedono il possesso del patentino per l'acquisto. I formulati granulari all'80% di sostanza attiva vanno per la maggiore, ma non mancano le paste fluide e si può trovare anche una polvere bagnabile. Tra i granulari si possono citare ad esempio Merpan 80 WDG, distribuito da Makhteshim Agan ItaliaCaptane 80 DF, distribuito da ChemiaSarcap 80 WG, distribuito da Gowan ItaliaTetracap 80 DG, distribuito da Agriphar Italia. L'unica polvere bagnabile in commercio risulta Clomitane, commercializzato da Chimiberg.

Nota: i formulati citati nel presente articolo sono stati attinti dalla banca dati Fitogest.com, selezionando quelli che avessero materiali divulgativi scaricabili a beneficio di eventuali approfondimenti da parte del lettore. Per visualizzare invece tutti i formulati a base di captano riportati in banca dati cliccare qui

Il diserbante compie 32 anni, ma si propone ancora come ottima soluzione per diverse colture, fruttiferi compresi

Molecola storica di Dow Agroscienceoxyfluorfen venne registrato per la prima volta negli States nel 1979. Giunse poi in Italia a metà degli Anni 80 sotto il marchio "Goal" che a suo tempo fece epoca e che ancora oggi è sul mercato con il formulato "Goal 480 SC", sempre di Dow Agroscience. Appartenente alla famiglia chimica delle diphenyl-eteri oxyfluorfen è un erbicida selettivo da utilizzarsi in pre-emergenza su colture "alte" quali vite, pomacee, drupacee, nocciolo, arancio, limone, pompelmo e olivo, ma anche su colture "basse" come cipolla, aglio, girasole, carciofo e tabacco. Ancora, l'uso di oxyfluorfen è ideale nei vivai forestali e di colture ornamentali, ma anche su aree incolte, industriali e civili, bordi stradali, argini e sedi ferroviarie.
Come tempistiche d'impiego, l'erbicida può essere applicato come pre-emergenza nelle colture frutticole nel periodo compreso tra il tardo autunno e la fine inverno. In caso invece di applicazioni di post-emergenza deve ovviamente essere miscelato con formulati a base di glifosate, utile a controllare le infestanti già emerse. Sulle colture "basse" può essere impiegato in pre-emergenza sul girasole oppure in post-emergenza nelle colture orticole presenti in etichetta, anche con tecnica del "frazionato", come nel caso delle liliacee.
Lo spettro d'azione copre importanti infestanti sia graminacee, quali Avena spp., Alopecurus myosuroides, Echinochloa spp., Lolium spp., Setaria spp:, Poa annua, Digitaria sanguinalis, sia dicotiledoni come Oxalis spp., Amaranthus spp., Anagallis arvensis, Capsella bursa-pastoris, Matricaria chamomilla, Stellaria media, Fallopia convolvulus, Polygonum avicolare, Chrysanthemum spp., Solanum nigrum, Chenopodium album, Calendula arvensis, Galinsoga parviflora, Sonchus arvensis, Mercurialis annua, Urtica spp., Papaver spp., Polygonum spp., Portulaca oleracea, Raphanus r., Sinapis arvensis, Senecio vulgaris, Datura stramonio, Stachys annua, Veronica spp. e Ammi majus.

I formulati oggi risultanti in banca dati sono trenta (per visionarli tutti clicca qui), dove preponderano le formulazioni SC ed EC. Il contenuto in sostanza attiva spazia normalmente da 236 g/L a 500 g/L. A titolo d'esempio si ricordano formulati quali Dribbling e Dribbling 240 EC (Chimiberg); Fuego (Agriphar e Prochimag); Galigan ECGaligan 500 SC (Makhteshim Agan Italia); il già citato Goal 480 SC (Dow Agroscience); Logal 24 EC (Europhyto TsaMister (Chemia); Oxynet (Tecniterra); Retex (Sipcam); Terminal (Gowan Italia) e Wirk (Agrowin).
In un paio di casi è anche commercializzato già miscelato con glifosate, come nel caso di Zoomer di Makhteshim Agan Italia e Terminal Duo di Gowan Italia.

Nota: i prodotti sono stati selezionati in funzione della presenza in banca dati di materiali scaricabili, al fine di fornire all'utente maggiori informazioni tecniche. 

Ora una sola associazione promuove e difende i mezzi di controllo biologico

Con l'assemblea dello scorso 29 aprile, si è perfezionata l'unione tra IBMA Italia ed Assometab, le due associazioni che rappresentano l'industria della difesa biologica e quindi dei prodotti per l'agricoltura biologica, integrata e sostenibile.

Assometab ha riunito, fino dal 1999, l'industria nazionale di questi mezzi tecnici, mentre IBMA Italia è dal 2006 la delegazione italiana di IBMA, l'associazione internazionale dei produttori di mezzi per il controllo biologico con oltre 200 aziende associate in tutto il mondo.

Il motivo della fusione scaturisce dai comuni interessi che, in un momento nel quale l’apprezzamento e lo sviluppo di prodotti fitoiatrici alternativi alla chimica è in forte sviluppo, necessitano di essere rappresentati e difesi in modo assolutamente unitario e condiviso.

Scopo dell'associazione è la promozione della difesa biologica con metodi ecocompatibili, quali microrganismi, insetti e acari utili, prodotti naturali e feromoni. L’obbiettivo è quello di supportare lo sviluppo di queste metodologie per diffonderle ulteriormente e, quando necessario, recuperare il gap nella loro applicazione rispetto ad altre nazioni europee.

IBMA Italia-Assometab vuole inoltre svolgere un ruolo primario per aiutare ilpaese a cogliere in pieno gli indirizzi della nuova direttiva europea sugli usi sostenibili in agricoltura. Infine, per consentire agli operatori italiani di usare strumenti efficaci per produrre bene e con il massimo rispetto delle esigenze di sicurezza alimentare chieste dal mercato e dai consumatori.

Il nome della 'nuova' associazione sarà IBMA Italia-Assometab con sede a Cesena.
Il nuovo consiglio è costituto da Andrea Sala (presidente), Fabrizio Jondini (vice presidente), Vittorio VeronelliVincenzo Cavicchi e Massimo Benuzzi.

IBMA Italia-Assometab si prefigge lo scopo di far sentire la voce presso gli organi decisionali di strutture che, pur apportando importanti novità tecnologiche, spesso non hanno le dimensioni tali per incidere sulle scelte politiche in materia di immissione in commercio di agrofarmaci (indipendentemente se convenzionali o chimici), e tutto quanto inerente la materia della difesa fitosanitaria in agricoltura, sia a livello nazionale che a quello europeo.

IBMA Italia-Assometab a seguito della fusione riunisce ora tutti i principali attori che operano nel settore dei mezzi biologici nel nostro paese: Agrifutur, Agrotecnico, BioplanetCBC Europe – Shin EtsuCerrusChemiaCopyrDecco, Expedia, IntrachemIsagroKoppert Italia, NTI, Parco tecnologico Padano, Serbios, Silva Team, Sodidea, SuterraXeda Italia, per un totale di 19 aziende.

Gli scopi e gli obiettivi di IBMA Italia-Assometab verranno presentati in un prossimo convegno sul controllo biologico e indirizzato agli operatori agricoli.

International Biocontrol Manufacturers' Association
E' l'unica organizzazione a livello mondiale nata per coordinare l'attività delle società che operano nel settore dei mezzi tecnici biologici per l'agricoltura. In Italia riunisce 12 aziende

IBMA, International Biocontrol Manufacturers’ Association, è un’associazione creata nel 1995 per organizzare l’attività delle aziende che operano nel settore dei mezzi tecnici biologici per l’agricoltura. Presente in tutto il mondo, riunisce oltre 200 aziende che producono macrorganismi, microrganismi, feromoni ed estratti naturali per la protezione delle piante e per la salute pubblica. Grazie alla sua presenza in tutto il mondo è l’unica organizzazione per la protezione vegetale biologica e l’agricoltura sostenibile.
Uno degli obiettivi primari di IBMA è il sostegno - a livello europeo - dei mezzi tecnici biologici per la protezione vegetale, attuato attraverso percorsi di autorizzazione semplificata, diversi cioè da quelli previsti nella Direttiva 91/414 "che non tengono conto della natura e dei vantaggi di questi prodotti, penalizzandone la diffusione", si legge nella presentazione.

"In Italia IBMA è nata come associazione di produttori di mezzi tecnici per l’agricoltura biologica – spiega il vice presidente di IBMA Italia, Giacomo De Maio –. L’obiettivo principale è quello di chiarire un punto cruciale per il settore, quello relativo alle registrazioni semplificate per i prodotti naturali o biologici. Oggi in Europa c’è molta confusione a questo proposito, perché si prendono in considerazione parametrici chimici per registrare prodotti biologici, con conseguente allungamento dei tempi, costi insopportabili e penalizzazione del settore".

La struttura

IBMA, presieduta da Michel Guillon, opera in tutto il mondo attraverso le strutture presenti nei songoli Stati. Il presidente di IBMA Italia è Roberto Kron Morelli (Agrifutur), vice presidente Giacomo De Maio (N.T.I. Natural Tecnologies italia).
All’interno dell’associazione e dei distinti gruppi nazionali sono attivi quattro gruppi professionali relativi a Macrorganismi (capogruppo Andrea Sala), Microrganismi (capogruppo Paolo Lameri), Feromoni (capogruppo Bruno Sgarzi), Estratti naturali (capogruppo Umberto Basili). Ci sono poi qauttro gruppi di lavoro per Questioni etiche, Qualità, Relazioni Internazionali, Promozione e Sistemi di applicazione.
Fanno parte dell’associazione consulenti, organizzazioni associate, distributori e organizzazioni pubbliche e private che contribuiscono allo sviluppo del settore, in particolare istituzioni di ricerca e di servizi.

IBMA In Italia

IBMA Italia è un’associazione libera e apolitica costituita il 17 marzo 2006. Nello statuto sono riportati finalità e obiettivi:
· promuovere i metodi di lotta biologica e integrata
· collaborare con gli altri organismi che lavorano per una produzione alimentare di qualità, rispettosa dell’ambiente e della salute pubblica;
· favorire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica nel settore;
· istituire e mantenere rapporti con gli organismi pubblici nazionali e sovra nazionali, con altre associazioni, con gli organismi di controllo e certificazione e con gli operatori di biologico in genere;
· promuovere aggiornamenti, ricerche e seminari per gli associati;

Le aziende associate

A livello internazionale IBMA è in stretto rapporto con Unione Europea, International Organisation of Biological Control (Iobc), Fao, Who, Unep, Oecd.
Nei singoli Stati è rappresentata dai gruppi nazionali che tengono i rapporti con le istituzioni nazionali e in Italia oggi associa 12 aziende :
· AGRIBIOTEC SRL
· AGRIFUTUR SRL
· AGRIMIX s.r.l.
· AGRISENSE - BCS Ltd
· BIOPLANET S.C.A.
· CBC EUROPE LTD
· CHEMIA SPA
· ELEP SPA
· INTERTEC SRL
· KOPPERT ITALIA SRL
· N.T.I. Natural Tecnologies italia SRL
· PROGETTO GEOVITA SRL

La Carta dei principi

I membri dI IBMA hanno sottoscritto la Carta dei Principi secondo gli standard di qualità concordati da ogni gruppo professionale.
Questi i punti:
· Promuovere il concetto dei metodi di controllo biologico nell’agricoltura sostenibile e nel trattamento delle aree d’interesse pubblico e non coltivate.
· Fornire prodotti sicuri e funzionali.
· Produrre, confezionare ed etichettare i prodotti in modo sicuro e funzionale.
· Usare processi e materiali energeticamente ed economicamente efficaci.
· Operare entro le leggi, regolamentazioni e pratiche migliori di ogni paese dove il socio opera.
· Operare nel rispetto dell’ambiente.
· Operare nel rispetto della salute e sicurezza pubblica.
· Fornire l’assistenza ed i consigli migliori ai gruppi collegati con i prodotti dei membri IBMA.
· Comunicare apertamente e incoraggiare il dialogo con la comunità pubblica.
· Condurre tutte le trattative tra membri IBMA, concorrenti, clienti, agenzie di regolamentazione e comunità pubblica nel rispetto delle regole etiche.

Trattando ‘al bruno’ le colture frutticole con Surfoil si arricchiscono le piante di elementi nutritivi preziosi per la ripresa vegetativa

Tutti i nutrizionisti sono concordi sul dire che la colazione è il pasto più importante della giornata.
Anche nelle piante pare che si possa utilizzare un approccio simile, anzi: i benefici si possono ottenere applicando i giusti nutrienti addirittura prima che il risveglio sia avvenuto.
Surfoil® è infatti un formulato in sospensione oleosa studiata per veicolare preziosi elementi inorganici alle colture in procinto di riprendere la propria attività vegetativa.
Il prodotto contiene rame e zolfo in forma pura e raffinata, quindi facilmente assimilabili dalla pianta, il cui uso previene eventuali carenze micro-nutrizionali. Surfoil® è infatti un concime ed è consentito in agricoltura sia biologica sia convenzionale e non necessita di patentino per l'acquisto.
Nella sua etichetta sono riportate numerose colture fra le più rappresentative del panorama agricolo italiano: può essere impiegato infatti su actinidia, albicocco, ciliegio, pesco, susino, olivo, pistacchio, mandorlo, melo, pero, cotogno, noce, nocciolo, caco, fico, ribes e vite.

Sebbene Surfoil® sia dotato di una notevole adesività sulla pianta, si raccomanda comunque una bagnatura ottimale della vegetazione al fine di garantire un'azione totale ed efficace.
Grazie alla sua particolare formulazione in sospensione oleosa, Surfoil® genera una sorta di film uniforme a copertura delle gemme e della corteccia, quindi, concorre anche al contenimento di funghi, batteri, acari, cocciniglie ed eriofidi.
Test di campo effettuati hanno individuato il riposo invernale delle piante quale momento migliore per i trattamenti, determinando una ripresa vegetativa  più vigorosa e prevenendo carenze e clorosi. Surfoil® non deve essere impiegato oltre la fase di gemma ingrossata o gemma cotonosa per actinidia e vite.

Tannini, zeolite, caolino, saponi molli e acido acetico: una linea di corroboranti messi a punto da Chemia e commercilizzati con il brand Nutriland, dotata di una robusta offerta di soluzioni utilizzabili in agricoltura biologica e integrata

Non solo agrofarmaci, non solo fertilizzanti o biostimolanti. In agricoltura possono trovare collocazione anche categorie di prodotti dalle caratteristiche particolari, come per esempio i corroboranti, all'interno dei quali trovano collocazione numerosi prodotti impiegabili in agricoltura, sia biologica sia integrata, utili per supportare e integrare delle normali pratiche di difesa fitosanitaria e nutrizione vegetale.

In tal senso Chemia ha strutturato nel tempo uno specifico catalogo, i cui prodotti sono commercializzati sotto il brand Nutriland, nel quale sono contenute soluzioni di varia natura, a partire da Acet Bio, un corroborante che contiene acido acetico derivato dall'aceto di vino. In caso l'acqua in azienda si presenti alcalina, il prodotto è utile per abbassare il pH delle miscele fitosanitarie da irrorare sulle piante.

Da parte sua Castan è invece a base di tannini , sostanze naturalmente contenute nelle piante che agiscono come elicitori in grado di stimolare le difese endogene delle colture contro avversità sia di natura biotica che abiotica. Il prodotto forma inoltre una pellicola molto adesiva, nutritiva, biodegradabile, scarsamente permeabile all'ossigeno in grado di ridurre l'evapotraspirazione durante i periodi caldi e quindi minimizza il fenomeno della spaccatura dei frutti.

Olio di soia Max 85 contiene invece olio di soia di grado alimentare all'85% cui è aggiunto il 15% di Tween 80, un tensioattivo. Il prodotto può essere impiegato n miscela con fungicidi, insetticidi e diserbanti, svolgendo un'eccellente azione sinergica grazie alla sua funzione adesivante, bagnante e veicolante. Ciò garantisce la completa copertura della vegetazione migliorando il risultato finale del trattamento.
Polvere di roccia Z e Zeolit sono invece sue formulati a base di zeolite al 100%. Questa è a sua volta ricavata da cabasite, un tectosilicato di alluminio. entrambi agiscono fisicamente, infatti dopo la distribuzione formano un sottile strato biancastro isolante e protettivo sulle piante. Inoltre, possono assorbire l'umidità sulle superfici vegetali creando un ambiente sfavorevole allo sviluppo di muffe dannose.

Analogamente, viene proposto Pulvar, a base di caolino al 100%, Anch'esso agisce fisicamente ed è formulato come polvere bagnabile estremamente micronizzata. Pulvar ha anche la capacità di riflettere la luce del sole e il calore e viene utilizzato per prevenire le scottature dei frutti, gli effetti provocati da stress termici.

Infine, Sapon a base di saponi molli di origine vegetale, ovvero sali di potassio di acidi grassi. Completamente biodegradabile, il prodotto agisce per contatto e svolge anche un'ottima azione disgregante sugli insetti a corpo molle e sui residui organici. Inoltre, pulisce la vegetazione e la frutta da ogni forma di imbrattamento naturale o parassitario come melate e fumaggini.
Sapon può essere impiegato in miscela con fungicidi, insetticidi e diserbanti, dal momento che svolge anche un'eccellente azione sinergica e adesivante.

E' disponibile, anche on-line, il nuovo catalogo agrofarmaci 2023

CHEMIA S.p.A. è una società privata totalmente italiana che opera nel comparto della chimica fine nella produzione e commercializzazione di agrofarmaci e nutrizionali.
Fondata nel 1962, CHEMIA è uno dei marchi storici dell’agrochimica italiana che nel corso degli anni si è affermato nel mercato nazionale ed internazionale.
Oggi CHEMIA è un’azienda leader nella produzione di preparati appartenenti a tutte le classi tossicologiche e nella formulazione di prodotti in polvere bagnabile, concentrati emulsionabili, macro e micro-granulati, flow, microincapsulati e granuli idrodispersibili (WG).
La gamma dei formulati che CHEMIA è in grado di produrre è pertanto la più completa e rispondente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Lo stabilimento di produzione di CHEMIA è situato nell’area industriale di Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, su una superficie di 30.000 m2.
E’ composto da diversi reparti specifici per tipologia di prodotto e da un laboratorio chimico in grado di analizzare le caratteristiche delle materie prime in entrata e garantire la qualità dei prodotti finiti in uscita.
CHEMIA è in possesso delle certificazioni ISO 14001 e ISO 9001 a garanzia del fatto che le attività di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione degli agrofarmaci sono sottoposte ad accurati controlli.
La protezione e la nutrizione delle colture, nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza per gli operatori, è sempre stato l’obiettivo principale di CHEMIA.

La protezione e la nutrizione delle colture, nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza per gli operatori, è da sempre l’obiettivo principale di CHEMIA.

Chemia ha volontariamente eseguito una diagnosi energetica condotta da un tecnico responsabile Esperto in Gestione dell'Energia (EGE) e certificato secondo la UNI CEI 11339:2009, per ottenere un’analisi puntuale di tutti i centri di consumo energetico. Dai risultati di questa diagnosi è stato predisposto un piano di efficientamento energetico e interventi di carattere strutturale, impiantistico e gestionale che genereranno una sensibile riduzione dei consumi e un importante risparmio energetico.
Si è eseguita la sostituzione delle coperture degli edifici ottenendo una migliore coibentazione e un notevole miglioramento del comfort negli ambienti di lavoro. È stata realizzata inoltre l’installazione di un impianto fotovoltaico di potenza pari a 180 kW. Con un impianto di questa portata gran parte dei fabbisogni energetici dell'azienda sono ora coperti dalla produzione di energia elettrica fotovoltaica propria. Inoltre, anche la centrale di produzione di aria compressa e la centrale termica di stabilimento sono state riprogettate ed ottimizzate con nuovi sistemi di produzione che permettono un risparmio di oltre il 30% tra energie elettrica e gas naturale. Queste opere si vanno ad aggiungere alle tante azioni che Chemia ha messo in atto negli ultimi anni quali: la riduzione delle produzioni dei formulati più tossici, mediante la sostituzione di solventi organici, quali nafta, xilene e cicloesanone con solventi atossici ed eco-friendly quali gli olii vegetali esterificati, la sostituzione di principi attivi di sintesi, con prodotti naturali a minore impatto ambientale e l'ottimizzazione nella gestione ed organizzazione degli impianti portando ad una riduzione della produzione di rifiuti pericolosi e materiali di scarto.

Appuntamento con la fitoiatria: la Bolla del pesco, fra trattamenti di fine inverno e applicazioni autunnali di carattere estintivo

Fra le patologie che affliggono le drupacee, una delle prime a preoccupare gli agricoltori a inizio stagione è la cosiddetta Bolla, nota ai sistematici come Taphrina deformans (Berk.) Tul., appartenente alla classe degli Ascomiceti.

Diffuso in tutta Italia, predomina soprattutto al Nord per via delle condizioni climatiche più favorevoli. Nelle primissime fasi vegetative dell'apparato fogliare la Bolla colpisce foglie e germogli, finendo con l'intaccare anche i frutti nei casi in cui il patogeno non sia stato debitamente controllato per tempo.

Di seguito vengono quindi riportati i risultati di una specifica ricerca avanzata effettuata su Fitogest®, dal quale sono state estratte le molecole contenute in formulati che riportino in etichetta anche la Bolla del pesco nel raggruppamento colturale "Pesco-nettarine-percoche", indipendentemente dal loro livello di efficacia.

Per eventuali approfondimenti tecnici, cliccando sul nome di ogni molecola si giunge alla relativa pagina di Fitogest®, nella quale è poi possibile prendere visione dei formulati commerciali disponibili, unitamente alle etichette ministeriali. Inoltre, in corrispondenza dei prodotti facenti capo ad aziende partner di Fitogest® sono anche disponibili ulteriori materiali informativi, come depliant, brochure e pagine catalogo.

Dalla ricerca effettuata, risulta che in banca dati Fitogest® sono elencate alcune sostanze attive alla base di molteplici formulati commerciali che riportino in etichetta anche la Bolla, o come target principale, o presentando un'azione collaterale utile al contenimento del patogeno in occasione di trattamenti effettuati per esempio contro Monilia oppure Oidio, altre due malattie che tra primavera ed estate arrecano danni seri alle drupacee mal protette.

La carica dei 13

I fungicidi per il raggruppamento "Pesche-nettarine-percoche" non mancano, risultando 49 sostanze attive su 133 autorizzate su queste colture. Solo 13 mostrano però l'autorizzazione specifica su bolla tramite i rispettivi formulati commerciali. Fra questi, le sostanze attive che rappresentano la massa più imponente dei risultati sono quelle a base rameica, ovvero i formulati contenenti idrossidoossiclorurosolfato tribasicosolfato neutralizzato e infine in forma di ossido.

La famiglia dei ditiocarbammati vede la presenza di due sostanze attive, ovvero mancozeb e ziram, mentre quella dei triazoli è rappresentata da difenoconazolopenconazolo e tebuconazolo, principalmente utilizzati contro oidio e monilia.

Le due molecole regine per la lotta alla Bolla restano infatti captano e dodina, ricavandosi anche spazi il polisolfuro di calcio.

Non a caso, contro il patogeno è invalso nell'uso effettuare anche trattamenti autunnali, spesso con captano, al fine di minimizzarne l'inoculo dell'anno successivo grazie a trattamenti di tipo estintivo tra la fase di caduta foglie e la fine dell'inverno.


"Appuntamento con la fitoiatria" è una serie di articoli tematici che AgroNotizie ha deciso di dedicare a specifici aspetti della difesa fitosanitaria, spaziando sui mezzi di difesa utilizzabili contro patologie, parassiti e infestanti chiave delle più importanti colture agrarie.
Le sostanze attive riportate negli articoli sono quelle reperibili in banca dati Fitogest® alla data di pubblicazione degli articoli, aventi regolare autorizzazione su colture e avversità.


Disclaimer: gli articoli di questa serie vanno intesi come fotografia dello stato dell'arte in Fitogest® al momento della redazione degli articoli stessi. Regole seguite per la redazione degli articoli:
1) le sostanze attive vengono elencate per come risultano in banca dati Fitogest®, se iscritte in Annex I, indipendetemente dal fatto che esistano o meno formulati commerciali autorizzati in Italia;
2) la ricerca è impostata sulla base di un doppio filtro: ovvero per "coltura" (es. frumento) e per "azione svolta" (es. diserbante). Ogni altro filtro (classificazione, pittogrammi, intervallo di sicurezza etc.) è stato volutamente escluso al fine di semplificare gli articoli, tenendone valido eventualmente solo uno a seconda delle finalità dell'articolo (es. frumento: classificazione HRAC);
3) i nomi delle molecole sono quelli riportati nelle etichette ministeriali. Non verranno usati sinonimi;
4) non vengono riportate miscele, ma solo le singole sostanze attive;
5) gli articoli non hanno finalità di consiglio tecnico, né di suggerimento commerciale.

Prosegue l'espansione del mercato dei biostimolanti. Fra questi vi sono prodotti ricavati da alghe brune provenienti da differenti parti del mondo

Tra i fronti tecnico-commerciali che più si mostrano in espansione nel settore della nutrizione vegetale vi è senza dubbio quello dei biostimolanti. Questa classe di prodotti influenza infatti le colture agrarie andando oltre il concetto abituale di "nutrizione", apportando anche componenti benefiche al metabolismo vegetale. Ciò porta a un maggior rigoglio nelle condizioni ambientali standard, trasformandosi in una difesa robusta nelle condizioni di stress.

Inoltre, i biostimolanti influenzano positivamente le fasi più delicate delle colture agrarie, specialmente in frutticoltura ove la fioritura e la successiva allegazione sono momenti chiave per l'ottenimento di produzioni soddisfacenti.

Di biostimolanti se ne annoverano di molteplici origini, venendo estratti da matrici vegetali e animali, ma ve n'è di un tipo che ultimamente sta furoreggiando nei cataloghi delle aziende, ovvero quelli contenenti estratti algali di molteplice natura.

La più nota e diffusa fra tali alghe marine è indubbiamente Ascophyllum nodosum, della famiglia delle Fucacee, ovvero la medesima del Fucus serratus, anch'esso catalogabile come alga bruna e presente nell'Atlantico settentrionale. A queste si aggiunge Laminaria digitata, alga bruna della famiglia delle Laminariaceae, nota anche con il nome comune di Oarweed, letteralmente "erba a forma di remo" che cresce nella zona sublitorale dell'Oceano Atlantico settentrionale. Infine Ekclonia maxima, nota anche come Bamboo marino, proveniente invece dal sud del mondo.

Da tali alghe si possono estrarre, meglio se a freddo, importanti sostanze nutritive e stimolanti, come polifenoli, vitamine, alginati, mannitolo, aminoacidi e pigmenti, ai quali si aggiungono anche citochinine, auxine e betaine.

La più gettonata fra le alghe, come detto, pare essere Ascophyllum nodosum, o alga norvegese, la quale cresce a ridosso delle coste atlantiche che spaziano appunto da quelle norvegesi a quelle settentrionali dell’Irlanda. La raccolta manuale ne assicura la sostenibilità ambientale, mentre il successivo trattamento a freddo garantisce il massimo della qualità del prodotto finito.

Altra soluzione viene offerta da Ecklonia maxima, specie autoctona degli oceani meridionali. Si trova infatti per lo più lungo la costa atlantica dal Sud Africa al nord della Namibia, ove domina le acque a ridosso della costa colonizzando il fondale fino a profondità di circa otto metri con delle vere e proprie foreste. Dai fondali le lamine si allungano fino alla superficie, ove galleggiano grazie a vistosi pneumatocisti, ovvero delle vescicole colme d'aria. In tal modo Ecklonia maxima può massimizzare la propria fotosintesi. A titolo di curiosità, questa alga viene utilizzata anche per l'allevamento dell'Abalone, un frutto di mare tipico dell'Oceano Pacifico ma ora allevato anche in Spagna.

