Fra le patologie che affliggono le drupacee, una delle prime a preoccupare gli agricoltori a inizio stagione è la cosiddetta Bolla, nota ai sistematici come Taphrina deformans (Berk.) Tul., appartenente alla classe degli Ascomiceti.
Diffuso in tutta Italia, predomina soprattutto al Nord per via delle condizioni climatiche più favorevoli. Nelle primissime fasi vegetative dell'apparato fogliare la Bolla colpisce foglie e germogli, finendo con l'intaccare anche i frutti nei casi in cui il patogeno non sia stato debitamente controllato per tempo.
Di seguito vengono quindi riportati i risultati di una specifica ricerca avanzata effettuata su Fitogest®, dal quale sono state estratte le molecole contenute in formulati che riportino in etichetta anche la Bolla del pesco nel raggruppamento colturale "Pesco-nettarine-percoche", indipendentemente dal loro livello di efficacia.
Per eventuali approfondimenti tecnici, cliccando sul nome di ogni molecola si giunge alla relativa pagina di Fitogest®, nella quale è poi possibile prendere visione dei formulati commerciali disponibili, unitamente alle etichette ministeriali. Inoltre, in corrispondenza dei prodotti facenti capo ad aziende partner di Fitogest® sono anche disponibili ulteriori materiali informativi, come depliant, brochure e pagine catalogo.
Dalla ricerca effettuata, risulta che in banca dati Fitogest® sono elencate alcune sostanze attive alla base di molteplici formulati commerciali che riportino in etichetta anche la Bolla, o come target principale, o presentando un'azione collaterale utile al contenimento del patogeno in occasione di trattamenti effettuati per esempio contro Monilia oppure Oidio, altre due malattie che tra primavera ed estate arrecano danni seri alle drupacee mal protette.
I fungicidi per il raggruppamento "Pesche-nettarine-percoche" non mancano, risultando 49 sostanze attive su 133 autorizzate su queste colture. Solo 13 mostrano però l'autorizzazione specifica su bolla tramite i rispettivi formulati commerciali. Fra questi, le sostanze attive che rappresentano la massa più imponente dei risultati sono quelle a base rameica, ovvero i formulati contenenti idrossido, ossicloruro, solfato tribasico, solfato neutralizzato e infine in forma di ossido.
La famiglia dei ditiocarbammati vede la presenza di due sostanze attive, ovvero mancozeb e ziram, mentre quella dei triazoli è rappresentata da difenoconazolo, penconazolo e tebuconazolo, principalmente utilizzati contro oidio e monilia.
Le due molecole regine per la lotta alla Bolla restano infatti captano e dodina, ricavandosi anche spazi il polisolfuro di calcio.
Non a caso, contro il patogeno è invalso nell'uso effettuare anche trattamenti autunnali, spesso con captano, al fine di minimizzarne l'inoculo dell'anno successivo grazie a trattamenti di tipo estintivo tra la fase di caduta foglie e la fine dell'inverno.
"Appuntamento con la fitoiatria" è una serie di articoli tematici che AgroNotizie ha deciso di dedicare a specifici aspetti della difesa fitosanitaria, spaziando sui mezzi di difesa utilizzabili contro patologie, parassiti e infestanti chiave delle più importanti colture agrarie.
Le sostanze attive riportate negli articoli sono quelle reperibili in banca dati Fitogest® alla data di pubblicazione degli articoli, aventi regolare autorizzazione su colture e avversità.
Disclaimer: gli articoli di questa serie vanno intesi come fotografia dello stato dell'arte in Fitogest® al momento della redazione degli articoli stessi. Regole seguite per la redazione degli articoli:
1) le sostanze attive vengono elencate per come risultano in banca dati Fitogest®, se iscritte in Annex I, indipendetemente dal fatto che esistano o meno formulati commerciali autorizzati in Italia;
2) la ricerca è impostata sulla base di un doppio filtro: ovvero per "coltura" (es. frumento) e per "azione svolta" (es. diserbante). Ogni altro filtro (classificazione, pittogrammi, intervallo di sicurezza etc.) è stato volutamente escluso al fine di semplificare gli articoli, tenendone valido eventualmente solo uno a seconda delle finalità dell'articolo (es. frumento: classificazione HRAC);
3) i nomi delle molecole sono quelli riportati nelle etichette ministeriali. Non verranno usati sinonimi;
4) non vengono riportate miscele, ma solo le singole sostanze attive;
5) gli articoli non hanno finalità di consiglio tecnico, né di suggerimento commerciale.
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