Si chiama Alternaria solani ed è un ascomicete che attacca in generale le piante appartenenti alla famiglia delle solanacee. I primi sintomi fogliari si manifestano generalmente su foglie completamente formate, con piccole lesioni che mostrano un colore dal marrone al nero. Queste macchie assumono poi una forma ad anelli concentrici che solitamente arrivano a misurare poco più di un centimetro di diametro. Intorno al punto d'infezione i tessuti vegetali possono ingiallire.
Le condizioni più favorevoli all'insorgenza del patogeno sono solitamente quelle che in Italia si verificano in estate, con temperature elevate e frequenti rugiade notturne. Nei casi più gravi si può arrivare alla perdita delle foglie dei palchi inferiori. Dalle foglie la malattia progredisce poi sulle bacche, manifestando aree scure, leggermente infossate e anch'esse caratterizzate da andamento concentrico della forma.
Al controllo di aternaria deve quindi essere prestata massima attenzione soprattutto al crescere delle temperature, anche perché di solito queste condizioni si verificano quando la coltura si approssima alla raccolta e ogni errore nelle applicazioni rischia di generare danni importanti.
Dalla banca dati Fitogest.com sono state estrapolate le sostanze attive registrate(*) per il controllo di Alternaria, indipendentemente dal loro livello di efficacia, dalla loro classificazione tossicologica o dall'inserimento o meno in Disciplinari di qualsivoglia natura.
Cliccando sui nomi delle singole sostanze si giunge alle rispettive pagine di approfondimento, dalle quali è possibile poi accedere anche ai relativi formulati in commercio(*).
Per lo più non sono sostanze attive giovanissime. Alcune sono addirittura attempate. Ma il loro lavoro lo fanno ugualmente bene. Chi più, chi meno. L'importante è alternare sapientemente i meccanismi d'azione e operare nel rispetto dei sempre più rigidi limiti che le Gdo hanno imposto circa il numero massimo di residui ammessi.
In rigoroso ordine alfabetico, l'elenco si apre con azoxystrobin (Gruppo Frac 11 - C3), una strobilurina efficace anche contro cladosporiosi e peronospora. Su pomodoro è accreditata di soli 3 giorni di intervallo di sicurezza.
Clorotalonil (Gruppo Frac M5) è invece una sostanza attiva storicamente efficace contro l'alternaria. Mostra un'attività di contatto multi-sito, ottimale quindi dal punto di vista della gestione delle resistenze. Possiede in Pre Harvest Interval (Phi) di 14 ed è disponibile in miscela con metalaxyl-M, insieme al quale riporta in etichetta nel proprio spettro d'azione anche antracnosi, botrite, septoriosi e peronospora.
Difenoconazolo (Gruppo Frac 3 - G1) è un triazolo con un Phi di 7 giorni. È sostanzialmente utilizzato come antiodico, ma riporta in etichetta, oltre che Alternaria, anche Septoria e clodosporiosi.
Famoxadon (Gruppo FRAC 11 - C3) appartiene alla famiglia chimica degli ossazolidinedioni e condivide con le strobilurine il medesimo Gruppo Frac. Da utilizzarsi quindi non in alternanza con esse. Buon antiperonosporico, è commercializzato in miscela con Cimoxanil.
Iprodione (Gruppo FRAC 2 - E3) è un fungicida polivalente dall'azione prevalente per contatto. Appartiene alla famiglia chimica delle fenilimmidi cicliche. Mostra possedere anche un'azione antibotritica. Il Phi è pari a 15 giorni in pieno campo e soli tre in serra.
Tolclofos metile (Gruppo Frac 14 - F3) ppartiene alla famiglia dei tiofosfati ed ha un Phi di 30 giorni. Normalmente è utilizzato per trattamenti al terreno contro Rhizoctonia, Corticium e Sclerotinia, ma vi sono etichette in cui sono previste applicazioni fogliari. Nel suo spettro d'azione ricadono infatti anche alternaria e botrite.
Normalmente utilizzato e conosciuto come antiperonosporico, ma che riporta però in qualche etichetta commerciale anche l'alternaria, è infine Zoxamide. Appartiene alla famiglia chimica delle benzammidi ed è classificata dal Frac nel Gruppo 22 - B3. Non ha attività sistemica nei tessuti vegetali.
Mancozeb è senza dubbio l'esponente più conosciuto della famiglia dei ditiocarbammati, fungicidi polivalenti che agiscono per contatto fogliare. La loro attività multisito consente di allontanare i rischi di insorgenza di resistenze (Gruppo FRAC M3), come pure il loro spettro d'azione li rende efficaci anche su altre patologie, una su tutte la peronospora. Non a caso i carbammati, mancozeb specialmente, sono utilizzati in un'infinità di miscele con sostanze attive fra le più disparate.
Tornando specificatamente al pomodoro vi sono formulati commerciali a base di solo mancozeb con un intervallo di sicurezza pari a 7 giorni.
Metiram è anch'esso un ditiocarbammato con attività di contatto e multi-sito. Oltre all'alternaria questa sostanza attiva è efficace anche su peronospora, septoriosi e cladosporiosi. É reperibile sul mercato da solo, oppure in miscela con pyraclostrobin, insieme al quale amplia l'efficacia su peronospora e oidio, oppure con dimetomorf e ametoctradina, due antiperonosporici per così dire "puri". Anche il Phi di metiram è di 7 giorni.
Propineb è anch'esso caratterizzato da una discreta ampiezza dell spettro d'azione, avendo rgistrazioni, oltre che su alternariosi del pomodoro, anche su peronospora e cladosporiosi. I suoi intervalli di sicurezza variano da 7 giorni in campo aperto e 28 giorni in serra.
(*) Nota: per gli approfondimenti sullo stato di avanzamento del processo di revisione europea è possibile per ogni sostanza attiva rifarsi ai contenuti di Fitorev.com
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