Del resto, dalle alghe brune si ottengono talvolta anche prodotti per la cosmesi e la cura della persona. In agricoltura, invece, dalle alghe brune si ricavano fitoregolatori naturali che possono fare la differenza, soprattutto nei momenti più critici della stagione. La cura e il rispetto per le loro "praterie", quindi, è il primo passo per la sostenibilità di tale nuovo business. Perché quando la domanda di una classe di prodotti aumenta, diventa indispensabile pensare da subito alla preservazione delle risorse.

Chemia sarà presente come sponsor al convegno di IBMA Italia/FEM, BIOPROTEZIONE: ISTRUZIONI PER L'USO che si terrà a Fico Eataly World (BO) 26/27 marzo 2019

Dopo un'annata disastrosa come quella 2014, anche il 2016 pare avviato ormai alla conta delle perdite produttive causate da Bactrocera oleae: i prodotti per combatterla

Chi pensava che il 2015 fosse la norma si deve ricredere. L'anno passato si è infatti rivelato interlocutorio fra due stagioni, la 2014 e la 2016, che di mosca delle olive ne hanno vista volare tanta da oscurare il sole.

Perdite gravissime, sia in termini quantitativi, sia qualitativi. Che è anche peggio. Specialmente gli agricoltori che prediligono le raccolte invernali da terra più che dell'olio lampante non sono riusciti quindi a fare. E pure scadente anche così. Chi ha anticipato la raccolta, prendendo in contropiede l'attacco più virulento dell'insetto, in pre-raccolta, ha sì schivato l'onda d'urto autunnale, ma ha anche dovuto rinunciare a raccogliere in quantità. Chi infine ha seguito la coltura fino al momento fisiologico per la molitura è stato costretto ad applicare insetticidi appositi al fine di arginare le perforazioni e le conseguenti alterazioni della polpa e dell'olio.

Gli insetticidi utilizzabili su olivo non sono poi infiniti. In banca dati Fitogest.com si possono reperire infatti 55 differenti formulati autorizzati per lo meno sulla coltura, molti dei quali basati però su sostanze attive uguali o molto simili per modo d'azione. A parte piretro naturalespinosad e Beauveria bassiana, applicabili anche da chi segua olivicoltura biologica, si contano poi alcuni piretroidi di sintesi, come deltametrinacipermetrina e lambda-cialotrina, ma anche esteri fosforici come clorpirifosdimetoato e fosmet. Non manca neppure il neonicotinoide, come imidacloprid.

Non tutti questi possono però essere impiegati a piena chioma, vuoi per motivi di scarsa o nulla selettività verso gli organismi non bersaglio, vuoi per l'elevata residualità nell'olio. I metodi possono quindi differire di molto: dalle trappole con esche attivate, alle applicazioni di campo a tutta chioma di una ristretta selezione delle molecole sopra menzionate, le quali devono però fare i conti con gli intervalli di sicurezza specifici per ogni prodotto, la cui etichetta è quindi bene seguire molto attentamente anche per verificare l'effettiva registrazione su mosca, non solo sulla coltura.   

Infine, sono 16 le differenti opzioni fra cui scegliere per seguire l'approccio della cattura massale, una pratica che consente di mantenere bassa la popolazione senza gravare sul bilancio finale in termini di residui. Va da sé che un corretto approccio integrato alla coltura debba tenere conto anche di queste opportunità.

Gli strumenti appaiono quindi sufficienti, a patto di sapere cosa utilizzare e quando intervenire, momento che va stimato con apposite e periodiche visite in campo al fine di annotare le primissime olivine che presentino tracce di ovideposizione.

Algas e Agastim: due prodotti a base di Alghe marine della linea Nutriland

 Le alghe marine ed i prodotti da esse derivati rappresentano uno strumento tecnico ampiamente utilizzato da secoli in tutti i settori dell’agricoltura. Il tipo di alghe impiegate e i processi di lavorazione incidono sulla loro efficacia e azione. L’effetto di questi prodotti non è riconducibile unicamente all’apporto dei nutrienti minerali contenuti, ma anche a un fenomeno di stimolo e di regolazione del metabolismo delle piante, tipico dei composti biostimolanti. L’esperienza e le ricerche di Nutriland hanno evidenziato che numerosi effetti non possono essere ascrivibili ai soli principi nutritivi, rilevando, oltre a un aumento della produzione, un incremento dell’assorbimento dei nutrienti, della resistenza a stress ambientali, ad attacchi biotici e ad una maggiore conservabilità dei prodotti vegetali.

ALGAS® e ALGASTIM® sono prodotti a base di estratti naturali, sono  consentiti in agricoltura biologica , agricoltura convenzionale e non necessitano di patentino per l'acquisto.

ALGAS® è un prodotto totalmente naturale contenente una soluzione concentrata di alghe marine della specie Laminaria. Queste alghe contengono un’elevata quantità di sostanze naturali di crescita come Vitamine, auxine, giberelline, citochinine, aminoacidi e carboidrati.

ALGAS® viene rapidamente assorbito dalle piante dove manifesta un’azione molto rapida sia a livello fogliare che radicale.

In particolare ALGAS® migliora:

- lo sviluppo vegetale
- lo sviluppo radicale
- la produzione
- l’assorbimento di elementi nutritivi
- la resistenza a stress idrici, ambientali e parassitari
- la ripresa vegetativa
- la resistenza alle malattie
- le caratteristiche organolettiche dei frutti
- la conservazione dei frutti
- la fioritura e l’ allegagione
- il colore dei fi ori e dei frutti
- l’efficacia degli antiparassitari e diserbanti di post-emergenza
- la resistenza allo stress da trapianto

ALGASTIM® è un prodotto ad attività fitostimolante completamente naturale contenente alghe marine del genere Ascophyllum Nodosum. Queste alghe grazie all’elevato contenuto di elementi totalmente organici come vitamine, auxine, giberelline, citochinine, enzimi, aminoacidi, fitormoni e altri fattori di crescita, presentano una marcata azione energizzante in grado di migliorare lo stato vegeto - produttivo di tutte le piante. L’azione di ALGASTIM® è molto rapida e dopo soli pochi giorni dal trattamento si notano gli effetti sia a livello fogliare che radicale.

L'evento fieristico dedicato alla pericoltura porterà a Ferrara, dal 16 al 18 novembre 2017, le più importanti aziende della filiera, dal vivaismo alla commercializzazione del prodotto

Il Salone internazionale della pera offrirà al pubblico una proposta espositiva e commerciale di altissima qualità e fortemente innovativa.
A quattro mesi dall'evento, che si terrà a Ferrara dal 16 al 18 novembre 2017, hanno già confermato la loro presenza a FuturPera le principali aziende della filiera, dal vivaismo alla commercializzazione del prodotto. Segno che, dopo una prima edizione che ha visto la partecipazione di oltre cento espositori, la manifestazione è diventata un punto di riferimento per la pericoltura italiana e, negli obiettivi degli organizzatori, presto lo sarà anche a livello europeo e internazionale. 

Il pubblico di FuturPera potrà farsi un'idea precisa sulle ultime novità nel campo del vivaismo e scoprire le ultime tendenze in fatto di innovazione varietale, grazie alla presenza di alcune tra le aziende leader del comparto quali: Dalmonte VivaiFll. Zanzi VivaiMaccanti VivaiMazzoni GroupPietro Chinaglia VivaiSalvi Vivai.
La loro presenza conferma la vocazione innovativa di FuturPera che, tra i suoi obiettivi, ha lo sviluppo dell'intera filiera, a partire proprio dalla ricerca varietale

Ricca e di sicuro interesse anche la proposta espositiva legata al miglioramento dei processi produttivi. Qualificanti, in questo senso, le adesioni di aziende che presenteranno in fiera le nuove frontiere in fatto di fertilizzantibiostimolantiagrofarmaci e sementiBASFChemiaScamSipcam e Valagro.
Aziende che, soprattutto negli ultimi anni, sono sempre più orientate verso l'immissione nel mercato di prodotti a basso impatto ambientale, in linea con un altro degli obiettivi di FuturPera: promuovere una pericoltura di qualità e sostenibile

I padiglioni espositivi di Ferrara Fiere ospiteranno anche un'ampia scelta di macchinari per la gestione del frutteto, della raccolta e post-raccolta, in grado di semplificare e ottimizzare il lavoro degli operatori.
Agrofresh Holding FranceC.B AgriHermesMontini GroupOrsi GroupSae macchine agricoleSelvatici e Tifone hanno già confermato la propria presenza al Salone.
A FuturPera non poteva mancare il settore chiave della lavorazione post-raccolta, che si presenta con un terzetto che promette di aprire nuove strade per la selezione e lavorazione del prodotto: Aweta Sistemi, l'olandese Greefa e MAF Roda, filiale italiana del gruppo internazionale MAF Roda Agrobiotic. 

La seconda edizione del Salone sarà un importante punto d'incontro di buyer provenienti dai principali paesi importatori e punterà a favorire l'internazionalizzazione del prodotto. Per questo non potevano mancare le principali aggregazioni di produttori, che si occupano di commercializzare e promuovere il consumo di pera nel mondo: Opera e Origine Group.
Presenti alla seconda edizione di FuturPera anche due realtà commerciali importanti come Spreafico Francesco e F.lli e Laffi Giorgio & C

Accanto a una proposta espositiva eccellente, il programma convegnistico sarà di alto profilo: due convegni, dedicati a innovazione tecnica e tendenze di mercato organizzati in collaborazione con il Centro servizi ortofrutticoli (Cso - Italy) e una serie di incontri tecnici - uno dei quali organizzato da Condifesa Bologna e Ferrara - e workshop, che toccheranno gli argomenti "caldi" del settore: dalla lotta alla cimice asiatica ai metodi di concimazione, fino alle prospettive per il consumo delle pere a livello internazionale. 

FuturPera è un evento ideato e organizzato da Oi (Organizzazione interprofessionale) Pera e Ferrara Fiere e congressi con il contributo di A&A Broker assicurativi e Bper Banca.

L'evoluzione degli scenari aziendali ha comportato profonde modifiche nel panorama agrochimico. Un'evoluzione rappresentabile anche tramite una photogallery dei loghi che si sono succeduti nel tempo

Aziende che prima c'erano e poi sono sparite, fagocitate da altre oppure fusesi fra loro alla rincorsa di dimensioni sempre più competitive in un mercato sempre più difficile. Il tutto, portando con sé l'esigenza di modificare anche il modo di porsi graficamente al pubblico tramite loghi in perenne aggiornamento. 

Grazie alla passione di Alberto Schiaparelli, figura storica del settore della difesa fitosanitaria, soprattutto in tema di confusione sessuale, è stato possibile realizzare una photogallery dedicata, in ordine alfabetico, con centinaia di loghi storici che a qualcuno, forse, stimoleranno una comprensibile nostalgia

Buona visione.

Clicca per vedere la photogallery

La vite e il boro: senza carenze è meglio24/04/2020

Il prezioso microelemento può e deve essere somministrato alla coltura per favorirla nelle fasi più delicate del suo ciclo produttivo. In banca dati Fertilgest sono riportati differenti prodotti utilizzabili in tal senso

La presenza di boro nei terreni risulta quanto mai variabile, come pure limitata appare la sua traslocazione nella pianta. Ciò può causare improvvise e imprevedibili carenze del microelemento anche in vigneti coltivati su suoli mediamente dotati.

Diversi i problemi per la coltura qualora queste carenze, per quanto temporanee, dovessero avvenire in periodi in cui la fisiologia della vite si mostri particolarmente delicata, come per esempio la fioritura, l'accrescimento dell'acino e l'invaiatura. In tali fasi, una carenza di boro può avere riflessi negativi sia a livello quantitativo sulla vendemmia, sia qualitativo sull'uva raccolta. E se il primo dei due problemi non impatta più di tanto chi segua specifici disciplinari, plafonati comunque in termini di quintali per ettaro, il secondo impatta direttamente la qualità finale degli acini e quindi anche del vino.

Il boro rientra infatti in diversi livelli del metabolismo delle piante, per esempio garantendo una fecondazione ottimale. Favorisce inoltre la traslocazione degli zuccheri, fattore chiave nella produzione di vini di alta qualità, come pure influisce positivamente sul consumo idrico della coltura e nel trasporto delle auxine.

I formulati in banca dati

In banca dati Fertilgest si possono reperire 86 formulati specifici, a base cioè di soli microelementi, che contengano boro e che siano impiegabili su vite da vino. Diverse le combinazioni del boro, ovviamente, con altri microelementi. Essendo però l'articolo incentrato su questo specifico nutriente, si riporteranno solo i fertilizzanti che ne contengano più del 10% e che quindi si presume siano i più indicati quando la carenza sia specifica, sia da prevenire, sia da correggere.

Elencati per ordine decrescente di contenuto, e in subordine in ordine alfabetico, ecco i formulati che rispondono ai filtri impostati nella ricerca in banca dati.

In vetta alla classifica, stilata per contenuto di boro, con il 21% si trova Boron 21 PG di L. Gobbi, seguito dappresso da Unibor Più di Cifo, con il 20,5%, mentre sul terzo gradino del podio sale Boro KB 19, sempre di L. Gobbi, con il 19,4%.

Di poco al di sotto, con il 17,5% si posiziona Solubor DF di Compo Expert Italia, seguito a un solo punto percentuale di distanza, con il 16,5%, da Bork 37, anch'esso di Cifo.

All'11% di boro, si collocano poi nove differenti prodotti:

Infine, sono due i formulati reperiti in banca dati con il 10% di boro:

Ovviamente, ogni fertilizzante ha i propri specifici dosaggi di applicazione e modalità di impiego. Come pure ciascuno è accompagnato o meno da altri elementi. Quindi ogni viticoltore dovrà scegliere attentamente tra i formulati di cui sopra in funzione delle sue specifiche esigenze in vigna. La lettura accorta dell'etichetta resta infatti la via maestra per effettuare la scelta migliore.

I tannini presenti in Castan di Chemia, ottenuto dal castagno, esplicano una molteplicità di azioni sui tessuti vegetali delle colture agrarie, apportando generali benefici fisiologici

Fra i prodotti ascrivibili nella macro categoria dei "corroboranti", Nutriland, brandi di Chemia, ha inserito a catalogo diverse soluzioni adottabili anche in agricoltura biologica, supportando le normali pratiche di difesa fitosanitaria e di nutrizione vegetale usualmente esercitate dagli agricoltori.

Fra tali soluzioni, spicca Castan, prodotto a base di tannini ricavati dal castagno. Queste sostanze sono infatti contenute naturalmente nelle piante. Quella dei tannini è una classe di composti aventi proprietà analoghe a quelle dell’acido tannico. Sono cioè solubili in acqua, astringenti al palato (per esempio caratterizzano alcuni vini in modo particolare) e si mostrano capaci di precipitare i sali dei metalli pesanti, gli alcaloidi e le proteine. Per le proprie caratteristiche, possono trovare impiego in una molteplicità di settori, dalla tintura dei tessuti, alla preparazione di inchiostri. In cantina possono essere impiegati nei processi di chiarificazione del vino.

Alcune loro peculiarità li propongono anche come sostanze consigliabili anche nei trattamenti alle colture di interesse agrario, agendo in guisa di elicitori in grado di stimolare reazioni di difesa endogene, cioè attivando nelle piante la produzione di sostanze naturali dotate di azione deterrente contro diverse avversità, sia di natura biotica sia abiotica.

Una volta appplicato, Castan forma sulla vegetazione una sottile pellicola molto adesiva, nutritiva, biodegradabile, scarsamente permeabile all'ossigeno in grado di ridurre l'evapotraspirazione durante i periodi caldi e quindi minimizza anche il fenomeno della spaccatura dei frutti. Grazie infine alla sua natura organica Castan stimola la crescita e lo sviluppo delle piante trattate, consentendo di ottenere maggiori produzioni di migliore qualità.

Consigli di impiego

Castan si impiega su tutte le colture alla dose di 1-1,2 kg/hl, risultando miscibile con i formulati a reazione acida, ma da non miscelare con prodotti alcalini. Per migliorare l'efficacia dei trattamenti si consiglia di bagnare uniformemente la vegetazione.

Nota anche come antracnosi, la lebbra dell'olivo deriva da agenti patogeni del genere Colletotrichum. Potature a regola d'arte, nutrizione equilibrata e difesa fitosanitaria le chiavi per controllarla

Nelle ultime settimane di agosto si sono moltiplicate sui social le fotografie di olive colpite dalla cosiddetta lebbra, malattia fungina causata da Colletotrichum spp., altrimenti nota anche come antracnosi. Pare quindi che il 2022 sia stato favorevole agli attacchi di questa avversità, causando danni anche rilevanti in diverse aree olivicole italiane, specialmente in Puglia.

A parte la resa inferiore, dovuta alla perdita di drupe, vi è anche da considerare la minor qualità dell'olio ottenuto da quelle raccolte. Massima attenzione va quindi posta nella cernita, pena la produzione di oli tendenti al rossastro e dall'elevata acidità


Dal punto di vista sintomatologico, le drupe colpite raggrinziscono e poi cadono a terra, ma alcune arrivano a mummificarsi e a rimanere sull'albero, che è anche peggio. Ciò perché il patogeno può infiltrarsi nel legno attraverso il peduncolo delle olive infette, emergendo poi l'anno successivo. 


Rimuovere quindi le cosiddette "mummie" è uno dei primi passi da compiere dal punto di vista agronomico. Per il resto, valgono le raccomandazioni solite: fertilizzazioni non eccessive, potature equilibrate e ben eseguite (costose e complesse su piante secolari), come pure sesti di impianti e chiome tali da non favorire ristagni di umidità. Poi si deve ricorrere alla lotta chimica, non solo verso il patogeno, bensì anche contro insetti che di esso possono divenire vettori trasportandolo di pianta in pianta. Uno di questi è proprio la mosca dell'olivo, ovvero Bactrocera oleae


Molto dipende anche dalla suscettibilità varietale stessa, con una bassissima sensibilità di varietà come Frantoio, Dolge Agogia, Pendolino e Leccino, se poste a confronto con una Carolea, una Arbequina, una Cellina di Nardò o una Kalamata (da mensa, resistente alla rogna). Tutte varietà, queste, da considerare sensibili. Peggio se il confronto viene fatto con una Ottobratica che al patogeno pare incapace di opporre la benché minima resistenza. Il Leccino, peraltro, è proprio la varietà che sta mostrando alti gradi di tolleranza anche nei confronti di Xylella fastidiosa, rendendola sempre più interessante per gli anni a venire. 


Controllo chimico

Nel controllo della lebbra dell'olivo sono stati individuati ben sei differenti momenti di possibile intervento, ovvero alla ripresa vegetativa, di solito a cavallo tra febbraio e marzo, seguendo poi la pre fioritura, tra fine aprile e inizio maggio. Altro momento potenzialmente utilizzabile per un trattamento può essere la fase di post allegagione, nel mese di giugno, seguita dai due diversi stadi di ingrossamento delle drupe, il primo a luglio, il secondo a settembre. Infine, ultimo momento utile è l'invaiatura nel mese di ottobre. 


Molteplici formulati e molteplici società distributrici per i formulati rameici, impiegati questi alla ripresa vegetativa contro l'occhio di pavone (Spilocaea oleaginea). Tali soluzioni possono contenere anche i primi attacchi della Lebbra. In seguito, però, potrebbero essere utili successive applicazioni di sostanze attive di sintesi, adottando in tal caso un approccio squisitamente preventivo. Poi, all'avvicinarsi della raccolta, i rameici possono essere ancora protagonisti grazie ai ridotti intervalli di sicurezza.


Fino a pre fioritura possono essere invece impiegate miscele di trifloxystrobin e tebuconazolo, particolarmente efficaci anche grazie alla lunga persistenza dell'efficacia biologica delle due sostanze attive, altamente complementari anche quanto a modo d'azione. Sino all'ingrossamento frutti, indicativamente a luglio, possono essere però utilizzati formulati a base del solo pyraclostrobin, ricordando che l'intervallo di sicurezza è in tal caso di 100 giorni e che una strobilurina è sempre bene applicarla nell'ambito di un programma articolato quanto a modi d'azione.


Inoltre, nella fase di sviluppo fogliare e sino a fine fioritura possono essere effettuati trattamenti con formulati a base di dodina, utili anche in post-raccolta per contrastare il patogeno rimasto sulle piante riducendone l'inoculo per l'anno successivo. 


Infine, nel segmento dei microrganismi benefici, Bacillus subtilis (ceppo QST 713) può essere applicato durante la fase di sviluppo vegetativo fino a ridosso della raccolta, contando anche sull'assenza di un intervallo di sicurezza


Come si vede, gli strumenti sono numerosi ed efficaci, chi più, chi meno. Dopo un'annata che a quanto pare è stata generosa con la lebbra, sarà quindi bene impostare per tempo i piani dei trattamenti per la stagione che verrà. 

Humiful Fe e Chelato Fe in commercio in comode confezioni
La sinergia degli acidi umici e una pronta azione costituiscono le caratteristiche di questi due prodotti efficaci e sicuri

Il ferro è un elemento poco mobile nel terreno, abbondante nelle foglie giovani dove favorisce i processi respiratori e la formazione della clorofilla.
Di norma questo elemento è presente nel terreno, ma in forma insolubile e quindi non utilizzabile dalle piante che manifestano i sintomi di ferro-deficienza, la cosiddetta clorosi ferrica che si presenta molto frequentemente nei terreni calcarei in quanto la reazione alcalina del terreno impedisce l'assorbimento del ferro.
I sintomi sono quelli dell'ingiallimento delle foglie, a partire dalla parte inferiore della pianta, mentre le nervature mantengono più a lungo il colore verde.
Con la linea Nutriland, Chemia propone alcune soluzioni per risolvere il problema della clorosi ferrica.
Iniziamo con Humiful Fe che contiene sostanze umiche concentrate solubili, estratte dalla Leonardite, oltre a ferro chelato la cui azione, in forma assimilabile per le piante, viene ulteriormente potenziata dall'effetto sinergico degli estratti umici che rendono il prodotto più efficace e persistente.
Oltre a garantire una funzione ammendante del terreno, gli acidi umici infatti facilitano la penetrazione del ferro all'interno dei tessuti vegetali.
Il prodotto può essere utilizzato su ogni tipo di pianta debilitata, in quanto ripristina rapidamente l'attività clorofilliana migliorando la produzione delle colture. Il suo impiego è ideale in frutticoltura, orticoltura, floricoltura e nelle colture industriali eseguendo i trattamenti nei periodi di maggior assorbimento radicale (febbraio-marzo e giugno-luglio).
L'impiego consigliato è quello radicale tramite fertirrigazione o trattamenti localizzati, diluendo il prodotto in acqua nelle dosi indicate per ciascuna coltura. Humiful Fe è formulato in pasta idrosolubile in confezioni da 1 e 6 kg.
Dopo la sinergia degli acidi umici, ecco una pronta azione assicurata da Chelato Fe, che rappresenta la soluzione ideale su fruttiferi, vite, agrumi e piante ornamentali.
Questo prodotto contiene infatti un sale complesso organico del ferro (sequestrato) molto stabile, idrosolubile e prontamente assimilabile da parte delle radici della pianta.
Chelato Fe viene impiegato con successo in tutti i tipi di terreno, anche in quelli a reazione alcalina, dove i normali prodotti non consentono buoni risultati.
Il prodotto, dotato di azione preventiva e curativa, va impiegato alla ripresa vegetativa o durante la fase di vegetazione attiva.
La formulazione è in microgranuli idrosolubili in confezioni da 1, 5 e 20 kg.

Per informazioni: Chemia - Dosso (FE) - tel. 0532/848477 - fax 0532/848383 - www.chemia.it -e-mail: info@chemia.it

La prima è a base di aminoacidi, la seconda è ideale in fertirrigazione
L'impiego di questi prodotti garantisce numerosi vantaggi ed elimina gli stress dovuti a trapianto, asfissia radicale, squilibri termici, trattamenti antiparassitari

Gli aminoacidi sono sostanze vitali per le piante in quanto rappresentano i fondamentali costitutori delle proteine. Sono facilmente assorbiti attraverso gli stomi delle foglie e prontamente metabolizzati e presentano un efficace effetto nutritivo e biostimolante che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell'equilibrio idrico delle piante, soprattutto quando queste ultime soffrono per mancanza o carenza di acqua.
Linfafert è un concime organo-minerale azotato fluido in sospensione in grado di generare effetti particolarmente positivi sulle piante.
Questo fertilizzante di Chemia migliora infatti l'allegagione dei frutti, le qualità organolettiche e la serbevolezza dei prodotti, la resistenza alle avversità climatiche e parassitarie, la preparazione delle gemme a frutto. Inoltre elimina i problemi di cascola dei frutti  dovuta all'eccessiva umidità del terreno, alle basse temperature e alla siccità. Non solo. Il suo impiego garantisce una uniformità di pezzatura e una riduzione degli effetti depressivi causati dall'azione dei parassiti e dall'utilizzo dei fitofarmaci.
Linfafert è in commercio in formulazione liquida solubile in confezioni da 1, 6, 25 kg.
Sempre da Chemia, la proposta per la fertirrigazione si chiama Idrolinfa KP, un prodotto realizzato per risolvere il problema determinato dalla carenza d'acqua durante la stagione calda.
Idrolinfa KP regola infatti l'equilibrio idrico delle piante. Si tratta di un fertilizzante organico a base di anidride fosforica e ossido di potassio totalmente solubile in acqua e facilmente assimilabile dalle piante. Ideale per la fertirrigazione, a contatto con le radici svolge un effetto nutritivo e biostimolante, favorendo lo sviluppo dell'apparato radicale e aumentando l'assorbimento degli elementi nutritivi.
Idrolinfa KP è miscibile con tutti i preparati della linea Nutriland ed è ideale per  le colture frutticole, orticole, floricole e quelle industriali. Il prodotto è in commercio in formulazione liquida solubile in confezioni da 25 kg.

Per informazioni: Chemia - Dosso (FE) - Telefono: 0532 848477 - Telefax: 0532 848383 - www.chemia.it - info@chemia.it

Speciale bagnanti e coadiuvanti - Gli oli minerali sono da sempre parte integrante delle ricette di campagna

Gli oli minerali si ottengono dalla distillazione del petrolio grezzo e sono costituiti da miscele di idrocarburi, in prevalenza saturi, che possono essere paraffinici, naftenici e aromatici (per vedere i diversi formulati clicca qui). Ben nota è la loro azione insetticida, la quale cresce con l'aumentare dei pesi molecolari e dei doppi legami degli idrocarburi costituenti. Come rovescio della medaglia, con pesi molecolari superiori a 330 gli oli possono risultare fitotossici, quindi il loro peso molecolare ottimale dovrebbe essere compreso fra 290 e 330. Gli oli minerali trovano impiego sia nel periodo invernale sia in quello primaverile, soprattutto contro vari tipi di cocciniglie. Agiscono principalmente per asfissia, coprendo il corpo degli insetti con una sottile pellicola e penetrando nei loro canali tracheali che rimangono perciò occlusi. Dato il rischio di fitotossicità, se ne sconsigliano miscele con prodotti contenenti zolfo. Gli oli di paraffina al momento non risultano iscritti nell'Allegato I della Dir. 91/414. Si consiglia pertanto di verificare lo stato normativo dei singoli oli caso per caso.

La disponibilità sul mercato

Circa i formulati commerciali, quelli elencati di seguito sono accomunati da una classificazione tossicologica favorevole, essendo tutti dei Non classificati. L'unica eccezione è il Polithiol (Cerexagri) che è una Xi. Il contenuto in ingredienti attivi varia poi dal 41,3% proprio di Polithiol al 98,8% di Eko Oil Spray (Makhteshim Agan) e Ultra Fine Oil (Intrachem). La maggior parte dei formulati è invece all'80%, come Biolid E. (Sipcam), Coccitox Fluido (Gowan), Oleoter (Terranalisi), Oliocin (Bayer Cropscience), Opalene (Chimberg), Sipcamol E (Sipcam).
Crescendo in concentrazione si trovano Chemol 90 EL (Chemia) e Oleoter Estate (Terranalisi), entrambi all'85%. Seguono poi Agrumin (Chimberg) al 95%, Ovipron Top e Vernoil (Cerexagri), entrambi al 96,5%.

Nota: i formulati selezionati fra i diversi disponibili in banca dati sono stati scelti in funzione della presenza di materiali scaricabili messi a disposizione delle aziende. Questo per favorire eventuali necessità di specifici approfondimenti da parte del lettore

E' disponibile, anche on-line, il nuovo catalogo Nutriland 2023

Nutriland è una linea di prodotti specialistica che nasce dall’esperienza di Chemia nell’ambito della nutrizione delle piante. I formulati, frutto di anni di dedizione e ricerca, sono pensati e realizzati per una agricoltura avanzata al passo con i tempi, che richiede elevati standard di produzione nel pieno rispetto della natura e della salute.

I prodotti Nutriland subiscono prima dell’immissione in commercio rigorosi test di qualità: eseguiti in campo e nel laboratorio chimico annesso all’unità produttiva.

La qualità dei prodotti Nutriland, realizzati nei propri stabilimenti da Chemia, è certificata secondo gli standard di qualità e ambiente ISO 9001 e ISO 14001.

La rete tecnico-commerciale Nutriland ha in forza agronomi esperti in grado di consigliare al meglio l’utente finale ed accompagnarlo in tutte le fasi della sua produzione, aiutandolo a studiare e risolvere i problemi specifici delle colture.

Gli agronomi Nutriland forniscono un prezioso contributo nella progettazione dei nuovi formulati, realizzati sulla base delle esigenze tecniche e delle necessità reali degli agricoltori.

Il nuovo catalogo Nutriland 2023 è stato rinnovato non solo nella veste grafica, bensì è stato arricchito di nuovi prodotti per fornire ulteriori mezzi di incremento e miglioramento delle produzioni agricole. E’ stata prestata particolare attenzione all’Agricoltura Biologica, perché chi investe energie in questa risorsa abbia il supporto di preparati moderni, sicuri ed efficaci.

Con il nuovo catalogo Nutriland 2023 si vuole mettere a disposizione dei commercianti e degli utilizzatori finali uno strumento di grande utilità pratica e facilità di consultazione.

Il contributo di Chemia Per combattere questa temibile malattia che colpisce i vigneti di molte regioni italiane, Chemia propone un valido programma di intervento sia per la difesa integrata che biologica. Per ottenere i migliori risultati è opportuno che i trattamenti seguano le indicazioni fornite dai bollettini tecnici provinciali

La flavescenza dorata è una ampelopatia  che colpisce i vigneti di molte regioni italiane.

Le piante colpite presentano foglie di dimensioni ridotte ed ingiallite (sui viti a uva bianca) o arrossate (sui viti a uva nera) e uno sviluppo stentato. Con il passare del tempo le foglie tendono ad accartocciare i margini del lembo verso il basso e possono assumere un aspetto a triangolo.

Gli internodi sono più corti, i tralci poco lignificati e ricoperti da piccole pustole nerastre. Nei casi più gravi i grappoli possono disseccare completamente.

La causa di tutto ciò è da attribuire ad un piccolo insetto chiamato Scaphoideus Titanus. Questo cicadellide vive abitualmente nella parte più interna  delle viti succhiando la linfa delle nervature, dei piccioli e dei tralci erbacei. E' proprio durante questa fase che Scaphoideus Titanus funge da vettore del micoplasma della "flavescenza dorata".

I primi sintomi si possono manifestare anche dopo un anno dall'infezione. Al fine di impedire il diffondersi della malattia è indispensabile impostare un piano di lotta contro questo temibile insetto.

In base ai prodotti raccomandati dal Servizio fitosanitario ed ammessi alla lotta integrata ai sensi dei specifici provvedimenti normativi, Chemia Spa propone questo piano di difesa:

Difesa Integrata

Un primo trattamento contro le forme giovanili dello scafoideo (prima-terza età), indicativamente verso la prima decade di giugno, impiegando Evviva  100 ml/hl; oppure, contro le forme di terza e quarta età, indicativamente verso la seconda decade di giugno, con Fenicaps Cs  300 ml/hl; in alternativa è consigliato Piritre 200 ml/hl oppure Malac  250 ml/hl. Questi tre ultimi prodotti sono consigliati anche per il secondo trattamento, indicativamente verso la prima decade di luglio.

Difesa Biologica

E' consigliato l'impiego di Piretrin 150 ml/hl

Questi prodotti possono essere impiegati una sola volta all'anno; in pratica, se si eseguono due interventi con fosforganici non si può impiegare lo stesso prodotto (ad esempio si può usare o Fenicaps Cs e Pirite; o Piritre e Malac; o Malac e Fenicaps Cs)

Per eseguire i trattamenti al momento giusto si consiglia di seguire le indicazioni fornite dai bollettini tecnici provinciali.

Per informazioni: Chemia Spa - Dosso (FE) - Telefono: 0532 848477 - Telefax: 0532 848383
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Appuntamento con la fitoiatria: i diserbanti di pre-emergenza e post-precoce del mais

Proseguendo la stagione 2019 così come pare essere partita, le seminatrici per il mais stanno già per entrare nei campi. E in diverse ci sono già entrate. La prima pratica da eseguire a cavallo della semina è quella di diserbo, applicando le più opportune miscele dicotiledonicide e graminicide per controllare da subito le infestanti.

Di seguito vengono riportati i risultati di una specifica ricerca avanzata effettuata su Fitogest®, dal quale sono state estratte le molecole contenute in formulati che riportino in etichetta il diserbo del mais di pre-emergenza o di post-precoce, indipendentemente dal loro livello di efficacia.

Per eventuali approfondimenti tecnici, cliccando sul nome di ogni molecola si giunge alla relativa pagina di Fitogest®, nella quale è poi possibile prendere visione dei formulati commerciali disponibili, unitamente alle etichette ministeriali. Inoltre, in corrispondenza dei prodotti facenti capo ad aziende partner di Fitogest® sono anche disponibili ulteriori materiali informativi, come depliant, brochure e pagine catalogo.

Dalla ricerca effettuata, risulta che in banca dati ammontano a 195 formulati autorizzati su mais aventi azione erbicida. 36 le sostanze attive, ma solo 13 quelle impiegabili nel timing preso in considerazione.

Aclonifen e Clomazone appartengono al Gruppo HRAC F3, inibizione della sintesi del pigmento, e sono rappresentanti rispettivamente delle famiglie chimiche dei nitrodifenileteri e degli isossazolidoni.

Il primo è un erbicida che agisce per contatto diretto sulle infestanti in germinazione con lo strato erbicida costituitosi sulla superficie del suolo. Risulta inoltre efficace su alcune infestanti da poco emerse. La sua efficacia pare scarsamente influenzata da ridotta umidità del suolo e da bassa luminosità. Dopo il trattamento non deve essere incorporato al terreno.

Il secondo svolge attività erbicida di pre-emergenza e post-precoce nei confronti di specie graminacee e dicotiledoni con un meccanismo di azione non comune ai tradizionali erbicidi di pre-emergenza attraverso tre distinte attività: ovvero inibizione della sintesi della clorofilla, arresto della sintesi dei carotenoidi e indizione di una maggiore fotolabilità della clorofilla. Presenta sistemia acropeta, nonché un rapido assorbimento da parte delle infestanti in germinazione, dalle quali è assorbito attraverso le radici e i germogli. 

Dimetenamid-P appartiene alla famiglia delle clorotiofenacetammidi, posta in Gruppo HRAK K3, quello degli inibitori della divisione cellulare. È un erbicida selettivo di pre e post-emergenza precoce per il mais. Agisce sulle malerbe in via di germinazione venendo assorbito principalmente dal coleoptile, ma anche secondariamente dalle prime radici. Risulta selettivo nelle applicazioni di pre-emergenza ed anche in post-emergenza fin alle prime foglie del mais.

Del medesimo Gruppo K3 del HRAC anche flufenacetpetoxamide e S-metolachlor.

Il primo appartiene alle ossiacetammidi ed è anch'esso un erbicida di pre e post-emergenza che esplica la sua azione come antigerminello, inibendo la divisione cellulare a livello dei meristemi di accrescimento e del coleoptile delle graminacee. Viene assorbito prevalentemente per via radicale e attraverso i germogli, per poi essere traslocato in tutta la pianta per via xilematica.

Petoxamide è invece rappresentante delle cloroacetammidi e risulta efficace contro infestanti mono e dicotiledoni. Assorbito principalmente dall'ipocotile, dai giovani germogli e dalle radici, agisce inibendo la biosintesi degli acidi grassi e delle proteine, interrompendo conseguentemente la divisione cellulare e l'allungamento dei tessuti.

S-metolaclor è infine una cloroacetanilide inibente la divisione cellulare. La sua azione ad ampio spettro lo rende tutt'oggi una soluzione apprezzata contro le infestanti divenute resistenti ad altre molecole.

Alcune sostanze attive ricadono poi nel Gruppo HRAC F2. Fra queste molecole si trovano isoxaflutole e tre sostanze attive della famiglia dei trichetoni, ovvero mesotrionesulcotrione e tembotrione.

Isoxaflutolo appartiene alla famiglia chimica dei benzoil-isossazoli, mostranti azione sulla biosintesi dei carotenoidi, ed è un erbicida di pre emergenza attivo per assorbimento radicale su infestanti in fase di germinazione o da poco sviluppate. Prevalentemente efficace sulle dicotiledoni esplica buona azione collaterale sulle graminacee annuali, come per esempio la sorghetta. La sua persistenza di 40-50 giorni copre il periodo di sensibilità della coltura alla competizione della flora infestante.

I tre trichetoni inibiscono dell'enzima 4-idrossifenil-piruvato-diossigenasi interrompendo anch'essi la sintesi dei carotenoidi: in tal modo la clorofilla, privata dei pigmenti fotoprotettori, è ossidata dai radicali liberi generati dal processo fotosintetico stesso. Assorbiti prevalentemente per via fogliare e secondariamente per via radicale, vengono traslocati per via xilematica e floematica, motivo per il quale in alcuni formulati commerciali possono essere presenti in miscela con sostanze attive tradizionalmente utilizzate nei diserbi di post-emergenza.

Pendimetalin appartiene invece alla famiglia delle dinitroaniline ed è categorizzato in Gruppo HRAC K1, inibendo il processo di assemblaggio dei microtubuli nella fase di divisione cellulare. Erbicida selettivo ad azione sistemica, controlla diverse malerbe annuali inibendone la germinazione dei semi e lo sviluppo dei germinelli. Le infestanti sono controllate inoltre nello stato di plantula, a condizione che le graminacee non abbiano superato lo stadio di 1-1,5 foglie e le dicotiledoni lo stadio di 2-3 foglie vere.

Erbicida storico per il mais, terbutilazina è ormai commercializzata esclusivamente in miscela con altre sostanze attive, vedendosi ridurre nel tempo dosi e superfici di impiego. A spiccata azione dicotiledonicida, terbutilazina è una triazina appartenente al Gruppo HRAC C1, inibendo la fotosintesi a livello del fotosistema II.

Infine, giunge tiencarbazone metile, sostanza attiva erbicida appartenente al gruppo dei aril-triazolinoni che agisce inibendo l’enzima acetolattato sintetasi (ALS). Assorbita per via fogliare e radicale, è dotata di ottima attività residuale ed esplica la propria efficacia nei confronti di un ampio spettro di specie infestanti, sia dicotiledoni sia graminacee annuali. Buona anche la selettività.


"Appuntamento con la fitoiatria" è una serie di articoli tematici che AgroNotizie ha deciso di dedicare a specifici aspetti della difesa fitosanitaria, spaziando sui mezzi di difesa utilizzabili contro patologie, parassiti e infestanti chiave delle più importanti colture agrarie.

Le sostanze attive riportate negli articoli sono quelle reperibili in banca dati Fitogest® alla data di pubblicazione degli articoli, aventi regolare autorizzazione su colture e avversità. 


Disclaimer: gli articoli di questa serie vanno intesi come fotografia dello stato dell'arte in Fitogest® al momento della redazione degli articoli stessi. Regole seguite per la redazione degli articoli:

1) le sostanze attive vengono elencate per come risultano in banca dati Fitogest®, se iscritte in Annex I, indipendetemente dal fatto che esistano o meno formulati commerciali autorizzati in Italia;
2) la ricerca è impostata sulla base di un doppio filtro: ovvero per "coltura" (es. frumento) e per "azione svolta" (es. diserbante). Ogni altro filtro (classificazione, pittogrammi, intervallo di sicurezza etc.) è stato volutamente escluso al fine di semplificare gli articoli, tenendone valido eventualmente solo uno a seconda delle finalità dell'articolo (es. frumento: classificazione HRAC);
3) i nomi delle molecole sono quelli riportati nelle etichette ministeriali. Non verranno usati sinonimi;
4) non vengono riportate miscele, ma solo le singole sostanze attive;
5) gli articoli non hanno finalità di consiglio tecnico, né di suggerimento commerciale.

Proseguono le semine del mais. AgroNotizie fa il punto su alcuni possibili prodotti utilizzabili in modo localizzato alla semina

Spesso con la concimazione fosfatica tradizionale questo prezioso elemento viene immobilizzato nel terreno. È quindi necessario renderlo maggiormente utilizzabile dalle radici, meglio se già dalle prime fasi di sviluppo delle colture.

Il mais sta completando la propria fase di semina, per lo meno quella di primo raccolto, mentre le seconde semine dopo cereali autunno-vernini devono ancora arrivare. In tal senso sono molteplici le soluzioni adottabili alla semina, da distribuirsi localizzate al fine di garantire un consistente effetto starter dopo la germinazione.

In tal modo si minimizzano i noti fenomeni di insolubilizzazione e retrogradazione del fosforo, come pure si possono collocare in prossimità delle radichette diversi elementi nutritivi e magari anche qualche insetticida atto a controllare gli insetti terricoli.

Tra i vantaggi di tale pratica vi è la riduzione dei dosaggi dei concimi per ettaro, fatto che implica minori masse da acquistare, stoccare, movimentare e infine distribuire.

Di seguito, alcuni esempi di quanto riportato in banca dati Fertilgest. Trattasi di una selezione fra molteplici soluzioni disponibili. Si raccomanda quindi di approfondire la ricerca direttamente sulla banca dati al fine di individuare tutti i prodotti disponibili oltre a quelli riportati nella presente sintesi.

Tante soluzioni, tutte efficaci 

Da Compo Expert vengono proposti per esempio prodotti come quelli della linea Easy Start, come Easy Start Plus e Easy Start Microfast, microgranulari con azoto a lento rilascio e differenti rapporti fra elementi nutritivi. Discorso a parte per Easy Start TE-MaxBS, il quale abbina agli elementi nutritivi anche dei microrganismi utili.

Da Adriatica, invece, la proposta porta il nome di Grostart Cereali NP 10 40, con inibitore della nitrificazione. A questo si aggiunge K Sprint Complex NPK 6 26 10, il quale oltre a fosforo e azoto, contiene potassio, calcio, magnesio e zolfo, come pure microelementi utili allo stimolo della rizogenesi. Infine, gli estratti umici da Leonardite migliorano il terreno esplorato dalle giovani radici.

Chemia propone da parte sua Humostim 2 Plus, microgranulare a base di azoto, fosforo e zinco totalmente solubili e prontamente assimilabili dalle piante. Il prodotto presenta una formulazione simile ai comuni geodisinfestanti, facilmente distribuibile quindi tramite gli usuali microgranulatori delle seminatrici.  

Sicuramente orientato anche al biologico, Lea-Max NP contiene azoto presente in tre forme, organica, ammoniacale e ureica, assicurando un rilascio graduale nel tempo. Il fosforo presente viene reso disponibile dalle sostanze chelanti naturali secrete dalle radici della coltura. Ne consegue che la disponibilità dell’elemento viene legata alle reali necessità delle piante. Alto il contenuto in zolfo organicato, elemento necessario alla produzione di aminoacidi e proteine nei vegetali. Oltre a ciò, tale elemento permette anche una rimobilitazione dei microelementi insolubilizzati nel terreno a causa di pH alcalino o sub-alcalino.  

Anche Biolchim ha nel proprio catalogo alcune proposte utilizzabili anche dai maiscoltori. Fra questi, Magnistart NP Zn, contenente azoto in forma ammoniacale e dall’elevato apporto di fosforo e zinco, atti a favorire la pronta radicazione e lo sviluppo vegetativo delle piantine grazie a uno spiccato effetto starter.

Nutrizione e protezione

Fra i prodotti erogabili alla semina, localizzati nel solco, si trovano anche soluzioni che uniscono gli aspetti nutrizionali a quelli di protezione insetticida da parassiti terricoli come eletaridi e diabrotica. In tal caso, due possibili proposte sono Diastar maxi di Chimiberg e Trika Expert di Sipcam. Il primo a base di teflutrin, il secondo contenente lambda cialotrina.

Il loro utilizzo permette quindi di assicurare un elevato effetto starter per la coltura e una buona difesa dai coleotteri radicali che affliggono il mais.

Nella fase di frigoconservazione delle mele emergono i marciumi lenticellari causati da Gloeosporium. Cosa impiegare per evitarli

Ammontano a 12 i formulati commerciali attualmente registrati contro le malattie di post raccolta, ovvero quelle tipiche della frigoconservazione. Nello specifico, questi prodotti sono autorizzati contro Gloeosporium spp., agente patogeno del cosiddetto marciume lenticellare

Altre sono poi le malattie da controllare con gli appositi fungicidi prima di staccare i frutti dagli alberi, ovvero, Penicillium spp., Alternaria spp., Monilia spp. e Botrytis cinerea.

Marciume lenticellare: sintomi e trattamenti

La lenticella al centro. Questo è il motivo alla base del nome, dal momento che le macchie di marciume sono "centrate" su una lenticella del frutto. L'area compromessa, di forma circolare e dal colore bruno, raggiunge facilmente dimensioni fra i due e i quattro centimetri, tanto che la malattia è anche nota con il nome di "occhio di pernice"

All'interno della mela la polpa assume una colorazione bruna, mentre la consistenza dei tessuti cala progressivamente all'avanzare dei sintomi. Nel frattempo, sulla superficie dei frutti iniziano a comparire delle pustole biancastre, dalle quali verranno sparsi i conidi del fungo per le successive infezioni.

Il patogeno vivrà poi in forma saprofitica sulle porzioni morte delle piante, soprattutto sui frutti colpiti e caduti in stato avanzato di marcescenza. 

Quando attacca il Gloeosporium

Gli attacchi di Gloeosporium avvengono soprattutto a fine estate e inizio autunno, epoca di raccolta delle mele. Ciò perché è in tali settimane che le temperature calano e aumenta l'umidità. Anche le piogge contribuiscono alla diffusione del patogeno, dal momento che insieme a nebbie e rugiade mattutine favoriscono il ciclo infettivo della malattia.

I danni non sono però visibili immediatamente, poiché il patogeno resta latente nei frutti per diverse settimane, rivelandosi appieno solo un paio di mesi dopo la raccolta. Cioè proprio in fase di frigoconservazione.

Le varietà più sensibili

A patirne particolarmente è una varietà icona in frutticoltura, ovvero la Golden Delicious, sebbene si mostrino sensibili anche Red delicious, Annurca e Pinova. In condizioni climatiche particolarmente fresche e umide, però, anche altre varietà di melo a raccolta autunnale possono essere interessate da queste infezioni, come per esempio Goldrush e Pink Lady.

La difesa fitosanitaria

Al fine di prevenire lo sviluppo della malattia si può intervenire in campo, prima della raccolta, con alcuni specifici fungicidi. 

Al momento sono disponibili 12 formulati che riportano espressamente in etichetta Gloeosporium, alcuni basati su una sola sostanza attiva, altri su due, come per esempio quelli contenenti pyraclostrobin boscalid (Bellis), oppure tebuconazolo e fluopiram (Luna Experience).

Anche due "vecchie conoscenze" dei frutticoltori presentano formulati autorizzati contro questa patologia, ovvero ditianon (Delan 70 WG) e captano, quest'ultimo con cinque formulati: Captain 80 WGKhapo 80 WGMerpan 80 WDGSarcap 800 e Tetracap 80 DG

Più recenti dei due senatori sopra menzionati, ma da tempo standard di riferimento anch'essi, vi sono poi fludioxonil (Geoxe) e pirimetanil (Scala).

Due sono le soluzioni impiegabili in agricoltura biologica, ovvero Aureobasidium pullulans DSM 14940 e 14941 (Blossom Protect New) e laminarina (Vacciplant).

Attenzione agli intervalli di sicurezza

Gli ultimi prodotti citati non presentano alcun intervallo di sicurezza, al contrario dei formulati che contengono le sostanze di sintesi precedentemente elencate. 

Per esempio, fludioxonil permette un intervallo di sicurezza di soli tre giorni, mentre pirimetanil e la miscela pyraclostrobin/boscalid ne richiedono sette

Questi salgono poi a 14 per la miscela tebuconazolo/fluopiram e a 21 per chi avesse scelto formulati a base di captano. Necessario invece fermarsi a 42 giorni dalla raccolta in caso si utilizzino formulati contenenti ditianon. 

Il problema del multiresiduo

Di per sé tale scaletta temporale potrebbe significare poco, dal momento che la lotta al Gloeosporium può benissimo iniziare a 42 giorni dalla raccolta e terminare il giorno prima della stessa. Basta cambiare formulato

Facile a dirsi, meno a farsi, poiché i capitolati di alcune catene di grande distribuzione non accettano frutti con più di quattro differenti sostanze attive contestualmente presenti come residui, anche se tutti nella norma. E ciò indipendentemente dai valori riscontrati e dalle sostanze rinvenute. In estrema sintesi, puro marketing del senza.

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Quindi, i frutticoltori sono obbligati a fare i conti anche con questo esecrabile slalom commerciale, complicandosi molto la vita a fronte di richieste che nulla hanno a che vedere con la salute dei consumatori né con l'ambiente. 

Patogeni e resistenze ringraziano.

Romulan di Nutriland, marchio di Chemia, è un regolatore di crescita a base di paclobutrazolo applicabile alle colture pomacee, drupacee e sulla vite

Colture compatte, ma produttive.
Questo è quanto si prefigge chi utilizza Romulanregolatore di crescita a comportamento sistemico, contenente paclobutrazolo in ragione di 250 grammi per litro. Il prodotto è infatti formulato come sospensione concentrata e agisce riducendo nelle piante la sintesi delle gibberelline e quindi la crescita vegetativa. La vigoria viene infatti modulata riducendo la lunghezza degli internodi dei nuovi germogli e la formazione precoce di germogli laterali.

Su frutticole come melo e pero, per esempio, tale contenimento di taglia influenza anche favorevolmente la formazione di nuove gemme a fiore, ripercuotendosi parimenti sulla quantità dei frutti e quindi sulla resa delle colture. Il contenimento delle chiome delle piante consente peraltro di ridurre anche il numero e l'intensità delle potature, abbattendo anche i costi aziendali in tal senso.

L'assorbimento del prodotto da parte delle piante avviene attraverso le radici nelle applicazioni al suolo e attraverso le foglie e i germogli nelle applicazioni fogliari. Per via fogliare Romulan si applica su pomacee alla dose di 200 ml/ha con volumi d'acqua di 500-1000 L/ha, effettuando un massimo di quattro trattamenti l'anno intervallati ogni 7 giorni. È bene eseguire la prima applicazione durante lo sviluppo del frutto, dall'allegagione in poi, sospendendo i trattamenti almeno 60 giorni prima della raccolta.

Su pesco, nettarine e susino Romulan si può applicare tramite sistemi di irrigazione a goccia a partire dallo stadio di gemme invernali fino allo stadio di bottoni rosa, adottando la dose di 0,8 L/ha e avendo cura di distribuire per ogni albero un volume di 250-500 millilitri di acqua, ripartendo la soluzione proporzionalmente al numero di gocciolatoi di ogni albero. Buona norma richiede di irrigare prima il terreno, al fine di formare un piccolo ristagno sotto i gocciolatoi stessi.

Infine su vite, Romulan si impiega per ridurre la lunghezza dei germogli e per evitare la caduta dei fiori, applicandolo per via fogliare in pre-fioritura, ovvero circa due settimane prima dell'inizio della stessa. La dose di impiego è compresa fra 0,2 e 0,25 L/ha, impiegando volumi d'acqua di 150-200 L/ha. L'applicazione di Romulan può essere effettuata in corrispondenza degli usuali trattamenti contro peronospora e oidio, avendo cura di non miscelarlo però con fungicidi della famiglia dei triazoli.

Chemia propone un prodotto che in applicazione precoce è attivo anche sulle graminacee
Altamente selettivo, Metaflo garantisce la possibilità di adottare dosaggi ottimali indipendente dalla tessitura del terreno

Metaflo è un diserbante specifico per la barbabietola da zucchero con impiego dalla pre-semina anticipata alla post-emergenza.
Il prodotto agisce prevalentemente per assorbimento radicale e anche per via fogliare.
E’ proprio dopo l’assorbimento che viene traslocato rapidamente per via xilematica e accumulato nelle foglie nei cloroplasti, dove inibisce la reazione di Hill bloccando la fotosintesi clorofilliana.

Prevalentemente dicotilenodicida, in applicazione precoce è attivo anche sulle graminacee.

La sua comprovata selettività ne consente un dosaggio ottimale, indipendentemente dalla tessitura del terreno e quindi l’utilizzo anche in situazioni operative difficilmente affrontabili con taltri prodotti ad azione antigerminello, terreni sciolti, venati.

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso (FE) – tel. 0532/845570 – fax 0532/350109 www.chemia.it – info@chemia.it

Prodotti con microelementi utilizzabili nella pratica della fertirrigazione delle colture: cosa riporta la banca dati Fertilgest®

La pratica della fertirrigazione è ormai ampiamente consolidata, sia in orticoltura, sia in frutticoltura, iniziando a fare capolino perfino in alcune colture non esattamente "da reddito" come per esempio il mais. Le ristrettezze idriche hanno infatti portato a sviluppare anche su questa coltura delle tecnologie atte alla sua irrigazione tramite manichetta, utilizzabile anche per la somministrazione di fertilizzanti.

Sicuramente, tale pratica consente di sostenere al meglio le colture ad alto valore, come per esempio gli ortaggi in serra, ma anche il pomodoro da industria a pieno campo. Molteplici sono i vantaggi in termini di risparmio di acqua e di prodotti impiegati, pur con dei limiti applicativi che inducono a specifiche valutazioni di volta in volta.

Con il presente articolo si intende invece fornire una panoramica di quanto riportato in banca dati Fertilgest® entro la quale è stata operata una ricerca avanzata per enucleare i prodotti in essa riportati che possono essere impiegati in fertirrigazione e che apportino specificatamente dei microelementi.

Filtrando in tal modo i risultati emerge come in banca dati, su 593 formulati complessivamente disponibili per la fertirrigazione, a base di microelementi ne risultino solo 117. Differenti ovviamente le formulazioni e la composizione, variabile da prodotto a prodotto, da produttore a produttore. Ciò perché le esigenze delle colture sono estremamente diversificate e ogni singolo campo o serra necessita di integrazioni specifiche.

Quanto alle tipologie formulative predominano le polveri con 58 prodotti, seguite dai liquidi o fluidi, con 40 formulazioni, quindi dai granulari, con "solo" 19 prodotti riportati in banca dati.

Oltre la metà dei formulati commerciali emersi grazie alla ricerca avanzata risultano impiegabili anche in agricoltura biologica, con 67 prodotti. Altri 16 sono alquanto specifici e consigliabili per il turf.

Circa le composizioni, raffinando la ricerca elemento per elemento in funzione dei criteri della banca dati stessa, emerge come solo tre formulazioni contengono anche aminoacidi, mentre per i microlementi in senso stretto è il ferro a battere di misura lo zinco 53 fomulazioni a 52, elementi seguiti dappresso dal manganese con 50 prodotti presenti, poi dai 40 contenenti boro e dai 33 contenenti molibdeno. Un solo prodotto risulta infine contenere cobalto.

Cliccando sul link che conduce alla descrizione di ogni singolo elemento si giunge a una pagina dalla quale è possibile estrarre tutti i formulati commerciali riportati in Fertilgest® che lo contengano. In tal modo ogni utente potrà sbizzarrirsi a cercare i fertilizzanti più consoni alle proprie esigenze

I chelanti

Spesso i prodotti per la fertirrigazione con microelementi contengono anche chelanti, al fine di aumentare la disponibilità degli elementi stessi nei confronti delle colture. I principali agenti chelanti utilizzati per la maggiore sono fondamentalmente Edta, Eddha (orto-orto, oppure orto-para), Idha e Dtpa.
Il loro impiego appare indispensabile per l'ottimale efficacia della pratica di fertirrigazione con alcuni microelementi, come per esempio il ferro.

Maxiplant® di Nutriland, brand di Chemia, è un bioattivatore minerale che apporta calcio, magnesio e sostanze naturali di derivazione algale

Piccoli ma preziosi, gli stomi. Attraverso di essi le foglie scambiano gas con l’atmosfera e interloquiscono quindi anche per la nutrizione carbonica. Ma non solo. Attraverso di essi altri nutrienti possono entrare velocemente nelle piante e arricchire il circolo linfatico delle piante di elementi preziosi. È il caso di Maxiplant® di Nutriland, brand di Chemia vocato al nutrizionale.
Maxiplant® è un bioattivatore a base di carbonato di calcio, carbonato di magnesio e alghe, è totalmente naturale e si mostra velocemente assimilabile dalle piante. Il prodotto è formulato come micro-particelle ed entra nella pianta proprio attraverso le aperture stomatiche, ove rilascia i principi attivi nei luoghi di utilizzo.

All’interno delle foglie, grazie agli acidi organici presenti naturalmente nelle piante, Maxiplant® si dissocia in anidride carbonica, ioni calcio e ioni magnesio i quali, con il contributo fondamentale delle alghe, apportano alle colture diversi vantaggi. In primo luogo si osserva un aumento dell’attività fotosintetica con conseguente migliore sviluppo vegetativo e colorazione più verde delle piante. Da parte sua, la prevenzione o la correzione delle carenze di calcio e magnesio innalza la resistenza alle avversità in quanto il calcio rinforza la parete cellulare delle foglie e dei frutti. L’anticipo della maturazione concorre inoltre all’ottenimento di maggiori produzioni, le quali possono raggiungere livelli superiori anche grazie alla maggiore resistenza agli stress idrici acquisita dalle colture. I frutti sono quindi sodi e sani e ciò migliora pure la loro conservabilità in post-raccolta.
Tra gli effetti benefici di Maxiplant® vi è anche la mitigazione di eventuali fitotossicità sulle piante dovute ai trattamenti fitosanitari, questo grazie alla maggiore robustezza dei tessuti fogliari.

Consentito anche in agricoltura biologicaMaxiplant® si utilizza su tutte le colture alla dose di 1,5 - 3 kg/ha, eseguendo almeno 2/3 trattamenti nel corso del ciclo culturale alla distanza di 15-20 giorni l’uno dall’altro.

Al momento su Fitogest® risultano presenti 24 microrganismi ad azione fungicida, 20 utilizzabili come insetticidi, cui si aggiungono anche 4 differenti virus

Sempre più agenti microbiologici sono disponibili per la difesa delle colture. Due i raggruppamenti principali: come "fungicidi" e come "insetticidi", con i prodotti ovviamente impiegabili sia in agricoltura biologica, sia integrata. Di seguito, una breve disamina delle diverse tipologie. Cliccando sui nomi degli agenti attivi si può accedere alla pagina dedicata, dalla quale a sua volta si possono consultare i formulati commerciali che li contengono. 

Fitoiatria, biologica e non

Al momento su Fitogest sono riportate complessivamente 390 sostanze attive, da intendersi anche come "agenti attivi" vista l'espansione dei microrganismi nel panorama fitosanitario europeo e italiano. Di queste 390 presenza, 106 soluzioni sono impiegabili anche in agricoltura biologica. Il 27% del totale, quindi. Quasi un quarto di queste, ovvero 25, sono per esempio feromoni impiegabili nelle tecniche di confusione sessuale. Trattasi quindi di sostanze analoghe a quelle naturali, ma ottenute per sintesi. Poi il lungo novero di sostanze di derivazione naturale, ma comunque da considerarsi "sostanze attive" al pari degli agrofarmaci di sintesi

A questi si aggiungono molte altre soluzioni di tipo microbiologico. Proprio su queste ci si focalizzerà oggi per fare il punto sul numero e sulle tipologie di tali agenti attivi. Nei paragrafi sotto riportati saranno quindi elencati tutti i microrganismi al momento su Fitogest®, indipendentemente dal fatto che vi siano formulati attualmente distribuiti o meno. Inoltre, sono stati anche individuati alcuni virus, impiegabili anch'essi nella lotta agli insetti parassiti.

Microrganismi ad azione fungicida

Gli agenti microbiologici ad azione fungicida sono 24, corrispondenti a 42 formulati diversi, in commercio o meno.

Dieci sono per esempio i diversi ceppi di Trichoderma, utilizzati per i loro effetti antagonisti contro i patogeni terricoli e delle parti epigee delle piante, come per esempio il mal dell'esca della vite:

Tre i Bacillus amyloliquefaciens:

Due gli Pseudomonas:

Con un solo ceppo riportato al momento, si possono inoltre reperire i seguenti:

Microrganismi ad azione insetticida

I microrganismi possono essere impiegati anche nella lotta ai parassiti. In tal caso ammontano a 20 gli agenti attivi per 46 formulati che risultano all'appello. Non tutti in commercio.

Ben 11 differenti ceppi di Bacillus thuringiensis, di cui otto kurstaki, due aizawai e uno tenebrionis. In alcuni casi sono uniti differenti ceppi nei medesimi formulati commerciali. I target che accomunano la gamma di B. thuringiensis sono soprattutto i lepidotteri parassiti della vite, delle colture frutticole, orticole e del mais.

Cinque invece i ceppi di Beauveria bassiana, un fungo, efficaci e impiegati soprattutto contro parassiti ad apparato buccale pungente/succhiante, come aleurodidi, i tripidi, gli afidi e acari. 

Due i formulati a base di Metarhizium spp.:

Con un solo ceppo, i seguenti:

Virus ad azione insetticida

Per quanto i virus non siano esattamente degli "organismi", né macro, né micro, su Fitogest® sono riportati quattro di essi, ciascuno specifico per un parassita. Ammontano a 13 i formulati autorizzati.

La corsa alla differenziazione

Come visto, vi sono microrganismi fra i più disparati che trovano impiego nei programmi di difesa delle colture, integrata o biologica che sia. Molti di essi appartengono allo stesso genere e alla stessa specie, differendo fra loro quanto a ceppi

Non facile quindi la comunicazione da parte delle aziende distributrici, le quali devono impegnarsi molto nel valorizzare le peculiarità dei propri prodotti rispetto agli altri, apparentemente uguali. Un impegno che sta divenendo sempre più complesso e difficile, visto il moltiplicarsi di nuove specie e di nuovi ceppi di specie già utilizzate. Un compito ancor più difficile, questo, quando il modo d'azione, i target e le colture siano molto simili. 

La comunicazione in tema di microbiologia fitosanitaria sarà quindi uno dei punti chiave del successo commerciale dei prodotti proposti, presenti e futuri. Una sfida alla quale ogni azienda distributrice sarà bene risponda in modo solido e tecnicamente argomentato.

Detta in soldoni: chi meglio spiegherà, meglio venderà.

Nutriland, brand di Chemia, rende disponibile il catalogo 2019 dedicato alla nutrizione vegetale. Molteplici soluzioni, con un occhio di riguardo alla sostenibilità

Nutriland è una linea di prodotti specialistica che nasce dall'esperienza di Chemia nell'ambito della nutrizione delle piante.
I formulati, frutto di anni di dedizione e ricerca, abbracciano una molteplicità di tipologie, dai concimi liquidi semplici e composti a quelli minerali, organici e organominerali, dagli acidi umici ai biostimolanti, senza trascurare nemmeno i settori dei chelati di ferro, degli induttori di resistenza e dei fitoregolatori.

Numerosi i prodotti di specialità, atti a fornire soluzioni mirate per il soddisfacimento di una molteplicità di esigenze, tecniche e aziendali. Tali formulati, nati dalla scrupolosità del settore ricerca & sviluppo di Chemia dedicato alla nutrizione vegetale, sono pensati e realizzati per un'agricoltura avanzata che richiede elevati standard di produzione nel pieno rispetto dell'ambiente e della salute.

Inoltre, la rete commerciale Nutriland ha in forza agronomi esperti in grado di consigliare al meglio l'utente finale e accompagnarlo in tutte le fasi della sua produzione, aiutandolo a studiare e risolvere i problemi specifici delle colture.

Non solo prodotti

Oltre alla cura per la produzione di formulati efficaci e affidabili, Nutriland si mostra attenta a molteplici aspetti che apparentemente con la produzione di fertilizzanti potrebbe apparire poco affine, come per esempio l'origine dell'energia necessaria al funzionamento dei processi industriali.

Nulla di più sbagliato: il fatto che il 50% dell'energia utilizzata da Chemia, anche per i prodotti a brand Nutriland, derivi da impianti fotovoltaici abbatte l'impronta carbonica dei prodotti stessi, migliorando il profilo ambientale delle pratiche agricole e contribuendo in tal modo a una loro maggiore sostenibilità.

Scarica il catalogo 2019 di Nutriland

Disponibili sul sito dell'azienda i pdf scaricabili dei due cataloghi per la difesa fitosanitaria e per la nutrizione vegetale. Molte le novità in entrambi i settori

Chemia sugli scudi quanto a novità inserite a catalogo per il 2021, tanto da guadagnarsi uno spazio importante nella più recente puntata della rassegna In&Out, dedicata alle novità inserite su Fitogest.

Nove i nuovi fungicidi per Chemia, cui si aggiungono cinque erbicidi, tre geodisinfestanti e un insetticida. A conferma della linea di sviluppo della società ferrarese che mira a un costante ampliamento della propria offerta sul mercato.

Scarica il catalogo Chemia

Anche Nutriland, brand di Chemia dedicato alla nutrizione vegetale, arricchisce le proprie proposte tecniche.

Al fianco di una solida gamma di fitoregolatori, si fanno apprezzare prodotti di specialità, fra i quali dal 2021 s'inserisce Jefs L, filtrato di crema di alghe contenente mannitolo. Sei invece i corroboranti, tre i chelati di ferro seguiti da 17 induttori di resistenze. Ovviamente robusto il resto del catalogo fertilizzanti, basato su concimi liquidi, semplici e composti, su minerali e organiminerali, anche con aminoacidi. Fra questi entra Caliber, al 25% di rame cui si abbina lo 0,5% di zinco.

Due nuove soluzioni anche nel segmento degli acidi umici, con Humiful Bio GR e Humiful Bio L, il primo granulare, il secondo sospensione concentrata. Non mancano ovviamente proposte per la fertirrigazione e la concimazione fogliare.

Scarica il catalogo Nutriland

Insieme alla pubblicazione dedicata alla difesa delle colture, l’azienda ferrarese propone anche quella riservata alla nutrizione

Si chiama Nutriland, ed è il catalogo che Chemia ha destinato  ai prodotti realizzati per la nutrizione delle piante: biostimolanti, concimi liquidi composti, concimi organo-minerali con aminoacidi e microelementi, acidi umici, concimi organici, concimi per fertirrigazione, concimi fogliari in polvere solubile.
L’altro volume contiene invece l’elenco dei fungicidi, insetticidi, acaricidi, diserbanti e geodisinfestanti sempre realizzati dall’azienda di Dosso, in provincia di Ferrara.

Per richiedere i cataloghi: Chemia – Via Statale, 327 Dosso (FE) – tel. 0532/848477 – fax 0532/848383 – www.chemia.it - info@chemia.it

Nuovo CATALOGO AGROFARMACI 202229/11/2021

E' disponibile, anche on-line, il nuovo catalogo AGROFARMACI 2022

CHEMIA S.p.A. è una società privata totalmente italiana che opera nel comparto della chimica fine nella produzione e commercializzazione di agrofarmaci e nutrizionali.
Fondata nel 1962, CHEMIA è uno dei marchi storici dell’agrochimica italiana che nel corso degli anni si è affermato nel mercato nazionale ed internazionale.
Oggi CHEMIA è un’azienda leader nella produzione di preparati appartenenti a tutte le classi tossicologiche e nella formulazione di prodotti in polvere bagnabile, concentrati emulsionabili, macro e micro-granulati, flow, microincapsulati e granuli idrodispersibili (WG).
La gamma dei formulati che CHEMIA è in grado di produrre è pertanto la più completa e rispondente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Nel 2018, Chemia ha volontariamente eseguito una diagnosi energetica condotta da un tecnico responsabile Esperto in Gestione dell'Energia (EGE) e certificato secondo la UNI CEI 11339:2009, per ottenere un’analisi puntuale di tutti i centri di consumo energetico. Dai risultati di questa diagnosi è stato predisposto un piano di efficientamento energetico e interventi di carattere strutturale, impiantistico e gestionale che genereranno una sensibile riduzione dei consumi e un importante risparmio energetico.
Si è eseguita la sostituzione delle coperture degli edifici ottenendo una migliore coibentazione e un notevole miglioramento del comfort negli ambienti di lavoro.
È stata realizzata inoltre l’installazione di un impianto fotovoltaico di potenza pari a 180 kW.
Con un impianto di questa portata gran parte dei fabbisogni energetici dell'azienda sono ora coperti dalla produzione di energia elettrica fotovoltaica propria.

pdfScarica il catalogo AGROFARMACI 2022 (5,0MB)

Nuovo CATALOGO NUTRILAND 202229/11/2021

E' disponibile, anche on-line, il nuovo catalogo NUTRILAND 2022

I prodotti Nutriland subiscono prima dell’immissione in commercio rigorosi test di qualità: eseguiti in campo e nel laboratorio chimico annesso all’unità produttiva.

Nutriland è una linea di prodotti specialistica che nasce dall’esperienza di Chemia nell’ambito della nutrizione delle piante. I formulati, frutto di anni di dedizione e ricerca, sono pensati e realizzati per una agricoltura avanzata al passo con i tempi, che richiede elevati standard di produzione nel pieno rispetto della natura e della salute.

La qualità dei prodotti Nutriland, realizzati nei propri stabilimenti da Chemia, è certificata secondo gli standard di qualità e ambiente ISO 9001 e ISO 14001.

La rete tecnico-commerciale Nutriland ha in forza agronomi esperti in grado di consigliare al meglio l’utente finale ed accompagnarlo in tutte le fasi della sua produzione, aiutandolo a studiare e risolvere i problemi specifici delle colture.

Gli agronomi Nutriland forniscono un prezioso contributo nella progettazione dei nuovi formulati, realizzati sulla base delle esigenze tecniche e delle necessità reali degli agricoltori.

Il nuovo catalogo Nutriland 2022 è stato rinnovato non solo nella veste grafica, bensì è stato arricchito di nuovi prodotti per fornire ulteriori mezzi di incremento e miglioramento delle produzioni agricole. E’ stata prestata particolare attenzione all’Agricoltura Biologica, perché chi investe energie in questa risorsa abbia il supporto di preparati moderni, sicuri ed efficaci.

Con il nuovo catalogo Nutriland 2022 si vuole mettere a disposizione dei commercianti e degli utilizzatori finali uno strumento di grande utilità pratica e facilità di consultazione.

pdf  Scarica il catalogo NUTRILAND 2022 (12MB)

E’ efficace su tutte le infestanti monocotiledoni e dicolledoni
Il prodotto è rapidamente disattivato nel terreno e la sua presenza non provoca danni alle colture

Con Bioglyf l’azienda ferrarese Chemia propone all’utente un erbicida di post-emergenza particolarmente efficace su tutte le infestanti monocotiledoni e dicotiledoni, annuali e perenni, che infestano sia le colture arboree ed erbacee, sia gli incolti.

Il prodotto viene assorbito per via fogliare e traslocato per via sistemica alle radici e negli organi sotterranei che vengono devitalizzati, determinando un progressivo appassimento seguito dal completo disseccamento degli organi aerei e ipogei.
E’ preferibile impiegare Bioglyf in prossimità della fioritura delle infestanti, quando la linfa discendente facilita la distribuzione del prodotto nella porzione ipogea della pianta. L’intervento su infestanti sofferenti per cause diverse, quali siccità, freddo o attacchi parassitari, non è efficace.

Bioglyf è rapidamente disattivato nel terreno, quindi la sua presenza non provoca danni alle colture. Non possedendo inoltre attività di pre-emergenza, al fine di ottenere un diserbo duraturo è necessario, prima e dopo il trattamento con il prodotto in questione, intervenire con un erbicida ad azione persistente

Bioglyf va distribuito con volumi di acqua pari a  200-400 l/ha, utilizzando attrezzature a bassa pressione munite di ugelli schermati oppure a specchio o a ventaglio; bene anche attrezzature selettive che distribuiscono il prodotto per contatto. Durante i trattamenti è opportuno evitare la formazione di deriva o di goccioline polverizzate che potrebbero portare il prodotto a contatto dell’apparato fogliare della coltura, provocando danni. In ogni caso non bisogna irrorare in presenza di vento.

E’ infine importante ricordare che la pioggia caduta entro 6 ore dal trattamento, il taglio, il pascolo o il danneggiamento della vegetazione infestante prima dell’intervento possono ridurre l’efficacia di Bioglyf.

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso (FE) – tel. 0532/845570 – fax 0532/350109 – www.chemia.it  - e-mail: info@chemia.it

NUOVO DA CHEMIA EXACT, ACARICIDA OVO-LARVICIDA31/10/2002

Il prodotto, in polvere bagnabile, agisce per contatto e ingestione
Exact è inoltre dotato di effetto translaminare con notevole persistenza d’azione ed estrema selettività nei confronti delle api e degli acari predatori

Tra le novità che in queste ultime settimane l’azienda ferrarese Chemia ha messo in commercio, spicca Exact, un acaricida ovo-larvicida in polvere bagnabile che agisce contro gli acari tetranichidi per contatto e ingestione.
Il prodotto è anche dotato di un effetto translaminare con una persistenza di azione molto elevata (4-8 settimane) e  una estrema selettività nei confronti delle api e degli acari predatori.

Il prodotto agisce su uova, larve e ninfe di acari tetranichidi rossi e gialli.
Non agisce invece sugli adulti, pur garantendo un’azione sterilizzante sulle femmine trattate.

Melo, pero, pesco, agrumi, vite, fragola, actinidia, melone, cetriolo, peperone, melanzana, pomodoro, fagiolino, soia, colture floreali in pieno campo e in serra sono le colture sulle quali Exact può essere impiegato trattandole in presenza di pochissime forme mobili (1-2 acari per foglia) alla dose di 50 g. per ettolitro di acqua; nel caso vi sia necessità è possibile miscelarlo con prodotti acaricidi adulticidi per avere una rapida azione iniziale sugli adulti.

Per ottenere un risultato migliore è bene bagnare abbondantemente la vegetazione trattata.

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso (FE) – tel. 0532/845570 – fax 0532/350109 www.chemia.it – info@chemia.it

Disponibile anche su web il catalogo della Linea Nutriland di Chemia. Fertilizzanti, fitoregolatori, induttori di resistenze, prodotti speciali per raccolti ai massimi livelli

Inizia l’anno e arrivano i nuovi cataloghi. Anche Nutriland, brand di Chemia, mette a disposizione il nuovo catalogo 2015.
Tecnici e agricoltori potranno trovare linee di prodotti specialistici che nascono dalla consolidata esperienza di Chemia nel settore della nutrizione vegetale, ma non solo. Al fianco dei fertilizzanti più tradizionali, fra cui i chelati di ferro, gli organici, gli umici e  i composti, si posiziona numerose soluzioni di specialità, di cui la maggior parte è utilizzabile anche in agricoltura biologica, come pure una densa proposta di induttori di resistenze, prodotti questi sempre più interessanti in un panorama fitoiatrico che dirada progressivamente i trattamenti con antiparassitari.
Capitolo a sé i fitoregolatori,  necessari al corretto sviluppo delle colture.

I formulati a marchio Nutriland sono stati infatti pensati e realizzati per soddisfare le esigenze crescenti della moderna agricoltura, la quale richiede elevati standard di produzione nel pieno rispetto della Natura e della salute. I prodotti Nutriland vengono quindi sottoposti a rigorosi test di qualità, sia in campo, sia in laboratorio e sono certificati secondo gli standard ISO 9001
e ISO 14001.
Il nuovo catalogo Nutriland 2015 è stato rinnovato non solo nella veste grafica, bensì è stato arricchito di nuovi prodotti per fornire ulteriori mezzi di incremento e miglioramento delle produzioni agricole.

Non solo prodotti

Anche l’assistenza e il consiglio tecnico sono fondamentali per l’ottenimento dei migliori risultati produttivi. Per tali ragioni la rete tecnico-commerciale di Nutriland conta su agronomi esperti in grado di consigliare l’utente finale in tutte le fasi del ciclo colturale. Di rimando, gli agronomi Nutriland forniscono anche un prezioso contributo nella progettazione dei nuovi formulati, realizzati sulla base delle esigenze tecniche e delle necessità reali degli agricoltori.

Scarica il catalogo Nutriland

Nei cataloghi Agrofarmaci e Nutriland 2008 di Chemia, numerose le proposte per rispondere alle esigenze degli operatori per qualsiasi coltura e in qualsiasi condizione di coltivazione

Il Catalogo Agrofarmaci 2008 si compone di sei sezioni:

• Fungicidi

• Insetticidi                                              

• Acaricidi

• Diserbanti

• Geodisinfestanti

• Vari

All'interno di ogni sezione sono contenute le singole schede dei prodotti.

In calce alla pubblicazione sono inoltre riportati la Classificazione dei prodotti fitosanitari e l'elenco dei Centri antiveleno.

La linea Nutriland è presentata in un'apposita pubblicazione. Attualmente in commercio esiste una vasta gamma di concimi chimici e biostimolanti, sia organici che inorganici, formulati assieme a macro e microelementi come sali o chelati. Ogni coltura ha esigenze nutrizionali diverse; è quindi molto importante la corretta scelta del prodotto da impiegare.

A tal proposito Chemia ha studiato e messo a punto la Linea Nutriland, una gamma di prodotti specifici per ogni situazione. Anche in questo caso la pubblicazione è organizzata in sezioni.

• Regolatori di crescita

• Specialità

• Chelati di Ferro

• Linea FITO-PK

• Concimi liquidi semplici e composti

• Concimi minerali e organo-minerali con aminoacidi e microelementi

• Acidi umici

• Concimi organici

• Concimi per fertirrigazione

• Concimi fogliari in polvere solubile

• Prodotti vari (Trappole e Feromoni).

Per informazioni: Chemia - Via Statale, 327
44040 Dosso (FE)
Telefono: 0532 848477
Telefax: 0532 848383
E-mail: info@chemia.it

Nella gamma Nutriland di Chemia è presente Olio di Soia Max 85, impiegabile anche in miscela con altri preparati per la cura delle colture

È un corroborante naturale di origine totalmente vegetale e biodegradabile, ottenuto da estrazione meccanica e trattato esclusivamente con procedimenti fisici. È Olio di Soia Max 85 della linea Nutriland di Chemia, contenente olio di soia di grado alimentare in ragione di 850 grammi per litro.

Ammesso in agricoltura biologica, il prodotto è formulato come liquido e si può impiegare su tutte le colture, come frutticole, orticole, floricole, ornamentali, estensive, prati, campi sportivi.

La dose di impiego spazia dai 100 ai 250 ml/hl di acqua, consigliando di utilizzare il prodotto su vegetazione asciutta e di non intervenire su colture stressate e sofferenti. Altra avvertenza, non intervenire con temperature troppo elevate e durante le ore di forte intensità luminosa.

AgroNotizie raccoglie per i propri lettori le sostanze attive incluse nella banca dati Fitogest.com, le quali riportino la registrazione su alternaria del pomodoro

Si chiama Alternaria solani ed è un ascomicete che attacca in generale le piante appartenenti alla famiglia delle solanacee. I primi sintomi fogliari si manifestano generalmente su foglie completamente formate, con piccole lesioni che mostrano un colore dal marrone al nero. Queste macchie assumono poi una forma ad anelli concentrici che solitamente arrivano a misurare poco più di un centimetro di diametro. Intorno al punto d'infezione i tessuti vegetali possono ingiallire.
Le condizioni più favorevoli all'insorgenza del patogeno sono solitamente quelle che in Italia si verificano in estate, con temperature elevate e frequenti rugiade notturne. Nei casi più gravi si può arrivare alla perdita delle foglie dei palchi inferiori. Dalle foglie la malattia progredisce poi sulle bacche, manifestando aree scure, leggermente infossate e anch'esse caratterizzate da andamento concentrico della forma.
Al controllo di aternaria deve  quindi essere prestata massima attenzione soprattutto al crescere delle temperature, anche perché di solito queste condizioni si verificano quando la coltura si approssima alla raccolta e ogni errore nelle applicazioni rischia di generare danni importanti.

Dalla banca dati Fitogest.com sono state estrapolate le sostanze attive registrate(*) per il controllo di Alternaria, indipendentemente dal loro livello di efficacia, dalla loro classificazione tossicologica o dall'inserimento o meno in Disciplinari di qualsivoglia natura.
Cliccando sui nomi delle singole sostanze si giunge alle rispettive pagine di approfondimento, dalle quali è possibile poi accedere anche ai relativi formulati in commercio(*).

Non molti, ma quasi tutti buoni

Per lo più non sono sostanze attive giovanissime. Alcune sono addirittura attempate. Ma il loro lavoro lo fanno ugualmente bene. Chi più, chi meno. L'importante è alternare sapientemente i meccanismi d'azione e operare nel rispetto dei sempre più rigidi limiti che le Gdo hanno imposto circa il numero massimo di residui ammessi.

In rigoroso ordine alfabetico, l'elenco si apre con azoxystrobin (Gruppo Frac 11 - C3), una strobilurina efficace anche contro cladosporiosi e peronospora. Su pomodoro è accreditata di soli 3 giorni di intervallo di sicurezza.

Clorotalonil  (Gruppo Frac M5) è invece una sostanza attiva storicamente efficace contro l'alternaria. Mostra un'attività di contatto multi-sito, ottimale quindi dal punto di vista della gestione delle resistenze. Possiede in Pre Harvest Interval (Phi) di 14 ed è disponibile in miscela con metalaxyl-M, insieme al quale riporta in etichetta nel proprio spettro d'azione anche antracnosi, botrite, septoriosi e peronospora.

Difenoconazolo (Gruppo Frac 3 - G1) è un triazolo con un Phi di 7 giorni. È sostanzialmente utilizzato come antiodico, ma riporta in etichetta, oltre che Alternaria, anche Septoria e clodosporiosi.

Famoxadon  (Gruppo FRAC 11 - C3) appartiene alla famiglia chimica degli ossazolidinedioni e condivide con le strobilurine il medesimo Gruppo Frac. Da utilizzarsi quindi non in alternanza con esse. Buon antiperonosporico, è commercializzato in miscela con Cimoxanil.

Iprodione (Gruppo FRAC 2 - E3) è un fungicida polivalente dall'azione prevalente per contatto. Appartiene alla famiglia chimica delle fenilimmidi cicliche. Mostra possedere anche un'azione antibotritica. Il Phi è pari a 15 giorni in pieno campo e soli tre in serra.

Tolclofos metile (Gruppo Frac 14 - F3) ppartiene alla famiglia dei tiofosfati ed ha un Phi di 30 giorni. Normalmente è utilizzato per trattamenti al terreno contro Rhizoctonia, Corticium e Sclerotinia, ma vi sono etichette in cui sono previste applicazioni fogliari. Nel suo spettro d'azione ricadono infatti anche alternaria e botrite.

Normalmente utilizzato e conosciuto come antiperonosporico, ma che riporta però in qualche etichetta commerciale anche l'alternaria, è infine Zoxamide. Appartiene alla famiglia chimica delle benzammidi ed è classificata dal Frac nel Gruppo 22 - B3. Non ha attività sistemica nei tessuti vegetali.

Una famiglia, una garanzia

Mancozeb è senza dubbio l'esponente più conosciuto della famiglia dei ditiocarbammati, fungicidi polivalenti che agiscono per contatto fogliare. La loro attività multisito consente di allontanare i rischi di insorgenza di resistenze (Gruppo FRAC M3), come pure il loro spettro d'azione li rende efficaci anche su altre patologie, una su tutte la peronospora. Non a caso i carbammati, mancozeb specialmente, sono utilizzati in un'infinità di miscele con sostanze attive fra le più disparate.
Tornando specificatamente al pomodoro vi sono formulati commerciali a base di solo mancozeb con  un intervallo di sicurezza pari a 7 giorni.

Metiram  è anch'esso un ditiocarbammato con attività di contatto e multi-sito. Oltre all'alternaria questa sostanza attiva è efficace anche su peronospora, septoriosi e cladosporiosi. É reperibile sul mercato da solo, oppure in miscela con pyraclostrobin, insieme al quale amplia l'efficacia su peronospora e oidio, oppure con dimetomorf e ametoctradina, due antiperonosporici per così dire "puri". Anche il Phi di metiram è di 7 giorni.

Propineb è anch'esso caratterizzato da una discreta ampiezza dell spettro d'azione, avendo rgistrazioni, oltre che su alternariosi del pomodoro, anche su peronospora e cladosporiosi. I suoi intervalli di sicurezza variano da 7 giorni in campo aperto e 28 giorni in serra.

(*) Nota: per gli approfondimenti sullo stato di avanzamento del processo di revisione europea è possibile per ogni sostanza attiva rifarsi ai contenuti di Fitorev.com

AgroNotizie ha estratto per i suoi lettori le sostanze attive presenti in Fitogest.com, utilizzabili contro Cydia molesta nelle ultime settimane prima della raccolta

Con il termine di "pre-raccolta" si abbraccia un lasso di tempo quanto mai vario. Specialmente quando si tratti di drupacee. Fra un pre-raccolta su una varietà precoce, che si raccoglie in giugno, e una medio-tardiva che si stacca fra fine agosto e inizio settembre ci sono infatti molte differenze.
Nonostante ciò, alla Cydia molesta interessa poco dei problemi del frutticoltore e se le pesche sono mature le attacca sempre e comunque.

Vediamo quindi cosa è riportato in banca Fitogest.com dati circa le sostanze attive che presentino una registrazione(*) su drupacee e  Cydia molesta. I risultati della ricerca sono stati organizzati per intervalli di sicurezza, o "tempi di carenza", termine un po' obsoleto che però ha ancora tutto il suo appeal. Le sostanze sono state quindi estratte dalla banca dati Fitogest.com in funzione di tre raggruppamenti: quelle con tempi di carenza fra 21 e 30 giorni, quelle con valori compresi fra 11 e 20 giorni e infine quelle con intervalli di sicurezza inferiori a 10 giorni.

In ogni paragrafo seguente sono quindi riportate le sostanze attive per ordine decrescente di carenza, in modo da meglio sequenziare la loro utilizzabilità. Ovviamente, seguendo questi criteri di estrazione dalla banca dati, risulteranno riportate nell'articolo anche sostanze attive che per lo più trovano applicazione durante il corso della stagione, più che appartenere alla schiera degli insetticidi pre-raccolta tout court. I riferimenti a queste sostanze attive sono quindi inseriti più che altro per offrire un ventaglio più ampio di scelte tecniche, atte a costruire programmi di difesa che coprano per lo meno l'ultimo mese prima dello stacco dei frutti.

Fra 30 e 21 giorni...

Fra trenta e ventun giorni di intervallo di sicurezza vengono riportate su Fitogest.com solo due sostanze attive utilizzabili contro Cydia molesta. Il primo è clorpirifos, con la bellezza di 39 formulati commerciali registrati su pesco. Questo insetticida appartiene alla famiglia degli esteri fosforici (Gruppo Irac 1B), ovvero è un inibitore dell’acetilcolinesterasi. Su pesco mostra 30 giorni di carenza, ovvero si posiziona al confine massimo del range considerato e può quindi essere utilizzato più che come un vero "pre-raccolta" come un agente di contenimento proattivo delle popolazioni di cidia. Con 28 giorni di intervallo di sicurezza troviamo poi alcuni formulati a base di fosmet , altro estere fosforico con medesimo modo d'azione e Gruppo Irac di clorpirifos.

Fra 20 e 11 giorni...

Più nutrito invece il gruppo di sostanze attive con intervalli di sicurezza compresi fra 11 e i 20 giorni.
Fra gli esteri fosforici ricade clorpirifos-metile (Gruppo Irac 1B), il quale mostra una tempo di carenza di 15 giorni. Esistono anche formulazioni ove l'estere fosforico è miscelato con cipermetrina, sempre con 15 Phi, ma che trovano scarsissimo uso per gli scopi contemplati da questo articolo. Del resto cipermetrina zeta cipermetrina  (Gruppo Irac 3A), sono rappresentanti della famiglia dei piretroidi. Possiedono un grande potere abbattente, ma anche pressoché nulla si mostra la loro selettività verso gli insetti utili, fatto che ne ha comportato nel tempo il disuso nei pescheti. Hanno entrambe un tempo di carenza pari a 14 giorni.
Anch'esso con 14 giorni si trova clorantraniliprole , sostanza attiva avente su cidia azione ovo-larvicida. Normalmente, il posizionamento tecnico di questo prodotto è durante la stagione, con un trattamento previsto con tempistiche quasi da ovicida puro, per essere poi seguito da un larvicida. Anche in questo caso, quindi, questa sostanza attiva può essere vista come un agente di contenimento proattivo delle popolazioni di cidia. Biologicamente parlando, il prodotto agisce sui modulatori dei recettori rianodinici nella muscolatura dell'insetto target. Appartiene al Gruppo Irac 28. In commercio ne esistono formulazioni registrate su pesco in miscela con abamectina Thiamethoxam .

Fra gli insetticidi neonicotinoidi (Gruppo Irac 4A) si trova poi thiacloprid , utilizzabile anch'esso fino a 14 giorni prima della raccolta, mentre fra i chitino inibitori (Igr) è tornato in auge triflumuron , il quale ha spesso occupato in passato ampie fette di mercato nei trattamenti di pre-raccolta pesco. Ha anch'esso 14 giorni di carenza e appartiene al Gruppo Irac 15.

Entro i dieci giorni...

Cambia tempo di carenza, soli sette giorni, e in banca dati si trovano altri tre piretroidi: alfa-cipermetrina ciflutrinbeta-ciflutrin fluvalinate lambda-cialotrinaDeltametrina  è presente sul mercato con formualti che su pesco possono contare invece su un valore di tre giorni. Ovviamente, anche per queste quattro sostanze attive valgono le medesime considerazioni fatte sopra quanto a selettività verso gli insetti utili. Unica eccezione il Fluvalinate , il quale è più selettivo verso gli impollinatori.

Voltando pagina, si incontrano prodotti come emamectina benzoato, della famiglia delle avermectine e classificate nel Gruppo Irac 6, in qualità di attivatore del canale del cloro. Ha soli sette giorni di carenza ed ha una spiccata azione larvicida.
Con una parziale azione ovicida si trova invece indoxacarb, anch'esso con sette giorni di carenza, ma appartenente alla famiglia delle ossadiazine (Gruppo Irac 22A) e agisce bloccando i canali del sodio nei nervi degli insetti. Ha nell'elevata selettività uno dei suoi punti di forza.
Ancora sette giorni, ma sostanza attiva differente: etofenprox appartiene alla famiglia dei fenossibenzil eteri e mostra un modo d'azione simile a quello dei piretroidi, infatti è stato anch'esso  incluso dall'Irac 3A, quello dei modulatori del canale del sodio. Forte potere abbattente quindi, ma anche in questo caso la selettività non è pari all'efficacia.
Metossifenozide è l'unico Igr in questo raggruppamento di prodotti, mostrando anch'esso sette giorni di carenza. Appartiene alla famiglia delle diacilidrazine ed è un analogo mimetico dell'ecdisone (MAC), ossia accelera la mutazione nelle larve degli insetti portandoli a morte. È stato classificato dall'Irac nel Gruppo 18. Oltre ad essere efficace contro i lepidotteri, appare anche selettivo nei confronti degli insetti utili.
Infine spinosad, un insetticida di derivazione naturale e appartiene alla famiglia degli spinosoidi, ovvero delle tossine prodotte da Saccharopolispora spinosa. Agisce sul sistema nervoso di numerosi insetti. È classificato nel Gruppo Irac 5, quale attivatore allosterico dei recettori nicotinici dell’acetilcolina. Su pesco può essere utilizzato contro cidia molesta fino a sette giorni dalla raccolta. Può essere utilizzato anche in agricoltura biologica.

Solo tre giorni o meno? Prodotti biologici...

Soluzione utilizzabile anche nel Bio appare il Bacillus thuringiensis, nei suoi diversi ceppi e sierotipi. I prodotti a base di Bt possono essere impiegati sino a tre giorni dalla raccolta. Considerando le sempre più stringenti richieste della Gdo in tema di numero massimo di residui, possono rappresentare una soluzione ideale anche in quest'ottica.
Sempre per il bio esistono anche alcuni formulati che contengono piperonil butossido  e piretrine  naturali (Gruppo Irac 3A) e che hanno soli due giorni di carenza. In etichetta di alcuni di essi, oltre ad essere riportato l'uso su pesco, sono citate genericamente le "Tignole" senza specificare se fra queste vi sia anche la Tignola Orientale del pesco.


(*) Nota: per gli approfondimenti sullo stato di avanzamento del processo di revisione europea è possibile per ogni sostanza attiva rifarsi ai contenuti di Fitorev.com

Quarta e ultima puntata dedicata ai diserbi cereali. Agronotizie e Fitogest riassumono i prodotti a disposizione per i diserbi su frumento che non appartengano a una specifica macro-famiglia chimica

Per quanto forte sia il concetto di famiglia in Italia, non ci si deve dimenticare che anche da "single" si può stare molto bene.
Dopo le disamine sugli ormonici, gli Als-inibitori e gli ACCase, l'ultima puntata dei "Panorami fitoriatrici: diserbanti per il frumento" fungerà da "casa famiglia" per tutte quelle sostanze attive che non appartengano a una delle macrofamiglie di cui sopra.

Come d'uso, la disamina che seguirà si prefigge come risultato quello di offrire una carrellata generale delle sostanze attive registrate in Italia che abbiano almeno una registrazione autorizzata e a catalogo, almeno per quanto risulta dalla Banca Dati Fitogest.com.

A titolo esemplificativo sono anche citati alcuni formulati commerciali: quelli che in banca dati mettono a disposizione documenti tecnici scaricabili, in modo da permettere ai lettori di abbinare le sostanze attive a qualche marchio commerciale conosciuto.
Per la visione di tutti i formulati commerciali disponibili per ogni singola sostanza attiva riportata nell'articolo è comunque possibile cliccare sul nome delle materie attive e accedere alle specifiche pagine di Fitogest.com.

La macrofamiglia dei diserbi cereali

Bifenox: appartiene alla famiglia degli inibitori dell'enzima protoporfirinogeno ossidase (gruppo HRAC E). Utilizzabile sia in pre e più frequentemente in post emergenza, è caratterizzato da una spiccata azione dicotiledonicida in grado di abbattere anche infestanti particolarmente difficili come Viola e Veronica. In banca dati Fitogest risulta un unico formulato in commercio: Fox di Makhteshim Agan Italia.

Bromoxinil ottanoato: appartiene alla famiglia dei benzonitrili, inibitori della fotosintesi del PS II (gruppo HRAC C3). È un erbicida selettivo da utilizzarsi nei diserbi di post-emergenza, agendo per contatto e assorbimento fogliare sulle infestanti in attiva crescita. È commercializzato da solo (marchio Flavos di Makhteshim distribuito da DuPont), oppure in miscela con ioxinil (Biotril di Makhteshim), oppure ancora con 2,4-D (Buctril Universal di Bayer Cropscience). I formulati contenenti bromoxynil sono ideali nel controllo di Papaveri resistenti, come pure di Amaranto, Chenopodio e Solanum.

Clopiralid: dicotiledonicida di post-emergenza appartenente alla famiglia delle piridine (auxine sintetiche), appartenenti al gruppo HRAC O. Clopiralid viene assorbito sia per via fogliare, sia per via radicale. È commercializzato da solo in Lontrel 72 SG, di Dow, ma anche in Cliophar 100, registrazione di Agriphar distribuita anche da Siapa e Sumitomo, e in Diclopyr, registrazione di Agrimix distribuita anche da Cerexagri. In miscela con fluroxypir ed mcpa lo si può trovare invece in Ariane II di Dow e in Manta Gold, sempre di Dow ma distribuita da Syngenta.

Clorotoluron: questo erbicida appartiene alla famiglia delle feniluree (HRAC C2) ed è un inibitore della fotosintesi del PS II, pur mostrando effetti anche sulla divisione cellulare. Essenzialmente è un graminicida di pre o post precoce, con qualche azione anche sulle infestanti dicotiledoni. Agisce sia per assorbimento radicale sia per contatto fogliare. Lo si può reperire da solo (Dicuran 700 FW di Syngenta, nonché Lentipur FL, registrazione di Nufarm distribuita da Agriphar ed Euro Tsa). Oppure si può impiegare la miscela con diflufenican Algor Platin, registrazione di Nufarm distribuita anche da Sumitomo.

Dicamba: trattasi di un derivato dell'acido benzoico (auxine sintetiche) e appartiene al gruppo HRAC O, come clopiralid. Efficace contro numerose dicotiledoni, si può reperire in commercio da solo in Mondak 21 S e Banvel 480 S, due registrazioni di Syngenta di cui la seconda è distribuita da Agriphar. Inoltre, è contenuto anche in Cambel S di Gowan, in Naak 480 di Basf e in Joker e Joker 480 di Chimiberg.
In miscela con mcpa, dicamba è invece reperibile in Metambane di Chimiberg e in U 46 Ultra, registrazione di Nufarm distribuita da Sumitomo. .

Diflufenican: piridina dicotiledonicida che agisce inibendo la sintesi dei pigmenti (guppo HRAC F1), è commercializzato da solo (Stopper di Makhteshim Agan), oppure in miscela con clortoluron (Algor Platin, registrazione di Nufarm distribuita anche da Sumitomo). Infine Ravenas Extra, registrazione di Cheminova ove diflufenican è proposto in miscela con il graminicida clodinafop-propargyl.

Fluroxipir: analogamente a clopiralid, anche fluroxypir è un dicotiledonicida appartenente alla famiglia delle piridine (auxine sintetiche), ed è classificato nel gruppo HRAC O. Da solo è reperibile in Tomahawk e Tomagan di Makhteshim. La seconda è distribuita anche da Sivam. Inoltre, sono disponibili anche Silenpir, registrazione di Dow distribuita da Euro Tsa, e Fluxyr 200 EC, registrazione di Agrichem che risulta in banca dati essere distribuita da Cerexagri, Chimiberg e Scam. Proseguendo, l'ultimo formulato contenente fluroxypir da solo è Flurostar 200 di Belchim.
In miscela con florasulame (Als inibitore) è contenuto invece in Starane Gold e Floranet di Dow e in Kicker, registrazione di Dow distribuita da Sipcam.
In miscela con clopiralid ed mcpa lo si può trovare infine in Ariane II di Dow e in Manta Gold, sempre di Dow ma distribuita da Syngenta.

Ioxinil: benzonitrile dicotiledonicida che agisce per inibizione della fotosintesi del PS II (gruppo HRAC C3 come bromoxynil). Disponibile da solo in Iotril di Makhteshim Agan, è presente anche in miscele con mecoprop: Allegory Gold di Basf; Cerebas Gold di Nufarm (ma distribuita da Gowan); Mextrol Plus e Mextrol Superb di Nufarm, ma distribuiti da Sumitomo. In miscela con bromoxynil si può infine reperire Biotril di Makhteshim Agan.

Metribuzin: un triazinone ad ampio spettro appartenente al gruppo HRAC C1, agisce inibendo la fotosintesi del PS II.
Da solo è contenuto nello storico marchio Sencor WG di Bayer, ma anche in Feinzin 35 DF e Feinzin 70 DF di Makhteshim. Sempre di Makhteshim, ma distribuiti rispettivamente da Gowan e DuPont, troviamo Medor e Mesozin 35 DF. Infine, a nome Agriphar è registrato Metriphar 70, il quale risulta distribuito da diverse aziende: Agrowin, Chemia, Nufarm e Sumitomo, mentre a nome Feinchemie è registrato Song 70 WDG, distribuito da Sipcam.

Pendimetalin: dinitroanilina inibitrice dell’assemblaggio dei microtubuli, appartiene al gruppo HRAC K1.
Si può applicare da solo utilizzando Activus e Activus EC, entrambi di MA-it, ma il primo è distribuito anche da Green Ravenna. Most Micro è invece distribuito da Sipcam e Ital-Agro, mentre Stomp Aqua è targato Basf.

Nei mesi estivi, con prolungamenti anche in autunno, le colture orticole sono esposte agli attacchi larvali delle nottue. Agronotizie riassume le sostanze attive utilizzabili contro questi fitofagi

In molti le chiamano semplicemente "nottue", accomunando sotto questo generico termine molti dei lepidotteri che affliggono le colture orticole. Questi possono però indossare livree diverse e avere habitus differenti. Ben lo sa chi deve confrontarsi in campo o in serra con avversità quali Heliothis, Spodoptera, Plusia, Chrysodeixis...
Molti dei ritrovati che agiscono su una di loro agiscono spesso anche sulle altre, sebbene i livelli di efficacia possano variare cambiando insetto target. Questo potrebbe apparentemente sembrare una semplificazione del problema, invece rischia di causare pericolose sottovalutazioni in sede decisionale. L'arrivo poi di un altro lepidottero, la Tuta absoluta o Tignola del pomodoro, ha peraltro scombussolato parzialmente i programmi di difesa, salvo poi sgonfiarsi di importanza nel giro di soli due o tre anni.
La scelta dei prodotti commerciali da inserire in strategia deve peraltro tenere conto degli effetti collaterali su altri insetti presenti, quali tripidi, aleurodidi, fillominatori, richiedendo pertanto un'attenta valutazione caso per caso, quasi serra per serra.

Premesso quindi che nei paragrafi seguenti non si entrerà in dettaglio sulle singole e specifiche peculiarità delle varie sostanze attive elencate, in essi il lettore di Agronotizie potrà comunque trovare un compendio delle opzioni fra le quali potrà operare le proprie scelte.
Come ulteriore semplificazione della sinossi, si è scelta come coltura di riferimento il pomodoro, orticola regina del panorama italiano. Le colture orticole sono infatti alquanto numerose e diverse fra loro e  sono attaccate da questa o quella nottua in via preferenziale. Impossibile quindi riassumere in modo efficace e in un solo articolo gli infiniti trinomi costituiti da fitofago-coltura-sostanza attiva.

Dalla banca dati Fitogest.com sono state quindi estrapolate le sostanze attive registrate per il controllo delle nottue  su pomodoro. È quindi buona norma che l'utente, prima di compiere la propria scelta, consulti in dettaglio le singole etichette registrate in Italia per verificare il fit del prodotto verso le esigenze puntuali del proprio binomio coltura/fitofago.
Operativamente, cliccando sui nomi delle singole sostanze si giunge alle rispettive pagine di approfondimento, dalle quali è possibile poi accedere anche ai relativi formulati in commercio.


Gli strumenti a disposizione

Diverse sono le sostanze attive attualmente commercializzate(*) in Italia contro le nottue.
Fra queste si evidenziano innanzitutto alcuni regolatori della crescita.
Il primo di essi è lufenuron, (gruppo Irac 15), un inibitore della sintesi della chitina che mostra una certa efficacia anche nei confronti dei fillominatori.  È da utilizzarsi in chiave preventiva in guisa di prodotto ovicida. Altro regolatore della crescita è metoxifenozide (gruppo Irac 18), il quale a differenza di lufenuron è un accelleratore della muta, ovvero un "Mac". Entrambi i prodotti vanno  quindi posizionati prima della schiusa delle uova, sfruttandone anche la discreta persistenza.

Molto più numerosi appaiono i larvicidi, aventi ciascuno caratteristiche differenti e modalità di applicazione specifiche.
La famiglia più numerosa di prodotti è quella dei piretroidi (gruppo Irac 3A), i quali offrono un ampio spettro d'azione e un elevato potere abbattente, fattore che li rende funzionali alle applicazioni su colture orticole. Patiscono però più di altre sostanze attive di temperature elevate, le quali sono spesso una costante, specialmente sotto serra.
Fra i piretroidi si possono trovare innanzitutto prodotti a base di cipermetrina (mix racemico di otto isomeri), reperibile anche in miscela con clorpirifos metile. Seguono poi alfa-cipermetrina,  zeta-cipermetrinaciflutrina e deltametrina (entrambe anche in miscela con imidaclopriddeltametrina anche con clorpirifos etile). Infine, ultima ma non ultima, lambda-cialotrina.

Sempre sui canali del sodio, ma con un meccanismo diverso, agisce anche indoxacarb, della famiglia chimica delle ossadiazine (gruppo Irac 22A).  Indoxacarb offre un profilo ecotossicologico favorevole e una selettività verso gli insetti utili molto maggiore rispetto ai piretroidi. Buon larvicida, pecca in tema di citotropicità e di azione di vapore. Il suo momento di applicazione è quindi anch'esso alla schiusura delle uova. Simile in qualche modo a indoxacarb si trova metaflumizone (gruppo Irac 22B), il quale agisce anch'esso sui canali del sodio ma con un meccanismo differente rispetto a piretroidi e indoxacarb, sostanza con la quale divide infatti il macrogruppo numero 22 dell'Irac.

Una menzione a parte la meritano infine clorantraniliprole (gruppo Irac 18) ed emamectina benzoato (gruppo Irac 6). Entrambe agiscono non sul sistema nervoso dell'insetto, bensì sulla sua muscolatura. La prima sostanza attiva interferisce con i recettori rianodinici presenti nei canali del calcio delle fibre muscolari.  Si qualifica come ovo-larvicida, assicurando una buona persistenza e spiccando rispetto ad altri larvicidi grazie a una maggiore selettività verso gli artropodi utili.
In commercio si può trovare anche in miscela con lambda-cialotrina e con abamectina, le quali ampliano significativamente lo spettro d'azione  complessivo del formulato.
Emamectina benzoato  è invece della famiglia chimica delle avermectine e agisce stimolando il rilascio del neurotrasmettitore Acido Gamma-Amino-Butirrico (GABA) provocando un  flusso continuo di ioni cloro nelle cellule del muscolo, la cui capacità contrattile risulta in breve compromessa. Ottimo larvicida, si presta ottimamente alla composizione di efficaci programmi di difesa integrata.

Veterani mai domi

Esponente di una famiglia "evergreen", per lo meno nel senso dell'età, si conferma methomyl, un carbammato ad ampio spettro d'azione e dal profilo residuale favorevole, dal momento che viene rapidamente degradato dai tessuti vegetali delle colture, le quali lo utilizzano quasi fosse una fonte di carbonio. Inibitore dell'enzima acetilcolinesterasi appartiene al gruppo Irac 1A. Ottimo strumento antiresistenza e risolutore di numerosi problemi con un solo passaggio, patisce però di una scarsissima selettività verso gli artropodi utili e di una classificazione tossicologica molto sfavorevole, fattori che lo escludono dai disciplinari di produzione integrata.
Stesso sito d'azione ma tipo di legame diverso: famiglia degli esteri fosforici (gruppo Irac 1B),  fra i quali si possono trovare ancora due molecole utilizzabili contro le nottue delle orticole, ovvero clorpirifos e clorpirifos-metile. Per quanto siano considerati a minor potere abbattente rispetto ai piretroidi, questi larvicidi offrono persistenza d'azione e selettività maggiori.

Per chi segue il biologico

Chi avesse scelto di sposare i protocolli Bio, ha comunque diversi strumenti a disposizione per controllare le nottue. Diversi formulati contengono Bacillus thuringiensis (gruppo Irac 11A), le cui tossine sono particolarmente adatte al controllo delle larve dei lepidotteri. Offrono una classificazione tossicologica favorevole e non incidono sul profilo residuale dei raccolti.
Su Fitogest.com sono riportati 11 differenti tipi di "Bacillus", fra ceppi e sierotipi. I formulati a base di Bt vanno posizionati all'inizio della schiusura delle uova.
Di derivazione anch'essa naturale, essendo ottenuta dalla pianta del Neem, troviamo poi Azadiractina A (Nessun gruppo Irac: modo d'azione non certo). In alcune etichette commerciali è riportato genericamente l'uso anche per il controllo delle nottue.
Altamente specifico contro Heliothis troviamo invece l'Helicoverpa armigera nucleopoliedrovirus, un baculovirus che infetta le larve delle nottue gialle e le porta a morte in breve tempo.
Analogamente, è possibile reperire in commercio anche lo Spodoptera littoralis nucleopoliedrovirus, specifico per il controllo di Spodoptera littoralis.  
Per ultimo è stato volutamente lasciato spinosad (Gruppo Irac  5), il quale agisce sugli attivatori allosterici dei recettori nicotinici dell’acetilcolina. È utilizzabile in agricoltura biologica perché deriva dal batterio Saccharopolispora spinosa. Controlla non solo le nottue, ma anche altri insetti, uno su tutti il tripide. Risulta quindi uno strumento ottimale per la gestione dei programmi di difesa, non solo biologica, anche in un'ottica antiresistenza.


(*) Nota: per gli approfondimenti sullo stato di avanzamento del processo di revisione europea è possibile per ogni sostanza attiva rifarsi ai contenuti di Fitorev.com

Una stagione bizzarra complica la pianificazione degli interventi contro la piralide del mais. AgroNotizie raccoglie le sostanze attive utilizzabili contro questo fitofago

Nei campi si vede ormai di tutto: da piantine alte non più di tre dita ad altre che puntano decisamente verso il metro d'altezza. Le piogge di aprile e maggio, infatti, hanno drammaticamente sfalsato le semine del mais. Nei casi più estremi hanno obbligato perfino alla risemina di alcuni appezzamenti, dato che il primo giro era stato annegato dai ristagni idrici.
La strategia di anticipare le semine per minimizzare gli attacchi di piralide, per usare un eufemismo, è quindi andata a farsi benedire: dai primi di luglio le larve di Ostrinia nubilalis, ovvero la piralide del mais, avranno di fronte a sé un panorama quanto mai variegato con il quale confrontarsi. Unica speranza è che, proprio a causa delle piogge battenti e dei ritardi nelle semine, la prima generazione di questo lepidottero sia andata anch'essa a vuoto, limitando quindi le potenzialità di danno della generazione successiva, quella di luglio appunto.
Un sistema empirico per posizionare i trattamenti è quello di riferirsi al viraggio dal color verde al giallo delle "barbe", ovvero le infiorescenze femminili. Visto l'anno, però, sarà ancor più consigliabile l'attento monitoraggio in campo tramite apposite trappole e osservazioni dirette.
Il periodo in cui si svilupperanno gli interventi potrebbe essere più esteso del solito, quindi serve poter contare su prodotti a differenti modalità d'azione e tempistiche di impiego.

Gli strumenti a disposizione

In banca dati Fitogest.com sono raccolte le sostanze attive atte al controllo della piralide. Cliccando sui nomi delle singole sostanze si giunge alle rispettive pagine di approfondimento, dalle quali è possibile accedere anche ai relativi formulati in commercio.

Diverse infatti le sostanze attive attualmente commercializzate(*) in Italia contro la piralide. Fra queste diflubenzuron (gruppo Irac 15) mostra un modo d'azione peculiare, essendo l'unico inibitore della sintesi della chitina utilizzabile su mais. Il suo comportamento è da ovicida puro: offre il vantaggio di una persistenza che assicura congrui periodi di protezione, ma risulta privo di azione di vapore né tanto meno si mostra citotropico. In altre parole, non mostra possedere alcuna capacità abbattente su adulti e larve già schiuse e "vaganti". Va quindi posizionato durante la fase di ovideposizione, preferendo applicare, nel dubbio, un giorno prima anziché dopo.

Dopo questo "ovicida 100%" sono impiegabili diversi larvicidi, aventi caratteristiche differenti e modalità di applicazione specifiche.
In primis, si può contare su una grande famiglia di prodotti, quella dei piretroidi. Appartenenti al gruppo Irac 3A, agiscono sui canali del sodio del sistema nervoso degli insetti. A differenza di diflubenzuron mostrano un elevato potere abbattente. Molteplici sono le differenti sostanze attive di questa storica famiglia di insetticidi, alcune delle quali sono però presenti come ben precisi isomeri. Per esempio, cipermetrina è un mix racemico di ben otto isomeri, quattro "cis" e "quattro "trans". È poi reperibile anche come sola alfa-cipermetrina (altrimenti nota come alfametrina) oppure come sola zeta-cipermetrina. Gli intervalli di sicurezza su mais delle tre sostanze attive variano peraltro dai soli tre giorni di alfa-cipermetrina, ai 28 della cipermetrina e infine ai 60 dell'isomero "zeta".
Circa i formulati commerciali vi è solo l'imbarazzo della scelta, dato che delle tre sostanze attive risultano disponibili in commercio quasi 40 prodotti differenti.
Cipermetrina è infine disponibile anche in miscela con clorpirifos-metile, un estere fosforico fortemente larvicida. L'intervallo di sicurezza di questa miscela è in ogni caso di 28 giorni.
Sempre della famiglia dei piretroidi seguono quindi deltametrinaciflutrina e lambda-cialotrina, con tre, 14 e 15 giorni di carenza rispettivamente.

Simile ai piretroidi, ma in qualche modo differente in termini strutturali, risulta etofenprox (Irac 3A). Dal grande potere abbattente, anche questa molecola va applicata all'inizio dell'attacco larvale, rispettando poi una carenza di 28 giorni.
Sempre sui canali del sodio, ma con un meccanismo diverso, agisce anche indoxacarb, della famiglia chimica delle ossadiazine (gruppo Irac 22A).  Indoxacarb offre un profilo ecotossicologico favorevole e una maggiore selettività verso gli insetti utili rispetto ai piretroidi. Buon larvicida, pecca in tema di citotropicità e di azione di vapore. Il suo momento di applicazione è quindi anch'esso alla schiusura delle uova. Indoxacarb mostra un intervallo di sicurezza pari a 14 giorni. 

Della famiglia degli esteri fosforici, altra famiglia "attempata" di sostanze attive, restano ormai registrate su mais solo due molecole: clorpirifos e clorpirifos-metile. Per quanto siano considerati a minor potere abbattente rispetto ai piretroidi, questi larvicidi offrono una persistenza d'azione maggiore e vanno sospesi 30 e 15 giorni prima della raccolta rispettivamente.

Una menzione a parte la merita infine clorantraniliprole. Questa sostanza attiva si qualifica come ovo-larvicida, offre una buona persistenza e spicca rispetto ai larvicidi appena citati grazie a una maggiore selettività sugli artropodi utili. Clorantraniliprole offre un intervallo di sicurezza di sette  giorni e può essere reperito in commercio anche in miscela con lambda-cialotrina.

Per chi segue il biologico

Chi avesse scelto di sposare i protocolli Bio, ha comunque degli strumenti a disposizione per controllare la piralide. Diversi formulati contengono Bacillus thuringiensis, le cui tossine sono particolarmente adatte al controllo delle larve dei lepidotteri. Offrono una classificazione tossicologica favorevole e un intervallo di sicurezza su mais di soli tre giorni, anche se questo pregio non rappresenta un vero plus nella maggior parte dei casi, vista la lontananza dei trattamenti insetticidi dalla raccolta. Su Fitogest.com sono riportati ben 11 differenti tipi di "Bacillus", fra ceppi e sierotipi. I formulati a base di Bt vanno posizionati all'inizio della schiusura delle uova.
Infine, è possibile effettuare lanci in campo di Tricogramma Maidis, un parassitoide che vive a spese proprio delle uova di Piralide.


(*) Nota: per gli approfondimenti sullo stato di avanzamento del processo di revisione europea è possibile per ogni sostanza attiva rifarsi ai contenuti di Fitorev.com

Si tratta di un fungicida sistemico realizzato da Chemia
Il prodotto si è dimostrato particolarmente efficace anche negli impianti di melo, pero, agrumi e piante forestali, oltre che colture floreali e prati ornamentali, campi da golf, tappeti erbosi

Proxan SL è un fungicida sistemico attivo nei confronti dei gruppi di Ficomiceti che arrecano gravi danni alle colture orticole, floreali e ornamentali, specie nelle zone dove viene effettuata una coltivazione intensiva.

Il prodotto è assorbito prevalentemente dal sistema radicale delle piante e viene traslocato nell’apparato fogliare seguendo la corrente traspiratoria, in modo da assicurare una completa protezione delle piante.

Perfettamente tollerato dalle più diffuse colture orticole e ornamentali, Proxan SL è un preparato molto versatile in quanto si presta agevolmente ad essere impiegato con tecniche diverse: concia dei semi, bagno dei bulbi e delle talee, disinfezione dei terricciati e dei letti di semina, trattamenti al terreno in pre e post-trapianto delle colture, trattamenti fogliari. I migliori risultati si ottengono tuttavia con gli interventi preventivi, volti ad impedire lo sviluppo dei patogeni.

Va ricordato che i trattamenti vanno sospesi 20 giorni prima del raccolto  e che il bestiame non deve essere messo al pascolo prima che sia trascorso il tempo di carenza. Per i campi da golf, per i tappeti erbosi e i prati ornamentali è indispensabile segnalare con appositi cartelli il divieto di accesso alle aree trattate durante le 24 ore successive al trattamento.

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso  (FE) – tel. 0532/848477 – fax 0532/848383 – www.chemia.it e-mail: info@chemia.it

PIRITRE, UN’ALTRA NOVITA’ CHEMIA07/11/2002

Si tratta di un insetticida concentrato emulsionabile
Il prodotto agisce per contatto, ingestione e in parte anche per azione di vapore. Non è miscibile con i fitofarmaci a reazione alcalina

Pirite è un insetticida fosforganico a largo spettro d’azione che agisce per contatto, ingestione e in parte per azione di vapore. E’ particolarmente indicato per contrastare le larve di lepidotteri e le neanidi di cocciniglie dei fruttiferi e dell’arancio, esplicando un’azione frenante sullo sviluppo delle popolazioni di acari.

Il prodotto presenta un elevato potere abbattente anche contro le larve già protette dalle foglie. Inoltre, Piritre svolge una azione frenante rispetto allo sviluppo delle popolazioni di acari tetranichidi.

Non è miscibile con i prodotti fitosanitari a reazione alcalina e in caso di miscela con altri formulati deve essere rispettato il periodo di carenza più lungo. Devono inoltre essere osservate le norme precauzionali prescritte per i prodotti più tossici.

Per informazioni: Chemia Spa Dosso (FE) – tel. 0532/845570 fax 0532/350109 www.chemia.it e-mail: info@chemia.it

Nel trattamento preventivo contro gli attacchi primari di insetti e funghi ecco il prodotto realizzato dall’azienda ferrarese Chemia spa
In confezioni da 25 e 250 chilogrammi, Policalcio 30 non deve essere miscelato con gli olii  ed eventuali trattamenti con olio minerale devono essere distanziati di almeno 15 giorni. Il tempo di carenza è fissato in 30 giorni

Polisolfuro 30 è un polisolfuro di calcio liquido che contiene uno zolfo altamente attivo particolarmente indicato nella lotta contro le cocciniglie (Aspidiotus, Diaspis, Cocciniglie di S.José) e contro malattie crittogamiche come ticchiolatura e mal bianco.
Il Policalcio 30 si impiega, prima dell’apertura delle gemme, sulle pomacee (melo, pero) alle dosi di 20-25 kg/hl di acqua e alle dosi di 10-15 kg/hl di acqua per i trattamenti sulle drupacee (pesco, susino, albicocco, ciliegio, ulivo); si impiega alla dose di 6 kg./hl di acqua in primavera e a fine estate contro fumaggine, occhio di pavone e cocciniglie.
Per le colture indicate sopra il prodotto non è fitotossico

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso (FE) – tel. 0532/848477 – fax 0532/848383 – www.chemia.it e-mail: info@chemia.it

Speciale rameici - La poltiglia bordolese è stata la prima soluzione tecnica efficace e al contempo selettiva con cui difendere la vite dalla peronospora. Ha più di un secolo di vita, ma non pare sentirlo

Non è possibile contare con precisione le generazioni di agricoltori che hanno usato la poltiglia bordolese per difendere le proprie vigne. Di certo sono tanti. Dai catini in legno dove veniva neutralizzato con latte di calce il solfato di rame si è arrivati oggi a formulati di elevata qualità, pronti alla dispersione in acqua. Anche le dosi a ettaro sono progressivamente diminuite grazie proprio al continuo perfezionamento delle formulazioni. Non è quindi un caso che a distanza di oltre un secolo dal suo esordio sulle scene fitosanitarie europee la poltiglia bordolese continui a difendere la propria fetta di mercato. In termini chimici, il solfato di rame è un sale solubile in acqua che per il suo impiego viene neutralizzato con idrato di calce. Questo processo mira alla riduzione dell'acidità tipica del solfato e genera il composto ormai ben noto col nome di poltiglia bordolese. In passato, quando le poltiglie venivano realizzate nei famosi "catini", se il composto ottenuto era acido il prodotto aveva un'azione pronta, ma poco persistente e più aggressiva. Se risultava più spostato verso l'alcalino risultava più persistente e selettivo per la vite, ma anche meno efficace. Oggi, come già detto e con buona pace dei catini, esistono in commercio poltiglie bordolesi preparate industrialmente e già pronte all'uso. Si tratta di prodotti che rispetto al solfato di rame risultano di più facile impiego.

I formulati in commercio

Ancora cospicuo appare il numero di registrazioni circolanti in Italia del cosiddetto "solfato di rame neutralizzato", nome ufficiale della sostanza attiva. Al momento risultano infatti in commercio 38 differenti formulati che lo contengono a vario titolo, di cui ben otto sono di Cerexagri e sette di Manica. Prevalentemente Xi, tra le formulazioni si possono trovare però anche dei Non classificato e degli Xn, nocivo (per visionare tutti i formulati clicca qui e poi "ricerca preparati"). Nella seguente panoramica ne verranno quindi citati solo alcuni fra i tanti, solo a titolo puramente esemplificativo e sempre nel rispetto della regola generale riportata nella nota in calce all'articolo. Procedendo in ordine di concentrazione crescente di sostanza attiva, troviamo Bordoflow New (Manica), una SC al 10%. Segue la Bordolese 13 PB (Terranalisi), una polvere bagnabile al 13%. Poco più su in concentrazione si posiziona Bioram Flow (Chemia), una dispersione acquosa concentrata al 15,2% di sostanza attiva. A fare cifra tonda i pensano la Poltiglia Caffaro 20 DG (Sumitomo), Siaram 20 DH (Siapa) e Selecta Disperss (Cerexagri), i quali sono tutti formulati in granuli idrodispersibili al 20%. Tutte le formulazioni citate sono classificate Xi, irritante.

Nota: i formulati selezionati fra i diversi disponibili in banca dati sono stati scelti in funzione della presenza di materiali scaricabilimessi a disposizione delle aziende. Questo per favorire eventuali necessità di specifici approfondimenti da parte del lettore

Si tratta del '100 Best Manufacturers'

Fra le attività di Chemia è anche annoverata la fornitura del servizio per conto terzi per la formulazione e il confezionamento di fitosanitari e fertilizzanti per clienti sia in Italia che all'estero. La fornitura dei prodotti finiti e semilavorati viene fatta rispettando tutte le esigenze del cliente per quanto riguarda le confezioni, l'etichettatura e le consegne. Chemia è da sempre attenta ai bisogni dei propri clienti, ben consapevole che essi sono la sua ricchezza. 

Chemia quest'anno ha ottenuto l'ambito riconoscimento internazionale '100 Best Manufacturers' dalla rivista Agrow Magazine, la più importante del settore.

Chemia ha inoltre partecipato alla prima edizione del concorso internazionale 'Agrow Award' nella categoria 'Best Supplier' arrivando in finale con altre 4 aziende. Tutto questo è il frutto di un cammino intrapreso tanto tempo fa, con entusiasmo e passione.

Sotto al brand Nutriland, Chemia ha sviluppato un catalogo di corroboranti basati su tannini, zeolite, caolino, saponi molli e acido acetico. Un insieme di soluzioni utilizzabili in agricoltura biologica e integrata

La difesa integrata delle colture implica l'apertura a prodotti aventi caratteristiche diverse dagli usuali agrofarmaci o fertilizzanti convenzionali. Assimilabili nella macro categoria dei "corroboranti" si possono infatti trovare numerosi prodotti impiegabili in agricoltura, biologica e non, a supporto delle normali pratiche di difesa fitosanitaria e nutrizione vegetale.

Chemia ha sviluppato un apposito catalogo, commercializzato sotto il brand Nutriland, nel quale sono contenute soluzioni di varia natura.

Acet Bio: contiene acido acetico, il più leggero e corto degli acidi grassi, derivato dall'aceto di vino. Utile per abbassare il pH delle miscele da irrorare sulle piante quando l'acqua si presenta alcalina.

Castan è invece a base di tannini contenuti nelle piante, i quali agiscono da efficienti elicitori in grado di stimolare reazioni di difesa e di attivare lo sviluppo delle sostanze naturali contro diverse avversità sia di natura biotica che abiotica. Castan forma sulla vegetazione una sottile pellicola molto adesiva, nutritiva, biodegradabile, scarsamente permeabile all'ossigeno in grado di ridurre l'evapotraspirazione durante i periodi caldi e quindi minimizza il fenomeno della spaccatura dei frutti.

Olio di soia Max 85 contiene appunto olio di soia di grado alimentare all'85% cui è aggiunto il 15% di Tween 80, ovvero polisorbato, un tensioattivo. In miscela con fungicidi, insetticidi e diserbanti, svolge un'eccellente azione sinergica, adesivante, bagnante e veicolante, garantendo una completa copertura della vegetazione irrorata e un migliore risultato agronomico.

Polvere di roccia Z e Zeolit sono invece a base di zeolite al 100%, ricavata da cabasite, un tectosilicato di alluminio. I prodotti agiscono fisicamente, infatti dopo la distribuzione formano un sottile strato biancastro isolante e protettivo sulle piante, assorbendo l'umidità presente sulle piante e creando un ambiente sfavorevole per lo sviluppo dei funghi e delle muffe dannose.

Soluzione simile alle due sopra menzionate risulta Pulvar, a base di caolino al 100%, derivato da rocce clastiche. Analogamente a Polvere di roccia Z, anche Pulvar agisce fisicamente, infatti, essendo composto totalmente da caolino naturale in polvere bagnabile estremamente micronizzata, ha la capacità di riflettere la luce del sole e il calore e viene utilizzato per prevenire le scottature dei frutti, gli effetti provocati da stress termici.

Sapon contiene invece sapone molle di origine vegetale, composto da sale di potassio di acidi grassi. Completamente biodegradabile, Sapon agisce per contatto e svolge anche un'ottima azione disgregante sugli insetti a corpo molle e sui residui organici. Inoltre, pulisce la vegetazione e la frutta da ogni forma di imbrattamento naturale o parassitario come melate e fumaggini.
Sapon può essere impiegato in miscela con fungicidi, insetticidi e diserbanti, dal momento che svolge anche un'eccellente azione sinergica e adesivante.

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Distribuito a marchio Nutriland, Sapon è un corroborante a base di saponi molli che integra l'azione degli specifici prodotti per la difesa fitosanitaria

Linde e pulite. Questo l'obiettivo che Chemia si è posta nei confronti delle colture agrarie lanciando il proprio corroborante a base di saponi molli.
Sapon, questo il suo nome, è di origine vegetale ed è composto da sale di potassio di acidi grassi, motivo per il quale risulta completamente biodegradabile.

Sapon agisce per contatto e grazie al suo pH alcalino (>11) svolge anche un'ottima azione disgregante sugli insetti a corpo molle e sui residui organici. Il prodotto pulisce infatti la vegetazione e la frutta da ogni forma di imbrattamento naturale o parassitario come melate e fumaggini.

Impiegato in miscela con fungicidi, insetticidi e diserbanti svolge anche una buona azione sinergica in quanto presenta attività adesivante e veicolante, favorendo una completa copertura della vegetazione irrorata.

Dosi e modalità d'uso

Il prodotto si usa su tutte le piante alla dose di 500-800 g/hl a seconda delle necessità. In condizioni particolarmente difficili si può ripetere il trattamento dopo 7-8 giorni o aumentare la dose fino a 1-1,3 kg/hl.

Miscibilità

Sapon risulta miscibile con diversi agrofarmaci di comune impiego tenendo però conto che è un prodotto a pH alcalino e che pertanto vanno osservate le specifiche indicazioni contenute in ogni etichetta prima di realizzare eventuali miscele. Si consiglia inoltre di intervenire durante le ore più fresche della giornata, preferibilmente al mattino, bagnando bene e uniformemente la vegetazione. In ambiente protetto è poi bene fare attenzione alle alte temperature.

I formulati granulari Rizofert e quelli della linea Humostim® sono le soluzioni d'eccellenza proposte da Chemia per la concimazione autunnale delle colture

Apportare prodotti microgranulari al momento della semina, o del trapianto, consentono alle colture di disporre fin dal primo momento dei giusti nutrienti necessari al proprio sviluppo.
Chemia consta nel proprio catalogo di prodotti microgranulari, applicabili cioè con i normali microgranulatori abbinati ai macchinari agrcoli, la cui composizione varia in funzione delle specifiche esigenze dell'azienda agricola e delle colture da supportare.
I prodotti della linea Humostim®, "2 Plus", "Gold" e "Star", constano di differenti apporti di azoto ammoniacale, fosforo solubile (in citrato ammonico), Boro, Zinco, mentre contengono la medesima percentuale di umati solubili estratti da LeonarditeHumostim® 2 Plus contiene azoto ammoniacale in ragione del 10% contro il 9% di Humostim® Gold.
Questo nutriente è invece assente in Humostim® Star, il quale è un prodotto specifico per arricchire il suolo di fosforo (40%) e umati solubili (5%). "2Plus" e "Gold" differiscono invece fra loro per contenuto in fosforo (40 e 36% rispettivamente) e microelementi, dal momento che  "2Plus" contiene Boro e Zinco in ragione di 0,5 e 2% rispettivamente, mentre "Gold"  non apporta Boro, ma contiene Zinco in ragione dell'8%.
Le dosi indicative per ettaro sono di 20-60 kg per "2Plus", contro i 20-40 e i 30-50 di "Gold" e "Star".

La linea offre quindi alte concentrazione in fosforo e acidi umici, ideali per favorire la rapida partenza delle piantine anche in condizioni pedo-climatiche avverse.
In questo caso gli acidi umici svolgono un ruolo fondamentale in quanto favoriscono la divisione delle cellule meristematiche determinando un rapido sviluppo delle radici in lunghezza, ramificazione e peso evitando così lo stress da trapianto o da semine precoci.
Gli acidi umici inoltre rallentando i fenomeni di insolubilizzazione del Fosforo e di altri elementi nutritivi presenti nel terreno, consentono alle piantine di utilizzare tali risorse prima
che vadano perdute.

I vantaggi della linea Humostim®

Come primo effetto positivo, lo sviluppo iniziale delle piantine viene ottimizzato. Un beneficio questo che si apprezza soprattutto nei terreni meno fertili. La distribuzione lungo la fila limita peraltro le perdite di prodotto per dilavamento o per assorbimento da parte delle erbe infestanti, come pure riduce l'apporto complessivo di sostanze chimiche nell'ambiente
Inoltre, la dimensione particolarmente fine e uniforme dei microgranuli consente un assorbimento maggiore e più rapido degli elementi nutritivi.
L'applicazione al momento della semina/trapianto riduce anche il numero dei passaggi sul terreno, limitando i fenomeni di compattamento.
La possibilità di distribuire il microgranulato anche in miscela con i geodisinfestanti (di uguale peso specifico) ottimizza i tempi delle operazioni e riduce il carico di lavoro dell'operatore, il quale deve manipolare solo poche decine di chili ettaro di prodotto

Non solo Humostim®

Vantaggi similari si possono ottenere anche dall'uso di Rizofert, un prodotto microgranulare di alta tecnologia formulativa, ideale per rigenerare terreni stanchi e molto sfruttati. Il prodotto contiene infatti componenti enzimatiche, microflore selezionate a fermentazione controllata, oligopeptidi, fattori di crescita microbica di origine naturale, acidi umici e fulvici.

In termini di elementi nutritivi, Rizofert  contiene Azoto totale per l'8,5 %, di cui l'1% di organico e il 7,5 % di ammoniacale. Contiene inoltre anidride fosforica (P2O5) totale in ragione del 32% .
Rizofert risulta particolarmente efficace localizzato alla semina e al trapianto, quando le condizioni pedo-climatiche non siano favorevoli, come in caso di ritorni di freddo, terreno calcareo oppure salino.
Rizofert favorisce infatti la divisione e la moltiplicazione delle cellule meristematiche determinando un notevole sviluppo  delle radici in lunghezza, ramificazione e peso, evitando così lo stress da trapianto o da semine precoci.
Rizofert può essere impiegato anche a spaglio, sui residui di vegetazione come le stoppie di cereali, ortaggi, trinciati di potatura e residui organici. Accelera infatti la degradazione di queste matrici e ne migliora la trasformazione in humus e compost.
In questo caso è bene distribuire il prodotto sulla superficie del terreno e sui residui organici alla dose di 20 - 40 kg/ha e successivamente interrato con una leggera fresatura. In serra si impiega ad
una dose di 10 - 15 kg/1000 mq.
Quando localizzato alla semina la dose è di 20 - 30 kg/ha per tutte le colture, sia orticole sia floricole. La dose scende a soli 12-15 Kg/ha per mais, cereali, soia, pomodoro, barbabietola e tabacco.
Per la cura dei tappeti erbosi e di campi da golf, orti e giardini, la dose è pari a 5 - 10 g/mq.
Quando si debba invece supportare le attività vegetative delle piante arboree, da frutto o da giardino, la dose di Rizofert è di 100-300 g/pianta, da applicare localizzati.
I terricciati possono invece essere arricchiti con Rizofert in ragione di 200 - 500 g/m.

Correttivi e ammendanti sono prodotti fondamentali per rendere produttivi anche terreni poco equilibrati per struttura e pH. Ecco cosa risulta disponibile in banca dati Fertilgest®

Non sempre la struttura e la reazione del terreno risultano ottimali per porre a dimora le colture. Per lo meno, tali colture rischiano di dover fare i conti con un suolo poco ospitale, foriero di riduzioni produttive anche serie.

La superficie agricola utilizzabile è però sempre meno, mentre la domanda di prodotti nati in Italia cresce costantemente. I due trend sono ovviamente incompatibili nel lungo periodo, quindi è bene che ogni superficie utilizzabile venga considerata a fini produttivi, anche se ciò comportasse agire sulla sua struttura o sulla sua reazione, acida o alcalina.

Nel primo caso possono essere utilizzati i cosiddetti ammendanti, nel secondo si possono utilizzare prodotti atti a correggere il pH dello strato coltivabile. In tal modo possono tornare ospitali e fertili anche terreni ben poco appetibili in origine.

Al fine di individuare le soluzioni in tal senso è stata effettuata una duplice ricerca avanzata su Fertilgest®, banca dati relativa al mondo della fertilizzazione italiana. I risultati non sono stati abbondanti dal punto di vista del numero assoluto di opzioni tecniche reperite, ma hanno permesso di estrarre diversi prodotti idonei sia alla correzione del pH, sia a svolgere funzione di ammendante.

Gli ammendanti

Ammontano a 18 i formulati presenti su Fertilgest® nella categoria all'oggetto.
A giocare un ruolo fondamentale in tale segmento tecnico è ovviamente la sostanza organica, contenuta nei diversi prodotti in forme differenti ma tutte utili allo scopo. Si possono trovare formulati a base di Leonardite grezza, oppure contenenti acidi umici e fulvici da essa derivati. Ancora, sono presenti letami bovini, equini e avicoli, anche in miscela fra loro.

Non mancano neanche i prodotti ottenuti dalle torbe, oppure ricavati da materie prime di origine animale, ovvero gli scarti di macellazione o di lavorazione dei pellami.

L'uso di tali prodotti ripristina l'ottimale equilibrio del terreno, migliorando la sua capacità di scambio e liberando elementi nutritivi preziosi, altrimenti inutilizzabili. Inoltre, migliorando la struttura del terreno se ne migliora anche la porosità, aumentando sia la capacità di trattenere l'acqua, sia la quantità complessiva di scambi in fase gassosa.

Infine, un terreno organico ed equilibrato diviene più ospitale anche per quell'insieme di organismi e microrganismi che normalmente agiscono di sottofondo, apportando benefici di molteplice natura alla rizosfera.

I correttivi

Talvolta il terreno è quasi del tutto a posto. Quasi, appunto.
Un pH tendenzialmente acido o alcalino, oppure un eccesso di salinità, tendono a modificare il comportamento del terreno nei confronti delle colture, generando condizioni poco ospitali. In tal senso possono quindi essere impiegati i prodotti ad azione correttiva, riportati questi su Fertilgest® in ragione di 24 differenti formulati. Non tutti sono però da applicarsi al terreno, dato che alcuni di essi sono vocati ad applicazioni fogliari atte a correggere carenze nutrizionali in atto, specialmente di calcio e magnesio.

Per quanto riguarda invece il terreno, si parte dalle classiche soluzioni di sali di calcio e di magnesio per correggere i terreni tendenzialmente salini, trovandosi sul mercato anche prodotti di maggior complessità formulativa, come quelli contenenti oltre a calcio e magnesio anche acido gluconico e acidi poli-idrossicarbossilici. Si giunge poi alle soluzioni a base di acido nitrico per correggere quelli a reazione alcalina. In tal senso si trovano in banca dati anche alcuni prodotti a base di tannini estratti dal legno di castagno. Anche lo zolfo, comunemente impiegato come anticrittogamico, può avere una funzione correttiva del pH nei terreni.


Le aziende riportate in banca dati che risultano distribuire almeno uno dei summenzionati ammendanti o correttivi sono in ordine alfabetico:
AdriaticaAlba MilagroBiolchimChemiaChimica Dr. Francesco D'Agostino, CifoCompo ExpertEuro TsaGowanGrenaItalpollinaScamNuova Sunchemical e Unimer.
Cliccando sui link si verrà condotti alle pagine catalogo di ogni azienda, per come sono riportate in banca dati Fertilgest®.

Speciale bagnanti e coadiuvanti - Diversi prodotti naturali trovano impiego con successo in agricoltura, integrando l'azione di diverse sostanze attive

Nel grande capitolo dal titolo "coadiuvanti" si può trovare ogni tipo di uso e azione. Da quella del tutto analoga al bagnante-adesivante, a quella di esca per larve di ditteri. Alcune sostanze, infine, esplicano direttamente loro una qualche azione di contenimento dei parassiti.
Tra i coadiuvanti naturali aventi azione di bagnante-adesivante troviamo soprattutto l'olio di colza.
Salendo per concentrazione nei formulati, si parte da Zarado (Intrachem), un Xi al 70% di olio di colza, per giungere a Codacide (DuPont), un Non classificato dove la concentrazione arriva fino al 95%. Un'altra oleaginosa fornisce materie prime utili allo scopo. E' il caso della lecitina di soia, coadiuvante per applicazioni erbicide avente anche attività antideriva. Come formulato troviamo Gondor (Intrachem) un Non classificato al 50% di lecitina di soia.
Altro prodotto naturale utile come bagnante nei diserbi è il sale sodico di alchiletere solfato.
Agisce aumentando la bagnabilità e l'assorbimento da parte della vegetazione infestante, permettendo di aumentare il controllo delle infestanti sensibili. Il formulato in commercio è Biopower (Bayer Cropscience), un Xi al 26,84% di sostanza attiva.
Ma non solo l'azione come bagnante ricade in questa categoria di prodotti. Il pinolene possiede per esempio un'azione antitraspirante. È in grado cioè di formare sulle superfici irrorate una sorta di pellicola in grado di regolare la traspirazione delle piante. Tale pellicola rallenta la perdita di vapore acqueo attraverso gli stomi, ma non ostacola però la respirazione mantenendo inalterato lo scambio ossigeno-anidride carbonica. I formulati a disposizione sono degli Xi al 96% di pinolene: Nu-Film-P (Intrachem) e Vapor Gard (Intrachem).
Vi sono poi formulati in grado di esercitare loro stessi una pressione su alcuni tipi di fitomizi delle colture agrarie. E' il caso dei sali di potassio degli acidi grassi. Essi agiscono esclusivamente per contatto danneggiando le pareti cellulari dei parassiti a corpo molle, quali afidi, aleurodidi, acari, psille, cicaline e neanidi di cocciniglie. Sono quindi particolarmente indicati per la difesa integrata e biologica delle colture. Svolge inoltre un'azione dilavante nei confronti dei residui organici dei parassiti, come la melata. Il formulato reperibile in commercio è Ciopper (Tecniterra), un Non classificato al 49%.
Sempre a danno degli insetti troviamo l'uso di proteine idrolizzate. Si tratta di sostanze proteiche, utilizzate come esca in miscela con antiparassitari idonei. Si mostrano idonee per il controllo dei principali ditteri che colpiscono le colture agrarie. Due i formulati, Non classificati e al 36% di sostanze attive: Amadene (Chimiberg) e Nu-Bait (Intrachem).

Come ultimo riferimento troviamo un coadiuvante che in effetti naturale non sarebbe: il piperonil butossido. E' bene comunque riportarlo in quanto è un importante coadiuvante dell'azione delle piretrine naturali, verso le quali esplica un'azione sinergizzante e protettiva che ne esalta l'attività e la durata di efficacia dell'insetticida. Il piperonil butossido aumenta infatti la persistenza del piretro di 3-5 giorni grazie alla presenza nel formulato di sostanze antiossidanti. Diversi i formulati contenenti sia piretrine sia piperonil butossido, tutti non classificati: Pireflor (Terranalisi), al 2% di piretrine e all'8% di PB; Piresan Plus (Intrachem), al 4% di piretrine e al 12,8% di PB; Piretrin (Chemia), al 2,5% di piretrine e all'8% di PB.
 

Nota: i formulati selezionati fra i diversi disponibili in banca dati sono stati scelti in funzione della presenza di materiali scaricabili messi a disposizione delle aziende. Questo per favorire eventuali necessità di specifici approfondimenti da parte del lettore

Fitogest raccoglie oltre 40 soluzioni contro le avversità fungine e batteriche del pero. In occasione di Futurpera AgroNotizie le ha racchiuse in un'unica rassegna

Ammontano a 44 le sostanze attive ad azione fungicida o battericida utilizzabili su pero, per come sono censite dalla banca dati Fitogest.com. Comprendono soluzioni di diversa natura: inorganica, organica, di sintesi, naturali, microrganismi e prodotti diversi. Di seguito viene riportato, in ordine alfabetico, l'elenco dei prodotti con i relativi link per eventuali approfondimenti.

Fungicidi di sintesi

Boscalid: fungicida di contatto, con proprietà translaminari, è attivo nei confronti di numerosi funghi patogeni. Il prodoto inibisce la germinazione delle spore, l'allungamento del tubulo germinativo, la crescita del micelio e la sporulazione.
Captano:  agisce principalmente per contatto e possiede una lunga persistenza d'azione. Esplica inoltre alcuni benefici effetti collaterali in quanto stimola il vigore vegetativo e favorisce la cicatrizzazione dei tessuti lesionati da fattori esterni, come la grandine.
Ciprodinil: famiglia chimica delle anilinopirimidine, è un fungicida parzialmente sistemico che agisce interferendo sulla biosintesi degli aminoacidi inibendo la penetrazione del fungo e la crescita sia sulla superficie, sia all'interno della foglia.
Clorotalonil: dotato di ampio spettro di azione e di lunga persistenza, svolge azione preventiva di contatto.
Ditianon: fungicida ad azione preventiva e curativa, agisce per contatto fogliare. Risulta favorito da temperature e umidità elevate, resistendo bene al dilavamento. Selettivo per le colture, possiede un'azione stimolante sulla vegetazione ed esercita uno stimolo anche sulla cicatrizzazione dei tessuti lesionati dalla grandine o da altri fattori esterni.
Dodina: fungicida citotropico, svolge azione preventiva, curativa ed eradicante. Se ne sconsiglia però l'impiego con temperature esterne prossime ai 0°C e con acqua fredda.
Fluazinam: fungicida di contatto che assicura una notevole uniformità di copertura della vegetazione ed un incremento nella resistenza al dilavamento.
Fludioxonil: fungicida appartenente alla famiglia dei fenilpirroli, è efficace oltre che su maculatura bruna anche sulle malattie da frigoconservazione.
Fluopiram: classe chimica delle piridinil-etil-benzammidi, agisce inibendo la respirazione mitocondriale interferendo con l'attività dell'enzima Succinato Deidrogenasi, bloccando così il trasporto degli elettroni a livello del complesso II della catena respiratoria (SDH-Inibitore).
Fosetil alluminio: sistemico, è caratterizzato dalla notevole mobilità sia in senso ascendente che discendente. Penetra rapidamente nei tessuti vegetali ed il suo meccanismo d'azione risulta diverso da quello di altri principi attivi, stimolando la formazione delle naturali sostanze di difese delle piante, come le fitoalessine.
Iprodione: fungicida polivalente, agisce prevalentemente per contatto sia contro le spore sia contro il micelio dei funghi parassiti.
Kresoxim-metile: fungicida di copertura ad attività preventiva e antisporulante, appartiene alla famiglia degli analoghi delle strobilurine.
Mancozeb: fungicida ditiocarbammato ad ampio spettro d'azione, agisce per contatto fogliare. È caratterizzato da un elevata azione biologica e viene considerato uno strumento anti-resistenza, al pari di ogni altro membro della medesima famiglia chimica.
Metiram: agisce per contatto fogliare ed è dotato di una azione rapida e persistente, ben tollerato dalle piante.
Penthiopyrad: famiglia chimica delle carbossamidi, agisce inibendo a livello intracellulare il complesso enzimatico della succinato deidrogenasi (SQR). L'inibizione di questo enzima provoca il blocco della germinazione e della crescita delle spore, portando successivamente a morte la crittogama.
Pirimetanil: anch'esso di contatto, presenta però anche proprietà translaminari. Agisce inibendo nei patogeni sensibili la secrezione degli enzimi necessari al processo di infezione.
Pyraclostrobin: appartenente anch'esso alla famiglia delle strobilurine, mostra attività preventiva. Nei confronti della maculatura bruna del pero.
Tiofanate metile: fungicida attivo sia per via sistemica sia per contatto. Esplica la sua azione attraverso la biotrasformazione in vivo il cui principale metabolita è il BCM, il medesimo che si ottiene dalla trasformazione del benomyl, sostanza attiva ormai revocata.
Tiram: fungicida ti copertura, è un efficace strumento antiresistenza.
Trifloxistrobin: anch'esso una strobilurina, viene derivato da un metabolita prodotto dal fungo Strobilurus tenacellus. Il meccanismo d'azione è di tipo mitocondriale.

Rame e zolfo

Quattro le differenti opzioni relative al rame, elemento tutt'oggi alla base di differenti programmi di difesa integrata e biologica grazie al suo ampio spettro d'azione, alla sua azione multisito, utile nella lotta alle resistenze, e alla sua bassa residualità.

Rame idrossido
Rame ossicloruro
Rame da solfato neutralizzato

Rame da solfato tribasico

Zolfo: prodotto di copertura, utilizzabile anche in biologico.

Triazoli: famiglia affollata

La famiglia sicuramente più numerosa fra i fungicidi impiegabili su pero è quella dei triazoli, detti anche inibitori della sintesi degli steroli. Sistemici ad azione preventiva e curativa, sfuggono facilmente al dilavamento e sono utilizzati su pero come una delle basi della lotta a ticchiolatura e alternaria, rappresentando ancora oggi un insieme di prodotti flessibili nell'impiego e utili nella rotazione dei meccanismi di azione. 

Ciproconazolo
Difenoconazolo
Flutriafol
Miclobutanil
Penconazolo
Tebuconazolo
Tetraconazolo

Prodotti diversi

Acibezolar-s-metile: attivatore dei meccanismi naturali di difesa delle piante, ne aumenta la resistenza nei confronti di numerose malattie, anche nei confronti delle batteriosi. Dotato di attività sistemica, viene assorbito velocemente dalla vegetazione e traslocato, in senso acropeto e basipeto, all'interno della pianta.
Bicarbonato di potassio: fungicida inorganico di contatto, espleta la propria azione attraverso diversi meccanismi d'azione: favorisce l'innalzamento del pH aumentando la pressione osmotica delle pagine fogliari, creando un contesto avverso alle spore fungine. È in grado inoltre di interferire con lo sviluppo del tubulo germinativo.

E per il Bio…

Aureobasidium pullulans - DSM 14940 e 14941: fungicida biologico ad attività preventiva attivo nei confronti del colpo di fuoco batterico. Agisce attraverso meccanismi di concorrenza alimentare nei confronti del patogeno inibendone lo sviluppo e la diffusione.
Bacillus amyloliquefaciens plantarum - D747: microorganismo isolato dal suolo mostra la capacità di produrre un'enzima, l'amilasi, in grado di degradare zuccheri complessi in zuccheri semplici.
Laminarina: oligosaccaride naturale estratto dall'alga bruna Laminaria digitata, stimola le difese delle colture senza esercitare azione battericida o fungicida. Rafforza la resistenza ai patogeni, abbattendo in tal modo la loro soglia di nocività.
Trichoderma gamsii ICC 080: agrofarmaco biologico, contiene ceppi naturali del fungo antagonista Trichoderma viride, indicato nella prevenzione degli attacchi di funghi parassiti dell'apparato radicale e del colletto.
Trichoderma harzianum ICC 012: anch'essoagrofarmaco biologico, contiene però ceppi naturali del fungo antagonista Trichoderma harzianum. Questo, dopo l'applicazione, colonizza il terreno e le radici delle colture e agisce sottraendo spazio ed elementi nutritivi ai funghi patogeni e attaccando per via enzimatica le loro pareti cellulari. È per esempio efficace, nelle colture arboree da frutto, contro Armillaria.

Grazie a Nutrafid® di Chemia le colture beneficiano di un forte effetto rinverdente, sintomo di salute e produttività delle piante

Il colore verde è stato spesso abbinato a molte cose. Fra i più comuni vi è l’abbinamento allo stato miserabile delle tasche di chi parla, rimasto come si suol dire “al verde”.
Al contrario, quando si parla di colture il color verde diventa sinonimo di salute e produttività.
Nutrafid® è un nuovo prodotto che fa parte della linea dei concimi naturali di Nutriland e presenta una speciale composizione a base di sali di manganese e zinco disciolti in una suspo-emulsione oleosa. Questo, unitamente alla presenza di uno specifico estratto vegetale, crea le condizioni favorevoli per la crescita delle colture anche in presenza di fattori ambientali avversi, anche in termini di predisposizione allo sviluppo di patologie. Grazie a ciò, già pochi giorni dopo l'intervento con Nutrafid®  si nota un forte effetto rinverdente sulla vegetazione trattata.

Per esaltare al massimo la sua efficacia e ottenere i migliori risultati, Nutrafid® deve essere usato al mattino o alla sera evitando i trattamenti durante le ore più calde della giornata. Per massimizzare l'efficacia di Nutrafid® occorre applicare volumi di acqua tali da bagnare bene la vegetazione trattata.
Nutrafid®  può essere utilizzato su tutte le colture orticole,frutticole, industriali, ornamentali e piccoli frutti alla dose d' impiego di 250-300 g/hl.
La formulazione di Nutrafid® non presenta infine alcun problema di stabilità anche dopo la diluizione in acqua né di miscibilità con altri prodotti a eccezione di quelli a reazione fortemente alcalina.

Il regolatore di crescita di Chemia, a base di paclobutrazolo, armonizza lo sviluppo delle pomacee, delle drupacee e della vite

Vegetare o produrre: questo il dilemma. Meglio quindi che le due ipotesi siano fra loro equilibrate, evitando che sbilanciamenti vegetativi possano sottrarre energia alle produzioni finali. Ciò è tanto più vero in arboricoltura e viticoltura, ove frutti e grappoli devono contare su un’ottima massa fogliare, senza però che questa diventi così florida da competere con essi mortificandone lo sviluppo.

In tal senso Chemia propone Romulan, un regolatore di crescita che offre uno spiccato comportamento sistemico che gli permette di diffondere uniformemente nei tessuti bersaglio delle colture. A base di paclobutrazolo, contenuto in Romulan in ragione di 250 grammi per litro, il regolatore è formulato come pratica sospensione concentrata di facile dosaggio e ottima solubilità e miscibilità, evitando come unica precauzione i fungicidi della famiglia dei triazoli.

In campo, Romulan agisce riducendo nelle piante la sintesi delle gibberelline, a loro volta responsabili della crescita vegetativa. La vigoria delle colture trattate viene quindi modulata riducendo la lunghezza degli internodi dei nuovi germogli, come pure la formazione precoce di germogli laterali.

Romulan in campo

In frutticoltura il prodotto di Chemia si può applicare su melo e pero, nonché su pesco, nettarine e susino. In queste colture induce un adeguato contenimento della taglia, influenzando favorevolmente la formazione di nuove gemme a fiore. Come risultato, le colture sono messe in grado di produrre frutti adeguati per numero e qualità. I benefici dell’uso di Romulan si esprimono anche in termini di risparmi, dato che il contenimento delle chiome consente di ridurre il numero delle potature.

Su drupacee i trattamenti possono essere effettuati per fertirrigazione. In tal caso l'assorbimento del prodotto avviene attraverso le radici, diffondendo poi tramite la linfa ascendente fino ad esplicare i propri effetti nelle gemme e nei germogli. Le applicazioni al terreno si possono iniziare a partire dallo stadio di gemme invernali fino allo stadio di bottoni rosa, alla dose di 0,8 L/ha e avendo cura di distribuire per ogni albero un volume di 250-500 millilitri di acqua, adeguatamente calibrati in base al numero dei gocciolatoi di ogni albero. Per ottimizzare l’assorbimento del prodotto è bene un’irrigazione preliminare del terreno, al fine di formare un iniziale umettamento sotto i gocciolatoi stessi.

Su pomacee, i medesimi effetti si possono ottenere tramite applicazioni fogliari. In tal senso Romulan si applica alla dose di 200 ml/ha avendo cura di utilizzare volumi d'acqua di 500-1000 L/ha al fine di garantire la massima omogeneità di distribuzione. Possibili fino a quattro trattamenti l'anno, intervallati ogni 7 giorni. Il primo va posizionato durante lo sviluppo del frutto, proseguendo poi dall'allegagione e sospendendo i trattamenti almeno 60 giorni prima della raccolta.

Ancora applicazioni fogliari su vite, coltura sulla quale Romulan si impiega al fine di ridurre la lunghezza dei germogli e per scongiurare la caduta dei fiori. I trattamenti vanno infatti effettuati in pre fioritura, ovvero circa due settimane prima dell'inizio della stessa. La dose di impiego è compresa fra 0,2 e 0,25 L/ha, impiegando volumi d'acqua di 150-200 L/ha. Grazie alla sua miscibilità, l'applicazione di Romulan può essere effettuata in abbinamento con gli usuali trattamenti contro peronospora e oidio, avendo cura però, come detto, di non miscelarlo con fungicidi della famiglia dei triazoli.

Durante i mesi estivi e nei primi mesi autunnali le colture orticole sono soggette agli attacchi di numerosi fitofagi, specialmente lepidotteri. Gli strumenti per controllarli non mancano

La stagione 2014 per ora si è evoluta seguendo parametri climatici più equilibrati rispetto alle ultime due annate, una disastrosa per la siccità, l'altra, l'ultima, per le piogge cadute come un diluvio fino ai primi di giugno. L'estate, vi è da pensare, sarà quindi stagione "classica" da insetti.
Lasciando a settembre un approfondimento sugli aleurodidi, nel seguente articolo si riporteranno le soluzioni insetticide a disposizione degli orticoltori italiani contro i lepidotteri. Soprattutto chi coltiva pomodoro, coltura Regina nel segmento orticolo, deve infatti sopportare gli attacchi di diversi lepidotteri ed è stata quindi scelta a emblema del settore. A parità di fitofago, peraltro, ciò che è efficace su pomodoro lo è anche su melanzana, insalata o peperone. Quindi ogni lettore di Agronotizie potrà fare le più opportune scelte leggendo le etichette dei prodotti sotto elencati, per come appaiono al momento della pubblicazione sulla banca dati Fitogest.com.
Dalle sostanze attive prese in considerazione si può infatti giungere agli elenchi di formulati commerciali.
 

Molecole per tutte le esigenze

Ovicidi:
Fra gli ovicidi se ne incontra subito uno per così dire "puro", ovvero lufenuron, (gruppo Irac 15). Inibitore della sintesi della chitina va utilizzato in chiave preventiva, ovvero durante le fasi di ovideposizione.

Ovo-larvicidi:
Ma "non solo chitina", verrebbe da dire, incontrando metoxifenozide (gruppo Irac 18),  accelleratore della muta negli insetti target. Questa sostanza attiva agisce sia sulle uova, sia sulle larvette appena schiuse. Va quindi posizionato anch'sso nelle prime fasi dei programmi di difesa.
Diversi altri prodotti mostrano su alcuni insetti un'eccellente attività larvicida, pur osservandosi anche una certa qual attività ovicida, anche se questa varia di specie in specie e quindi non è bene farvi troppo affidamento. Per le loro caratteristiche però, questi prodotti vanno anch'essi preferibilmente applicati in modo precoce, anticipando così le primissime proliferazioni larvali. 
Il primo di questi è clorantraniliprole (gruppo Irac 18), sostanza attiva che interferisce con i recettori rianodinici dei canali del calcio delle fibre muscolari.  Si qualifica pienamente come ovo-larvicida, assicurando una buona persistenza e spiccando per l'ottima selettività verso gli artropodi utili.
Capace invece di bloccare i canali del sodio nel sistema nervoso degli insetti, troviamo  indoxacarb, della famiglia chimica delle ossadiazine (gruppo Irac 22A).  Indoxacarb offre un profilo ecotossicologico favorevole e una selettività verso gli insetti utili molto maggiore rispetto ai piretroidi. Prevalentemente larvicida, non possiede citotropicità né azione di vapore. Il suo momento di applicazione è quindi anch'esso alla schiusura delle uova.

Larvicidi puri:
Proseguendo nei programmi di difesa, si trova una folta schiera di prodotti larvicidi in senso stretto, in rappresentanza di modi d'azione e caratteristiche alquanto differenti.
Folta la famiglia dei piretroidi (gruppo Irac 3A): caratterizzati da  un ampio spettro d'azione assicurano anche un elevato potere abbattente cui non scampano nemmeno gli adulti. Sono però del tutto non selettivi e soffrono di temperature elevate. Ciò consiglia di applicarli in modo oculato nel corso dell'anno, preferibilmente nelle ore meno calde della giornata.
Fra questi si trova cipermetrina (mix racemico di otto isomeri), presente sul mercato anche in alcune miscele contenenti clorpirifos metile. Due i suoi isomeri purificati, ovvero alfa-cipermetrina e zeta-cipermetrina, alle quali si affiancano ciflutrina e deltametrina. Queste ultime due molecole compongono anche diverse miscele con imidacloprid. Inoltre, deltametrina si può applicare anche miscelata con  clorpirifos etile, anch'esso spiccatamente larvicida. Infine, ultima ma non ultima, lambda-cialotrina, capace di offrire un potere abbattente di primo livello e di controllare un ampio spettro di parassiti.

Più specifico per i lepidotteri, e ben più selettivo dei piretroidi, si incontra poi metaflumizone (gruppo Irac 22B), anch'esso efficace nell'interferire sui canali del sodio degli insetti.  Resistente alle alte temperature e al dilavamento (utile nelle applicazioni di pieno campo), è un larvicida efficace su larve di diversi stadi di sviluppo.
Altra soluzione spiccatamente larvicida è emamectina benzoato (gruppo Irac 6). Appartenente alla famiglia chimica delle avermectine, appare fortemente translaminare, a differenza dei prodotti appena citati,  e agisce stimolando il rilascio del neurotrasmettitore Acido Gamma-Amino-Butirrico (GABA), provocando un continuo flusso di ioni cloro nelle cellule del muscolo e la successiva inibizione della contrazione del muscolo stesso. In commercio emamectina benzoato si può trovare anche in miscela con lambda-cialotrina e con abamectina, le quali ampliano significativamente lo spettro d'azione  complessivo del formulato. Ottimo come larvicida.

Molto efficaci, poco graditi

Sebbene siano talvolta risolutori nei confronti di tanti fitofagi, sono prodotti che non vengono particolarmente amati da numerosi tecnici, vuoi per la classificazione tossicologica, vuoi per la mancanza di selettività, vuoi infine per problemi di tipo residuale.
Methomyl è un carbammato ad ampio spettro d'azione e dal profilo residuale favorevole. Agisce sull'enzima acetilcolinesterasi e appartiene al gruppo Irac 1A. Scarsissima la sua selettività verso gli artropodi utili e patisce ti un "T+" che di certo non aiuta nella scelta.
Classificazioni e selettività migliori, ma scarso gradimento comunque da parte di una fetta discreta del Mondo tecnico, troviamo infine gli esteri fosforici (gruppo Irac 1B)  come clorpirifos e clorpirifos-metile.

Soluzioni anche per il Bio

Dal controllo "chimico" a quello "batteriologico". Chi segue infatti i disciplinari di LOtta Biologica deve astenersi dall'uso si formualti a base di sostanze attive di sintesi.
Insetticida storico contro i lepidotteri, Bacillus thuringiensis (gruppo Irac 11A) produce tossine specifiche per il loro controllo. Diversi i formulati in commercio, in rappresentanza di ceppi differenti del battere. Classificati favorevolmente permetteno di alleggerire il profilo residuale dei raccolti e la pressione sugli insetti utili. Per massimizzarne l'efficacia, i Bt vanno posizionati all'inizio della schiusura delle uova. Passando dai batteri ai virus, si incontrano due prodotti altamente specifici. Il primo  è l'Helicoverpa armigera nucleopoliedrovirus, un baculovirus che infetta le larve delle nottue gialle, il secondo è lo Spodoptera littoralis nucleopoliedrovirus, specifico invece per il controllo di Spodoptera littoralis.  

Il biologico può però contare anche su sostanze attive, anche se di derivazione naturale. La prima è  Azadiractina A ottenuta dalla pianta del Neem. La seconda è spinosad (Gruppo Irac  5), efficace sugli attivatori allosterici dei recettori nicotinici dell’acetilcolina. Deriva dal batterio Saccharopolispora spinosa e oltre alle nottue controlla anche altri insetti, fra i quali i tripidi.

Appuntamento con la fitoiatria: la Ticchiolatura, Venturia inaequalis per i patologi più raffinati, richiede numerosi trattamenti. AgroNotizie ha estratto le sostanze attive autorizzate su melo contro il patogeno

Patogeno chiave delle pomacee, la Ticchiolatura obbliga a reiterati trattamenti fitosanitari rinunciando ai quali si può dire serenamente addio alla produzione.

Soprattutto in primavera, il patogeno trova le condizioni più favorevoli al suo sviluppo, sfruttando piogge e temperature favorevoli. Il suo controllo è pertanto irrinunciabile se si vuole raccogliere frutti sani e commercializzabili.

Di seguito vengono riportati i risultati di una specifica ricerca avanzata effettuata su Fitogest®, dal quale sono state estratte le molecole contenute in formulati che riportano in etichetta la registrazione su Ticchiolatura delle pomacee, indipendentemente dal loro livello di efficacia o dal loro "successo" tecnico o commerciale. Alcune molecole che ancora riportano in etichetta Venturia inequalis, purtroppo, sono dovute infatti soccombere a causa di resistenze.

Per eventuali approfondimenti tecnici, cliccando sul nome di ogni molecola si giunge alla relativa pagina di Fitogest®, nella quale è poi possibile prendere visione dei formulati commerciali disponibili, unitamente alle etichette ministeriali. Inoltre, in corrispondenza dei prodotti facenti capo ad aziende partner di Fitogest® sono anche disponibili ulteriori materiali informativi, come depliant, brochure e pagine catalogo.

Dalla ricerca effettuata per "melo e ticchiolatura", risulta che in banca dati ammontano a 317 i formulati autorizzati. Risultano invece solo 37 le sostanze attive. I formulati rameici fanno la parte del leone, con poco meno di 140 formulati autorizzati, quasi la metà del totale. Le sostanze attive sono tutte e cinque quelle riportate su Fitogest®, ovvero:

Un'altra famiglia di sostanze attive particolarmente rappresentata è quella dei triazoli, talvolta utilizzati in miscela:

Non mancano ovviamente i "vecchi senatori", come per esempio ditiocarbammati quali mancozebmetiram ziram, ma anche molecole che hanno fatto la storia della lotta alla Ticchiolatura, come captanoditianon e dodina, anche in miscela quest'ultimo con fosfonato di potassio. Tali molecole ancora oggi mostrano di non patire di fenomeni di resistenze, nonostante i diversi decenni di impiego. Un punto su cui meditare a fondo prima di cedere alle irrazionali pressioni anti-pesticidi esercitate sui decisori tecnici e politici.

Proseguendo, fre le strobilurine, si trovano kresoxim-metilepyraclostrobin, anche in miscela con boscalid, e trifloxistrobina.

Oltre alle sostanze attive sopra elencate risultano infine in banca dati alcuni formulati a base di fluxapyroxadciprodinilfluazinampirimetanil e penthiopyrad.

Autorizzati anche in biologico

Oltre ovviamente alla ricca offerta di prodotti rameici, chi segue disciplinari di lotta biologica può contare su diversi formulati a base di zolfo e uno specifico a base di polisolfuro di calcio, ma anche su sostanze di derivazione algale come la laminarina e perfino un microrganismo può essere utilizzato in tal senso, ovvero Bacillus subtilis - QST 713. Infine, esistono anche formulati a base di bicarbonato di potassio.

Contro la ticchiolatura di pero e melo, dal 3 aprile al 31 luglio 2019 risulta infine autorizzato in via eccezionale anche un formulato commerciale (Prev-Am Plus) a base di olio essenziale di arancio dolce.


"Appuntamento con la fitoiatria" è una serie di articoli tematici che AgroNotizie ha deciso di dedicare a specifici aspetti della difesa fitosanitaria, spaziando sui mezzi di difesa utilizzabili contro patologie, parassiti e infestanti chiave delle più importanti colture agrarie.

Le sostanze attive riportate negli articoli sono quelle reperibili in banca dati Fitogest® alla data di pubblicazione degli articoli, aventi regolare autorizzazione su colture e avversità.


Disclaimer: gli articoli di questa serie vanno intesi come fotografia dello stato dell'arte in Fitogest® al momento della redazione degli articoli stessi. Regole seguite per la redazione degli articoli:
1) le sostanze attive vengono elencate per come risultano in banca dati Fitogest®, se iscritte in Annex I, indipendetemente dal fatto che esistano o meno formulati commerciali autorizzati in Italia;
2) la ricerca è impostata sulla base di un doppio filtro: ovvero per "coltura" (es. frumento) e per "azione svolta" (es. diserbante). Ogni altro filtro (classificazione, pittogrammi, intervallo di sicurezza etc.) è stato volutamente escluso al fine di semplificare gli articoli, tenendone valido eventualmente solo uno a seconda delle finalità dell'articolo (es. frumento: classificazione HRAC);
3) i nomi delle molecole sono quelli riportati nelle etichette ministeriali. Non verranno usati sinonimi;
4) non vengono riportate miscele, ma solo le singole sostanze attive;
5) gli articoli non hanno finalità di consiglio tecnico, né di suggerimento commerciale.

Acet Bio di Chemia è il corroborante naturale a base di aceto di vino impiegabile per acidificare le miscele fitosanitarie o fertilizzanti in presenza di acqua a reazione alcalina

Un prodotto per molteplici usi, l'aceto. Con il suo pH pari a 2 è infatti impiegabile, per esempio, come acidificatore naturale in presenza di acque a reazione alcalina. Anche in aziende a conduzione biologica. In tal senso Chemia commercializza Acet Bio, distribuito sotto il marchio Nutriland.

Acet Bio è classificato come "corroborante" ed è ottenuto grazie all'azione di batteri del genere Acetobacter che, in presenza di aria, ossidano l'etanolo contenuto nel vino trasformandolo in acido acetico.

Grazie all'elevata percentuale di acido acetico, ottenuto unicamente dalla fermentazione, il prodotto è quindi un eccellente acidificante naturale e si utilizza per abbassare il pH dell'acqua quando si eseguono trattamenti con prodotti biologici e non. Alcuni prodotti, sia fitofarmaci sia fertilizzanti, infatti, perdono o diminuiscono la loro efficacia a pH neutro o alcalino.

Commercializzato in flaconi da 1 litro e taniche da 5 litri, Acet Bio si usa, al bisogno, per acidificare la soluzione da irrorare su tutte le colture alla dose di 1-1,5 kg/hl a seconda delle necessità.

La presenza di un’equilibrata microflora nel terreno crea un ambiente più favorevole allo sviluppo delle colture e meno favorevole a quello delle patologie

Ai patogeni non piace la ressa. Intorno alle radici delle colture preferiscono starci più tranquilli che possono. Per questo giova aumentare la biodiversità tellurica apportando formulati che contengano i microrganismi più efficaci.
Tricoveg® è un prodotto innovativo targato Nutriland, brand di Chemia, ed è ottenuto mediante le più moderne tecnologie di fermentazione operate su materie prime naturali. Tricoveg® è costituito da una miscela equilibrata di spore e di miceli di funghi saprofiti tipici del suolo, i quali agiscono simbioticamente con gli organismi vegetali. La presenza di questi batteri nella rizosfera, oltre ad aumentare la crescita delle piante producendo fitormoni, inibisce anche lo sviluppo di alcuni fitopatogeni
Grazie all’esclusivo processo produttivo scelto da Chemia, in Tricoveg®, sono inoltre presenti numerosi enzimi stabilizzati, perfettamente conservati e attivi nel tempo.
Per queste ragioni Tricoveg® accentua il mantenimento ed il potenziamento della fertilità del suolo incrementando la resistenza  delle piante a stress di natura sia biotica, sia abiotica.

Composizione e utilizzo

Tricoveg® è un ammendante organico vegetale semplice, non compostato, a base di micorrize (Glomus spp.) in ragione dello 0,2%, di batteri della rizosfera (1.2 x 105 CFU/g) e di Trichoderma spp. (6 x 107 CFU/g). Consentito anche in agricoltura biologica, va somministrato alla semina o al trapianto, soprattutto in terreni stanchi o scarsamente fertili.
I dosaggi sono variabili da 6 a 10 kg per ettaro, replicando il trattamento dopo circa 10 giorni. Tricoveg® è particolarmente indicato anche nell’utilizzo nei vivai, disperdendo circa 500 grammi di prodotto in 100 litri di acqua e immergendo nella soluzione così ottenuta i contenitori con le piantine. Tricoveg® si utilizza ottenendo ottimi risultati in colture orticole e ornamentali, nelle colture arboree e nei tappeti erbosi, alla semina, alla ripresa vegetativa e nei periodi di maggiore rischio di stress.

Image Line lancia il bando per premiare le idee più innovative a supporto del settore agricolo. Iscrizioni aperte fino al 31 dicembre 2019

Image Line ha annunciato venerdì 7 giugno l’apertura della terza edizione dell'AgroInnovation Award, il premio istituito in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili, dedicato ai giovani che nelle proprie tesi di laurea e di dottorato propongono soluzioni all’avanguardia per far progredire sempre più l'innovazione in agricoltura.

Il nuovo bando è stato annunciato nella cornice di Smau Bologna | R2B, durante il workshop “Il Futuro del Digital Farming: opportunità, casi e impatti”, organizzato da Future Food Institute in collaborazione con Image Line, per approfondire tutte le opportunità che oggi l’agricoltura 4.0 mette a disposizione degli operatori del settore. Le piattaforme digitali, l’intelligenza artificiale, i big data sono strumenti dalle innumerevoli potenzialità che possono offrire soluzioni capaci di modificare in chiave ancora più innovativa l’approccio al lavoro nei campi. Studenti e ricercatori universitari dei Dipartimenti di agraria sono chiamati quindi ad analizzare quanto gli operatori del settore hanno già a disposizione, per sviluppare progetti in grado di migliorare le pratiche agronomiche comunemente adottate e portare le aziende agricole verso standard sempre più competitivi.

Lagrande novità dell'edizione 2019 di AgroInnovation Award sarà l'assegnazione di due premi, del valore di 1.500 euro ciascuno, alle tesi di dottorato relative all'agricoltura di precisione e alla valorizzazione delle produzioni made in Italy.

Tra le tesi di laurea magistrale, invece, verranno premiate con 1.000 euro le proposte più innovative nelle otto categorie previste dal bando: Sostenibilità degli agroecosistemi e protezione dell’ambiente, Agrometeorologia e gestione delle risorse idriche, Ingegneria agraria e meccatronica, Nutrizione delle piante, Difesa delle colture, Innovazione varietale e genomica, Zootecnia e Economia agraria.

Consulta il Bando completo e fai domanda!

La digital transformation parte dalle scuole e dalle università. Anche in agricoltura! - ha commentato Cristiano Spadoni, di Image Line - Per questo motivo abbiamo avviato due anni fa il progetto AgroInnovation EDU per formare studenti e docenti sui temi dell'agricoltura 4.0. Oggi pubblichiamo la terza edizione del bando AgroInnovation Award, indetto in collaborazione con l'Accademia dei Georgofili. Raccoglieremo le adesioni dei laureati e PhD che con le loro tesi contribuiranno al trasferimento della conoscenza, dalla ricerca al business: innovazioni tecnologiche per un'agricoltura sempre più efficiente e sostenibile”.

Il premio è inserito all’interno di AgroInnovation EDU, il progetto che Image Line ha pensato per gli istituti e università ad indirizzo agrario con l’obiettivo di avvicinare gli studenti all’utilizzo dei più moderni strumenti digitali applicati al settore agricolo.
Oltre al premio in denaro, ai neolaureati e PhD selezionati da una Commissione esaminatrice composta da membri dell’Accademia ed esperti del settore, verrà data la possibilità di pubblicare la propria tesi sulla testata online AgroNotizie e sui portali Fitogest.com, Fertilgest.comPlantgest.comMacgest.com.

Anche questa iniziativa è realizzata grazie al costante supporto ed al contributo dei Partner del network di Image Line.

Da Chemia arriva Surfoil, il nuovo prodotto della linea Nutriland a base di zolfo e rame indicato per i trattamenti al bruno di tutte le piante arboree ed arbustive

Una sospensione oleosa studiata per veicolare preziosi elementi inorganici alle colture in procinto di riprendere la propria attività vegetativa.
Surfoil, apportando rame e zolfo, previene le carenze micronutrizionali. Zolfo e rame rappresentano infatti due elementi fondamentali nella nutrizione delle piante, in quanto stimolano alcuni fondamentali processi biochimici. Inoltre, per prevenire carenze e clorosi, i test di campo hanno individuato quale momento migliore quello del riposo invernale delle piante.

Infine, anche grazie alla sua particolare formulazione, genera una sorta di film uniforme a copertura delle gemme e della corteccia. Ciò concorre anche al contenimento di funghi, batteri, acari, cocciniglie ed eriofidi, verso i quali si apprezza anche un effetto di contatto della sospensione oleosa.
Ciò non fa però di Surfoil un agrofarmaco ed anche per questo non necessita di patentino per l'acquisto.

Surfoil è un prodotto biologico, pertanto può essere utilizzato sia in agricoltura convenzionale sia in agricoltura biologica. Nella sua etichetta sono riportate numerose colture fra le più rappresentative del panorama agricolo italiano. S'impiega infatti su actinidia, albicocco, ciliegio, pesco susino, pistacchio, mandorlo, melo, pero, cotogno, noce, nocciolo, caco, fico, ribes e vite.
Utilizzato alla dose di 5 kg/hl Surfoil manifesta anche un’azione di “pulizia” dalle varie incrostazioni presenti sui rami, tronchi e fusti.

Il prodotto è registrato su Vite, Tabacco e Pomodoro
Chemia presenta Bio Triplo, tre sostanze attive in un unico fungicida completo per la lotta alla peronospora.

Bio Triplo è un fungicida messo a punto per la lotta contro la Peronospora della vite, del tabacco e del pomodoro. L'associazione dei tre principi attivi, conferisce al prodotto un'attività preventiva, curativa ed eradicande
Il Fosetil Alluminio esplica un'azione sistemica; il Cimoxanil, un'azione di contatto ed endoterapica; il Mancozeb svolge anch'esso un'azione di contatto.
Si tratta quindi di un fungicida completo, che assicura la protezione anche della nuova vegetazione che si sviluppa tra un trattamento ed il successivo. L'attività di Bio Triplo è molto persistente, tale da renderlo molto versatile per impieghi a turni fissi, oppure dopo le piogge infettanti.

La Scheda:
Composizione:
* FOSETIL ALLUMINIO (32.5% )
* CIMOXANIL ( 2.5% )
* MANCOZEB (25.0% )
Formulazione: POLVERE BAGNABILE

Impiego su Vite (intervallo di sicurezza: 40 giorni)
Per il controllo della Peronospora della Vite (dose: 400 g/hl) è necessario impiegare alla dose indicata distribuendo non meno di 4 kg/Ha di formulato nelle fasi di maggior sviluppo vegetativo. Grazie alla lunga persistenza d'azione il prodotto può essere impiegato a cadenza fissa. Il primo trattamento va effettuato quando si verificano le condizioni di infezione che sono: germogli lunghi 10 cm; pioggia di 10 mm; temperature minime di 10°C. Successivamente intervenire con cadenza non superiore a 14 gg. Azione curativa: impiegare alla dose indicata. Il prodotto è in grado di bloccare un'infezione in atto se viene irrorato entro 2-3 gg dall'inizio della pioggia.

Per gli ulteriori impieghi: Scheda di Bio Triplo

Per informazioni: Chemia SpA - Via Statale, 327 - 44040 Dosso (FE) Tel: 0532 848477 - Fax: 0532 848383
E-mail: info@chemia.it
Web: www.chemia.it Visita il sito internet rinnovato!

Una novità dall’azienda ferrarese Chemia
Per un sicuro ed efficace risultato è importante non trattare la coltura in giornate calde e nel caso di bietole sofferenti a causa di attacchi di insetti o gelate

Tri-Power è il diserbante di post emergenza per la barbabietola da zucchero messo a punto da Chemia.
Il prodotto è costituito dall’unione di tre principi attivi che agiscono contro le erbe infestanti per azione fogliare e con effetto residuale.
Si tratta del Desmedipham, Fenmediphan ed Ethofumesate. I primi due vengono assorbiti dalle foglie delle infestanti e agiscono interferendo sul processo fotosintetico.

L’Ethofumesate agisce invece sulle infestanti inibendo la divisione cellulare dei meristemi apicali e riducendo lo spessore della cuticola.

L’efficacia del prodotto è massima quando le infestanti si trovano nello stato di crescita attiva.

E’ inoltre importante non trattare la coltura se le giornate superano i 20°C o se le bietole risultano sofferenti a causa di attacchi di insetti o gelate.
La temperatura dell’acqua impiegata per il trattamento deve superare i 15°C, trattamento che non deve essere attuato se si prevede una pioggia entro le 6 ore dopo l’applicazione.

Per informazioni: Chemia Spa – Dosso (FE) – tel. 0532/845570 – fax 0532/848383 – www.chemia.it – e-mail: info@chemia.it

Brassoil di Nutriland è un concime organico azotato ottenuto per estrazione dalle alghe brune

Formulato come estratto fluido di lievito, Brassoil® di Nutriland, brand di Chemia vocato alla nutrizione, contiene alghe brune.

Brassoil® è un prodotto naturale al 100%, ottenuto da materie prime vegetali. Oltre a risultare un ottimo concime organico azotato, il prodotto è anche in grado di attivare le naturali difese delle piante. Può essere impiegato in ogni fase vegetativa su tutte le colture frutticole, orticole, floreali e industriali, sia in agricoltura convenzionale, sia in agricoltura biologica.

Brassoil® si utilizza in pre-trapianto delle colture, circa 8-10 giorni prima del trapianto, alla dose di 10-20 l/ha a seconda delle necessità. L'applicazione può essere effettuata tramite i convenzionali sistemi per la fertirrigazione, avendo cura di distribuire il prodotto nell’ultima fase del ciclo di irrigazione per evitare perdite dello stesso per lisciviazione. I migliori risultati si ottengono ripetendo il trattamento per 3-4 volte durante il ciclo vegetativo, ogni 15-20 giorni con abbondanti volumi di acqua.

Grazie all'uso di Surfoil di Nutriland, brand di Chemia, le colture frutticole possono trarre numerosi benefici anche trattando nella stagione di apparente riposo vegetativo

Un solo prodotto, molteplici vantaggiÈ possibile con un solo prodotto prevenire le carenze micro-nutrizionali delle piante, favorire una ripresa vegetativa più vigorosa e spiccata e contribuire per giunta a contenere funghi, batteri, acari, cocciniglie ed eriofidi? Si, è possibile.

Sviluppato da Chemia per il proprio brand Nutriland,  Surfoil® è formulato come sospensione oleosa e veicola preziosi elementi nutritivi alle colture in procinto di riprendere la propria attività vegetativa.
Surfoil® è un fertilizzante consentito in agricoltura sia biologica sia convenzionale e il suo contenuto di rame e zolfo, in forma assimilabile dalle piante,  previene eventuali carenze micro-nutrizionali. Nella sua etichetta sono riportate numerose colture fra le più rappresentative del panorama agricolo italiano: può essere impiegato infatti su actinidia, albicocco, ciliegio, pesco, susino, olivo, pistacchio, mandorlo, melo, pero, cotogno, noce, nocciolo, caco, fico, ribes e vite.

La particolare formulazione in sospensione oleosa permette a Surfoil® di creare una sorta di film uniforme su gemme e corteccia. Ciò concorre anche a contenere funghi, batteri, acari, cocciniglie ed eriofidi, per i quali gli specifici trattamenti fitosanitari troveranno quindi migliori condizioni di campo.
La fase di riposo invernale delle piante è il momento migliore per effettuare i trattamenti con Surfoil®, in quanto è proprio in questo momento che si assicura una ripresa vegetativa  vigorosa e si prevengono carenze e clorosi.
Unica avvertenza, Surfoil® non deve essere impiegato oltre la fase di gemma ingrossata o gemma cotonosa per actinidia e vite.

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On line, la presentazione del supplemento dedicato alla difesa delle colture de L'Informatore Agrario

L'Informatore Agrario ha pubblicato il supplemento al numero 21/2011.

Si tratta di "Vigneto e frutteto, guida alla difesa", analisi approfondita delle novità in materia di sostanze attive e formulati commerciali.

Nel supplemento del mese corrente è riportata una tabella, a cura di Image Line e commentata da Floriano Mazzini, in cui si segnalano i prodotti fitosanitari di recente introduzione in commercio selezionati in base a: nuove sostanze attive, sostanze attive già note purché presentino degli aspetti innovativi, come ad esempio una nuova formulazione, una modifica degli intervalli di sicurezza, estensioni di impiego, ecc.

Tutte le informazioni sono riportate nel motore di ricerca degli agrofarmaci Fitogest.com

Per ulteriori informazioni:
Edizioni L'Informatore Agrario - Tel 045 8009480
Image Line - Tel 0546 680688

 

Autorizzazioni straordinarie di vari formulati per 120 giorni

di Floriano Mazzini - Servizio fitosanitario - Regione Emilia-Romagna

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Nel corso del mese di aprile sono state approvate autorizzazioni straordinarie, per un periodo di 120 giorni, di diversi insetticidi contro il punteruolo rosso delle palme, di un fumigante per la disinfestazione dei terreni destinati a tabacco e di due formulati per l’impiego con l’elicottero

Il 5 aprile sono state approvate, per un periodo di 120 giorni, le autorizzazioni straordinarie che riguardano diversi insetticidi impiegabili per la lotta al punteruo- lo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus); i formulati autorizzati sono: Meteor (deltametrina di Diachem), Reldan 22 (clorpirifos-metile di Dow AgroSciences), Vertimec EC (abamectina di Syngenta), Dantop 50 WG (clotianidin di Sumitomo Chemical Italia) e Kohinor Plus Palme Tris (ciflutrin + imidacloprid di Makhteshim Agan Italia).
Anche il fumigante 1,3 dicloropropene è stato autorizzato il 15 aprile scorso per un periodo di 120 giorni per la disinfestazione di terreni destinati alla coltivazione del tabacco; i formulati consentiti sono: Telone II SoilTelone EC DripCondorsis II SoilCondorsis EC Drip (Dow AgroSciences), D-D Soil II (Kanesho Soil), Geoclean II (Certis), Digeo III (Geofin), Didiclor 2 (Chemia) e Plantone 3 (Plant Chem).
Riconfermata infine lo scorso 28 aprile anche per il 2011 l’autorizzazione straordinaria di 120 giorni all'impiego con il mezzo aereo (elicottero) di due formulati contenenti rispettivamente ossicloruro tetraramico e zolfo.

Si tratta dei formulati Aviocaffaro 2011 e di Aviozolfo 2011 di Isagro spa ora commercializzati da Sumitomo Chemical Italia. L’impiego è consentito esclusivamente in Emilia Romagna (provincia di Piacenza), Lombardia (provincia di Pavia), Piemonte (province di Alessandria, Asti e Cuneo) e in Veneto (provincia di Treviso).
E' attesa anche l’autorizzazione straordinaria di 120 giorni per alcuni formulati rameici impiegabili in vegetazione su actinidia (autorizzazione arrivata al momento della pubblicazione dell'articolo, ndr) in considerazione dei gravi danni causati soprattutto in Lazio, Piemonte ed Emilia-Romagna dal batterio Pseudomonas syringae pv. actinidia (Psa) che causa il cancro batterico.

 

Revoche e scadenze d’impiego

Prosegue la pubblicazione di decreti che, come segnalato nel precedente supplemento Vigneto e frutteto di aprile-maggio (suppl. al n. 15/2011 a pag. 15), riportano una data di smaltimento delle scorte precedente di alcuni mesi quella di pubblicazione del decreto. Nella tabella «Revoche d’impiego» sono in particolare riportate le informazioni circa le sostanze attive teflubenzuron, tebuconazole e triflusulfuron metile.
Attenzione quindi a non acquistare e utilizzare i formulati elencati in tabella.
La tabella «Prodotti in scadenza d’impiego» riporta l’elenco dei formulati contenenti la sostanza attiva bifentrin impiegabili fino al 31 maggio 2011; la loro revoca è conseguente alla non inclusione in Allegato I di questo insetticida.

Revisione europea delle sostanze attive

Si avvia a conclusione la revisione europea delle sostanze attive avviata nel lontano 1993 con l’entrata in vigore della Direttiva europea 91/414.
Sostanze incluse in Allegato I
Sono state recentemente incluse in Allegato I o comunque già valutate favorevolmente numerose sostanze attive. Fra quelle ad azione insetticida: azadiractina, polisolfuro di calcio, tebufenozide e triflumuron. Le sostanze ad azione acaricida incluse sono: exitiazox, fenazaquin e fenbutatin ossido; per queste due ultime sostanze sono state definite però forti limitazioni d’impiego: fenazaquin è stato incluso, ma potrà essere autorizzato solo sulle piante ornamentali in serra; fenbutatin ossido dal 30 novembre 2011 sarà impiegabile solo in serra. Fra le sostanze attive ad azione erbicida sono state incluse: diclofop metile, cletodim e isoxaben. Le sostanze ad azione fungicida incluse sono: ditianon, flutriafol, ciproconazolo, carbossina, pencicuron, etridiazolo e bupirimate. Inclusi anche i fitoregolatori sintofenpaclobutrazolo e 1-decanolo, nonché il fumigante dazomet, il rodenticida bromadiolone, il molluschicida metaldeide e il disinfettante per fiori recisi solfato di alluminio.
Sostanze non incluse in Allegato I
Non sono invece state incluse le sostanze attive etossichina e diclobenil. Alla definitiva conclusione della revisione europea mancano ancora circa 20 sostanze attive, revisione che si dovrebbe ultimare entro il prossimo giugno quando la direttiva 91/414 sarà sostituita dal nuovo regolamento europeo n. 1107/2009.

Limiti massimi di residuo

Il recente regolamento europeo n. 310/2011 ha fissato al limite di determinazione (in genere 0,01 ppm) analitica i valori massimi di residuo di 13 sostanze attive non incluse in Allegato I e quindi, da tempo, non più impiegate. Si tratta delle sostanze: aldicarb, bromopropilato, clorfenvin- fos, endosulfan, EPTC, etion, fention, fomesafen, metabenztiazuron, metidation, simazina, tetradifon e triforine.


Novità

E' stato autorizzato un nuovo fungicida biologico contenente due ceppi del microrganismo Aerobasidium pullulans (Blossaom Protect della ditta Manica) impiegabile per la lotta al colpo di fuoco batterico delle pomacee (Erwinia amylovora). Il formulato, in granuli idrodisperdibili, deve essere usato preventivamente. Inibisce lo sviluppo e la diffusione del batterio responsabile del colpo di fuoco attraverso un meccanismo di concorrenza alimentare.
Il prodotto deve essere distribuito nel periodo della fioritura preferibilmente in miscela con un acidificante naturale. La soluzione deve essere utilizzata entro 8 ore dalla sua preparazione. In considerazione della precoce epoca d’impiego, non è stato fissato l’intervallo di sicurezza, il formulato è classificato come irritante (Xi) e non prevede tempi di rientro (cioè il tempo che si dovrebbe attendere dopo un trattamento per il rientro in aree trattate a scopo di attività lavorative senza le protezioni previste per l’esecuzione dei trattamenti). E' miscibile con i prodotti rameici, zolfo, anilinopirimidine e con la maggior parte dei fungicidi IBS (inibitori della biosintesi degli steroli). E' consigliabile in ogni caso effettuare saggi preliminari su piccole superfici.

Inoltre in questo numero:

Difesa delle colture
Spollonatura e diserbo primaverile-estivo di vigneto e fruttetodi G. Campagna, G. Rapparini

La situazione del mese

Vite - Condizioni climatiche ancora sfavorevoli per la peronospera al Nord
Pomacee
 - Monitorare i meleti contro la ticchiolatura e intervenire solo alla comparsa delle macchie
Drupacee 
- Gravi infezioni di monilia rilevate su ciliegio e albicocco in biologico
Olivo
 - Forte attacco di cicloconio al Sud non contenuto dai trattamenti fungicidi
Actinidia 
- Contro il cancro batterico rispettare le linee di difesa e le pratiche agronomiche

Strategie di difesa

Vite
Melo
Pero
Pesco
Albicocco
Ciliegio
Susino
Olivo
ActinidiaA cura del Gruppo di lavoro

Chemia presenta Wetstop, l'innovativo prodotto della linea Nutriland a base di zeolite sintetica per la protezione meccanica di tutte le piante coltivate

La salvaguardia delle piante può seguire strade alternative alla chimica agraria convenzionale.
In un'ottica di crescente integrazione delle differenti metodiche di difesa delle colture, Chemia lancia una soluzione innovativa che si integra perfettamente con le più moderne strategie di protezione dalle avversità.
A base di zeolite sinteticaWetstop è un prodotto che porta sul mercato caratteristiche esclusive. In primis l'elevato grado di micronizzazione delle sue particelle, il quale si posiziona in media fra i 2 e i 4 micrometri (millesimi di millimetro). Inoltre, il contenuto in silicio e la purezza impareggiabile ne fanno il prodotto ideale all'interno dei moderni sistemi di difesa complementari delle piante.

Wetstop esercita infatti una difesa di tipo meccanico, unendo all'azione chimica degli agrofarmaci anche un’azione di induzione di resistenza nella coltura stessa.
Grazie al silicio contenuto nel prodotto e alla dimensione ridotta delle particelle Wetstop penetra dagli stomi fogliari formando una barriera protettiva contro l'oidio senza ostacolare la nuova vegetazione.
Inoltre i numerosi “spazi vuoti”, tipici della struttura cristallina della zeolite, assorbono l'umidità impedendo a funghi e batteri di avviare la fase di innesco e sviluppo dell'infezione. Questo effetto si palesa anche sulle ovature degli insetti, disidratandole e portandole quindi a morte.

Il film protettivo rappresentato dai microcristalli di silicio contenuti in Wetstop ostacola l'ingresso negli stomi da parte dei patogeni, come pure disidrata le ovature degli insetti

Un altro grande vantaggio che deriva dall'uso di Wetstop è che a dosaggi elevati il prodotto esercita un notevole effetto contro i danni da scottature da sole.
Per l'effetto di elasticizzazione della parete cellulare da parte del silicio contenuto in Wetstop si consiglia di abbinarlo con il prodotto Maxiplant: anch’esso della linea Nutriland, contiene il 44% ossido di calcio e l'8 % ossido di magnesio. L'unione dei due prodotti permette di ottenere un effetto sinergico di elasticizzazione e irrobustimento della parete cellulare, effetto grazie al quale è più facile contrastare, per esempio, la butteratura amara e lo spacco del ciliegio.

Vantaggi di Wetstop e indicazioni d'impiego

Il prodotto non è un agrofarmaco e può essere miscelato coi normali prodotti chimici per la difesa, come pure ai concimi comunemente presenti in commercio. È bene però evitare comunque di miscelarlo con prodotti a forte reazione acida.
Come consiglio di impiego, la botte deve essere mantenuta in agitazione durante l'applicazione. In caso di trattamenti fogliari il dosaggio è pari a 500 g/hl di acqua su tutte le colture.  
Dosaggi di 150-200 g/hl sono ottimali per interventi ripetuti e abbinabili ad ogni tipo di intervento antiparassitario come azione complementare fortificante.
Infine, per le scottature da sole i dosaggi variano da 10 a 30 kg/ha.

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